lunedì 30 gennaio 2017

John Hurt

Grande John Hurt! Alla fine si è dovuto arrendere anche lui, all'età, alla malattia, alla vita che ti chiede di pagare il conto e che non ammette sconti.
Attore britannico dotato di carisma e capacità istrioniche, indimenticabile per il suo ruolo in Alien. Chi non ha visto il primo apparire del mostro che poi fece epoca? Da quale pancia uscì? Dalla sua ovviamente. E di tale parto tutti ricorderanno sempre il padre :)
Ma prima ancora John Hurt è stato "The Elephant  Man" e poi ha recitato in "Fuga di mezzanotte" e ancora di recente fornendo la bacchetta magica ad Harry Potter... ma sono decine i film famosi e le serie che lo hanno visto ricoprire parti sempre diverse e sempre originali, anche se - purtroppo - l'Oscar lo ha sempre mancato di un soffio.
E ancora, presente in "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", in "V per Vendetta", "il mandolino del capitano Corelli", "La pazza storia del Mondo"...
Nelle sue interpretazioni cinematografiche, risulta l'attore ad essere morto più volte.. oltre 40.
Quest'ultima gli è stata fatale. Buon viaggio John!

sabato 28 gennaio 2017

Alien vs. Predator

 
Qualcuno avrà giustamente pensato: "se Alien è piaciuto e Predator pure, metterli insieme sarà un doppio successo". Purtroppo non sempre è così. Perché la somma di due super personaggi (soprattutto se nel ruolo dei cattivi) richiede una storia che renda merito ad entrambi e che abbia un senso, senza dimenticare la presenza "indispensabile" degli umani.
Alien vs. Predator ci riesce abbastanza bene. Oltre a farci vedere alcuni personaggi, che abbiamo già visto e che ritroveremo come Bishop, qui titolare della multinazionale Weyland - Yutani corporation, poi come macchina replicante parecchio fastidiosa nell'ostacolare la distruzione dei mostri nel nome del profitto...
 
Ma torniamo a questo episodio. Si parte con un evento accaduto nel 1904. Qui i Predator si danno da fare nell'eliminare alcuni umani... senza apparente motivo e poi scompaiono nel nulla; esattamente cento anni dopo, una spedizione scientifica si ripresenta sul posto alla ricerca di una piramide sepolta dal ghiaccio. Ma se c'è una piramide, c'è anche un rito... E chi, se non gli umani, sono l'ingrediente di un ingarbugliato evento che vede: gli umani fecondati dalle uova degli Alien, trasformarsi in mostri ed essere cacciati dai Predator... Una sorta di prova di iniziazione fatta in casa! Ovviamente, il divenire prede agli umani non piace affatto e tentano in tutti i modi di salvarsi... Ma, se la massima  "il nemico del mio nemico è mio amico" vale qualcosa, è il caso di metterla in pratica.
Peccato che solo Alexa Woods riuscirà a metterla in pratica; guadagnandosi pure i gradi sul campo di battaglia...mentre il bel Raoul Bova ci lascia le penne.
Lieto fine? Per gli umani quasi, per i Predator mica tanto... Ben congegnato.

venerdì 27 gennaio 2017

Bastille Day

 
 
Ladro si impadronisce della borsa sbagliata, la cui esplosione scatena una caccia all'uomo che coinvolge servizi segreti, polizia corrotta e il solito sbirro irrispettoso delle regole.
Inseguimenti, capitomboli, sparatorie, furti con destrezza, internet, e il furto del secolo.
In una Parigi sonnolenta, con i soliti stereotipi: arabi mariuoli, americani furbissimi, politici e poliziotti francesi corrotti, ladri buoni e capaci di redimersi, si dipana questa prevedibilissima storia.
Non tutte le ricette - a replicarle all'infinito - riescono bene. Questa non riesce affatto.


giovedì 26 gennaio 2017

La frontiera invisibile

 

Kilian Jornet è conosciuto in tutto il mondo per le sue imprese sportive che lo vedono macinare kilometri verticali alla conquista delle cime più famose del mondo, oltre ad aver vinto numerosi premi e riconoscimenti in gare sportive di altissimo livello.
Ma questa capacità non potrebbe spiegarsi se non con una passione (insana) che lo accompagna sin da piccolo e che lo fanno desiderare le montagne più di ogni altra cosa.
Questo libro, molto intimo, lo vede descriversi in un determinato momento della sua vita. La morte di un carissimo amico durante un'ascesa, la messa in discussione di tutti i suoi valori, la scoperta di un nuovo importante amore, la necessità di tracciare un rendiconto e un'idea del futuro.
Tutte queste cose lui le racconta a cuore aperto, mentre ci descrive la salita sul Gosainthan in Nepal, in compagnia di due forti scalatori.
Ci passano di fronte: azioni folli, azioni di forza incredibile e capacità mentali che permettono di superare ostacoli enormi, la fame, la sete, il freddo, il rischio di morire, privazioni ingiustificabili all'essere umano medio... ma come scrive Kilian, non facciamo tutto questo per arrivare in cima.
La nostra/sua felicità è il viaggio... l'essere proprio dove si vuole essere per poter dire un domani: ho vissuto e non invano.

