martedì 30 gennaio 2024

Filip


Tra i mille modi per sopravvivere alla tempesta, quello di Filip, ebreo polacco che si finge cameriere francese in un ottimo albergo nella Francoforte nazista, è certamente quello con più incognite. 
Anche perché lui, complice la giovinezza e l'irrequietezza non è capace di non farsi notare... e così tra una vicenda amorosa e l'altra, finisce poi per dover fare una scelta... scappare con un vero amore a Parigi o vendicare gli amici morti a scapito dei nazisti.
Ottima trama, bravi i personaggi, il nostro Filip certamente non lesina follia e coraggio. Forse i tempi chiedevano questo, o grigiore e invisibilità o coraggio da vendere. Un modo forte per difendere la propria diversità in un mondo divenuto folle.

 

Magehorn


A distanza di lungo tempo torno sulla neve e con le ciaspole ai piedi mi avventuro, insieme a Max, nel sempre bellissimo ed immenso Sempione e le sue cime che, per vicinanza con i 4000 vallesani esprimono paesaggi e visioni speciali.
Ammetto la fatica, pensavo di essere più allenato, ma forse l'età, forse il lungo tempo lontano dai monti si sono fatti sentire. Arrivato comunque in cima e goduto dei luoghi. Speriamo di essere più in forze la prossima occasione.
Pubblicato anche su Hikr una breve relazione.
























 

giovedì 18 gennaio 2024

Avvenimenti e luoghi del 2023


Ovviamente non rispecchiano una graduatoria ma dei sentimenti, delle sensazioni, donatemi dal luogo, dalla giornata, dal contesto, dalla compagnia, dall'umore... tante piccole cose che hanno reso speciale la giornata, il luogo, il viaggio.

1) Firenze. A fine gennaio, vado a visitare il CEU, il convegno sull'Emergenza Urgenza, evento davvero molto interessante che mi regala tante informazioni utili e conoscere differenti realtà. Unico neo il viaggio, quello di ritorno... arrivo a Milano e c'é lo sciopero dei mezzi... corsa sfrenata per passare da una stazione all'altra... torno a casa sconvolto... Firenze sempre bellissima... prossima volta, però, due giorni.

2) Madonna del Sasso. Scoprire l'itinerario pedonale che dalle rive del lago d'Orta permette, attraverso boschi e borghi, di raggiungere la Madonna del Sasso, bellissima costruzione arrampicata su una rupe a strapiombo. Angoli suggestivi e giornata perfetta.

3) Bellagio. Bellissimo borgo con architettura sacra e profana davvero tutta da scoprire. Angoli che aprono sul lago. I borghi in Italia sono tutti fantastici. Questo non fa eccezione. 

4) Varallo. Non ci venivo da parecchio. Gita in moto passando per stradelle. Giornata caldissima, ma immerso nei boschi e con pranzo sotto una pianta tutto diventa più accettabile. Il Piemonte ha questa aurea di abbandono che rende tutto più affascinante.

5) Clusone. Giornata caldissima. La discesa da Clusone verso il lago d'Iseo è come l'entrata negli inferi... Clusone dicevo, partiti al mattino alle 7 ci siamo risparmiati il caldo all'andata ma non al ritorno.. posti sempre speciali per l'ambiente vacanziero, l'ordine e la pulizia che la rendono simile ad un paesino austriaco.

6) Laurea Sofia. Giornata di commozione e tanta felicità. Una laurea meritata e tanta soddisfazione nostra. Arrivati a sera cotti.

7) San Pellegrino Terme. Bellissima scoperta. Itinerario bellissimo, cittadina davvero interessante per tutte le opere, costruzioni e ambienti da visitare. Occorre tornarci.

8) Riccione. Fine anno con Anpas. Tra un convegno e l'altro si passeggia sulla spiaggia ed in viale Ceccarini. La Romagna è sempre speciale, anche in pieno inverno.

9) Terme di Premia. Bellissima scoperta. Un pomeriggio con Franca. Un gran freddo ma l'acqua scalda eccome... poca gente, poca spesa, tanto relax.

