domenica 29 giugno 2014

Diario Ossolano 2014

Doveva essere una settimana in montagna: camminate, gite, la compagnia dei miei genitori, mia figlia Bianca da portare in giro e invece, complice il maltempo e la necessità di rientrare al lavoro, si è ridotto tutto a 3-4 giorni spezzettati e gestiti in qualche modo.
Risultato: 
Gita all'Alpe Veglia e al Lago Bianco.
Camminata veloce al Teggiolo.
Camminata veloce a Wolf e Selvanera.
Gita a Briga in treno.
Spero di poter rimediare prima della fine dell'estate.

 Neve da attraversare sulla strada per l'Alpe Veglia.
 il Lago Bianco e le torri di Veglia sullo sfondo.
 Una vista della Val Divedro dalla cima del Teggiolo.
 Vista del Passo delle Possette e dei 4000 del Vallese.
 Verso il Monte Leone, neve rossa.
 Briga vista degli edifici e del Parco cittadino.


sabato 28 giugno 2014

Apologia della storia

Marc Bloch scrive un libro "Apologia della Storia - il mestiere dello storico" in un momento particolare della sua vita. E' reduce da una guerra (persa) è ebreo e quindi soggetto a deportazione, è partigiano e combatte contro i nazisti (e difatti viene catturato, torturato ed infine fucilato).
Eppure, non smette di essere ciò che lo caratterizza: uno storico. E che storico! Questo libro, definito da molti una delle pietre miliari della storiografia di tutti i tempi, scritto in clandestinità e con ben altri pensieri, presenta una lucidità di espressione, una correttezza formale che ci confonde.
Partendo dalla storia, si passa alla comprensione dei fenomeni, della sociologia, dell'uomo.
Benché incompleto, questo libro non ha nulla da aggiungere e nulla da togliere. 
A che serve la storia? E' questa la domanda di suo figlio, da cui Bloch parte per far capire il profondo legame tra il passato ed il presente: capire il passato per affrontare la quotidianità, capire l'oggi per confrontarlo con il passato.

 

sabato 21 giugno 2014

Black Sabbath - il concerto 2

Ma veniamo al concerto.
Il primo gruppo spalla dimostra un grande virtuosismo. Musica godibile, un misto tra Rock, blues, metal. Bravissimi. ecco i Reignwolf.





Black Sabbath - il concerto 1

Franca, metallara molto più di me, mi attira nella trappola perfetta.
Il concerto dei Black Sabbath a Casalecchio di Reno, posti Gold, Mercoledì sera.
E allora eccoci in viaggio, due orette di macchina, mangiato un boccone al centro commerciale, qualche caffè per restare vispi e via verso il tendone. Fuori i pullman che ospitano la band.
La parte bella dei concerti resta la visione della varia umanità che compone la scena,eccone un campionario, lo ammetto alcuni sono bellissimi e hanno coraggio da vendere.


il tempo scorre veloce, ed eccoci all'interno del Pala qualcosa.
Spazio ce n'è senza dubbio. L'acustica è ottima e il clima è quello giusto.


venerdì 20 giugno 2014

Atletico Minaccia Football Club

"Eravamo l'unico conforto agli affanni dei soldi a fine mese, dei figli che ancora non trovavano quel lavoro promesso dai politici e delle mogli indispettite e dispettose. Noi donavamo una speranza a chi speranze non ne aveva più. Avevamo di nuovo regalato l'orgoglio e l'appartenenza a un piccolo paese ignorato persino dalle cartine topografiche, dove la vittoria della squadra di calcio è la vittoria di tutti".

Allenare una squadra di calcio non è facile. Eppure è il sogno della totalità della popolazione maschile italiana.
Vanni Cascione quello sa fare. Certo non come il suo idolo Mourinho ma comunque ci prova. Quando poi gli succede di dover allenare l'Atletico Minaccia, squadra sequestrata alla Camorra, dovrà rivedere tutte le sue idee non solo sul calcio ma sulla vita.
Ottimo esordio per Marco Marsullo che con la scusa del calcio ci fa conoscere un mondo di disperati, che popolano realmente il sottobosco delle nostre città. Diverte ad ogni pagina e ci fa la morale, ma senza essere pesante, semplicemente facendoci capire che stare al mondo non è mica come ce lo siamo immaginati. Richiede immaginazione e tanta tanta umiltà.

