sabato 28 luglio 2018

Bonatti - I miei ricordi

Dividerei in due parti uguali questo libro. La prima parte, entusiasmante, narra le imprese alpinistiche di Walter Bonatti. Che dire? Esaltante. Un vero eroe, forte, capace, con la testa sulle spalle.
Un'intermezzo, ugualmente molto interessante, sulle esperienze di viaggio di Bonatti. Ben raccontate e mai noiose.
Infine la terza parte, che ci poteva essere risparmiata, sulla tenzone che per decenni ha visto Bonatti difendere la "sua" verità sulla salita e la conquista del K2.
Capisco, condivido e difendo il punto di vista di Bonatti. Sono certo che gli è stato tirato un terribile pacco, però, lasciatemelo dire… questa parte poteva (e trova) trovare posto in qualche altro testo dedicato all'argomento. Nessuno oramai mette in dubbio i meriti sportivi, umani e di coscienza di questo grandissimo alpinista, ma questo ripetersi di argomentazioni finiscono  per annoiare e rendercelo un grillo parlante noioso.
 
"Le più significative scalate compiute da Walter Bonatti negli anni Cinquanta e Sessanta.
Un'antologia in cui, attraverso il racconto di imprese fisicamente estreme, emerge un intreccio di forti motivazioni ed emozioni che, rielaborate con il tempo, tracciano le tappe di una maturazione caratteriale e spirituale.
Qui, più che in tutti gli atri suoi libri, il grande alpinista ci spiega l'impulso irrefrenabile all'azione  che lo ha portato a concepire e ad affrontare quel genere di avventure che solo le menti più creative osano sognare".
 

sabato 21 luglio 2018

Rampage - Furia Animale

 
Della serie "non tutto ciò che cade dal cielo deve essere per forza buono" ecco il catastrofico film, ove gli animali geneticamente modificati fanno la loro porca figura e anche il buon Dwayne Johnson ci mette del suo.
Come dicevo, sin dai tempi più antichi, il cielo era guardato con un misto di terrore e venerazione, ritenuto casa degli Dei, luogo da cui poteva venire del buono (le piogge, la manna) e del cattivo (la grandine, i fulmini) a testimonianza di un Olimpo di bizzosi e cazzari esseri superiori, mai sazi di preghiere e sacrifici (spesso umani, poi animali, poi niente del tutto).
Quindi, niente di più semplice che mettere, su una stazione spaziale orbitante, un esperimento scientifico ai limiti della legge e, quando le cose vanno male, farlo precipitare a terra...
E che succede quando i terribili e minacciosi preparati cadono al suolo?
Che un gorilla, un lupo e un alligatore diventano mostruosi... e bontà loro decidono di andare in città a fare bisboccia....
Solo il gorilla, vuoi perché più simile a noi, vuoi perché seguito da tempo dal primatologo Davis Okoye, ha modo di redimersi, dimostrando un geniale senso dell'umorismo.
Dalla trasformazioni in poi, il film diviene prevedibilissimo... ma non per questo meno divertente o tendente ad annoiare, tutt'altro... le distruzioni e le scene ove i tre super-animali si scatenano sono veramente terrificanti e ben fatte..... con un finale buonista, divertente, scontato ma in fondo desiderato. Per grandi, piccini e animali (piccoli).
 
 


giovedì 19 luglio 2018

Val di Mello

Perché acquistare e poi leggere un numero di Meridiani Montagne dedicato alla Val di Mello. Un numero di 6 anni or sono poi? Forse perché, pur non avendola mai visitata, la Valle mi è amica, l'ho mitizzata a tal punto da conoscerne oltre che la storia, le persone, le cime, le vie...
Correva l'anno 1984 e muovevo i primi passi sulle pareti, nasceva ALP, la rivista dedicata alla montagna, una montagna diversa però, fatta di salite sempre più estreme ma verso il nulla, non più la lotta per la conquista dell'alpe di vecchia memoria... Era, seppur tardivamente, arrivata la rivoluzione dell'arrampicata, delle libere, ci sarebbe stata poi Bardonecchia e le gare... Leggevo della Val di Mello, della mescola sotto le scarpe che aveva consentito il superamento del vecchio VI grado... I nomi delle vie, richiamavano mondi lisergici, voglia di cambiamento, passi estremi senza corda (e forse senza senso).... ecco perché, a distanza di così tanto tempo, leggere della Valle (una sorta di Arcadia da cui attingere storie, miti, sogni, ricordi) mi ha fatto piacere, mi ha collegato con la mia storia ed il mio passato....
 

