venerdì 5 gennaio 2024

Le montagne del 2023

Anche se, non è stato un grande anno per la montagna, sia per l'assenza di uscite con gli amici, sia per le condizioni generali e i tanti impegni e le sfighe, ho comunque portato a casa qualche piccolo gioiello da mettere in mostra.

Una gita nata per caso. Che però, come spesso accade, mi ha donato un sacco di soddisfazioni.
La migliore per l'ambiente, per la solitudine (nessuno), per la natura osservata, per l'elevazione, per... un sacco di motivi che nemmeno vogli elencare.

Altro itinerario nato per caso solo perché all'ultimo minuto le nubi non facevano ben sperare sull'idea originaria. Solitaria spinta al massimo (la prossima volta porta più acqua, oramai in montagna non se ne trova più), un giro di cime da brivido, che mi ha dato una soddisfazione indimenticabile.

Iniziata (ma dovrei saperlo che finisce sempre così), con un "vado a fare due passi a funghi", comincio a salire e di alpe in alpe, da cartello ad indicazione arrivo al Passo di Variola. Il resto è logica conseguenza. Salita della cima del Mezzodì, traversata alla cima dell'Acqua fredda, passaggio al rifugio del Cai di Varzo, discesa verso Albiona e poi giù fino alla moto. Grandissima cavalcata. 

Due considerazioni su questa gita. Il rifugio Farello potrà non piacere ma apre una finestra su un settore poco conosciuto e frequentato dell'Alpe Veglia.
Salirlo è stato come al solito una bellissima (e solitaria) esperienza.
Meno bello è stato dover provvedere a pulirlo dal ciarpame abbandonato dai vari pseudo-alpinisti che pensano che al loro letame debba pensare qualcun altro. Questo vezzo cittadino che oramai, anno per anno sale di quota, mi fa davvero male.

Fantastica scoperta di un'area vicina mai salita prima. E potrei finire qui. Ma devo aggiungere che l'ho salita su suggerimento e con Franca. Che è stata una bellissima faticata. Che l'area ci ha permesso di raccogliere (complice il periodo strano), qualche bel fungo.
Il resto lo lascio alla relazione da vedere.

6) Corsa Dreuza Solcio
Non ho fatto una scheda di questa corsa e in parte me ne pento.
Tuttavia è stato un modo per testarsi e vedere come ero messo rispetto alle mie speranze di riprendere a correre in salita. Mi manca parecchio lavoro all'appello e il corpo me lo ha spiegato non tanto durante, ma dopo lo sforzo.

Prima vera salita dell'anno, insieme a Matteo ci regaliamo un Lago Bianco da favola con una corona di neve ed un panorama che sorprende sempre come se fosse la prima salita. Qualche persona è presente ma c'é spazio per tutti e il tracciato fatto all'andata merita.

Vanno ricordate la varie salite e passeggiate al Passo del Sempione. Ambiente superlativo, punto di partenza per numerose incredibili salite, spazio per una merenda, giro veloce in moto o auto per respirare l'aria dei 2000 metri..

9) Selvanera + volte
Anche in questo caso, nessuna foto ma tanti ricordi. Selvanera per me è un riferimento costante da anni. Ci trovo i funghi, ci passeggio in solitaria, incontro animali, mi rilasso... è parte del tracciato per cime superiori. Ci vado e ci rivado e non mi annoio mai.

E per concludere il collegamento tra l'Alpe Solcio e la Colmine, già salita da poco. Interessante anello in piena solitudine di spazi che porta al passo del Lupo ed all'Alpe Genuina. Merita tutta la fatica questo itinerario intervallato da piccoli alpeggi ben tenuti.

 

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