giovedì 19 giugno 2014

Ice Soldiers

Nel freddissimo Alaska degli anni 50 vengono scoperti tre uomini congelati in un aereo caduto.
Ben presto i tre si risvegliano e uccidono tutti gli occupanti di una base americana sparendo nel nulla.
50 anni dopo qualcuno li cerca.
Se esiste l'inferno, qualcuno dice che non sia circondato da fiamme, ma da ghiacci. E questo film ce ne da un idea. Il ghiaccio e il bianco azzerano i sentimenti, riducono all'osso, all'essenziale ogni buon proposito dando spazio solo a vita e morte. Nel mezzo profitto e interesse.
Gli unici che acquistano una loro dimensione sono ovviamente: i tre energumeni bio modificati, lo scienziato (semi modificato pure lui) e l'indiano che lo accompagna per il tratto finale del film: degna spalla necessaria a smorzare la durezza dello scontro.

I tre ossigenati e muscolosi russi devono compiere un attentato, e per questa azione sono pronti a tutto.
Lo scienziato (interpretato da Dominic Purcell) si scopre essere figlio di uno dei tre, avuto da una non molto gradita relazione con la sua mamma.
Lo scontro ha il sapore di Edipo. Padre contro figlio, nel mezzo la memoria della madre! Che dramma greco!

Non date nulla per scontato, questo film vi tiene inchiodati alla sedia sino all'ultima scena.

martedì 17 giugno 2014

Draco l'ombra dell'imperatore

La terza fatica letteraria di Massimiliano Colombo evidenzia un crescere della sua maturità e una maggiore attenzione al periodo storico di ambientazione del romanzo.
Meglio direte voi. Senza dubbio si coglie il continuo collegarsi al contesto ed alle problematiche di un impero (quello Romano) in preda a forti trasformazioni e convulsioni.
La religione, le vicende di corte, le guerre ai confini, le reti di spionaggio. Tutto contribuisce a rendere la narrazione irta di rimandi, di aspettative, di curiosità.
Peccato che non sempre si colga il nesso tra azioni singole e contesto generale.
Anche i salti temporali lasciano l'amaro in bocca. La narrazione generale regge bene, quella particolare latita. Si fa fatica ad affezionarsi a Draco ed a tratti anche all'imperatore Giuliano.
Non si apprezza nemmeno la storia d'amore tra Draco e Murrula/Suana e come i due finiscano per andare d'accordo.
La parte relativa alla guerra in Persia è una nebulosa mal concepita, quasi una corsa a voler chiudere il racconto...
Mentre "La legione degli immortali" mi aveva commosso e "il vessillo di porpora" stupito sino all'ultima pagina, questo terzo episodio mi ha quasi annoiato.
Ottimo il racconto dei combattimenti e delle armi usate (a dimostrazione della grande competenza), bene la sequenza storica, meno bene il fine del racconto. 
Si arriva alla fine, si coglie l'importanza e la personalità di "Giuliano l'Apostata" ma di chi c'era intorno? Boh!? Comunque un piacevole romanzo.

domenica 15 giugno 2014

A futura memoria


Ecco si scopre che, grazie al Mose a Venezia, tutti hanno rubato. Tutti ad aprir la bocca per la sorpresa!
E dopo aver scoperto che, tutto è frutto di un sistema normativo "eccezionale" che ha permesso di derogare ad ogni norma esistente nel campo dell'affidamento dei lavori, ci risiamo: Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 Aprile 2014 il Decreto Legge n. 83/2014 "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo  della cultura e il rilancio del turismo". Ecco un altro mostro normativo pronto a dare i suoi frutti.


Partiamo dalla parte più semplice e poi andiamo al cuore dell'indecenza.
Come si rubava a Venezia? Non rispettando alcuna delle leggi (farraginose, mal scritte e inapplicabili sia ben chiaro) che esistono, ma andando in deroga a tutto: scambiando denaro in cambio di velocità e certezza nell'affidamento. Creando cioè quella discrezionalità che fa l'uomo ladro e il funzionario pubblico/il politico il re dei ladri.

Ora, mentre da un lato ci si stupisce, ci si straccia le vesti, si invocano scelte straordinarie (ancora ?, di nuovo ?) dall'altro lato si emana l'ennesima legge derogatoria che crede di porre rimedio al malcostume della nostra povera Penisola e che invece è peggio del male che vuole combattere.

