giovedì 25 novembre 2021

Mattarella vs Brunetta


Ma si parlano tra loro? Premesso che voglio bene al Presidente Mattarella. Persona a modo e una spanna sopra il ciarpame politico che ci governa...ma mi chiedo, perché usarlo come testimonial del recente "ammodernamento" della PA che consente al cittadino di scaricare (e stampare, poi ne parliamo) tutta una serie di documenti anagrafici, gratuitamente e senza recarsi allo sportello? E poi dall'altra parte, si fanno rientrare in servizio dal "lavoro agile" o smart working, milioni di dipendenti pubblici, solo perché così mangiano nei ristoranti intorno alle sedi istituzionali e fanno girare l'economia...
Perché a questo servono i pubblici dipendenti, non certo a dare servizi... secondo il ministro Brunetta ovvio... e allora meglio riempire le strade di traffico inutile per fare lavori che si possono fare da casa, senza i rischi di una pandemia mondiale, senza consumare benzina per niente e per dare gli stessi identici servizi che in presenza... e quindi mi chiedo, di cosa stiamo parlando?
Ma perché quando qualcosa funziona lo si butta via? Ovvio, perché fa venire meno le gerarchie ottocentesche e mafiose che consentono alla politica di dare all'elettore ciò che gli spetta di diritto facendolo passare come favore... nessuno me ne voglia, ma adesso davvero basta. Investiamo in formazione, in modernità, in fantasia... nelle persone capaci e dotiamole della necessaria tecnologia... sennò avremo un sistema che crea un documento elettronico da remoto e poi dovremo stamparlo per renderlo utilizzabile... semplicemente assurdo.

Okkio per Okkio - seconda parte

Eccomi a proseguire il racconto delle mie disavventure... vi avevo lasciato nella prima parte  all'esito della prima operazione, non prevista e non voluta... con una marmellata nell'occhio destro e l'attesa di una data per toglierla... nel frattempo accadono tante cose: una serie di visite intanto... in cui (pur con tutti i limiti del caso e dell'auto ironia) ne vedo di tutti i colori.
Intanto il tempo passa... giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre... sempre con l'occhio ripieno, la vista (se si può definirla tale) che fa i capricci... l'attesa di una soluzione definitiva, fino a quando non mi fissano la data della preparazione all'intervento (15 ottobre), data che, probabilmente è colpa mia, forse l'ho caricata di troppe aspettative, viene vista come il termine ultimo di tutti i miei pasticci...
Vana speranza... passa anche il 15, la visita la faccio... certo.. peccato che poi, leggendo le carte, scopro che sono in attesa di un intervento per cataratta! Gulp! Forse complice il fatto che non mi ha visto la persona che mi segue dal principio e che quella che mi ha visitato né mi ascolta e né legge le mie carte... morale, tocca alzare la voce e farsi riscrivere l'esito... e intanto passa un altro mese... finalmente arriva la data! E' il 16 novembre... poi fatalmente saltata ad una settimana dopo... e arriviamo al 23 novembre.

Nonostante l'esperienza mi abbia istruito diversamente, la testa ha un suo percorso, un suo itinerario, che mi fa pensare che una cosa fatta una volta, a doverla rifare sarà uguale uguale.. quindi eccomi fiducioso nel mio lettino d'ospedale, con il mio pigiamino, con le goccine necessarie a rilassare l'occhiettino... peccato però che di gocce me ne mettano una volta sola (e tra loro se lo dicono pure...) che il primo ago della flebo si rompa, e debbano passare all'altra mano, che mi aspetta un bel siringone nell'occhio senza che ne avessi alcuna memoria (e il medico che mi dice "si ricorda vero sig. Giarola? esattamente come l'altra volta" ???? ma quale altra volta? o non ero io o stavo dormendo... morale, sto scherzo mi fa rizzare i capelli... poi la faccia si paralizza e io mi rilasso un pochino... entriamo in sala operatoria e... meraviglia delle meraviglie... questa volta assisto in differita a tutto quel che accade.
Vedo cioè quel che mi fanno nell'occhio dall'interno dell'occhio medesimo... una cosa che probabilmente nella vita va provata... la siringa che aspira, la pinza che cuce, il liquido colorato... tutto mi passa davanti per almeno due ore.... sino ai punti finali... azz... che fastidio... poi hai un bel dire a chiedermi di stare fermo con i piedi... e che diamine... almeno quelli!
Morale, esco meno devastato dell'altra volta, si ma con un olio più pesante e con una retina più leggera... e con un ulteriore intervento da ripetersi tra un mese. (continua)



