martedì 21 dicembre 2021

La ballata di Buster Scruggs


Che dire? Dove li metti, i fratelli Coen riescono a tirare fuori il grottesco, il folle, l'anarchia di ogni narrazione. Prendiamo il West... sacro agli americani, chi mai avrebbe pensato ad una simile parodia? Sarebbe come se da noi si facesse un musical sulla prima guerra mondiale sulle Alpi a cacciare gli Austriaci... Ovvio che a qualcuno si storcerebbe il naso! Immaginate la Meloni... "Patriotiiiii" mamma mia... invece negli USA, patria folle di menti insane, eccola li, la parodia dei bei tempi andati.
La grande capacità dei due Coen, sta nel fare cultura senza farsi notare... intelligente il passaggio dal libro al racconto al film... un filo rosso che demanda alla cultura orale, quella della frontiera, al cinema vecchia maniera (siamo tutti debitori della diligenza di Ford) all'impiccagione, all'assalto alla banca, alla carovana di poveracci che viaggia verso l'Est, agli indiani, alla sfida nel saloon, al pistolettata in strada... ai cercatori d'oro... ma sopra tutti ci lascia senza parole la parodia dello spettacolo viaggiante... ove (spoiler) il povero attore (privo di arti ma dotato di una lirica incomparabile) viene soppiantato (letteralmente nel fiume) a favore di una gallina... una goduria per la vista. Forse il miglior film visto quest'anno.

lunedì 20 dicembre 2021

Die Verwandlung


Altro libro letto in tedesco.. questa volta con meno difficoltà dei precedenti... anche se sono ancora molti i passi da compiere per poter affermare di capirlo come si conviene...
Fa nulla, persistere, insistere, perseverare... continuare giorno per giorno. Prima o poi riuscirò a domare questa lingua, da me sempre amata.
Ma torniamo al testo, letto in italiano ora Kafka lo riscopro nel diverso modo di narrare, il terribile destino di Gregor è raccontato con passaggi che a prima vista mi erano sfuggiti e con inflessioni del clima, del racconto, della trama, del rapporto tra attori principali e secondari che divergono nel narrato rispetto alla precedente mia lettura... che dire? Qualcosa si muove, e insistere in questa mia insana passione sta dando i suoi frutti. 
 



 

sabato 18 dicembre 2021

Spitzhorli


Prima che l'anno volga al termine, trovo il tempo (e la voglia) per un'uscita in montagna, su neve questa volta, con Max. Giornata calda, poca neve, pochissimo vento (cosa strana per il Sempione) e salita su una cima già fatta in passato, con altro spirito e altra testa... lo Spitzhorli... nessuno in giro, se si esclude un solitario scialpinista svizzero - Martin - che ci affianca sul tracciato e con cui, raggiunta la cima, scambiano due chiacchiere su come il mondo stia andando letteralmente a puttane...
Fortunatamente l'ambiente immacolato (anche se poco davvero) ci aiuta a distrarci dalle umane tragedie e ci restituisce un poco di serenità... giornata calda dicevo, pareti spelacchiate ma che fanno faticare, quota alta ma piacevole... silenzio e relax... torniamo prima che tramonti il sole e a Varzo ci godiamo una buona birra. Eccoci pronti per affrontare la fine dell'anno... non quella del mondo però.






domenica 5 dicembre 2021

Jumanji - The next level


Visto in lingua tedesca con i sottotitoli. Cosa ho imparato? Togli i sottotitoli... magari capisci meno, ma quello che afferri é realmente quello che hanno detto... 
Comunque, dopo il primo imperdibile episodio eccoci alla seconda narrazione... 
Morale Spencer è depresso... lo é perché la vita quotidiana non ha nulla di quello che ha provato la prima volta in Jumanji... e ovviamente, eccolo lì... perché non tornarci? Il problema che il gioco dell'altra volta è stato sostituito da un nuovo livello... più difficile, più complicato... più mortale... con un nuovo cattivo; Jorgen il Bruto, capace di fare parecchio male... insomma, uguale a sé stesso ma al tempo stesso diverso... divertente (forse un pelino meno dell'altra volta) con tanti momenti di spasso, discorsi senza senso eccetera... meglio aver visto il primo episodio, si parte avvantaggiati!