Partiamo dalle cose più semplici:

1) siccome le Soprintendenze non rispettano i termini per dare il proprio parere sui progetti e che occorre fare conferenze di servizio (a cui non partecipano) si decide che dopo 60 giorni dalla istanza valga il silenzio - assenso. 
Risultato: la Soprintendenza continua a non fare il proprio dovere. Io cittadino che ho presentato istanza magari in modalità semplificata devo aspettare 60 giorni in luogo dei 25 previsti e non ottenere nulla, se non la certezza che qualcuno NON HA LAVORATO.

2) La parte semplificata è rinviata all'emissione di un Regolamento. Bene, e quando arriverà? Non è dato a sapere.

Cose più complicate:

Siccome a Pompei o a Caserta la manutenzione ordinaria e straordinaria non esistono. E non sto dicendo che qualcuno si è rubato i soldi o che gli appalti finiscono in mano alla camorra o altro ancora (Dio me ne scampi e liberi da un tale pensiero). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 

Crolli della casa del Gladiatore, impossibilità all'accesso di aree culturali e archeologiche di immenso valore, tetto della Reggia di Caserta che piscia acqua piovana, mentre si buttano 70.000 euro per piazzare un corno (si udite bene, un corno rosso) davanti alla Reggia perché porta bene salvo poi buttarlo nel cesso.

Chi paga? Chi ha sprecato?


Ma veniamo all'argomento principe del mio post.

Quale rimedio hanno pensato i nostri gagliardi politici per rimediare all'incuria di Pompei e Caserta?
Si legga il decreto legge: derogare, derogare, derogare, derogare, derogare, derogare.
Non ho mai trovato così tante volte l'abuso di tale termine come in questo testo di legge.
E cosa sta dietro la deroga? Lascio a voi immaginare con quale attenzione si affideranno i lavori urgenti, le cose impellenti, le sistemazioni. Come verrà posta la massima attenzione ai prezzi (sic) alla qualità, solidità, serietà delle ditte, alla loro fedina penale, alla sicurezza nei cantieri eccetera eccetera.

Tra un anno, magari due, scoppierà lo scandalo degli appalti di Pompei e Caserta. Qualcuno avrà pagato, qualcuno avrà preso i soldi, la solita cordata di ladri, i soliti favori, le puttane, le auto di lusso, i viaggi, le cene.
E tutti a strapparsi le vesti sino alla volta successiva.
A futura memoria io lo scrivo. Quando questa cosa accadrà, copia di questo post vorrei fossa inviata ai Magistrati di turno, che magari si chiedessero perché in Italia succedono queste cose...







The Lone Ranger - il film

Cosa ci fa un indiano incartapecorito in un tendone erto a Museo del West?
E può la fantasia di un bambino riportare in vita un eroe?
Se queste due domande vi hanno incuriosito, siete sulla buona strada per assistere a "The Lone Ranger".
Un avventura che nasce nei lontani anni 30 (alla radio) poi in TV e sui fumetti, ma che nella realtà affonda nel nostro epico West, con l'eroe solitario (e mascherato) che vuole portare la giustizia e la civiltà dove questa latita.
E' un avvocato (imbranato assai) che torna nel West dove ha lasciato qualche conto in sospeso (soprattutto di cuore) e ritrova suo fratello e tanti cattivi.
A lui si affianca Tonto, un indiano solitario e parecchio pasticcione. Diventeranno inseparabili.
Tra esplosioni, treni in corsa, finti indiani e veri banditi i nostri due eroi ne vedranno di tutti i colori e faranno pace con il loro passato.
Un piacevole film andato assai male al botteghino.
p.s.  Jhonny Depp è costretto a portare una cornacchia in testa per superare la bassa statura?

