martedì 27 dicembre 2022

Glass Onion - Knives Out

Dopo "Cena con delitto" ecco l'intrepido investigatore Benoit Blanc alle prese con un omicidio, anzi due, anzi quasi tre... su un isola deserta, di proprietà di un folle ricchissimo inventore e della sua banda di amici, confidenti, schiavi... chi lo sa.
Resta, a fianco di un grande cast, una bellissima storia di incastri, di geniali trovate, di divertenti battute... certo si muore, ma c'é tutto il tempo per ridere e restare con il fiato sospeso in attesa del finale. E che finale! 
 

domenica 25 dicembre 2022

Manifesto dei conservatori

"Questo è il messaggio conservatore per la nostra epoca, un messaggio che va oltre la politica e che deve essere recepito se si vuole che una politica a misura d'uomo rimanga una possibilità".
Scruton nulla concede alle mode intellettuali e dichiara in modo schietto in cosa crede e perché.
Le sue provocazioni restano comunque feconde occasioni di riflessione.
Vale ancora l'idea di Stato _ Nazione?
Che legame c'é tra la nostra finitezza e le nostre scelte di vita o magari di morte?
Come possiamo ripensare oggi matrimonio e morale?
E perché dovremmo salvaguardare l'ambiente a beneficio delle future generazioni?
Tali ineludibili questioni per Scruton possono essere affrontate e risolte solo da una società decisa a non gettare al vento tradizioni e consuetudini.

E' certamente una mano potente, quella che ha scritto questo testo. Con termini pacati (a volte assolutamente condivisibili, altre no) pone questioni a cui non ci si può sottrarre. Occorre riflettere se non si vuole vivere in un presente privo di memoria e di prospettive... guardarsi indietro e cogliere le cose in cui crediamo ed al tempo stesso cogliere cosa avverrà domani e le cose che realmente vogliamo.
Passare da questo giogo è necessario per dare una risposta, non importa quale, ma una che abbia un senso e dia un senso alla nostra esistenza. Provate a leggerlo, ne uscirete senz'altro cambiati.


 

sabato 17 dicembre 2022

Kate


Mettiamola così: per metà del film la storia regge ed è pure ben fatta. Ad un certo punto, complice uno svarione del regista, un ictus del produttore, un malore dell'attore principale, una diarrea degli altri attori e comparse... chi lo sa... forse una cattiva congiunzione cosmica... tutto vira in farsa, poi in commedia umoristica ed infine diventa teatro dell'assurdo con una trama talmente scontata che questo film poteva essere trasmesso anche per non udenti o vedenti... uguale, cambiava niente.
Un peccato, credetemi, perché le premesse per fare un buon film c'erano tutte. Il Giappone, la Yakuza, il killer spietato (donna), la vendetta, il doppio gioco, scontri mortali con ogni arma... ma poi, ad un certo punto, iniziano le comiche... al punto tale che per un istante ci si limita ad osservare il telecomando inebetiti pensando che per un mero errore ci sia stato un cambio di canale... bah. guardatelo lo stesso. ma quando la protagonista indossa gli occhiali da sole, andate a dormire.

Lock & Stock - pazzi scatenati


Sulla falsariga di "Snatch - lo strappo", altro film demenziale ed irriverente ove, un gruppo di quasi-adulti, cerca di fare i soldi mettendosi nei guai... ne seguono episodi al limite della follia, ove il denaro passa di mano in mano per poi tornare (quasi) al punto di origine.
Ci si diverte grazie ad uno humor nero made in UK. Ogni personaggio riesce a regalarci una sua particolarità rendendo la commedia degna di questo nome. Da vedere. 