 
"La scoperta alpinistica della Val di Mello inizia verso la metà degli anni Settanta quando fanno la loro apparizione alcuni giovani arrampicatori di Milano e Sondrio.
Salgono con le scarpe da ginnastica, la corda è un puro proforma, predicano e praticano il clean climbing, e in una manciata di anni aprono numerose vie.
Il loro approccio all'arrampicata, scanzonato e libero, è un'esplicita contestazione alla retorica degli alpinisti classici.
Questa fase di scoperta termina alla metà degli anni Ottanta, con l'arrivo degli primi spit.
Oggi la Val di Mello, grazie alla sua storia e alla sua spettacolare roccia granitica, è uno dei luoghi simbolo della storia dell'arrampicata, e da un paio di lustri ospita il Melloblocco, divenuto il più importante raduno Boulder al Mondo che all'ultima edizione contava una rappresentanza di 45 nazioni".

mercoledì 18 luglio 2018

Jeff Hawke

"Il progetto di pubblicare tutte le storie di Jeff Hawke apparse e non apparse in Italia è senza dubbio ambizioso, perfino temerario: non è facile rintracciare tutto il materiale, il tempo pare aver cancellato qualche lontana striscia persino in Inghilterra.
Eppure si è pensato giusto, anzi doveroso, raccogliere in modo organico tutti gli episodi di quello che è stato definito autorevolmente l'unico "fumetto avventuroso adulto".
A opera completata nel più breve spazio di tempo possibile, i numerosissimi cultori del mondo fantastico ma non certo assurdo di Sydney Jordan potranno finalmente avere un quadro preciso della continua evoluzione grafica e psicologica intervenuta in striscia e personaggio dalle origini quasi raymondiane alle recentissime avventure percorse da uno spirito sottile, ironico, spesso beffardo".
 
 
Questo volume raccoglie quattro diversi episodi:
1. Sacrificio. Montagne peruviane. Una spedizione archeologica fa una scoperta sensazionale. Ma qualcuno li vuole fermare; è in gioco la vita dell'intero pianeta. Jeff Hawke interviene e grazie all'aiuto di un alieno scongiura il pericolo. Incontro con civiltà di altri mondi...
 
2. Tempo mentale. Sulla Luna una pietra aliena rallenta il tempo. Una trappola mentale. Jeff Hawke viene rintracciato dal Governo Inglese e inviato sulla Luna ad indagare; un alieno si è introdotto nella base. Viene individuata la fonte del pericolo. Prima la pietra e poi una polvere che si muove di vita propria e che fa invecchiare. Si nutre di ossigeno presente nei razzi... Si tratta dei resti di un virus del raffreddore portato dai primi terrestri e poi mutato in essere...
 
3. il Dominatore. E' in corso una guerra tra popoli alieni nello spazio e potrebbe coinvolgere la Terra. Da un lato il Dominatore (essere sconosciuto) dall'altro un'accozzaglia di razze indistinguibile e per niente unita... ma cosa realmente è comprensibile? cosa realmente è accaduto? e come evitare che il conflitto coinvolga il genere umano? Jeff Hawke e i suoi amici viaggiano alla volta di Giove ove assisteranno ad un processo dall'esito alquanto incerto...
 
4. Sopravvivenza. Di ritorno da Giove l'astronave di Jeff Hawke è colpita da un missile del popolo alieno ORM. Nell'esplosione Mac, uno dei membri dell'equipaggio rimane ferito gravemente e gli ORM lo guariscono rendendolo però un superuomo con un carattere solitario ed egoista.
Ma la nave deve essere riparata e Mac deve essere obbligato a fare il suo lavoro.... con l'inganno.