Dark Skyes - il film

Gradevole film del 2013 che sa mescolare horror e fantascienza.
Classico quartiere americano. Classe media, famiglia con due ragazzini in crescita e problemi finanziari a rendere difficile il menage.
Per tale motivo passano inosservati i comportamenti dei ragazzi, i disegni o le frasi dette.
Meno inosservati passano stormi di uccelli che si schiantano contro la casa, l'allarme che suona senza motivo, un essere che rovista nel frigo e fa sparire tutte le foto presenti in casa.
Dopo un lungo periodo di scetticismo e anzi con rimproveri ai minori, i due capiscono che qualcosa non va.
Solito ricorso alle telecamere e solita individuazione di un essere che perseguita i piccoli di famiglia.
Si ricorre al solito scienziato pazzo, non riconosciuto dalla comunità ufficiale, il quale li fa parte di una presenza aliena cui è difficile resistere se non restando uniti e combattendo? Anche qui solita risposta americana: si sbarrano le finestre, si porta in casa un cagnaccio aggressivo, si compra un fucile a pompa.
Gli alieni che, ovviamente, se ne fottono di queste bazzecole, entrano in casa e si arrubano il figlio maggiore (che era quello avvicinato per primo dai "Grigi" esseri).
Bella la morale: state uniti (Stati Uniti) e non succederà nulla. 
Finale: nel walkie talkie dei ragazzini si sente la voce del ragazzo rapito. Dove minchia sarà finito?
La morale: Se gli uccelli vi scagazzano sulla casa è sfiga, se si schiantano sono gli alieni.

venerdì 13 giugno 2014

La rivoluzione in tasca

 
"Che cosa c'entrano Gesù Cristo e Bruce Springsteen con la rivoluzione?
Molto, se con questo termine, che fino all'altro ieri sembrava dover essere relegato nel sottoscala della Storia, intendiamo una sfida radicale allo stato di cose presenti, un gesto di rottura - piccolo o grande, individuale o collettivo - da parte di chi non si rassegna a venire semplicemente a patto con una realtà presentata come naturale e immodificabile, come il migliore dei mondi possibili.
E' in questo senso che - ad esempio - Pasolini può parlare di Cristo come rivoluzionario.
E' in questo senso che si parla di spinta rivoluzionaria del rock o del punk - rock in ambito musicale.
Ecco che cosa accomuna le voci diversissime raccolte in questo volume: Spartaco e Cristo, The Clash e Robin Hood, Mao e il Partigiano Johnny: una sfida lanciata al cuore del proprio tempo.
Con la lucida consapevolezza che l'unico atto che possa dirsi tale, è quello che prova a misurarsi con l'impossibile. Può sembrare una contraddizione: per definizione l'impossibile è ciò che non può essere fatto.
In realtà l'impossibile é semplicemente ciò che la realtà presente esclude in quanto istanza della propria trasformazione radicale.
L'impossibile è il punto di rottura di ogni situazione.
Per questo ogni atto, parola, gesto, rivoluzionario si misura con l'impossibile e implica una certa fede, una certa fede, una certa disponibilità e credere in ciò che non appartiene all'orizzonte del possibile.
I tempi - anche quelli odierni - hanno sempre chiesto questo sforzo". (tratto dal libro).
 

Breve raccolta di massime, con argomento "la Rivoluzione". Declinata in tutte le sue manifestazioni: nel cinema, nei libri, da personaggi storici del passato e del presente.
La rivoluzione è innanzitutto un idea. Un idea da accarezzare e da inseguire: mai da raggiungere. Finita se ne rende necessaria un altra. Questo è il destino degli uomini.
"La democrazia esiste laddove nessuno è così ricco da poter comprare qualcun altro e nessuno così povero da essere costretto a vendersi" J.J. Rousseau.

"E' facile sapere contro cosa ti batti, più difficile è sapere per cosa ti batti".

venerdì 6 giugno 2014

Monastero di Cairate

il Monastero di Cairate, recentemente restaurato, permette di vedere il sedimentarsi di differenti periodi storici e i diversi usi di questo bellissimo fabbricato.
Grandi spazi verdi, bellissime sale, un percorso guidato o libero, mezzi moderni per comprendere le esposizioni. 
E poi gli affreschi, le tombe, sculture e vasellame
Insomma: a pochi passi da casa, un vero spazio dedicato alla storia ed alla cultura.
P.S. attenzione al fantasma!

mercoledì 4 giugno 2014

Lecco arrivando dall'Adda

 Si parte verso l'Adda. Sullo sfondo Vaprio con l'area industriale - archeologica. E' una bellissima giornata e un sacco di persone se ne vanno a passeggio a piedi e bicicletta.
Seguendo il corso dell'Adda sino a Lecco, questa Chiesa che ha il pregio di richiedere buone gambe, fiato e tanta pazienza. In cambio indulgenza a vita!
Lecco si rivela al di sotto delle aspettative. Forse tante volte immaginata. Degna di nota la corona di montagne che la circondano. Belli alcuni edifici e la passeggiata che affaccia a tratti sul lago.
 Breve il transito e pochissimi i negozi. In un quarto d'ora è tutto finito.
Una panoramica della piazza. Pochi turisti, bancarelle interessanti e iniziative a favore della mobilità ecologica. Comunque una bella giornata all'insegna del nomadismo.