10) Vogogna il Castello. Ci vado con Bianca in una delle gite domenicali per farla guidare e trovare i miei. giornata freddissima e nebbiosa. Castello molto bello, pochissima gente, il museo merita davvero. Grande emozione, incontriamo un lupo, un camoscio... incredibile

martedì 16 gennaio 2024

I film del 2023


Difficile fare una graduatoria dei tanti e bellissimi film visti durante quest'ultimo anno. Difficile dire, questo è meglio di quello... ognuno dona a suo modo qualcosa, ognuno nel suo campo e nel suo genere eccelle e fa emozionare. Ci provo comunque a mio rischio e pericolo.

1) The pale blue eye. Si. diciamolo, merita il primo posto. Poche storie. La trama inganna sino all'ultimo istante, cerchiamo un omicida e ne troviamo tanti, cerchiamo un motivo e ne troviamo tanti, cerchiamo un cadavere e ne troviamo tanti... una trama forte, spiazzante, che non smette di stupire e coinvolgere sino alla fine. Geniale.

2) il Re. Un Enrico V molto ma molto crudele. ove un ragazzino diviene Re suo malgrado e deve imparare l'arte della dissimulazione, quello del contenere l'odio e la vendetta, quello della pietà. Diverrà grande suo malgrado e porrà le basi per una regno di pace.

3) Hell Dogs. La mafia giapponese vista dall'interno. Con riti e abitudini, fissazioni e tick, qualche presa in giro e tanta violenza. Ben fatto e comprensibile anche qui ad Occidente.

4) Dune. Nuova versione cinematografica del celebre libro. Lento, molto lento, ma in crescendo.. alla fine ti appassiona. devi avere tanta tanta pazienza per capire, molte cose non vengono dette e devi dedurle da te.

5) Esterno notte. Bellissima serie sul rapimento Moro. Da vedere per ricordare. Geniale la scelta di dividere ogni episodio da un diverso punto di vista. Perché questa è la realtà e questa è la memoria... collettiva, ma anche individuale.

6) Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Tratto dal celebre libro. Bellissimo. Cruento. Inutile spargimento di sangue, dopo un iniziale volontà di combattere, i giovani tedeschi si accorgono dell'assurdità della guerra e della inutilità dei singoli sforzi di fronte alla macchina bellica. Molto attuale.

7) Blood & Gold. Un film di guerra anomalo. Siamo alla fine del secondo conflitto mondiale e oramai, dal punto di vista nazista, siamo alla resa dei conti... tra chi è fedele sino in fondo e chi pensa solo a salvarsi... verranno fuori i peggiori istinti, ma anche le migliori intenzioni. Molto bello per la resa da videogioco.

8) Message from the king. Attenzione ad uccidere la sorella di uno sbirro. Anche se nero, anche se sudafricano. Saprà farsi giustizia da sé e tornare a casa con la sua vendetta personale. Molto bello davvero.

9) Reptile. Un incredibile giallo, che è un crime, che è un nero molto violento. Tra polizia corrotta, tanti soldi, tanta droga, gente che muore molto velocemente ed una resa dei conti finale da mezzogiorno di fuoco. Benicio del Toro presta faccia e fisico per far filare via liscio il racconto.

10) A fistful of lead. Se il western lo fanno gli inglesi... ci sarà tanto dialogo e molto humor nero.. anzi nerissimo. Fantastica storia, ove il lieto fine non può esistere.

11) L'uomo invisibile. Fuori concorso. Bel racconto su una trama già vista in altre occasioni. Merita davvero per la recitazione e la fisicità degli attori. Racconto che, nonostante i precedenti, riesce a stupure.

sabato 13 gennaio 2024

Ricky Gervais - Show


Ho iniziato l'anno guardando tutti e tre gli show proposti da Netflix: Humanity, Armageddon, Supernature, non necessariamente in questa sequenza.
Si ride e parecchio. La comicità è cattiva... lo si capisce che lui, Gervais, lo fa apposta... vuole colpire duro, vuole far riflettere sul significato della parola e sul concetto di woke, vuole toccare nervi scoperti del perbenismo di questa o altre società... il compito del giullare, da sempre è quello di far ridere si, prendendo però in giro quelle che sono abitudini o riti consolidati, mettendone a nudo l'aspetto ridicolo e spesso, l'inutilità... Ricky Gervais ci regala risate feroci... sarebbe ancora meglio poterlo apprezzare conoscendo appieno la sua lingua e il contesto in cui coglie l'oggetto delle sue battute.
 

