sabato 29 aprile 2017

Borghesia

Visitando una mostra di pittura mi cade l'occhio su quest'opera. E' la rappresentazione della famiglia Campari. Mi vengono in mente alcuni spunti letti qua e là...
"il Borghese non si identifica con il capitalismo, ne è un interprete. L'invenzione dell'età borghese in letteratura è la Prosa. Robinson Crusoe è il padre lavoratore che lavora anche oltre il bisogno e non vede in ciò alcuna irrazionalità, organizza la consapevole il suo tempo e le sue azioni vengono descritte secondo la Triade sempre uguale: avendo risolto questo problema, (gerundio passato) mi misi a riflettere su come potevo risolvere quest'altro (presente e futuro legati da un nesso di finalità e utilità con uno sguardo che trasforma tutto in utensile). Libera citazione da Franco Bonetti "il borghese tra storia e letteratura".
Questa è la Borghesia una necessità di lasciare una traccia, di scrivere la storia di un nuovo mondo, di andare oltre progredendo, per recuperare il tempo perduto... quello che nei secoli ha visto prevalere altre figure e altri valori... è la rivincita dell'uomo comune.
E tutti gli altri? Non vengono dimenticati, semplicemente messi in secondo piano, si veda il piccolo particolare del ritratto, ove la servetta appare sullo sfondo del quadro, alle sue spalle una luce la illumina... le sue dimensioni, che devono dare l'idea della distanza, ne denotano anche la posizione sociale.... come nuovi Dei, i borghesi si prendono la scena nel Mondo, la posizione che gli spetta.. e questo quadro ne è la rappresentazione... non più regge, corone, troni ed ermellini... piuttosto, il giornale, il cagnolino, abiti eleganti ma morigerati nel contempo, visi ben pasciuti, sguardo fiero della posizione raggiunta.

venerdì 28 aprile 2017

Val Grande

 Un numero monografico dedicato alla Val Grande. E' il numero 85 di Aprile 2017 quello che Meridiani Montagne, riserva all'area Wilderness più grande d'Italia e con giusto merito.
Stiamo parlando di un'area vasta 150 kmq incastonata tra il Lago Maggiore per due lati e con la Val d'Ossola, Vigezzo e Canobbina dagli altri due... Fortemente sfruttata nell'800 per il suo legname e per i più consueti usi legati alla pastorizia, dopo il 1944, con l'offensiva nazi fascista contro i partigiani, si era via via svuotata e quasi abbandonata...
Solo con la curiosità, la forza di volontà e la pazienza di alcuni avventurosi, la Val Grande è tornata ad essere motivo di interesse e punto di passaggio per camminate ed escursioni (ma non per tutti) anche perché il senso profondo della Wilderness è "l'umano sovrastato dal non umano in un tempo sospeso, preesistente e successivo al nostro passaggio", il che significa solo una cosa: sentieri impegnativi, boschi spesso impenetrabili, pareti non scalabili, fiumi spesso in piena, difficile orientamento, assenza di rete telefonica. In una parola: avventura e isolamento.
Come Tim Shaw, guida tedesca, che in un articolo descrive i suoi 5 mesi invernali trascorsi all'Alpe Mottac, in un anno particolarmente nevoso, completamente isolato. O come il Gianfry, Gianfranco Bonaldo, deceduto nel 2015 che ha vissuto per anni al bivacco di Vald...
Montagne in cui, pur non presentando grandi altezze, risuona l'Arsunà, il grido da un versante all'altro, come mezzo per comunicare...
Ma la Val Grande non è stata sempre così, la presenza dell'uomo si perde nella notte dei tempi, a partire dai massi coppellati, (quello dell'Alpe Prà ad esempio) dalle carte medievali che la descrivono, e poi nel tempo sino ad arrivare alla costruzione della prima centrale idroelettrica a Cossogno (da parte dell'industriale svizzero Sutermeister)...
E' del 1993 l'istituzione del Parco, ed al riguardo una bella intervista a Teresio Valsesia ne ripercorre le difficili premesse...
E come ad esempio non ricordare il sentiero Giacomo Bove, l'esploratore che ispirò Salgari, capace di trovare per primo il Passaggio a Nord - Ovest, visitare Labuan nel Borneo e conoscere la Val Grande a menadito... morto suicida a 35 anni, nel 1887 a causa di una malattia tropicale e ai suoi tempi considerato alla pari di un divo dei giorni nostri....
Un sentiero che è un monumento in suo ricordo e che a volerlo affrontare richiede diversi giorni di su e giù per queste montagne incontrando difficoltà considerevoli... il Proman, il Tignolino o il Pédum, la cima a forma di balena (Moby Dick) che rappresenta il simbolo della asperità del Parco....
Forse perché avventura deriva da AD-VENTURA viaggio verso il futuro, questo ne è il regno... qui più che altrove si entra e non si va, una natura che ti risucchia letteralmente... A tale riguardo troviamo l'intervista a Ferruccio Rossi, grande conoscitore e ricercatore dei vecchi alpeggi e degli antichi sentieri: un modo diverso di andare in montagna. O l'intervista a Massimo Bocci, presidente del Parco, che narra dei rapporti tra il Parco e i Comuni che lo circondano...
La rivista si conclude con la descrizione di questi ultimi, delle iniziative commerciali, turistiche, gastronomiche e altro nate grazie alla salvaguardia di questi luoghi... Non resta che partire!!!
 

