Leggendo un intervista ad Andrea Grignolio, docente alla Sapienza di Storia della Medicina e autore del libro "Chi ha paura dei vaccini?" colgo interessanti spunti per parlare di Overload, cioè di eccesso di informazioni...
Informazioni sulla cui qualità, Grignolio apre un'ampia discussione.
Due sono gli argomenti che vanno affrontati:
il Primo: le potenzialità dei nuovi media e dei medium sono tali che le informazioni diventano merce a costo zero, e costando nulla, valgono nulla.
il Secondo: la confusione è tale che non vi sono più le categorie del vero e del falso. Tutto si amalgama, al punto che esiste solo il finto.
Finto significa che un po' è vero, e un poco no; significa che tutti hanno ragione e tutti torto; significa infine che ognuno può trovar quel che vuole: idee politiche, verità storiche, religione, usi e consumi, ragioni sue e torti altrui...
Immaginate se un partito politico basasse ogni sua azione solo sulle sensazioni della Rete! Eletto se lo decide internet, condannato se lo decide internet. Opere realizzate o scelte di investimento prese solo in base ad anonimi clic... Cure mediche solo se... tutto basato sui pensieri dettati dalla pancia e non dal cervello..
Per fortuna una cosa simile non esiste e forse mai esisterà.
Con i nuovi media tutti sono tenuti a dire tutto e il suo contrario. Lo scienziato vale quanto il meccanico, su ogni argomento... Si distrugge l'autorevolezza, la specializzazione, la competenza.
Ma torniamo all'overload. Pensiamo ad esempio ai vaccini. Chi ha paura delle vaccinazioni? In molti casi persone istruite, che si informano tramite i nuovi media. Ove tutto ovviamente non è ne vero ne falso... semplicemente finto.
L'eccesso di informazioni ci impone un cambio di passo, (ne parlo QUI ) ci obbliga una riedizione del senso critico dato dai vecchi sistemi, ci impone di rallentare per capire e non dal farsi prendere dalla frenesia o dalla facilità delle informazioni, che ci portano a prendere decisioni che riguardano la nostra vita odierna e futura.
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