domenica 22 gennaio 2017

Ben Hur film 1959


Dopo aver visto la proposta del 2016 QUI IL POST, pareva doveroso assistere al film del 1959, noto per la messe di Oscar guadagnati e per il calibro degli attori partecipanti.
Premetto subito che la durata è di gran lunga maggiore dell'episodio più recente... oltre 3 ore e mezza! Eppure non ci si annoia. Anzi, la capacità di recitazione, la colonna sonora, la gran presenza di comparse e la ricostruzione di costumi ed edifici, rende il tutto di gran lunga superiore ad ogni altra proposta.
Ci si immerge completamente in un lungometraggio che parla di fede, di storia, di religione e lotta contro i Romani.
Ma parla anche della speranza di un uomo che perso tutto ciò che aveva non si rassegna e prima con l'odio, poi con l'amore, vede restituito il suo mondo.
Bellissimo.

sabato 21 gennaio 2017

Riphagen

Dries Ripaghen è stato un cacciatore e venditore di ebrei nell'Olanda occupata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ha fatto ciò che facevano i nazisti, ma molto peggio, per arricchirsi, facendo dell'odio razziale un affare d'oro (per lui) e mandando a morire gli ebrei truffati.
Il film ripercorre la sua storia, dall'occupazione e sino alla liberazione dell'Olanda da parte degli Alleati.
Come un'anguilla, Ripaghen riesce ad imbrogliare i tedeschi, soffiando loro le ricchezze dei perseguitati, trovare ebrei e sfruttarli, oltre a gestire un sottobosco criminale che gli permette di distribuire vantaggi ai suoi affiliati.
Che i nazisti sapessero usare fedeli alleati, pescandoli trai delinquenti locali è cosa nota. Questo bel film biografico ce ne rappresenta le letali applicazioni.
E' evidente la differenza tra Ripaghen, che agisce per soldi e la resistenza, che agisce per amor di Patria, e ancora dai nazisti, che pur follemente, sono coerenti nel loro piano razzista.
La fine della Guerra ed il cambio di guardia non lo coglie impreparato, si aggrappa alle lotte tra fazioni avverse che vogliono sostituirsi al potere in Olanda (i comunisti da una parte, i conservatori dall'altra) facendo leva sul nuovo conflitto che si prepara - la Guerra Fredda, per usare menzogne e informazioni e guadagnarsi la fuga verso il sud America.
Morirà in Spagna nel 1973...
Ottima storia, trama credibile, momenti di tensione e di paura... Un vero criminale.

Ritorno al Campo dei Fiori

Il primo post dell'anno VEDI ricordava la gita, fatta l'ultimo giorno del 2016 al Forte di Orino.
Oggi, poco tempo a disposizione e tanta voglia di camminare all'aria aperta, decido di andare sul sicuro e di ripetere il tracciato... che come voi sapete, non si attraversa mai lo stesso fiume... questa volta cambia, causa neve e ghiaccio.
 

Parto più tari al mattino, e invece dell'alba mi accoglie una bella giornata invernale. Sole già alto e vista bellissima.. Appena arrivato, un ragazzo salito correndo, mi saluta e riparte... resto solo... ma dura poco. il tempo di cambiarmi e mangiare un panino.
Arrivano due mezzi della Forestale, pieni come uova di rumorosissimi addetti alla pulizia di rami e ramaglie. Pensate cosa può capitare quando metti insieme un gruppo di fancazzisti, che si aggira in mezzo alla neve, senza avere alcuna idea (e alcuna voglia) di cosa debba fare e da dove debba iniziare. Oltre ad ostacolarsi a vicenda, sparare un sacco di boiate, spisciazzare in giro e facendone ampia pubblicità, eccoli partire con i tagli.. un grande, rumoroso e divertentissimo spettacolo.
Non fa per me. Ed in fatti mi allontano anzitempo.
Percorro il tracciato che porta all'Osservatorio e poi al punto indicato e da me già percorso, devio verso valle. Giornata stupenda. Fredda il giusto (- 6° alla partenza) che non mi ha impedito di sudare come un porcello e concludere il tracciato in 3 ore e mezza e 15 km percorsi.
Come ha scritto Poge su Hikr, questo è il ripiego del ripiego... Avrei voluto essere altrove. Ma, per mio carattere e modo di pensare, ho goduto la gita dal primo all'ultimo minuto.

venerdì 20 gennaio 2017

il Golem - Elie Wiesel

 
Chi era il "Golem fatto d'argilla", questo strano essere che, secondo la tradizione popolare ebraica, fu creato da misterioso Maharal Rabbi Yehuda Loew, capo della comunità ebraica della Praga del sedicesimo secolo?
Alcune versioni di questa leggenda dipingono il Golem come un simpatico e goffo individuo; altre come un mostro, un Frankenstein che si ribellò al suo creatore.
In questo libro, Elie Wiesel ha raccolto molte delle storie che si tramandano su questa enigmatica figura e le ha raccontate di nuovo, vista attraverso gli occhi di un vecchio becchino che, da bambino avrebbe assistito ai numerosi miracoli attribuiti dalla leggenda al Golem.
"Io, Reuven, figlio di Yaakov, dichiaro sotto giuramento che Yossel il muto, il Golem fatto d'argilla, merita di essere ricordato dal nostro popolo, dal nostro popolo perseguitato e assassinato eppure immortale.
E' un nostro dovere nei suoi confronti evocare il suo destino con amore e gratitudine".
Il Golem di Reuven non è né uno sciocco né un mostro, ma un essere pieno di intuito, di intelligenza e compassione, creato per proteggere gli ebrei dai loro innumerevoli nemici. Un essere che, un giorno, potremmo anche incontrare…. (tratto dal libro).
 