Un'estate


Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi.
Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell'accoglienza e dell'amore genitoriale, in un racconto di sommessa e struggente bellezza.

Un libro piccolo piccolo. 72 pagine appena. Un breve racconto, capace però di commuovere, condurre alle lacrime, al sorriso, alla speranza. Sul diventare adulti con fatica, sull'imparare sulla propria pelle la fortuna o la sfortuna dell'essere o meno amati dai propri genitori. Un libro che racconta cosa sia famiglia. Un libro di speranza. Come dice qualcuno, è davvero da donare... perchè dona a sua volta bellissime sensazioni.

 

venerdì 12 gennaio 2024

I libri del 2023


Annata impegnativa dal punto di vista della lettura: 40 libri, 9493 pagine.
Tanti bellissimi libri, talmente belli che fare una classifica e decidere chi dovesse venire prima e chi subito dopo è stato davvero difficile... ad ogni spostamento in su o in giù mi sembrava di fare un torto ad un amico che mi aveva regalato qualcosa di davvero speciale.
Per descriverli e dare un motivo a questo elenco vi parlerò appunto delle emozioni e non dei contenuti. Per questi ultimi vi rimando ai link collegati con descrizione e scheda come da mia abitudine.
Spero che possiate trovare spunti per apprezzare nuove letture o viceversa conferma su sensazioni provate o addirittura aspetti non presi in esame leggendo lo stesso testo. Mi piacerebbe esserne partecipe. Grazie in anticipo.

1) Baker - il pianto delle troiane Mi ha fatto riscoprire l'Odissea, i suoi eroi, la storia o la narrazione che diventano mito. Un libro davvero speciale. e dire che è il seguito di un altro... scritto davvero dannatamente bene.

2) Fontana - il mago di Riga Ho combattuto sino all'ultimo per metterlo al primo posto. Mi ha fregato l'amore per la Storia e per i miti greci. Ma questo libretto è uno spettacolo... scandito dalle mosse degli scacchi di una partita che può condurre soltanto in una direzione. Alla fine me lo sono fatto regalare.

3) Pierre Sautreuil - Le guerre perdute di Jurij Belijaev L'incredibile mondo che sta ad Est viene narrato dal punto di vista di un narratore che ha vissuto a pieno le folli vicende che vanno dalla caduta del muro alla dissoluzione dell'URSS sino al recente conflitto con l'Ucraina... quasi una storia parallela a quella di Carrére. 

4) Andrea Pomella - il Dio disarmato Gli USA hanno avuto Kennedy. Noi Aldo Moro. Persone che hanno sognato oltre i propri limiti e combattuto per un sogno. Perso... ma diventati mito. Un racconto da leggere nelle scuole.

5) Enrico Camanni - Se non dovessi tornare Diventare eroe senza averlo mai realmente voluto. Diventare famoso e osannato, mentre vorresti soltanto salire le tue cime in piena libertà. Quanto costa questa libertà? E quanto la notorietà? Questo racconto ce ne da conto.

6) Luke Mogelson - La tempesta è qui Trump prima che arrivasse Trump. Gli USA prima dell'assalto al Campidoglio. Come una nazione si è distrutta con le sue stesse mani. Una narrazione davvero coinvolgente.

7) Chabouté - Moby Dick - fumetto Diciamo che la storia è immortale... ma il fumetto non è da meno. Unire le due cose colma il cuore di gioia.

8) Benjamin Labatut - Maniac Dietro la scienza, dietro gli scienziati, dietro l'apparente normalità. Ecco il mondo della follia. La storia del progresso come non l'avete mai letta. 