Musicofilia


Un giorno, a New York, OLiver Sacks partecipa all'incontro organizzato da un batterista con una trentina di persone affette dalla sindrome di Tourette: tutti appaiono in preda a tic contagiosi, che si propagano "come onde".
Poi il batterista inizia a suonare - e come per incanto, il gruppo lo segue con i tamburi fondendosi in una perfetta sincronia ritmica.
Questo stupefacente esempio é solo una particolare variante del prodigio di "Neurogamia" che si verifica ogni qual volta il nostro sistema nervoso "si sposa" a quello di chi ci sta accanto attraverso il medium della musica.
Presentando questo e molti altri casi con la consueta capacità di immedesimazione, in Musicofilia, Sacks esplora la straordinaria robustezza neurale della musica e i suoi nessi con le funzioni e le disfunzioni del cervello.
Allucinazioni sonore, amusia, disarmonia, epilessia musicogena: da quali inceppi nella connessione a due vie fra sensi e cervello sono causate?
Come sempre l'indagine su ciò che é anomalo getta luce su fenomeni di segno opposto: l'orecchio assoluto, la memoria fotografica, l'intelligenza musicale e soprattutto l'amore per la musica - un amore che può divampare all'improvviso, come nel memorabile caso del medico che, colpito da un fulmine, viene assalito da un'insaziabile desiderio di ascoltare musica per pianoforte, suonare e persino comporre.
Grazie alle testimonianze dei pazienti di Sacks ci troviamo così a riconsiderare  in una nuova prospettiva appassionanti interrogativi, e assistiamo ai successi della musicoterapia su formidabili banchi di prova quali l'autismo, il Parkinson, la demenza.
Dai misteriosi sogni musicali che ispirarono Berlioz, Wagner e Stravinskij, alla possibile amusia di Nabokov, alla riscoperta dell'enorme importanza spesso sottostimata di avere due orecchie.
Ogni storia cui Sacks dà voce, illumina uno dei molti modi in cui musica, emozione, memoria e identità si intrecciano, e ci definiscono.

Una autentica miniera di informazioni. Una finestra su un mondo sconosciuto eppure così vicino: il nostro cervello, gli sconvolgimenti che lo colpiscono, la perdita di memoria, il ritorno di alcune forme di memoria - interessante la differenza tra MEMORIA SEMANTICA: le cose di base, sparse per tutto il cervello e MEMORIA EPISODICA: la memoria degli eventi, concentrata in alcune zone e quindi più soggetta a perdersi... e che dire poi della MEMORIA EMOZIONALE: un pizzicotto, un'azione che genera una contro azione Pavloviana, in grado di creare ricordi... e l'uomo colpito dal fulmine che diviene amante della musica? Tutto quasi incredibile, se non fosse vero... a distanza di 50 anni gli scritti di Sacks rivelano ancora tutto il potenziale di un grande narratore. Ottimo!

 

Tagliare lungo i bordi


 Apprezzo molto lo stile di Zerocalcare, il suo impegno politico traslato in vignette, anche se preferisco di gran lunga Gipi... molto più poetico e graficamente impeccabile. Tuttavia, amando tantissimo il mondo del fumetto e, su suggerimento di mia figlia, ho deciso di guardarmi tutte le puntate di questa serie, complice anche la brevità dei singoli episodi.
Risultato: la storia è divertente e commovente al tempo stesso... piena dei complessi giovanili senza tempo che, ognuno di noi, ha incontrato durante la tempesta ormonale che precede la maturità... quel regno di mezzo in cui non si è più piccoli, tutti pretendono da noi l'adultità (neologismo inventato la momento) senza però i superpoteri (che poi scopriremo effimeri) dell'essere adulti...
Così scopriamo le dis-avventure del nostro protagonista di fronte all'amore, al crescere, al morire (prima del tempo) al dover fare crescere e vedere i propri sogni non realizzarsi o peggio realizzarsi e dimostrarsi ben inferiori rispetto alle aspettative... si ride dicevo, si piange, i personaggi funzionano... con tutta quell'incertezza, impetuosa voglia di vivere e non sapere da dove prendere il foglio delle istruzioni (da strappare appunto lungo i bordi) salvo scoprire che non esiste alcuna istruzione e che ognuno deve farsi strada da sé, con i propri errori e le proprie vittorie.... in un diventare grandi per forza.