Piccolo libretto, con ottimi disegni che richiamano il panorama della antica Praga.
In questi luoghi ha origine la leggenda del Golem, la statua di argilla, animata da un rito magico del Rabbi Maharal Yehuda Loew, capo della comunità ebraica della Praga del sedicesimo secolo.
Ma chi era realmente, se mai è esistito, il Golem?
Alcuni lo descrivono come un simpatico e goffo individuo; altri come un mostro... addirittura un Frankenstein che si ribellò al suo creatore.
Di lui si parla nella Bibbia (antico Testamento Salmo 139,16) ed è presente nei testi di mistica ebraica.... esso prende vita attraverso i comandi scritti in biglietti che gli vengono messi in bocca.
Certo molte sono le storie che ruotano intorno a questo personaggio, molte le leggende, molti i racconti dei salvataggi a favore della comunità ebraica contro le macchinazioni dei cristiani...
"Yossel il muto" altro nome del "Golem fatto d'argilla" viene così ricordato dal popolo ebraico, un popolo perseguitato dalla notte dei tempi.
Per chi avesse voglia di saperne di più, ecco il video del film "il Golem" di Paul Wegener, anno 1920 senza dimenticare la divertente parodia messa in atto da "I Simpson"...
 

mercoledì 18 gennaio 2017

Nel bosco dietro casa

Nonostante il freddo, anzi forse proprio per quello, non resisto... mi copro per bene e passeggio nei boschi dietro casa. Non ho grandi pretese, non vi sono visioni paradisiache o creste incredibili.. sono solo due passi in mezzo ad una natura dormiente su una comoda stradina.
Avevo già descritto questo itinerario un giorno in cui l'avevo percorso sotto la pioggia, armato di ombrello e stivali, incontrando una salamandra e nessun essere umano...
A guardar bene, il freddo pizzica le mani... ma per il resto sudo come pochi... anche il cappello è quasi un fastidio e poi... la neve... si ma ce n'è poca! Piuttosto il ghiaccio che ogni tanto mette in difficoltà...
 In lontananza il Campo dei Fiori... con la sua dorsale conosciuta e salita più volte...
 Qualcun altro ha avuto la mia stessa idea... almeno a giudicare dalle impronte...
Eccoci sul lato in ombra... sto girando intorno alla Cava di Travedona di cui ho ampiamente parlato e che rimane al centro delle preoccupazioni dei residenti delle zone limitrofe...
In cima alla salita che porta all'ingresso della cava, una breve pausa alla chiesetta.. posta sul Colle di Santa Maria in Ternate...
 Riprendo la via dei boschi, questa volta in direzione Nord Ovest sino ad arrivare al Cristo degli Alpini
 
 e da lì rimirare nuovamente il paesaggio ed il Lago di Varese...


L'avventuriera di Montecarlo

 
Il cinema è non solo presenza ricorrente nella narrativa di Roth, ma anche oggetto di splendidi feuilleton e recensioni - nell'insieme un centinaio di interventi compresi per lo più fra il 1919 e l'inizio degli anni Trenta, di cui si offre qui un'ampia e rappresentativa scelta.
Appassionato di Buster Keaton, capace di liquidare il sentimentalismo di un'epoca intera, cultore di documentari e film etnologici, Roth sa essere sferzante come pochi e non risparmia perfidi strali a osannati registi, che si chiamino Lang o  Ėjzenštejn - né ,ovviamente, ai più turgidi colossal: come Messalina, contraddistinto da una "noia colossale", sicché, egli confessa, "abbiamo il nostro bel daffare a tenerci svegli. Ci sentiamo stanchi come dopo una festa di matrimonio o un banchetto funebre durato giorni e giorni".
Quando visita i set, poi, è un grandioso rutilante bestiario che si offre al suo sguardo implacabile: registi onnipotenti, operatori pedanti, comici presenzialisti, ricchi produttori, dive irresistibili e tiranniche che si scelgono ruoli cuciti sul loro corpo: senza che di quel corpo il povero sceneggiatore abbia potuto cogliere anche un solo barlume.
Ma quel che più conta è forse la attenzione, acutissima e preveggente, rivolta sin dai primi testi alla capacità del cinema di creare simulacri: i meravigliosi prodigi dello schermo significano per Roth che la realtà, così ingannevolmente imitata, non era poi così difficile da imitare: si, le persone reali, le persone vive, erano già diventate così evanescenti che le ombre sullo schermo dovevano per forza sembrare reali". (tratto dal libro).



