lunedì 8 gennaio 2024

Portaluppi


La figura di Piero Portaluppi é stata per lungo tempo avvolta da un'aura particolare e limitante: a una parte gli stereotipi lo volevano architetto eclettico e costruttore di centrali elettriche dalla genialità visionaria, dall'altra un personaggio dall'età di mezzo, agnostico e incapace di fare il salto definitivo verso la modernità.
Tanti luoghi comuni che non tenevano conto di un'analisi complessiva e approfondita dell'importante patrimonio di opere e progetti realizzati dall'architetto milanese; luoghi comuni che non avevano avuto modo di confrontarsi con la reale consistenza di un patrimonio archivistico da consultare, anche se in buone condizioni.
Questo lavoro su Piero Portaluppi prende quindi forma concettuale  e metodologica ripartendo dalle opere costruite e progettate dall'autore.
Il registro dei lavori dello studio, l'archivio dei disegni e delle fotografie originali, i carnet di appunti giovanili, i numerosi volumi di ritagli a stampa, sono stati la base di partenza per una ricerca che, muovendo dalla Fondazione Portaluppi, ha cercato di di individuare e analizzare progressivamente una serie di fondi archivistici pubblici e privati, tali da allargare lo spettro delle conoscenze e delle informazioni relative alla complessa e ricca attività di Portaluppi.
Per questa ragione crediamo sia importante cominciare questa prima monografia dedicata all'opera e al mondo di Piero Portaluppi proprio con una selezione ragionata di 63 schede da noi scelte, che si ricollega, nella parte finale del volume, al ricco corpus di apparati.
Entrare lentamente nel mondo Portaluppi passando per il filtro delle sue opere crediamo sia importante per riportare il centro sul corpo dell'architettura e poi, da queste, ci si potrà confrontare con le diverse, importanti, interpretazioni che dovrebbero aiutar ad aprire nuove ipotesi di studio e di necessari approfondimenti.

Per chi, come me, arriva dall'Ossola e sin da piccolo ha respirato il forte contrasto tra l'architettura delle centrali elettriche di Portaluppi e lo scenario circostante non poteva passare inosservato questo testo che fa (quasi) chiarezza sul percorso personale dell'autore di quelle magie rappresentative capaci di mutare un attrezzo (la centrale) in opera d'arte. 
Capire cosa nascesse dietro questa alchimia mi ha reso oltremodo piacevole la lettura del percorso erratico dell'artista e, pur non apprezzandone tutte le scelte, certo condiviso le tematiche di fondo. Ottimo testo.

 

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