9) Francesco Piccolo - La bella confusione C'é stato un (breve) periodo della Storia italiana, in cui tutto il mondo ci osservava e noi godevamo dello status di posto più bello del mondo, abitato da persone geniali... Il Cinema è riuscito a farci questo dono. I suoi protagonisti qui vengono narrati in presa diretta.

10) Phil Klay - La buona guerra Un romanzo, certo. Ma che ha molte cose da dire al mondo reale e che ci fa riflettere sulla follia umana.

giovedì 11 gennaio 2024

La via del Marmo


La via del Marmo è un cammino lungo un filo che collega il Lago Maggiore a Milano, un viaggio che inizia al tempo dei Visconti e che dura fino ai nostri giorni.
Grande protagonista il Duomo di Milano, monumento simbolo della città lombarda che proprio dalle sponde del Lago Maggiore (o più precisamente, dal Lago di Mergozzo) tra la materia che è parte essenziale della sua bellezza e della sua maestosità.
Un viaggio a piedi ma anche e soprattutto nella Storia, perché camminando c'é più tempo per ascoltare i luoghi e ciò che raccontano.

Come ben descrive il risvolto di copertina, camminare consente di scoprire luoghi che sfuggono alla visione distratta data dalla guida di un mezzo, su strade oramai pensate per muoversi velocemente.
Il percorrere lento i luoghi ci riporta alla velocità della Storia e dei suoi piccoli dettagli. Così scopriamo il legame del territorio con le modifiche apportate dal lavoro dell'uomo e ritroviamo simboli e significati nel nome di luoghi e tracciati. Questo libro lo fa in modo poetico e piacevole... unico neo, riproporre due volte l'itinerario è quasi superfluo. La cartografia è carente.

 

lunedì 8 gennaio 2024

Portaluppi


La figura di Piero Portaluppi é stata per lungo tempo avvolta da un'aura particolare e limitante: a una parte gli stereotipi lo volevano architetto eclettico e costruttore di centrali elettriche dalla genialità visionaria, dall'altra un personaggio dall'età di mezzo, agnostico e incapace di fare il salto definitivo verso la modernità.
Tanti luoghi comuni che non tenevano conto di un'analisi complessiva e approfondita dell'importante patrimonio di opere e progetti realizzati dall'architetto milanese; luoghi comuni che non avevano avuto modo di confrontarsi con la reale consistenza di un patrimonio archivistico da consultare, anche se in buone condizioni.
Questo lavoro su Piero Portaluppi prende quindi forma concettuale  e metodologica ripartendo dalle opere costruite e progettate dall'autore.
Il registro dei lavori dello studio, l'archivio dei disegni e delle fotografie originali, i carnet di appunti giovanili, i numerosi volumi di ritagli a stampa, sono stati la base di partenza per una ricerca che, muovendo dalla Fondazione Portaluppi, ha cercato di di individuare e analizzare progressivamente una serie di fondi archivistici pubblici e privati, tali da allargare lo spettro delle conoscenze e delle informazioni relative alla complessa e ricca attività di Portaluppi.
Per questa ragione crediamo sia importante cominciare questa prima monografia dedicata all'opera e al mondo di Piero Portaluppi proprio con una selezione ragionata di 63 schede da noi scelte, che si ricollega, nella parte finale del volume, al ricco corpus di apparati.
Entrare lentamente nel mondo Portaluppi passando per il filtro delle sue opere crediamo sia importante per riportare il centro sul corpo dell'architettura e poi, da queste, ci si potrà confrontare con le diverse, importanti, interpretazioni che dovrebbero aiutar ad aprire nuove ipotesi di studio e di necessari approfondimenti.

Per chi, come me, arriva dall'Ossola e sin da piccolo ha respirato il forte contrasto tra l'architettura delle centrali elettriche di Portaluppi e lo scenario circostante non poteva passare inosservato questo testo che fa (quasi) chiarezza sul percorso personale dell'autore di quelle magie rappresentative capaci di mutare un attrezzo (la centrale) in opera d'arte. 
Capire cosa nascesse dietro questa alchimia mi ha reso oltremodo piacevole la lettura del percorso erratico dell'artista e, pur non apprezzandone tutte le scelte, certo condiviso le tematiche di fondo. Ottimo testo.