Diviso in quattro sezioni: Feuilleton, Recensioni, Critica Militante, Teoria del Cinema. Questo piccolo ma prezioso libro si occupa di cinema.
Uscito nel 2015, raccoglie le recensioni scritte, dal 1919 al 1935, da Joseph Roth, per vari giornali e riviste e ci raccontano la storia di questo periodo a cavallo tra le due guerre e una Germania ed un'Austria in preda alle scosse che le porteranno al dominio nazista.
Riscopriamo insieme il cinema muto, l'accompagnamento musicale, la trasformazione che si attuava nei cinema e anche oltre, quando andava in scena un film.. con adattamenti del palco, delle luci, degli ingressi, delle persone vestite in tema e così via...
Un mondo del cinema a noi sconosciuto.
Parla poi di divismo e della capacità del cinema di condizionare la vita quotidiana di tanta gente semplice; di apparenze e del loro prevalere sul vero; di ombre (cioè l'essere preda del cinema e del sacrificare la propria vita reale per apparire nell'immaginario collettivo). Assistiamo in prima persona al mutamento del mondo cinematografico con l'apparire del sonoro.
Per gli appassionati di cinema, per quelli di storia, per quelli di costume, per chi ama conoscere e capire il nostro recente passato.
Se l'800 è stato il secolo dei libri, il '900 è stato senz'altro il secolo del cinema. Questo testo ne è testimonianza.

Anthropoid

Traspone in versione cinematografica i fatti realmente accaduti nella primavera del 1942.
Praga sotto una terribile e sanguinaria occupazione nazista, resiste e grazie all'aiuto di Londra, con due paracadutisti uccide il generale delle SS Reynhard Heydrich, considerato a tutti gli effetti il responsabile della politica di morte voluta da Hitler.
Il film racconta i preparativi per l'attentato, la sua realizzazione e la successiva caccia all'uomo, scatenata dai nazisti, insieme alla rappresaglia nei confronti della cittadinanza inerme.
Si conclude con il combattimento che ebbe luogo nella chiesa di San Cirillo e Metodio tra il gruppo di paracadutisti e i militari tedeschi.
Molto bello, intenso, capace di descrivere il clima di tensione, paura e morte di quel periodo, deve il suo titolo "Anthropoid" al nome in codice della missione. A testimoniare la natura "inumana" del generale Heydrich e la necessità di eliminarlo.
Il coraggio di questi uomini, viene oggi riproposto in questo racconto cinematografico.
Da vedere e rivedere...

lunedì 16 gennaio 2017

Predator

Che dire di un'icona del cinema e della filmografia di avventura ? Proprio nulla!
Predator è stato e resta un mito nella recente storia del cinema. E Schwarzenegger insieme a questo film (oltre ad altri della sua carriera: Commando, Terminator, Atto di Forza, eccetera...) è stato in grado di farsi leggenda.
Ma accantoniamo le lodi per parlare del film.
Assistiamo al passaggio di un'astronave che lancia un oggetto sulla Terra. Poi (quanto tempo dopo non è dato a sapere) vediamo giungere ai margini di una foresta, la squadra di Dutch... tutti ex militari (e che d'ora in poi faranno di tutto per rappresentare la mitologia guerresca e maschilista, facendoci divertire)... vengono spediti in mezzo alla giungla a recuperare un fantomatico ministro.
Scopriranno a loro spese, che c'è ben altro. Da anni, un alieno caccia esseri umani.
Decimata la squadra, Dutch (Schwarzy per noi) deve combattere con l'astuzia per sconfiggere il mostro.
Con effetti speciali notevoli, con l'idea geniale del mostro che caccia e poi viene cacciato, con la storia ben tratteggiata di ogni singolo personaggio, questo piccolo gioiello ha fatto epoca.
Rivederlo è sempre un piacere...E se non vi è bastato c'è un sequel lungo un kilometro...

sabato 14 gennaio 2017

i 40 anni del Beaoburg

Inutile negarlo, quando venne costruito 40 anni or sono, dovette apparire come un'astronave caduta in mezzo ad una cristalleria... Ed in effetti di polemiche, il Beaoburg, altrimenti detto "Centre Pompidou", ne ha suscitate parecchie.
Oltre vent'anni or sono, quando lo visitai, mi sembrò davvero qualcosa di provvisorio, di temporaneo, di allestito perché tanto poi lo si toglie... senza capire che, come la Tour Eiffel.. simbolo di Parigi, questa città è abituata agli stravolgimenti (leggi Haussmann nella seconda metà dell'800) così come è abituata alla normalizzazione ed alla salvaguardia della Storia.
Chi conosce Parigi e facesse un raffronto con Londra, piuttosto che con altre città europee, si renderebbe conto della modernità, arrivata qui prima che altrove, e del voler mantenere un legame con la "grandeur" ... elementi che coesistono insieme e sono capaci di rendere così speciale la città.
A testimoniare che, i Francesi, anche quando sbagliano, anche quando vanno contro corrente, lo fanno alla grande.
Morale, in questi giorni, su tutti i giornali e gli inserti culturali, si celebrano i 40 anni della costruzione, soprattutto con interviste a Renzo Piano, che insieme a Richard Rogers ebbero la fortuna di incontrare Georges Pompidour, Primo Ministro francese.
C'è poco da dire. Se trovi il committente che crede in te, nasce il capolavoro... o la grande porcata.
 