giovedì 27 aprile 2017

Kong Skull Island


Condensato di cliché questo nuovo episodio che vede protagonista il noto gorillone.
Siamo nel 1973, le truppe americane si ritirano dal Vietnam, è quindi facile trovare tizi incazzati e senza regole alla ricerca di un ingaggio pur di non tornare alla normalità...
Ed ecco apparire il Colonnello (qui Samuel L. Jackson, allora il grande Marlon Brando nel ruolo di Kurtz) e tutto l'armamentario Vietnamita... gli elicotteri, i militari con il napalm, i caschi con il pacchetto di sigarette in bella vista, le piastrine di riconoscimento (unico legame con la vita e la morte) e fin qui ce la mettiamo tutta per farcene una ragione.
Poi c'é la spedizione scientifica... Alien vi dice niente? In effetti mancava Bishop, a meno che l'interpretazione sminchia e loffia di Tom Hiddleston, che tra l'altro si fregia del nome di James Conrad ... Melville docet? ... debba essere interpretata come una riedizione dell'automa imbambolato ed inutile... cosa cercano? il siero della lunga vita?
C'é lo sperduto americano nella sperduta isoletta... novello Robinson Crusoe, o nel caso degli americani, novello primitivo Adamo, che ovviamente non solo trova i selvaggi (quindi non solo Venerdì, ma anche Lunedì, Martedì, e così via)... i quali selvaggi, in puro stile yankee stanno sempre zitti (così non si corrono rischi a doverli tradurre, non sporcano nemmeno).
E poi ci sono i mostri. Buoni e cattivi ovviamente.
Perché dal primo Kong del 1933, lo scimmione di strada ne ha fatta e in puro stile di restaurazione new Age, non solo diventa buono, ma anche ambientalista e protettivo delle altre creature, uomini compresi.
La ripulitura del mostro (iniziata con Dracula e proseguita con zombie e lupi mannari) procede a grandi passi... e d'altro canto non potrebbe essere diversamente, viste le dimensioni.
Ovviamente la storia virerebbe nello sbadiglio se non vi fossero le variabili... ed eccole tutte:
I militari sono cattivi e vogliono rifarsi della recente sconfitta in Vietnam attribuendo al gorilla le colpe dei Vietcong, anche loro esseri sfuggenti ed incomprensibili così che il Tenente Colonnello Packard usa tutto l'armamentario tecnologico Made USA per fare il suo dovere... senza ovviamente riuscirci.
I mostri, quello buono lo conosciamo. E quelli cattivi? Basta ripescare nel recente passato ed ecco direttamente dall'isola deserta l'apparizione dei dinosauri, un poco Godzilla ed un poco Jurassic Park... e che diamine, vogliamo far torto a qualcuno?
Cosa rimane? Il grandissimo John Goodman, lievemente dimagrito rispetto alle recenti fatiche cinematografiche, tuttavia ancora capace di regalarci grande cinema e grandi interpretazioni, nel ruolo di Randa alla ricerca del fratello e del siero... la bella Brie Larson nel ruolo di Weaver, l'eroina che vuole fotografare la verità e salvare la natura... una figlia dei fiori avventurosa, che ricalca lo stereotipo della bella e la bestia in salsa estremo oriente...
Poi ci sono gli effetti speciali: che dire? grandiosi, eccezionali, strepitosi.
Ed infine una nota di colore: quando cercate una guida, andate nei bar malfamati... l'aveva fatto Luke Skywalker e ci aveva trovano Ian Solo, lo fa Randa e ci trova Conrad, a così tutta la cinematografia americana... che gira intorno alle topaie malfamate!!!