 

venerdì 5 gennaio 2024

Le montagne del 2023

Anche se, non è stato un grande anno per la montagna, sia per l'assenza di uscite con gli amici, sia per le condizioni generali e i tanti impegni e le sfighe, ho comunque portato a casa qualche piccolo gioiello da mettere in mostra.

Una gita nata per caso. Che però, come spesso accade, mi ha donato un sacco di soddisfazioni.
La migliore per l'ambiente, per la solitudine (nessuno), per la natura osservata, per l'elevazione, per... un sacco di motivi che nemmeno vogli elencare.

Altro itinerario nato per caso solo perché all'ultimo minuto le nubi non facevano ben sperare sull'idea originaria. Solitaria spinta al massimo (la prossima volta porta più acqua, oramai in montagna non se ne trova più), un giro di cime da brivido, che mi ha dato una soddisfazione indimenticabile.

Iniziata (ma dovrei saperlo che finisce sempre così), con un "vado a fare due passi a funghi", comincio a salire e di alpe in alpe, da cartello ad indicazione arrivo al Passo di Variola. Il resto è logica conseguenza. Salita della cima del Mezzodì, traversata alla cima dell'Acqua fredda, passaggio al rifugio del Cai di Varzo, discesa verso Albiona e poi giù fino alla moto. Grandissima cavalcata. 

Due considerazioni su questa gita. Il rifugio Farello potrà non piacere ma apre una finestra su un settore poco conosciuto e frequentato dell'Alpe Veglia.
Salirlo è stato come al solito una bellissima (e solitaria) esperienza.
Meno bello è stato dover provvedere a pulirlo dal ciarpame abbandonato dai vari pseudo-alpinisti che pensano che al loro letame debba pensare qualcun altro. Questo vezzo cittadino che oramai, anno per anno sale di quota, mi fa davvero male.

Fantastica scoperta di un'area vicina mai salita prima. E potrei finire qui. Ma devo aggiungere che l'ho salita su suggerimento e con Franca. Che è stata una bellissima faticata. Che l'area ci ha permesso di raccogliere (complice il periodo strano), qualche bel fungo.
Il resto lo lascio alla relazione da vedere.

6) Corsa Dreuza Solcio
Non ho fatto una scheda di questa corsa e in parte me ne pento.
Tuttavia è stato un modo per testarsi e vedere come ero messo rispetto alle mie speranze di riprendere a correre in salita. Mi manca parecchio lavoro all'appello e il corpo me lo ha spiegato non tanto durante, ma dopo lo sforzo.

Prima vera salita dell'anno, insieme a Matteo ci regaliamo un Lago Bianco da favola con una corona di neve ed un panorama che sorprende sempre come se fosse la prima salita. Qualche persona è presente ma c'é spazio per tutti e il tracciato fatto all'andata merita.

Vanno ricordate la varie salite e passeggiate al Passo del Sempione. Ambiente superlativo, punto di partenza per numerose incredibili salite, spazio per una merenda, giro veloce in moto o auto per respirare l'aria dei 2000 metri..

9) Selvanera + volte
Anche in questo caso, nessuna foto ma tanti ricordi. Selvanera per me è un riferimento costante da anni. Ci trovo i funghi, ci passeggio in solitaria, incontro animali, mi rilasso... è parte del tracciato per cime superiori. Ci vado e ci rivado e non mi annoio mai.

E per concludere il collegamento tra l'Alpe Solcio e la Colmine, già salita da poco. Interessante anello in piena solitudine di spazi che porta al passo del Lupo ed all'Alpe Genuina. Merita tutta la fatica questo itinerario intervallato da piccoli alpeggi ben tenuti.