giovedì 25 novembre 2021

Mattarella vs Brunetta


Ma si parlano tra loro? Premesso che voglio bene al Presidente Mattarella. Persona a modo e una spanna sopra il ciarpame politico che ci governa...ma mi chiedo, perché usarlo come testimonial del recente "ammodernamento" della PA che consente al cittadino di scaricare (e stampare, poi ne parliamo) tutta una serie di documenti anagrafici, gratuitamente e senza recarsi allo sportello? E poi dall'altra parte, si fanno rientrare in servizio dal "lavoro agile" o smart working, milioni di dipendenti pubblici, solo perché così mangiano nei ristoranti intorno alle sedi istituzionali e fanno girare l'economia...
Perché a questo servono i pubblici dipendenti, non certo a dare servizi... secondo il ministro Brunetta ovvio... e allora meglio riempire le strade di traffico inutile per fare lavori che si possono fare da casa, senza i rischi di una pandemia mondiale, senza consumare benzina per niente e per dare gli stessi identici servizi che in presenza... e quindi mi chiedo, di cosa stiamo parlando?
Ma perché quando qualcosa funziona lo si butta via? Ovvio, perché fa venire meno le gerarchie ottocentesche e mafiose che consentono alla politica di dare all'elettore ciò che gli spetta di diritto facendolo passare come favore... nessuno me ne voglia, ma adesso davvero basta. Investiamo in formazione, in modernità, in fantasia... nelle persone capaci e dotiamole della necessaria tecnologia... sennò avremo un sistema che crea un documento elettronico da remoto e poi dovremo stamparlo per renderlo utilizzabile... semplicemente assurdo.

Okkio per Okkio - seconda parte

Eccomi a proseguire il racconto delle mie disavventure... vi avevo lasciato nella prima parte  all'esito della prima operazione, non prevista e non voluta... con una marmellata nell'occhio destro e l'attesa di una data per toglierla... nel frattempo accadono tante cose: una serie di visite intanto... in cui (pur con tutti i limiti del caso e dell'auto ironia) ne vedo di tutti i colori.
Intanto il tempo passa... giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre... sempre con l'occhio ripieno, la vista (se si può definirla tale) che fa i capricci... l'attesa di una soluzione definitiva, fino a quando non mi fissano la data della preparazione all'intervento (15 ottobre), data che, probabilmente è colpa mia, forse l'ho caricata di troppe aspettative, viene vista come il termine ultimo di tutti i miei pasticci...
Vana speranza... passa anche il 15, la visita la faccio... certo.. peccato che poi, leggendo le carte, scopro che sono in attesa di un intervento per cataratta! Gulp! Forse complice il fatto che non mi ha visto la persona che mi segue dal principio e che quella che mi ha visitato né mi ascolta e né legge le mie carte... morale, tocca alzare la voce e farsi riscrivere l'esito... e intanto passa un altro mese... finalmente arriva la data! E' il 16 novembre... poi fatalmente saltata ad una settimana dopo... e arriviamo al 23 novembre.

Nonostante l'esperienza mi abbia istruito diversamente, la testa ha un suo percorso, un suo itinerario, che mi fa pensare che una cosa fatta una volta, a doverla rifare sarà uguale uguale.. quindi eccomi fiducioso nel mio lettino d'ospedale, con il mio pigiamino, con le goccine necessarie a rilassare l'occhiettino... peccato però che di gocce me ne mettano una volta sola (e tra loro se lo dicono pure...) che il primo ago della flebo si rompa, e debbano passare all'altra mano, che mi aspetta un bel siringone nell'occhio senza che ne avessi alcuna memoria (e il medico che mi dice "si ricorda vero sig. Giarola? esattamente come l'altra volta" ???? ma quale altra volta? o non ero io o stavo dormendo... morale, sto scherzo mi fa rizzare i capelli... poi la faccia si paralizza e io mi rilasso un pochino... entriamo in sala operatoria e... meraviglia delle meraviglie... questa volta assisto in differita a tutto quel che accade.
Vedo cioè quel che mi fanno nell'occhio dall'interno dell'occhio medesimo... una cosa che probabilmente nella vita va provata... la siringa che aspira, la pinza che cuce, il liquido colorato... tutto mi passa davanti per almeno due ore.... sino ai punti finali... azz... che fastidio... poi hai un bel dire a chiedermi di stare fermo con i piedi... e che diamine... almeno quelli!
Morale, esco meno devastato dell'altra volta, si ma con un olio più pesante e con una retina più leggera... e con un ulteriore intervento da ripetersi tra un mese. (continua)