martedì 25 aprile 2017

Palazzo Madama - Medioevo e Gotico

Che dire di questa parte del Museo di Palazzo Madama, dedicata al Medioevo? e del Gotico? Superlativa. Basti guardare queste statue in legno, le decorazioni degli scranni dedicati alle sedute dei prelati, con queste fantasmagoriche figure...
Ogni opera è un rimando ad un immaginario di fede, superstizione, magia, religione e necessità di dare risposte alle mille domande dei fedeli privi della capacità di leggere gli scritti in latino o in volgare... un modo di animali e uomini mescolati tra loro, un passaggio dal mondo panteistico a quello cristiano... con un retaggio delle usanze e credenze millenarie, legate a culti della fecondità e della terra...


Una incredibile deposizione di Cristo...

Osservate i colori, le decorazioni, i visi....
I disegni e le scritte su questo cassettone....

Cose d'altri mondi


Una visita della mostra "Cose d'altri mondi" è un'immersione in un'altra epoca, in un altro sentire.
Si viene proiettati in un altrove, che ci strania da tutto quanto la nostra cultura ha reso possibile...

Ci troviamo di fronte a reperti etnografici del periodo in cui, il mondo era ancora piccolo e sconosciuto e soprattutto esisteva ancora lo stupore per l'altro, per culture diverse e altre dal nostro sentire... una prosecuzione delle "wunderkammer" ereditate dal XVI secolo.
 

Punto di riferimento della raccolta di reperti era, il lavoro dell'uomo; l'uomo Faber, il voler riconoscere, da parte della nascente classe sociale borghese, il positivismo, il fare umano e l'umanesimo di ogni latitudine... a fronte di una cultura che si faticava a capire, vi era il voler apprezzare la praticità degli utensili, la bellezza delle statue, l'oggettistica di tutti i giorni.
Consiglio una visita, in concomitanza con una visita del contiguo museo di Palazzo Madama.
Reperti unici.


lunedì 24 aprile 2017

Torino - due passi

 Cominciamo dal Conte Verde... nell'omonima piazza, bellissimo impianto scultoreo.
 Che dire di queste facciate? Divine.
E il mercato? un tripudio di merci,, di colori, di cibi... questo è il trionfo del made in Italy, qui sta la nostra forza...
Formaggi, salumi, ogni genere di merce... da leccarsi i gomiti :)
 Ogni angolo di piazza o incrocio di strada è un piacere per gli occhi... edifici storici...
 Statue, colonne, ingressi carrai, capitelli, barbacani con teste di animali...
 Insegne storiche, stemmi, vetrine...

 Sacro e profano si confrontano e si sfidano...
 E poi Torino dall'alto... La Mole... e sotto Superga...


Matterhorn



Continua la serie di letture dedicate al conflitto del Vietnam. Questa volta un bellissimo romanzo di oltre 670 pagine comprensive di un glossario, molto utile per capire lo slang utilizzato dai militari americani e il nome dei mezzi e delle armi, i ruoli e le modalità operative... suggerisco di leggerlo prima di iniziare il racconto.
Altra cosa che suggerisco, è fare come il sottoscritto, creando una scheda riassuntiva dell'organigramma militare, ovvero, la catena di comando ed i personaggi (peraltro rintracciabile all'inizio del testo, insieme alle planimetrie delle aree del conflitto)... ciò vi permetterà di apprezzare appieno e di comprendere i dialoghi, le gerarchie, i vari riferimenti e nel guazzabuglio della guerra tutto apparirà meno complicato. 