domenica 21 novembre 2021

Val Grande - Corte Bue

Quale miglior viatico, a conclusione di questo periodo, andare incontro all'inverno, ed alla conclusione dell'anno (e che anno), con una lunga camminata tra boschi e dirupi in una calda giornata autunnale? E quale migliore contesto della selvaggia Val Grande? E dire che la meteo, di primo mattino, non prometteva nulla di buono... nubi basse e pioggia, umidità e freddo... da rifugiarsi tra le calde coltri e non uscirne più... ma ad insistere, ad aver fiducia, il risultato si ottiene. Ed infatti sarà una giornata di sole, sopra una coltre di nubi, il palcoscenico che accompagna questa uscita estemporanea. 
Andare in alto vuol dire incontrare neve e faticare il doppio, stare bassi, complice l'alta temperatura, ci fa immergere in boschi ove il verde e le sfumature di colore prevalgono... in alcuni casi le gemme sono lì che spingono... per uscire... follie del mondo che cambia.
Si va a Corte Bue, grosso e abbandonato borgo, nascosto alla vista dei più... Val Grande più segreta, ove solo le gambe ti consentono di raggiungere queste oasi di silenzio... e così, mentre qui si sta al caldo e si gode dello stesso, in basso si intuisce il freddo ed il grigiore... meritata giornata dopo tanto tribolare...

























 

martedì 16 novembre 2021

Se questo aiuta quello...





Se quello sopra è eletto Presidente della Repubblica grazie all'aiutino di quello sotto, allora siamo rovinati. Se quello sotto ha ancora, nonostante tutto quello che ha fatto, la capacità di pesare nella elezione di quello sopra... minchia ragazzi, siamo fottuti.
In qualsiasi caso, quando spariranno dalla scena politica? E quando la vergogna non li farà ripensare seriamente a dove dovrebbero stare? Poveri noi.

 

domenica 14 novembre 2021

Wilbur Smith


I grandi lettori, magari onnivori come il sottoscritto, finiscono prima o poi per incappare in Wilbur Smith, scrittore zambiano di origini britanniche... oltre 140 milioni di libri venduti, romanzi, romanzi ed ancora romanzi... tutti ambientati nell'Africa, antica e recente... ora che ci ha lasciati (notizia di oggi) non posso fare a meno di ricordarne le letture (il primo fu "L'uccello del sole" titolo che si presta a maliziose interpretazioni) da neofita... libri suggeriti da uno dei tanti "Club del libro"... questi esclusivi spazi culturali ove ti vendono la qualunque e ti fanno credere di essere un intellettuale.
Senza togliere nulla al fenomeno WS, dopo averne apprezzato alcuni romanzi, ben presto mi sono allontanato verso altri lidi... e visto che non si sputa nel piatto in cui si mangia, mi rimane il piacere di aver scoperto un genere ed un modo di narrare... buon viaggio.

sabato 13 novembre 2021

Su una gamba sola



Un incidente di montagna in Norvegia: Oliver Sacks si ritrova su un letto con una gamba che, nella sua percezione, non gli appartiene più.
All'inizio pensa che il suo caso sia semplice e banale.
Poi si trova sprofondato in un "abisso di effetti bizzarri e anche terrificanti".
Quella gamba alienata dal suo corpo lo induce a indagare l'orrore e la meraviglia che occhieggiano dietro la vita e che sono celati, per così dire, dietro la superficie usuale della salute.
Perdere la percezione di un arto lede l'immagine di sé stessi, obbliga a chiedersi che cosa sia questo SE' che agisce in noi.
Anche questa volta, Sacks indaga e ci fa partecipi della sua indagine, attraverso il racconto che sarà il il racconto di uno strano viaggio in avanti e all'indietro - perché questa sembra essere la natura del pensiero: ricondurci al suo punto di partenza, alla casa atemporale della mente. (tratto dal libro).