 

La rivoluzione dimenticata


La scienza moderna non nasce con Galileo e Newton.
Le sue origini vanno retrodatate di almeno duemila anni, alla fine del IV secolo a.C.
La Rivoluzione scientifica del XVII secolo riscopre la Rivoluzione ellenistica di figure come Euclide, Archimede, Eratostene, Aristarco di Samo e di tanti altri raffinati scienziati.
Il pensiero scientifico greco, oggi conosciuto da pochi specialisti e per lo più trascurato non solo dal grande pubblico ma anche da classicisti, storici e scienziati, trova in questa ricostruzione di Lucio Russo il riscatto storico che gli è dovuto.
In primo luogo, lo studio della "Rivoluzione Scientifica", cioè della nascita del metodo scientifico, è indispensabile per la comprensione della "Civiltà classica".
In secondo luogo, l'esame del ruolo svolto dalla scienza nella civiltà ellenistica é essenziale per la valutazione di alcune questioni di capitale importanza per la storiografia, dal ruolo di Roma alla decadenza tecnologica medioevale alla "Rinascita scientifica" moderna.
Infine, ma non da ultimo, una più approfondita conoscenza della scienza classica e dei suo rapporti con la scienza moderna può far luce sulla struttura interna della scienza stessa, sui suoi rapporti con la tecnologia e gli altri aspetti della civiltà, sulla origine e il possibile superamento dell'attuale frattura tra cultura umanistica e cultura scientifica.
Con un''originale prospettiva, Russo guarda alla civiltà e alla storia dell'Ellenismo a partire dalla sua scienza radicalmente  rivalutata.

Va detto subito che, occorre tanta pazienza per comprendere appieno la portata dello studio di Russo e le sue conclusioni e che, senza una base scientifica, lo sforzo sarà doppio e mancherà il gusto della riscoperta... io, lo ammetto, ho faticato non poco.
Ma quello che mi ha donato questo libro, così come era accaduto con L'America dimenticata è impagabile. Capire, non solo l'attuale scienza, ma le basi, le origini, le scoperte, la perdita e riscoperta.
Abbiamo sempre detto che la crescita dell'umanità, in termini di cultura, società, benessere e democrazia, è un'azione complicata e soggetta a regressioni... dando per scontato che la crescita tecnologica possa soltanto andare avanti e mai indietro, perdersi per strada, ripartire da zero.
Questo libro smentisce questo assunto, invitandoci a riflettere su come, certi episodi, benché oggi il Mondo sia più piccolo e le informazioni più diffuse e condivisibili, possano riproporsi (pensiamo, come cita il libro, alla fuga di scienziati dall'ex Unione Sovietica).
Questo testo aiuta a capire la tecnologia odierna, partendo dal passato e viceversa.

 

lunedì 1 gennaio 2024

Broad Peak - Fino alla cima


Anche in questo caso, il racconto, seppur non a lieto fine, è la lotta tra l'uomo e l'ambizione di salire una cima (il Broad Peak), è il risarcimento (pagato a caro prezzo) per una menzogna costata anni di disonore incolpevole.
La salita di Macjei Berbeka avvenuta nel 1988 pareva essere stata coronata da successo. Giunto su quelle che sembrava la cima, in solitaria ed in condizioni proibitive, pur di salvargli la vita, il coordinatore del campo base gli aveva mentito dicendo di aver raggiunto la vetta (mancata per 17 metri).
Solo a distanza di tempo la verità era emersa ed era stata fonte di vergogna per il povero e (ribadisco) incolpevole Berbeka.
Così, quando si ripresenta l'occasione, eccolo guidare una nuova squadra e raggiungere la cima. Torto ripagato? Purtroppo solo pagando un carissimo prezzo.

 

14 Vette


14 vette. Sottotitolo: Scalate ai limiti del possibile. E' la storia (incredibile) dell'alpinista nepalese Nirmal Purja, e sulla scalata dei 14 ottomila in poco più di sei mesi.
Una maratona che dimostra la capacità di resistenza, forza, determinazione di quest'uomo e del suo team ma in particolare il ribaltamento di un paradigma. Lo sherpa nepalese, che per decenni ha assistito alla salita delle sue montagne, facendo al massimo da comparsa, da portatore, da facchino, si è trasformato (finalmente) in un alpinista dalle capacità incredibili. 
Il racconto lascia a bocca aperta per la capacità dell'uomo e fa sembrare il tutto quasi una passeggiata.
Ottimo per iniziare l'anno e fare da sprone alla mai sopita voglia di montagna...

 

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