Quella delle schede, è una mania, che mi è scoppiata da poco (una scimmia direi) e di cui parlerò in uno dei prossimi post, per ora mi limito a dirvi che è utile e divertente...
Ma torniamo al testo.
"Vergogna e onore si scontrano, dove il coraggio di un uomo forte è screziato come il colore della gazza. Perciò l'uomo si rallegri, che il lui sono entrambi i tratti, e del cielo e dell'inferno" Wolfram Von Eschenbach.
Siamo nel 1969, in Vietnam ed il tenente Mellas, da poco al comando di un plotone di marines, deve farsi onore, farsi rispettare, ma prima ancora diventare uomo. E' in fondo la storia romanzata di Karl Marlantes, lo scrittore di questo bellissimo romanzo.
"Nella guerra moderna l'istinto, per quanto indispensabile, non era più sufficiente. La guerra era diventata un'affare troppo tecnico e complesso". Sta in questo incipit, tutto il senso della storia che si va a narrare... istinto, necessità di sopravvivere, logiche guerresche, ma poi? Ovviamente la tecnologia viene messa a raffronto con un modo completamente opposto di combattere (quello dei Vietcong) e con un popolo che non si capisce (non si capisce la lingua, le tradizioni, i valori, le usanze, le necessità, il modo di porsi, tutto...) con il risultato che diviene una "search and destroy" cerca e distruggi... quasi come con gli scarafaggi e ogni conquista (di una cima, di una porzione di giungla) appare effimera ed inutile...
Tra un "Mystery Tour", cioè una solenne ubriacatura, una "Dozens", sfida verbale ad insulti, tra due contendenti in cui cede chi non sa più cosa dire, qualche "Fragging" la pessima idea di risolvere i conflitti con i superiori, gettandogli una granata nella tenda durante il sonno... (46 casi accertati durante il conflitto) e battaglie feroci... emerge la verità:
"Vincere in battaglia è come fare sesso con una prostituta. Per un attimo nella foga fisica improvvisa, dimentichi tutto, ma poi ti tocca pagare la donna che ti mette alla porta e a quel punto, vedi le pareti sporche e la tua penosa immagine riflessa nello specchio".
Dei ragazzi, dei disperati che volevano solo vivere, con dei valori da ripensare e ricostruire, spesso con un passato fallimentare... "e si rese conto che siamo tutti soltanto ombre.... chi canta, i vivi, i morti. Nient'altro che ombre in movimento, che nulla cambiano".
Eccelsa letteratura.




domenica 23 aprile 2017

ciao Sottiletta


E così, dopo Al Molinaro, alias Al Del Vecchio e Tom Bosley (il papà di Ricky) ci lascia anche Erin Moran, meglio nota come "Sottiletta" per la sua magrezza, la sorella minore di Ricky nella serie televisiva "Happy Days".
Per chi, come me, è vissuto di pomeriggi a guardare la serie, questa è una triste notizia.
Interprete anche in "Love Boat" (altra fortunata serie), "Beautiful" e "La signora in Giallo", aveva dipendenze con l'alcol... ciao Sottiletta...

venerdì 21 aprile 2017

Fatherland


Tratto dal romanzo "Fatherland" di Cristopher Menaul (1992), questo film si basa su una distorsione della realtà: e se Hitler avesse vinto la guerra? cosa sarebbe successo?
Siamo nel 1964, alla vigilia dell'incontro tra il Presidente degli Stati Uniti Kennedy ed un anziano Adolf Hitler... ma qualcosa scricchiola... uno ad uno, importanti dirigenti del partito nazista vengono uccisi. Sulla vicenda indaga Xavier March della polizia criminale, quasi subito ostacolato dalla Gestapo. Cosa si nasconde dietro questo mistero? Un terribile segreto: nascondere a tutti i costi la fine fatta fare a 6 milioni di ebrei. Tutti li immaginano trasferiti ad Est, ma la realtà è un'altra.
Mescolando realtà (la soluzione finale) e finzione (la guerra vinta dai nazisti), la narrazione appare credibile, anche se la vicenda risente di alcuni evidenti rallentamenti melensi che non rendono la terribile realtà in ogni aspetto. Prodotto per la televisione.


domenica 16 aprile 2017

Boshorn

E venne, per caso o forse no, il giorno del Boshorn... nel senso che dovevamo andare in tanti altri posti e questo non me lo immaginavo proprio... Doveva essere un 4000 sul Rosa, poteva essere il Leone, o forse una camminata in Valgrande, senza neve e vento... e invece, eccoci qui.
Venerdì di ferie, che precede la Pasqua, quindi qualche giorno per riposarsi. Siamo al parcheggio di Engeloch intorno alle 7,30 e via che si parte, attraversato il fiume indossiamo le ciaspole, che non molleremo sin quasi alla cima... e avanti... si sale...
il panorama si fa subito ampio e bellissimo. la neve è perfetta, il sole ci sorride... solo nel tratto finale troveremo un forte vento, che comunque non ci impedisce di progredire verso la meta...
 la neve è modellata dai venti, disegni e contorni bellissimi...
 ed ecco in lontananza la meta...
 sotto di noi il paesaggio alpino e il tracciato stradale del Sempione...
 ultimo tratto su roccia, bellissima, sicura, libera da neve e ghiaccio... una goduria...
Ed infine la vista che si apre sui circostanti monti a perdita d'occhio... che dire? stupendo... una delle migliori salite di tutti i tempi.

Ultra