domenica 21 novembre 2021

Val Grande - Corte Bue

Quale miglior viatico, a conclusione di questo periodo, andare incontro all'inverno, ed alla conclusione dell'anno (e che anno), con una lunga camminata tra boschi e dirupi in una calda giornata autunnale? E quale migliore contesto della selvaggia Val Grande? E dire che la meteo, di primo mattino, non prometteva nulla di buono... nubi basse e pioggia, umidità e freddo... da rifugiarsi tra le calde coltri e non uscirne più... ma ad insistere, ad aver fiducia, il risultato si ottiene. Ed infatti sarà una giornata di sole, sopra una coltre di nubi, il palcoscenico che accompagna questa uscita estemporanea. 
Andare in alto vuol dire incontrare neve e faticare il doppio, stare bassi, complice l'alta temperatura, ci fa immergere in boschi ove il verde e le sfumature di colore prevalgono... in alcuni casi le gemme sono lì che spingono... per uscire... follie del mondo che cambia.
Si va a Corte Bue, grosso e abbandonato borgo, nascosto alla vista dei più... Val Grande più segreta, ove solo le gambe ti consentono di raggiungere queste oasi di silenzio... e così, mentre qui si sta al caldo e si gode dello stesso, in basso si intuisce il freddo ed il grigiore... meritata giornata dopo tanto tribolare...

























 

martedì 16 novembre 2021

Se questo aiuta quello...





Se quello sopra è eletto Presidente della Repubblica grazie all'aiutino di quello sotto, allora siamo rovinati. Se quello sotto ha ancora, nonostante tutto quello che ha fatto, la capacità di pesare nella elezione di quello sopra... minchia ragazzi, siamo fottuti.
In qualsiasi caso, quando spariranno dalla scena politica? E quando la vergogna non li farà ripensare seriamente a dove dovrebbero stare? Poveri noi.

 

domenica 14 novembre 2021

Wilbur Smith


I grandi lettori, magari onnivori come il sottoscritto, finiscono prima o poi per incappare in Wilbur Smith, scrittore zambiano di origini britanniche... oltre 140 milioni di libri venduti, romanzi, romanzi ed ancora romanzi... tutti ambientati nell'Africa, antica e recente... ora che ci ha lasciati (notizia di oggi) non posso fare a meno di ricordarne le letture (il primo fu "L'uccello del sole" titolo che si presta a maliziose interpretazioni) da neofita... libri suggeriti da uno dei tanti "Club del libro"... questi esclusivi spazi culturali ove ti vendono la qualunque e ti fanno credere di essere un intellettuale.
Senza togliere nulla al fenomeno WS, dopo averne apprezzato alcuni romanzi, ben presto mi sono allontanato verso altri lidi... e visto che non si sputa nel piatto in cui si mangia, mi rimane il piacere di aver scoperto un genere ed un modo di narrare... buon viaggio.

sabato 13 novembre 2021

Su una gamba sola



Un incidente di montagna in Norvegia: Oliver Sacks si ritrova su un letto con una gamba che, nella sua percezione, non gli appartiene più.
All'inizio pensa che il suo caso sia semplice e banale.
Poi si trova sprofondato in un "abisso di effetti bizzarri e anche terrificanti".
Quella gamba alienata dal suo corpo lo induce a indagare l'orrore e la meraviglia che occhieggiano dietro la vita e che sono celati, per così dire, dietro la superficie usuale della salute.
Perdere la percezione di un arto lede l'immagine di sé stessi, obbliga a chiedersi che cosa sia questo SE' che agisce in noi.
Anche questa volta, Sacks indaga e ci fa partecipi della sua indagine, attraverso il racconto che sarà il il racconto di uno strano viaggio in avanti e all'indietro - perché questa sembra essere la natura del pensiero: ricondurci al suo punto di partenza, alla casa atemporale della mente. (tratto dal libro).