Avvicinatomi al testo, come al solito, in punta di piedi, poco a poco vengo assorbito dalla lettura... complici alcuni similitudini con l'accaduto (l'incidente in montagna, lo stato di prostrazione nella percezione di sé e dei propri limiti di essere umano, l'attuale condizione di malattia), la lettura mi prende e mi fa riflettere...
E' innanzitutto la storia di una assenza. I libri si distinguono principalmente  in storie di "presenze": le avventure ed i racconti delle proprie esperienze, o in "assenze": le biografie ad esempio... difficile trovare resoconti di "parziali assenze e successive presenze".... questo libro ha il pregio di ripercorrere la perdita di un arto, a causa di un incidente, la riflessione sull'assenza, il ritorno della percezione dell'arto e del proprio corpo nella sua interezza.

Oliver Sacks esplora ogni aspetto della vicenda, dalla medicina alla filosofia, dalla storia alla ricerca... non manca nulla, nemmeno una soluzione "Kantiana" della malattia e del suo percorso. Affascinante è dire poco. Bellissimo libro.

 

 

martedì 9 novembre 2021

Suburra - La serie - Stagione 1

Cosa può succedere in 21 giorni? A Roma tutto... da alleanze criminali fragili, tradimenti, omicidi, ricatti, possibilità di riscatto e ricadute... ognuno deve fare i conti con sé stesso, con il fascino del male, con la violenza... Suburra, la serie che edulcora il film che porta lo stesso nome, fa incontrare in una caotica Roma una serie di personaggi insoddisfatti e assetati di potere e riscatto... il demonio (Samurai) avrà vita facile a metterli contro e insieme... da vedere, senza crederci troppo.

mercoledì 3 novembre 2021

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello


Nell'Ottocento, la scrittura di casi clinici - nei quali vengono presentati non soltanto gli effetti della malattia ma tutta la realtà vissuta legata alla condizione esistenziale del paziente - raggiunse vette altissime; nella seconda metà del Novecento però, con la ascesa di una medicina più tecnologica e quantitativa, era una prassi oramai estinta.
Perciò, quando pubblicai i miei casi clinici negli anni Settanta e Ottanta, mi fù presso ché impossibile farlo sulle riviste mediche, poiché esse pretendevano grafici, tabelle e un linguaggio "oggettivo".
Le storie di casi clinici più lunghe, dettagliate e personali erano considerate arcaiche e "non scientifiche".
Questo atteggiamento sta ormai cominciando nuovamente a cambiare e molte università prevedono corsi di "medicina narrativa": un'intera generazione di neurologi più giovani considera il caso clinico una parte importante della scienza medica.
Spesso si è voluto riconoscere a "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" il merito di aver contribuito a questa rinascita della tradizione del caso clinico e a me piace pensare che ciò sia vero.
Oggi, con l'affermarsi delle neuroscienze e di tutte le loro meraviglie è ancora più importante conservare la narrazione personale, considerare ogni paziente come un essere umano unico con la propria storia e le proprie strategie di adattamento e sopravvivenza.
Benché da parte nostra la conoscenza e la comprensione possano evolvere e cambiare la fenomenologia della malattia e della salute umana rimangono alquanto costanti, e il caso clinico - la descrizione scrupolosa e dettagliata dei singoli pazienti - non potrà mai diventare obsoleto. (tratto dal libro).

Ulteriore testo, letto sull'onda dell'entusiasmo del precedente L'occhio della mente prosegue la conoscenza delle varie e direi variegate patologie, malattie, sfighe e malanni che colpiscono quella fantastica macchina che è il cervello umano... veniamo così a conoscenza della Sindrome di Tourette, dei feroci danni del Parkinson, degli studi di Lurija, Purdon Martin, Hughlings Jackson, Freud e tanti altri sconosciuti all'umano odierno... Con stile piacevole e lieve ci addentriamo in un mondo incredibile e vicino, maledettamente vicino a noi.

 

Manuale di co-programmazione