The Trust - I corrotti

Nicolas Cage ed Elijah Wood, con una comparsata di Jerry Levis (nel ruolo del padre di Nicolas) presentano un bel film ove, tutto dovrebbe andare per il verso giusto, ma nulla va come deve.
Questa la trama: due poliziotti corrotti, incappano in una cassaforte piena e decidono di svuotarla. Hanno pensato a tutto... sino a quando non la aprono.
Cage è bravissimo nel ruolo del duro, deciso e senza mezzi termini. Rapina, uccide, organizza, costruisce, coinvolge. E' un vero leader.
Elijah, gioca bene il ruolo da comprimario, alquanto scazzato e tirato per la giacchetta... genio della rapina e socio affidabile.
Ma non tutto quadra, non tutto va come deve andare... e quando le cose diventano più grandi di noi, occorre prendere una decisione. Nulla andrà bene. A nessuno. Nel mezzo, non mancano le battute e le azioni capaci di suscitare ilarità, anche per la capacità di Cage nel prendersi in giro e smontare anche gli eventi peggiori.
Cage che, con i baffi è impagabile.

venerdì 13 gennaio 2017

I magnifici sette

Ed ecco il remake del film "I magnifici 7". Il primo del 1970 vedeva, tra gli altri, la partecipazione di Yul Brynner, Steve Mc Queen, Charles Bronson e star di pari calibro...
Difficile quindi bissare un simile successo, se non facendo un bel film, con altrettanti numeri uno, capaci di divertire, prendersi in giro e volendo, esagerare un po' il tutto, smarcandosi dall'originale.
Ci saranno riusciti? Dopo averlo visto, dico di si.
E quindi via alla storia: il paesino di Rose Creek ha un problema! un feroce, cattivo, subdolo e violento personaggio, vuole tutta la valle per sé e non esita ad uccidere spalleggiato da prezzolati killer e sceriffi compiacenti.
E' turbo capitalismo direte voi! E' ferocia allo stato puro dico io.
Bartholomew Bogue, è un piccolo micrognoso cattivello e solo una squadra di scanzonati balordi, capitanati da Sam Chisolm, saprà tenergli testa.
L'incipit ci fa vedere l'inferno in Terra, la parte centrale racconta la formazione della squadra (i magnifici 7) l'ultima ora è dedicata ai preparativi nel villaggio ed all'impari combattimento.
Non vi dirò come va a finire, ma vi dico che si spara parecchio ed il cinema western è al suo spolvero migliore....
Bello davvero.

giovedì 12 gennaio 2017

La terra dei figli

 
Sulle cause e i motivi che portarono alla fine si sarebbero potuti scrivere interi capitoli nei libri di storia. Ma dopo la fine nessun libro venne scritto più. (tratto dal libro).
 

Recentissima fatica del bravissimo disegnatore GIPI. Di lui ho già letto e commentato "Appunti per una storia di guerra" e  "LMVDM" (La mia vita disegnata male) e di entrambe mi è piaciuto tantissimo il tratto e la storia narrata.
Eccoci quindi a commentare questo testo. La vicenda prende il via da un evento catastrofico, di cui i più grandi hanno notizia, e che ha portato alla cancellazione della precedente civiltà. Rimangono certo, alcuni edifici (qualche baracca, una zona industriale), ma nulla di ciò che avveniva prima è presente.
Tra rimpianto per il passato e timore per il presente (il futuro non viene preso in considerazione), si dipanano alcune storie. Persone che devono fare i conti con una natura avara. Poco cibo, scarse relazioni sociali basate sul sospetto e sulla paura, nemici pronti ad uccidere in nome di un Dio fasullo ed autoproclamato, cannibalismo, ignoranza....
 
Spetta ai più giovani, portare domande, dubbi, speranze, richiesta di ricordi e chiarimenti. A loro gli adulti non sanno o non vogliono rispondere... Tutta la vicenda ruota intorno ad un quaderno di appunti che nessuno vuole leggere. Chi perché non ne è capace, chi perché ne teme i contenuti, chi perché ne vede i pericoli. Cosa si è disposti a fare per conoscere la verità? Per conoscere il passato e forse il futuro? E' l'ennesima lotta tra materialismo (necessario, ancor più in situazioni drammatiche) ed elevazione dello spirito. Tra essere e sapere di essere... Bellissima storia, disegnata con passione e capacità poetica.

Pizzo Ruggia

Ed eccoci a raccontare la prima uscita del 2017. Il Pizzo Ruggia, in Val Vigezzo. Una gita, come al solito pensata da Max e fatta con lui. L'ambiente è semplicemente stupendo. Il cielo terso, il vento si fa sentire solo sulla cima e per il resto non disturba nonostante un - 14° alla partenza.
Dopo un primo tratto di strada, si passa ad una bellissima mulattiera e poi si incontra la neve. L'ambiente si fa sempre più impegnativo, ma i panorami intorno incantano, facendo dimenticare la fatica e il freddo.
Le montagne circostanti richiamano l'attenzione... "a te ti salgo la prossima volta" mi viene da dire... "tu sei la prossima"... "quella la voglio troppo salire"... e così via...
Ma eccoci nella parte più impegnativa di oggi... l'ultima rampa prima della cima... si cambia assetto, passando dalle racchette ai ramponi... un tratto in ombra su neve ghiacciata e infine si giunge alla cima
 Sotto di noi, tutto il sonnacchioso mondo invernale...
Il vento in quota ci sferza e dopo le foto di rito, ci abbassiamo di quota per un boccone.
Un'altra bellissima cima fatta, una bellissima gita in ottima compagnia, la soddisfazione di aver fatto ciò che più mi piace.

martedì 10 gennaio 2017

Quando lo Stato non ha decenza

A proposito di cose che non funzionano o funzionano troppo. La vicenda del villaggio turistico, "quasi costruito" a due passi da Capo Colonna, dimostra la vergogna di uno Stato che viene infinocchiato da funzionari infedeli, in malafede, in malaffare, in flagranza di reato e che non prova alcuna vergogna.
Vi invito ad andare a leggere il bellissimo Articolo di Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera di Sabato 31 Dicembre 2016...
 