Valle Olona 5 - Villa Cicogna

Villa Cicogna-Mozzoni è un autentico capolavoro di storia, arte, architettura, costruito a partire dal 1440 in quel di Bisuschio. Inizialmente casino di caccia, divenne col passare del tempo, vera e propria villa signorile con giardino e giochi d'acqua. Da queste parti fu salvato Galeazzo Sforza, finito sotto le sgrinfie di un feroce orso... più recentemente di qui sono passati grandi artisti e produzioni cinematografiche.... "I promessi sposi" del 1988 con Burt Lancaster, Alberto Sordi, Franco Nero, "Uomini d'argento" del 1977 con Michael Caine,  o "La grande Cabriole" con Brigitte Bardot o ancora Philippe Leroy... insomma, il bel mondo del cinema del recente passato...
 
Per entrarci (involontariamente) passiamo dalle serre... aperte al pubblico, chiedete e vi sarà aperto. Ed in fatti ci indicano che la villa è per di là... peccato che appena giunti, un burbero giardiniere ci allontana in malo modo e se la prende con chi involontariamente ci ha fatto entrare.... mondo strano!

Resta una veloce vista su un posto magico, cui intendo tornare alla prima occasione...


venerdì 13 luglio 2018

Autunno Tedesco

"Il giornalismo è l'arte di arrivare troppo tardi il più in fretta possibile. Io non la imparerò mai".
Sta tutta in questa frase la storia di Stig Dagerman e quella del suo libro "Autunno Tedesco", la consapevolezza di non poter arrivare in tempo con il giornalismo, ma di essere in tempo per la letteratura... ovvero prendersi il tempo per non accettare idee preconcette, per scavare nell'animo umano, nelle ragioni dell'altro... nelle scale di grigio che fanno la differenza tra il bianco dei buoni ed il nero dei cattivi.... é così difficile? è così lontano dai nostri tempi? Assolutamente no.
Il racconto della Germania sconfitta e quella molteplice del suo popolo, in parte responsabile, in parte supino, in parte vittima della dittatura e del proprio destino, a cui va riconosciuta una sola colpa: quella di essere dalla parte degli sconfitti di una feroce dittatura. 

 

 
"Nel 1946 furono molti i cronisti che accorsero in Germania per raccontare quel che restava del Reich finalmente sconfitto, ma dal coro di voci si distinse quella di uno scrittore svedese di ventitré anni, intellettuale anarchico e narratore dotato di una sensibilità fuori dal comune, inviato dell'Expressen per realizzare una serie di reportage poi raccolti in un libro che è considerato ancora oggi una lezione di giornalismo letterario.
Mentre le testate di tutto il mondo offrono il ritratto preconfezionato di un Paese distrutto, che paga a caro prezzo gli orrori che ha seminato e dal quale si esige un'abiura convinta, Dagerman, libero da ogni pregiudizio ideologico e rifiutando ogni generalizzazione o astrazione dai fatti concreti e tangibili, si muove fra le macerie di Amburgo, Berlino, Colonia, su treni stipati di senzatetto e in cantine allagate dove ora vivono masse di affamati e disperati, cercando di capire nel profondo la sofferenza dei vinti.
Ne emerge un quadro molto più complesso di quello che è comodo figurarsi.
Mentre ci si accanisce a cercare nostalgici nazisti, Dagerman si chiede come può un padre che vede morire un figlio di stenti dichiarare che ora sta meglio di prima: mentre le potenze occupanti pensano a punire e ad allestire processi, Dagerman descrive la messinscena di una denazificazione di facciata e la morte spirituale di un Paese che è troppo impegnato a lottare ogni giorno con la morte per riflettere sui propri errori, perché la fame è una pessima maestra per educare i colpevoli.
Con il suo acume analitico e la sua empatia capillare, Dagerman scava nelle contraddizioni della Germania post-bellica offrendoci un manifesto di accusa contro tutte le guerre, e una riflessione amaramente attuale sul potere, la giustizia, lo Stato".


domenica 8 luglio 2018

Alpi Segrete

"Esiste un altro modo di raccontare le Alpi. Bisogna andare a cercarle nei sentieri (reali e metaforici) meno battuti.
Ferrari va a scovare posti e storie di questo tipo attraversando l'arco alpino, racconti di paesi quasi scomparsi, lingue sconosciute sopravvissute, chiese di pastori con affreschi rinascimentali, alpinisti partigiani, guide alpine che mettono una statua del Buddha a ogni roccia scalata, orsi venuti dalla Slovenia. Niente retorica, niente di tipico. Niente di scontato".
 