sabato 10 dicembre 2022

La leggenda dei monti naviganti


 Un viaggio di settemila kilometri che cavalca la gobba montuosa della balena - Italia, lungo Alpi e Appennini, dal Golfo di Quamaro (Fiume) a Capo Sud (punto più meridionale della Penisola).
Parte dal mare, arriva sul mare, naviga come un transatlantico con due murate affacciate sulle onde ed evoca metafore marine, come chi veleggia, o forse vola, in un immenso arcipelago emerso.
Trovi valli dove non esiste l'elettricità, incontri grandi vecchi come Bonatti o Rigoni Stern, scivoli accanto a ferrovie abitate da mufloni e case cantoniere che emergono da un tempo lontanissimo, conosci bivacchi in fondo a caverne e santuari dove divinità pre-romane sbucano continuamente dietro ai santi del calendario.
E poi ancora ti imbatti in parroci - bracconieri, custodi di rifugi leggendari, musicanti in cerca di radici come Francesco Guccini o Vinicio Capossela.
Un'Italia di quota, poco visibile e poco raccontata.
Le due parti - o forse i due "libri", alla maniera latina - del racconto, Alpi e Appennini, hanno andatura e metrica diverse.
Le Alpi sono pilastri visibili, famosi sono fatte di monoliti ben illuminati e percorse da grandi strade.
Gli Appennini no: sono arcani, spopolati, dimenticati, nonostante in essi si annidi l'identità profonda della nazione.
Questo possente racconto di "monti naviganti" é cominciato sul quotidiano "La Repubblica" ed è diventato quello che oggi è, un poema di uomini e luoghi, impreziosito da una storia "per immagini" dalla fotografa Monika Bulaj, che ha seguito Paolo Rumiz in alcune tappe di questa avventura.

Leggere un libro di Rumiz è un poco come scendere un pendio: una volta preso l'abbrivio non ci si riesce più a fermare... é come essere a tavola e non essere mai sazi... si inizia a leggere e la curiosità del viaggiatore si trasforma in curiosità del lettore, dobbiamo sapere, dobbiamo scoprire, dobbiamo capire.. nulla può frapporsi tra noi e la verità, tra noi ed il passaggio suggestivo, capace di donarci certezze o totali cambi di rotta... Rumiz riesca a farci contagiare di questa sua insana passione... dotati di una "necessaria" cartina, riprendiamo il suo tracciato e cerchiamo di cogliere l'essenza di un luogo.. alcuni noti, altri sconosciuti... emerge così l'Italia... quella che, complice la distanza, non è ancora stata omologata.. forse oltraggiata, quello si... spopolata... ma non doma. Li ove è custodita la nostra storia... non quella maiuscola.. ma quella vera, popolare... leggere per capire.

giovedì 8 dicembre 2022

Snatch - Lo strappo


Non è mai facile intrecciare storie senza rendere un vero protagonista. E non è altrettanto facile interromperne la vita (ad uno o più) riuscendo poi a non far venir meno la tensione e l'interesse dello spettatore.
Qui l'operazione non solo riesce ma ci trascina in una girandola di azione, gag, incontri che pare non finire mai... il tutto senza perdere la trama, divertendosi maledettamente, anche quando ad essere messa in mostra è la violenza e la morte...
Frutto della vicenda è un enorme diamante su cui tutti vogliono mettere le mani... ma dove non arriva la cupidigia, giunge il caso... senza aver trascurato ogni genere di azione, incontro, scontro, variazione sul tema. Ci si diverte terribilmente, si ride anche quando non c'é nulla da ridere, sia per le azioni surreali, sia per la particolarità di ognuno dei personaggi... i loro difetti, la loro insofferenza o troppo rispetto delle regole e di una certa "deontologia" criminale... un mondo, si criminale, ma che insegna molto sulla natura degli uomini. Da vedere e rivedere..

 

sabato 3 dicembre 2022

il mio nome è Vendetta


Il filone del revenge movie oltre ad avere oramai una solida tradizione, ha un canone ben preciso da seguire... binari da cui è vietato deragliare se si vuole accontentare lo spettatore e non travisare le sue aspettative.
La famiglia felice, il ritorno del passato, la violenza, l'obbligo di fare i conti con il proprio passato, il percorso di redenzione, la comprensione dell'impossibilità (non sempre) che violenza trascina e richiama altra violenza, la necessità di difendere ciò che rimane (quando rimane) dei propri affetti... i colpi di scena, i ribaltamenti di scena, il riscatto finale (che può avvenire con il liberarsi del maleficio o con la morte di tutti).
Seguendo questo canovaccio, abbiamo già narrato anche questa vicenda. Un film italiano per niente banale, che ci regala momenti di tensione e colpi di scena credibili.
In alcuni momenti la storia diviene meno credibile, ma subito i dubbi vengono fugati da una nuova azione che ci riporta sul tracciato segnato. Qualche dubbio (morale) sul finale.

Manuale di co-programmazione