 
Vi renderete conto di quanta strada ancora debba fare, o meglio di quanto è caduto in basso la reputazione del dipendente pubblico, in certe aree d'Italia, dopo questa vicenda...
Quando l'altro giorno, in un precedente post scrivevo che i politici oramai non possono più nulla, ma sono i funzionari che stanno distruggendo tutto e senza possibilità di fermarli... ecco... mi riferivo anche a questo. Anche se, la realtà oramai supera la fantasia.
Rimango ammutolito di fronte a tanto.
 

William Salice

Sembra quasi che, un segno del cielo abbia voluto ricordare a tutti noi piccoli e grandi golosi, la dipartita del buon William Salice.
Chi era costui? Ma l'inventore dell'ovetto Kinder.
Entrato nell'azienda Ferrero come rappresentante, nel tempo Salice diventò uno dei più stretti collaboratori di Ferrero, sino all'invenzione dell'ovetto più famoso al mondo.
E quale fu l'idea? Quella di trasformare le uova di Pasqua in quotidianità... come si suole dire "inventare l'acqua calda"...
Cinque generazioni sono cresciute con gli ovetti Kinder, uno strato di cioccolato che nasconde una capsula di plastica colorata (in origine solo gialla) che contiene a sua volta un piccolo gioco, spesso da montare (quindi gioco nel gioco)...
Nacquero così le serie degli Happypotami, i Coccobulli, gli Happydinos, le Tartallegre, i Coccodritti e così via... conosco adulti che hanno fatto e farebbero follie per collezionarli.
In rete, alcune collezioni superano i 3.000 euro di valore...
Dicevo all'inizio di questo post: un segno del cielo ce l'ha voluto ricordare... pochi giorni or sono, la spiaggia di Langegog in Germania è stata invasa da decine di migliaia di ovetti Kinder, persi da un cargo proveniente dalla Cina e scontratosi in mare aperto con il ciclone Axel...
 
Chissà se a qualcuno, raccogliendo quegli ovetti, è venuto in mente il loro inventore? Certamente molti di noi hanno provato un moto di invidia nel vedere tutto quel ben di Dio, disperso sulla spiaggia... mancava solo il cioccolato!

domenica 8 gennaio 2017

I guerrieri della notte

"Guerrieri. Giochiamo a fare la guerra?". Chi non ricorda la famosa frase, ripetuta in tono ipnotico da Luther, il capo dei Rogues... una delle bande che compongono il variegato e malfamato mondo giovanile di New York?
Film del 1979, diretto da Walter Hill, è stato paragonato da molti all'Anabasi di Senofonte... paragone un poco azzardato se si è letto il testo di quest'ultimo.
Resta il fatto che, trasformare una fuga, una ritirata, o in altri termini, il ritorno a casa, in avventura è stata la "genialata" che ha reso questo film, un'icona di quei tempi.
Alla grande adunanza voluta da Cyrus, leader dei Riffs, devono presentarsi 9 delegati per ogni banda... l'idea è quella di creare un sistema criminale capace di prendersi la città... ma Luther uccide Cyrus e nel parapiglia riesce ad incolpare i Warriors, banda che arriva da Coney Island.
I Guerrieri devono tornare a casa, sopravvivere e dimostrare la loro innocenza.
Durante la fuga, succederà di tutto, incontreranno altre gang oltre alla polizia... ci riusciranno ma a quale prezzo?
Quando finalmente giungono a Coney Island, è giusto chiedersi e loro con noi... "questo posto merita davvero di pagare con la vita? Oppure tutto il nostro agitarsi è solo una perdita di tempo e un gioco sfuggito di mano?".
Sottile, ma mica poi tanto, metafora della vita. Riesce con una eccellente colonna musicale, con una New York nera come il piombo ed una storia incalzante, commentata da una suadente voce che arriva dalla radio ad incollarci allo schermo.

Jack Reacher - Punto di svolta

Non si può negare che Tom Cruise sia e resti un grande attore. A cui basta cucire intorno un buon film per fare non certo il capolavoro, ma sempre e comunque qualcosa di piacevole.
E' il caso di questo "Jack Reacher", la cui trama è abusata, eppure capace di tenerci incollati allo schermo.
Gli anni passano e realizzare qualcosa di guardabile, sfruttando la "fisicità" di Cruise diventa sempre più impegnativo... non avendo altri argomenti da mettere in campo...
Assistiamo così alla necessaria mutazione, legata al trascorrere del tempo, che porta l'acrobatico Hunt (quello di Mission Impossible)  a trasformarsi nel torello Jack... cioè meno zompi e più pugni...
La mutazione non toglie tuttavia, nulla della capacità di Cruise, di divertire e catturare l'attenzione dello spettatore... tenuto conto che, anzi, anche noi nel frattempo, suo pubblico fedele, siamo cresciuti, accasati, abbiamo messo su qualche kilo e qualche capello bianco e tutto sommato, un divo che invecchia insieme a noi è maggior garanzia rispetto ad un Dorian Gray qualsiasi...
Cruise alias Jack, ex militare irrequieto, deve sventare una congiura ordita alle spalle degli States da parte di militari corrotti... che per denaro non si fermano di fronte a nulla.
Siamo lontani anni luce dai contractor dell'ultimo film di Mitchell Zuckoff  "13 Hours" o dei militari di Eastwood in American Sniper.
Insomma siamo lontani da tutto. Ma non per questo, non ci si diverte, emoziona e infine si parteggia, per questo personaggio che vorrebbe metter su famiglia ma non ci riesce e come un cavaliere solitario si aggira per gli States in cerca di giustizia...