Piccoli, brevi racconti, ma intensi. Colmi di dati, informazioni, nomi, luoghi, episodi. Molti dimenticati dalla Storia e dagli uomini... eppure colmi di significati e di risvolti. Episodi legati alla dura vita dell'Alpe, alle micro comunità di un tempo, ad un altro modo di vivere e di pensare il pendio... uno spazio che di per sé non da alcuna garanzia di durata e di sicurezza... che va mantenuto con duro lavoro e pazienza... di generazioni e generazioni di popoli scomparsi o annichiliti dal progresso e dall'illusione di sconfiggere la povertà.
Questo è il libro di Marco Albino Ferrari....A partire dalla storia dell'abitato di Elva e degli affreschi di Hans Clemer, a quella del Badile e della salita disperata e mortale di Cassin nel 1937, alla scoperta della Val di Mello e della competizione tra Ivan Guerini e Jacopo Merizzi... il tutto in salsa psichedelica..... come raccontato da Giuseppe Miotti.... dalle Dolomiti Bellunesi e di Giovanni Angelini (il nostro John Muir).... alla Valle dei Mocheni con i masi e Giuseppe Sebesta.... la via Eterna delle Alpi Giulie, un tracciato alpino orizzontale di cengia in cengia.... girando intorno ad una montagna... alla storia dell'orso Dino e del suo viaggio attraverso le Alpi.... ogni storia ci lascia a bocca aperta e ci invita a viaggiare... a scoprire queste montagne... che sono in fondo il nostro Far West....

sabato 7 luglio 2018

Hell or High Water

 
Ancora un film che parla di disperazione, di grandi panorami, di piccoli uomini, di debolezze e  riscatti, dopo "I segreti di Wind River" ...... Non è l'America sfavillante delle grandi città, non è quella del benessere e della ricchezza... è la provincia, la miseria, la difficoltà a uscire da quella "feroce malattia" come la chiama il protagonista che è la povertà.
E allora vale tutto. La rapina in banca, a spese di chi ti ha derubato, gli inseguimenti, il denaro cambiato al casinò, il debito ripagato per dare un futuro ai figli.
Ci si può affezionare a chi delinque? Oppure a chi li insegue?
E perché non ad entrambi. Ognuno gioca un ruolo con le carte che gli sono state date. Un gioco truccato dagli altri, in modo inappellabile, in cui guardie e ladri devono fare il loro mestiere ben sapendo che le ingiustizie sono ben altre ed intoccabili...
Percorrendo scenari da sogno, ma privi di possibilità di riscatto, ove la poesia è smorzata dalla disperazione, ove nulla pare poter cambiare, il gioco delle guardie e ladri avviene senza esclusione di colpi, sino al gran finale.... Ove ognuno accetta di scoprire le carte, senza andare oltre, ben sapendo che non avrebbe alcun senso. Godendo della verità in quanto tale e lasciando la giustizia a qualcun altro.


Valle Olona 4 - Bisuschio

Ed eccoci al Cimitero di Bisuschio. Area che richiama l'attenzione dalla vicina provinciale, in particolar modo per il tetto verde della Cappella della famiglia Cicogna. Ma è la piccola chiesetta dedicata a San Rocco, protettore dalla Peste oltre alle tracce della presenza di un lontano lazzaretto ad attirare l'attenzione.
L'esterno dell'edificio, oramai in disuso, si presenta comunque in buono stato, il circostante bosco e il sito isolato rendono particolarmente gradevole il tutto...

Ma è l'interno, visibile con fatica da una delle due finestrelle, che da l'idea del degrado del luogo. Sullo sfondo una Vergine con bambino e San Rocco che intercede per le anime dei purganti.
Tracce di umidità e abbandono...
 