Non è terrestre

Peter Kolosimo ha un immensa fantasia. E la sa usare benissimo. Al punto che questo, come altri suoi libri, ci ingannano. Lo fanno senza malizia, sia chiaro. Ma lo fanno bene, perché ci raccontano il nostro passato, partendo dal nostro immaginario: dalle nostre storie, dai racconti intorno al fuoco, dalle leggende, le dicerie, i sentito dire. Prove? Nemmeno l'ombra. 
Ma che importa? L'importante è stupire, riflettere, pensare ad un passato più nobile del volgarissimo progredire, per un errore della natura, dallo stato di scimmie a quella specie di essere che, si crede furbo, ma è imbecille al punto da non riuscire a vedere i propri enormi limiti e difetti.
E così, astronavi, dischi volanti e omini verdi, navi fantasma, visioni incredibili, punteggiano il nostro immaginario collettivo. 
Il nostro antico mondo, la nostra preistoria, si tingono di giallo con l'incontro con civiltà extraterrestri che ci avrebbero accudito, aiutato e forse generato.
E crederci è un atto di fede, ma non tanto distante dai tanti atti che ci vengono chiesti quotidianamente.

lunedì 2 giugno 2014

il Quinto elemento

Doveva aver fumato qualcosa di forte Luc Besson, mentre scriveva e poi dirigeva questo "Quinto Elemento", film del 1997. Una gragnola di colpi arrivano da tutte le parti e sorprendono lo spettatore, sino al punto da non rendergli facile la vita.
Bruce Willis, tanto per citare un mostro sacro del cinema, ne esce fortemente ridimensionato. Altalenando tra conflitti a fuoco e totale apatia.
La Jovovich (moglie del regista) è più brava quando tiene chiusa la bocca, risultando più che un personaggio extraterrestre, un soggetto ritardato.
Meritorie e degne di lasciare il segno restano le interpretazioni del DJ Ruby Rhod (fantastico Chris Tucker) e di Zorg (Gary Oldman) una via di mezzo tra il cantante dei Depeche Mode e Hitler redivivo.
Menzione d'onore al Generale Munro (Brion James, già replicante in Blade Runner) che le prende da tutti e non capisce un accidente.
La storia, inconcludente e parecchio rumorosa, ci porta nel 1914 in Egitto, per poi giungere nel futuro 2263, ove dovrebbe scatenarsi il male assoluto.
Ma lo scontro tra Bene e Male sono solo una scusa per muovere un universo di personaggi strani e sconclusionati che si agitano qua e la senza costrutto.
Interessanti i Mangalores, che dovrebbero essere i cattivi della situazione e risultano dei pasticcioni quasi simpatici.




Company of Heroes - il gioco


In questa prima puntata di Company of Heroes scriverò ovviamente del primo episodio della saga.
Lo sbarco in Normandia e la conquista di Caen.
Questo gioco nato nel 2006 è subito entrato nell'elenco dei migliori giochi di tutti i tempi. La velocità di azione, la reazione degli avversari controllati dal PC, le varie armi utilizzabili e le strategie, ne fanno un gioco che vi farà perdere parecchie ore di sonno.
La ricostruzione di mezzi ed armi è fedelissima e le limitazioni delle varie formazioni, oltre ai punti di forza ed alle possibilità di utilizzo rendono il gioco impegnativo e coinvolgente. 
Il profilo che preferisco è quello dell'ambiente urbano, dove posso avanzare poco per volta e controllare le controffensive avversarie piazzando cannoni e cecchini nei punti chiave.
il porto di Cherbourg è l'episodio che preferisco! Spingersi sino all'estremità del molo, dover abbattere edifici e nidi di mitragliatrici, distruggere il cannone che impedisce alla marina di avvicinarsi, passare il ponte che separa i moli con un azione di forza. Una dopo l'altra, queste fasi di gioco non lasciano tregua e ti pigliano al punto da continuare ad immaginare ogni possibile soluzione per raggiungere l'obiettivo.
Interessante notare come, anche l'ammassarsi di truppe non sempre ripaga l'obiettivo! Spesso troppi mezzi finiscono per impicciarsi tra loro con il risultato che una controffensiva ben sferrata porta alla rapida distruzione delle tue forze o alla loro inutilità.
Per questo motivo occorre muoversi con cautela, preparare trappole, chiudere l'avversario oppure condurre blietzkrieg, attacchi rapidi e massicci che portano rapidamente al comando nemico.
Neutralizzati i centri di produzione avversari avrai il tempo per riorganizzare una linea di controllo avanzata, contenere controffensive e rinforzare truppe, materiali e tecnologie.
A parole tutto sembra facile, ma provateci e vi accorgerete. Spesso un solo cecchino nemico è in grado di neutralizzare un nostro attacco, mettere in difficoltà un presidio o rendere inutilizzabile un bunker.
La troppa distanza tra i centri di produzione e un punto avanzato porta spesso a perdere troppe truppe e a non riuscire a difendere il fronte. Meglio avanzare lentamente ma con il controllo del fronte. Ore e ore di gioco, strategia, sudore, sangue e morte vi attendono. 