venerdì 6 gennaio 2017

Deepwater Horizon - Inferno sull'oceano

Uscito nel 2016, questo film è la cronaca romanzata del terribile incidente che, il 20 Aprile 2010, provocò la distruzione della piattaforma petrolifera e la morte di 11 persone, oltre al più grande danno ambientale della storia americana.
Ottimamente interpretato da Mark Wahlberg, Kurt Russell e John Malkovich, evidenzia come la corsa al risparmio ed al profitto, causò la rovina della struttura, la morte di tante persone e il ripensamento di un certo modo di operare...
Rientra a piena titolo nei "disaster - movie", per le esplosioni, la tensione, anche se non regala nulla al patetico o all'eroico, riuscendo a restare nel campo della cronaca.
Quindi un film sulle responsabilità, sulla serietà, sulla correttezza e sul quotidiano essere eroi.
Forse per questo, qualcuno resterà deluso. A me è piaciuto.
 

giovedì 5 gennaio 2017

Ero Jack Mortimer

 
Chi è Jack Mortimer e perché, appena è salito su un taxi al Westbahnhof di Vienna, qualcuno gli ha sparato uccidendolo sul colpo?
E perché mai doveva salire proprio sul taxi del giovane Ferdinand Sponer, che ha già parecchi problemi - soprattutto quello di essersi perdutamente innamorato di una fanciulla troppo bella, troppo ricca e troppo aristocratica per lui?
Anche lei, il giorno prima, era salita sul suo taxi, ed era stata come un'apparizione: "grandi occhi grigi, sotto l'orlo di una veletta", - "le spalle cinte da una stola di volpe" - e per di più, come aveva facilmente scoperto l'abbagliato tassista dopo averla accompagnata a casa, contessa.
Nel corso di una sola notte, l'ignaro Ferdinand Sponer si trova preso in una girandola di peripezie iperbolicamente tragicomiche nel corso delle quali, per liberarsi dell'ingombrante cadavere, sarà costretto ad assumere lui stesso l'identità del morto e ad affrontare, nella suite di un albergo di lusso la donna che è stata la sua amante e il di lei furibondo marito.
Ma questo è solo un minuscolo segmento della incontenibile trama. Rare volte il romanzo novecentesco è stato animato da un tale strepitoso ritmo, che obbliga il lettore a seguire passo per passo - e quasi attimo per attimo - una vicenda tanto più ossessiva in quanto imprevedibile. (tratto dal libro).
 

Un noir americano nella Vienna degli anni '30 ? Con tanto di inseguimenti, poliziotti maneschi, donne innamorate dell'uomo sbagliato e uomini innamorati della donna irraggiungibile? Con un morto ammazzato, un autista inguaiato, un giro di confessioni che fa svoltare anche la storia più tetra in speranza? Possibile? Tutto ciò avviene in "Ero Jack Mortimer".
 
Dopo essersi fatto ammazzare il cliente sul suo taxi, il povero Ferdinand Sponer,  non sa che pesci pigliare... basterebbe andare al Commissariato (e lui peraltro ci prova) e denunciare l'accaduto... ma lui non ci riesce ed anzi si caccia nei guai: prima occulta il cadavere... anzi lo butta nel Danubio, poi si sostituisce al morto per sviare i sospetti su di lui, poi cerca riparo in casa di una donna altolocata, non prima di aver messo nei guai la sua fidanzata... In mezzo, una storia messicana ed uno strano legame...
 
"Giacché un essere umano non è un pezzo di carne che se ne va in giro, mangia, beve, dorme e muore, un essere umano è ciò che è nella mente di quelli che ama o odia, comanda, offende, seduce, turba, possiede e tormenta".
 
In tutto questo, ci sentiamo fare la morale sull'amore, sulla vita e la morte, sulle classi sociali insuperabili... insomma su tante piccole grandi cose che sono il sale della nostra esistenza...
 
"E' molto facile che uno, spronato dall'amor proprio, sappia difendere la fedeltà di una donna che non ama più, o quasi. Ma è impossibile tenere la donna che ami ancora, se lei non ti vuole. La gelosia esiste solo se sopravvive la speranza di essere ingannati".
 

 

il grande bracchetto

 

Pubblicato nel 1978, numero speciale dedicato al mitico bracchetto dei "Penauts" di Charles Schulz.
Ma chi è realmente il "Grande Bracchetto" ? Nelle strisce non appare mai... eppure apprendiamo della sua esistenza per tutta una serie di indizi.