Passeggiando per il cimitero si possono ammirare monumenti funebri di rara bellezza.. come questa lapide a muro... osservate il profilo di questo anziano, il mento raggrinzito per l'assenza dei denti, il naso curvo e aguzzo, l'orecchio con quel probabile nido di una vespa, che fa somigliare a cerume la terra ivi raccolta... il foulard e l'abito elegante...
 

Ma ecco possente la cappella funebre dei Cicogna Mozzoni.... quale sfoggio di potere.... inutile.

 Molto più interessanti sono le singole lapidi e le statue che le adornano... a grandezza naturale incutono timore.... guardate gli abiti e i tessuti... che lavoro.... e che dire di questi due cani... fedeli al padrone anche dopo la sua morte....
 


Belgirate - Chiesa Vecchia

A Belgirate non si può prescindere da una visita alla cosiddetta "Chiesa Vecchia". Sino al Settecento prima parrocchiale del paese, titolo poi trasferito all'oratorio di San Carlo, in riva al lago.
Già detta "Santa Maria del Suffragio" conserva il primitivo nome. Come tutti gli edifici particolarmente antichi, anche questo è frutto della trasformazione, ampliamento e rotazione di un precedente edificio precedente l'anno Mille. Lo stesso portico, tipico di un'architettura del Seicento, ha inglobato la facciata mentre l'ampliamento della chiesa ha collegato il campanile, originariamente separato.
 
Sopra l'ingresso troviamo la "Presentazione di Gesù al Tempio", in parte rovinata dal tempo...

Ma è l'interno che lascia senza fiato... sapientemente distribuiti, troviamo affreschi di una bellezza ineguagliabile, alcuni legati a letture apocrife della Bibbia, come le figure tormentate dal demonio, Santa Francesca Romana,...


San Francesco con le stimmate.  e poi Sant'Apollonia (protettrice contro il mal di denti)
San Francesco Saverio (statua), San Grato (protettore dai fulmini e patrono di Aosta)....
San Lucio, con il formaggio, protettore dei casari.... erede del dio pagano Lug, divinità solare celtica, rappresentato mentre regge il sole e che, per quieto vivere si mutò in formaggio.... potenza del Cristianesimo... a seguire Santa Lucia (protettrice della vista) e San Bartolomeo (con il coltello insanguinato a ricordare il suo martirio - non faccio spoiler, andate a cercarvelo).
 
Santa Francesca Romana e i demoni...

L'acquasantiera.... un vero gioiello...

La spettacolare vista dal sagrato.... certo che una volta sapevano dove costruire e come suscitare le emozioni nel fedele che sin qui si recava in preghiera... altro che la playstation...

domenica 1 luglio 2018

Sono tornato

Brutta copia di una brutta idea, questo film non dice nulla.
Non dice nulla all'Italia di oggi: razzista, omofoba, odiosa, rancorosa e innanzitutto ignorante.
Non dice nulla dell'Italia di ieri, presentandoci un Mussolini redivivo quasi simpatico, bonaccione, furbo a suo modo, all'italiana... che dice cose ovvie su vicende ovvie...
Non dice nulla sul perché, si è sentita l'esigenza di rimettere in auge un personaggio che la storia ha bocciato.
Poi, per l'amor del cielo, dobbiamo ridere? Dobbiamo per forza prendere in giro l'Italia di oggi, scomodando un despota del passato? Facciamolo. Ma ad una condizione: non dimentichiamo cosa accadde allora, cosa capitò all'Italia e agli Italiani, privati di libertà per oltre vent'anni, non dimentichiamo le leggi fascistissime, l'omicidio dell'onorevole Matteotti, l'odio razzista verso gli Ebrei, la guerra contro la Grecia, inutile dannosa e penosa, il trattamento dei popoli africani e dei vicini slavi.... e tanto altro ancora.
Non facciamo insomma, come Hollywood, che ha voluto sdoganare vampiri e uomini lupo... lì si può anche fingere... qui no.
La trama ricalca quella di "Lui è tornato" film tedesco che riporta in vita Hitler nella Germania odierna. Se in quei luoghi può ancora far temere, qui fa solo pena... in tutti i sensi.

Ultra