Avvicinatomi al testo, come al solito, in punta di piedi, poco a poco vengo assorbito dalla lettura... complici alcuni similitudini con l'accaduto (l'incidente in montagna, lo stato di prostrazione nella percezione di sé e dei propri limiti di essere umano, l'attuale condizione di malattia), la lettura mi prende e mi fa riflettere...
E' innanzitutto la storia di una assenza. I libri si distinguono principalmente  in storie di "presenze": le avventure ed i racconti delle proprie esperienze, o in "assenze": le biografie ad esempio... difficile trovare resoconti di "parziali assenze e successive presenze".... questo libro ha il pregio di ripercorrere la perdita di un arto, a causa di un incidente, la riflessione sull'assenza, il ritorno della percezione dell'arto e del proprio corpo nella sua interezza.

Oliver Sacks esplora ogni aspetto della vicenda, dalla medicina alla filosofia, dalla storia alla ricerca... non manca nulla, nemmeno una soluzione "Kantiana" della malattia e del suo percorso. Affascinante è dire poco. Bellissimo libro.

 

 

martedì 9 novembre 2021

Suburra - La serie - Stagione 1

Cosa può succedere in 21 giorni? A Roma tutto... da alleanze criminali fragili, tradimenti, omicidi, ricatti, possibilità di riscatto e ricadute... ognuno deve fare i conti con sé stesso, con il fascino del male, con la violenza... Suburra, la serie che edulcora il film che porta lo stesso nome, fa incontrare in una caotica Roma una serie di personaggi insoddisfatti e assetati di potere e riscatto... il demonio (Samurai) avrà vita facile a metterli contro e insieme... da vedere, senza crederci troppo.

mercoledì 3 novembre 2021

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello


Nell'Ottocento, la scrittura di casi clinici - nei quali vengono presentati non soltanto gli effetti della malattia ma tutta la realtà vissuta legata alla condizione esistenziale del paziente - raggiunse vette altissime; nella seconda metà del Novecento però, con la ascesa di una medicina più tecnologica e quantitativa, era una prassi oramai estinta.
Perciò, quando pubblicai i miei casi clinici negli anni Settanta e Ottanta, mi fù presso ché impossibile farlo sulle riviste mediche, poiché esse pretendevano grafici, tabelle e un linguaggio "oggettivo".
Le storie di casi clinici più lunghe, dettagliate e personali erano considerate arcaiche e "non scientifiche".
Questo atteggiamento sta ormai cominciando nuovamente a cambiare e molte università prevedono corsi di "medicina narrativa": un'intera generazione di neurologi più giovani considera il caso clinico una parte importante della scienza medica.
Spesso si è voluto riconoscere a "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" il merito di aver contribuito a questa rinascita della tradizione del caso clinico e a me piace pensare che ciò sia vero.
Oggi, con l'affermarsi delle neuroscienze e di tutte le loro meraviglie è ancora più importante conservare la narrazione personale, considerare ogni paziente come un essere umano unico con la propria storia e le proprie strategie di adattamento e sopravvivenza.
Benché da parte nostra la conoscenza e la comprensione possano evolvere e cambiare la fenomenologia della malattia e della salute umana rimangono alquanto costanti, e il caso clinico - la descrizione scrupolosa e dettagliata dei singoli pazienti - non potrà mai diventare obsoleto. (tratto dal libro).

Ulteriore testo, letto sull'onda dell'entusiasmo del precedente L'occhio della mente prosegue la conoscenza delle varie e direi variegate patologie, malattie, sfighe e malanni che colpiscono quella fantastica macchina che è il cervello umano... veniamo così a conoscenza della Sindrome di Tourette, dei feroci danni del Parkinson, degli studi di Lurija, Purdon Martin, Hughlings Jackson, Freud e tanti altri sconosciuti all'umano odierno... Con stile piacevole e lieve ci addentriamo in un mondo incredibile e vicino, maledettamente vicino a noi.

 

venerdì 29 ottobre 2021

Okkio per Okkio - prima parte

Ed eccoci qua. Tutto prende il via il 27 febbraio... da qualche tempo non sto bene... qualche acciacco, dolori vari, quelle cose a cui non sai dare un nome.. sino a che, ecco manifestarsi un Herpes Zoster, una recidiva della varicella sotto diversa forma che, invece di presentarsi in pancia, o altrove, mi si piazza bene in faccia, proprio sopra l'occhio sinistro. Vabbè, dico io... non sarà questo intoppo a fermarmi... sono in mezzo ad un periodo di forte azione.. il lavoro, l'Associazione, alcuni corsi che voglio fare... idee e progetti... nulla mi deve fermare... per nulla mi voglio fermare... e così qualche pastiglia, ma sempre a testa bassa... e di conseguenza, quello che arriva dopo è forse logica conseguenza.