1. la denuncia di Lucy a seguito della manifesta pigrizia/paura di Snoopy nella caccia ai conigli... Ma allora ha un indirizzo!
2. la convocazione da parte del Grande Bracchetto! Scopriamo che è una prassi consolidata... "Quando arriva una convocazione del Grande Bracchetto, non ci si può sottrarre"...
3. l'incarico di Snoopy a svolgere la sorveglianza del campo da gioco... salvo esserne allontanato dagli umani.
Insomma il "Grande Bracchetto è un'autorità canina... qualcosa tra il dio e il manager indaffarato.. ed infatti scopriamo che Snoopy, a volte, svolge la funzione di suo segretario.
Snoopy di suo, è un cane speciale. Grande pensatore, grande sognatore, indolente nato... si mette in moto solo per motivi speciali, solo per indagini o missioni segrete o solo per qualche... "pupa".
Insomma è colui che tutti vorrebbero essere. Lui lo sa... e gigioneggia.
Ottima lettura! Schulz non delude mai.

mercoledì 4 gennaio 2017

Anni Frolli

 
Un catalogo di indimenticabili figurine italiane, ma anche un libro che rivela sotto il tratto del vignettista geniale, un grande narratore dell'Italia vera e inconfessabile, una figura unica di poeta, visionario, disegnatore che ha fatto della satira un genere di altissimo livello artistico, sottraendola alla deperibilità e al conformismo dell'insulto e dell'inventiva.
Difficile concentrare tanta intelligenza in una sola vignetta, destinata a colpire al cuore.
Ci voleva il poeta che ha incantato i bambini con la Pimpa, il sulfureo narratore per adulti di Ada, Macao, e degli altri romanzi "sconvenienti", il "raccontatore di fumetti" di Sandokan, di Colombo e Casanova per concentrare tanti e differenti umori in un unico super genere, la satira appunto.
Proprio per questo le invenzioni di Altan, da Cipputi all'affarista - porco alla puttana voluttuosa, oltre a vivere nel singolo colpo d'occhio sono capaci di raccontare compiutamente una storia: a nostra.
Senza guardare in faccia a nessuno, senza alcun autocompiacimento, con amore e ironia, senza alcun cinismo ma anche senza tolleranza alcuna.
Maestro del rovesciamento, Altan ci insegna a rovesciare contro noi stessi ogni pensiero cattivo o molesto, ogni idiozia che riusciamo ad emettere. (tratto dal libro).
 
 
E' del 2001 questa simpatica raccolta di vignette del terribile Altan. Per chi non lo conoscesse (pochissimi) è il disegnatore della Pimpa... il cagnolone a pallini rossi e dell'Arnaldo.
Qui in veste politica, polemica e ferocemente anti borghese, anticlericale, anti tutto.
Anche se poi, un po' di buonumore, di retrogusto divertente, di presa in giro bonaria, ce la regala comunque.
Come spesso amo scrivere: racconta di più un piccolo fumetto di un resoconto dettagliato. Ed in fondo la nostra recente e meno recente (ma sempre uguale) vita politica, sociale e culturale, si riesce a condensare in queste piccole immagini... dove nulla è lasciato al caso.. ma la pernacchia, la rassegnazione, la difesa del nulla da parte di improbabili personaggi (che poi siamo tutti noi) ci viene raccontata, come in uno specchio che in parte ci deforma.. ma mica poi tanto..
 

martedì 3 gennaio 2017

Come cambiano le cose quando ce l'hai tu nel gnaus...

Come dice il vecchio adagio: "Come cambiano le cose e come le vedi, quando nel gnaus (culo) ce l'hai tu". Che tradotto significa: "finché c'era da tirare le pietre, ogni motivo era buono, ora che rischi di prenderle pure tu, occorre comprare un grande ombrello".
Mi sbaglio caro Beppe? Viceversa come mi spieghi questa discesa sulla Terra, con cui hai inventato e stai facendo votare in queste ore il famigerato "Codice Etico" ai tuoi discepoli?
E così che, quando si governa, ci si può sporcare le mani... da non crederci vero? E quindi un avvisino di garanzia ci può scappare... e ciò che valeva per gli altri (ladri, mafiosi, mariuoli, a casa tutti che ci siamo noi..) ora vale anche per te... e visto che a te non piace, è bene cambiare le regole intanto che si gioca.
Se fatto su un campo di calcio, una cosa del genere porta al linciaggio del promotore... In politica per fortuna vale tutto, anche la faccia come il culo può diventare un pregio, se ben giocata.
E così Scientology  (ops no scusate, mi è scappata, volevo dire i 5 stelle) è dovuta scendere a più miti consigli, per non perdere Roma e non dover rispondere delle indagini di Palermo, di Bologna, degli avvisi di garanzia di Livorno e via di questo passo...
Leggete ad esempio cosa possiamo leggere oggi sul sito Facebook M5S news...

Cioè, essere indagato non è lo stesso che non essere indagato... ma dai? veramente? Pazzesco? Essere morto non è lo stesso che essere vivo... essere alto non è lo stesso che essere basso.... minchia che contorcimenti da parte di quelli che dovevano risanare la politica italiana.... oh mamma che mal di pancia dal ridere...
 
Se andiamo avanti così, la prossima modifica del fantastico Codice, sarà che non si deve dimettere chi, pur commettendo reato, tiene famiglia ed ha un reddito basso... poi che ha un reddito alto... poi che ha i baffi... eccetera eccetera...
Incredibile, come la velocità delle cose abbia preso il sopravvento, trasformando il Movimento Giacobino in una pletora di garanti... attendiamo sviluppi...

Ultra