47 Ronin - il film

C'è una strega. Tiene per il cattivone di turno. Codesti è mooolto cattivo. Usa il potere della strega per fregare il regno al prossimo. il tutto in barba allo Shogun che, appare tanto bolso quanto un anziano della Menotti e Bassani dopo aver mangiato un kilo di ravioli di Giovanni Rana.
Ora il mariolo sbaglia regno e fa morire (per disonore e quindi per suicidio) il Tengu Lord, i suoi uomini giurano vendetta e, contravvenendo alle regole fissate dallo Shogun (che quando si tratta di menare il torrone ci riesce benissimo) diventano fuorilegge e quindi Ronin.
A loro si unisce, dopo un iniziale incomprensione (è un bianco e se la tira) anche Kia, un mezzo sangue trovato anni prima nel bosco (che ci faceva? la cacca?) che subito si dimostra il migliore del gruppo.
Non manca l'amore, non mancano animali fantastici, non manca il viaggio avventuroso, i numerosi nemici, la magia e l'inganno, la strega e i demoni, le spade indemoniate e i custodi delle suddette.
Che sia un coacervo di generi non vi è dubbio. Che sia una gran cagata idem. Bello? Francamente non saprei. C'è di buono che non finisce bene e questo è già un bel gesto di umiltà.

L'America dimenticata - Lucio Russo

 
"La quasi totalità degli studiosi ha finora negato l'esistenza di antichi contatti tra l'America e il Vecchio Mondo, ma in questo libro, indagando su una questione apparentemente secondaria di Storia della Geografia (l'origine di un grossolano errore di Tolomeo), si dimostra che le fonti ellenistiche dell'antico geografo conoscevano latitudini e longitudini di località dell'America Centrale.
Questa scoperta costringe a rivedere sotto una nuova luce molti aspetti della Storia.
Da una parte mostra come il crollo delle conoscenze che investì il mondo mediterraneo all'atto della conquista romana sia stato ben più profondo di quanto in genere si creda.
Dall'altra apre nuovi possibili scenari di lungo periodo, lasciando intravedere la possibilità di sostituire all'idea oggi dominante dell'evoluzione indipendente e parallela della civiltà un'unica storia, connessa sin dalla remota antichità". (Tratto dal libro).
 
E se prima di Colombo e prima dei Vichinghi, l'America fosse già stata scoperta?
Perché non ascoltare Lucio Russo, mentre con argomenti serissimi e spesso inconfutabili, racconta questa incredibile avventura?
Fenici e Cartaginesi, forse gli stessi Etruschi, ebbero modo di raggiungere le Antille, e forse la terraferma, scoprirono l'America.
Ma perché non vi sono tracce e non rimase memoria ai popoli che vennero dopo di loro? Una domanda a cui cerca di rispondere il piccolo ma ben condensato testo "L'America dimenticata" facendoci scoprire aspetti inquietanti: ananas rappresentati dai Romani, Carri con ruote tra i giocattoli Maya (popolo privo di questi mezzi), uomini barbuti descritti da popoli glabri e appartenenti al loro lontano passato, malattie che colpirono in passato e poi scomparvero, mentre i America continuarono a "infastidire", calcoli astronomici e geografici che fanno riscoprire la Groenlandia e l'America. Cosa c'è di vero? A sostegno della tesi molti dati, un libro che susciterà polemiche e discussioni ma che ci fa sognare e che soprattutto mette in discussione il primato occidentale a favore di un antichità che sapeva tantissimo e che venne annientata.


Manuale di co-programmazione