L'Herpes, dopo aver abbandonato (quasi) la faccia, si va ad insediare nell'occhio destro. Prima vedo malino, poi malaccio, poi una bella mattina non vedo più niente... la sera stessa riesco ad avere una visita dall'oculista che normalmente ci segue... brava donna intendiamoci, un piglio tosto... ma a volte non basta. 

Lei parte in quarta... impossibile il legame tra Herpes a sx e occhio dx... vabbè, ci voglio credere... è Uveite! quindi si, prendiamo i farmaci antivirali (non si sa mai), collirio e pomata e poi vediamo... mi segue bene, ogni settimana mi vuole vedere, ed intanto rinvia le analisi del sangue (quelle si necessarie) per capire cosa ho. Quando quelle le andrò a fare, e quando arriverà l'esito, cosa ho è oramai chiaro.. anzi scuro.

Un bel giorno finisco per vedere peggio. Non solo non migliora, ma peggiora sempre più. Mi rimbalza così in ospedale (sarebbe meglio il Sacco a Milano, peccato che non ti pigliano neanche dipinto)... e allora appuntamento a Varese. Oculistica, dove ottengo una visita a 72 ore (ma con in mezzo il sabato e la domenica)... finalmente arriva la visita, ove si comincia a sospettare (almeno a scrivere - sospetto Herpes Zoster) e allora avanti con Cortisone, Antivirali, Colliri Vari... ovviamente stando a casa... anche perché oramai non vedo un fico secco.

Però, però... una speranza pare (ed appare) all'orizzonte... grazie ai farmaci, in alcuni momenti raddoppiati... comincio a vedere meglio... peccato che però la speranza, dopo oltre un mese di andirivieni e di progressi, mi abbandona..  ecco che una mattina mi risveglio e non vedo nuovamente più nulla, anzi si aggiungono lampi continui... dopo scambio di messaggi eccomi al PS di Varese... infausta la prognosi: rottura della retina. Ora si che l'operazione me la becco... il lunedì mi vede il primario, scuote la testa, mi dice solo brutte cose... insomma, comunque vada andrà male... il martedì mi preparano per l'intervento e mercoledì sono il primo della lista. 

Esco dalla sala operatoria... cosa mi hanno fatto: due ore e mezza di intervento... cerchiaggio del globo oculare, ricucitura della retina legandola al cerchiaggio, sostituzione del liquido oculare con un silicone per creare un campo sterile...

E comincia così la seconda parte dell'odissea.. quella in cui con un occhio così non vedi male come prima, ma non puoi mettere a fuoco avendo il globo oculare ripieno di marmellata... riprendiamo a stare a casa... ancora farmaci, ancora visite, ancora andirivieni con piccoli miglioramenti... e intanto aspettiamo una data, una qualsiasi per rimuovere l'incongrua sostanza e provare a riveder la luce... (segue).




giovedì 28 ottobre 2021

Lago Bianco - un fantastico autunno

Visto che dall'ospedale si sono dimenticati di me, mi prendo una giornata per svagare e recuperare un minimo di buon umore, tutte cose necessarie a resistere a questo brutto periodo...
Eccomi quindi all'Alpe Veglia ed a rifare (ancora direte voi) il giro che porta al Lago Bianco, in una giornata autunnale in grado di regalare colori e luci incredibili... 
Di tutte le stagioni, questa, è per la montagna, la migliore. Non fa caldo, poca gente in giro, i colori sono spettacolari, la luce permette una visibilità incredibile, anche se mancano fioriture e animali, l'approssimarsi del bianco silenzio invernale rende tutto molto aleatorio ed al tempo stesso magico.. effimero.. si coglie il sole come le lucertole, ci si copre a strati per resistere al vento ed al freddo che, pungente, chiede rispetto... guanti e cappello, giacca a vento e maglioncino di scorta sono l'armamentario d'obbligo se non si vuole passare qualche spiacevole momento...
Rivedere questi luoghi dopo alcuni mesi e con una veste autunnale rende tutto davvero speciale.
Lascio alle foto il compito di commentare quanto visto e goduto. Al prossimo anno Alpe Veglia!









 

Manuale di co-programmazione