venerdì 29 aprile 2016

Small Soldiers


E' del 1998 questo film che fa l'occhiolino ad una certa controcultura antimilitarista e soprattutto cita tutto il citabile della filmografia di guerra americana per trasformarsi da un presunto film per ragazzi (sbagliato!!!) ad un film per adulti intelligenti.
Chip Hazard, posto a capo del Commando Elite, da la caccia ai Gorgonauti, alieni forse brutti, ma buoni e desiderosi di imparare... Il tutto a causa di un errore umano, la voglia di sfondare il mondo del business facendo soldi con i giocattoli.
Per fortuna che soldatini ed alieni non vengono messi sul mercato subito, prima finiscono nel negozio di Alan Abernathy (o meglio di suo padre) e tocca a lui scoprire (a sue spese) questo imprevisto cambiamento.
Sarà lotta senza quartiere (anzi guerra) e ne vedremo di tutti i colori...
Ricorda i Gremlins e non a caso Joe Dante ha diretto anche questi ultimi.. oltre a citarli nel film e farne vedere uno nel cassone dei rifiuti dove si nascondono i Gorgonauti.
Piacevole senza alcun dubbio.

Aldo Busi - Aaa!

Come approcciarsi a questo libro? E come ad Aldo Busi?
Meteorismo culturale? Orgoglio Omosessuale? Bisogno di attenzione? Odio incredibile per il Vaticano? Bah...
Tre racconti compongono Aaa! l'innominabile ecc. la lettera di richiesta assunzione a Carla Bruni (quando faceva la first sciura francese) e la storia del puttano straniero...
Da tutti traspare una scrittura si efficace e scoppiettante, eversiva e fantasmagorica, desiderosa di colpire sotto la cintola (magari da dietro) ma alla fine stancante e priva di costrutto.
Non dico che non mi abbia incuriosito e in alcuni tratti ne abbia condiviso spunti e affermazioni. Certo che si... eppure che barba, l'amore è solo omo, le coppie tutte cornute, la prostituzione è status, i richiami sessuali quasi legge... Veramente, non sono fatto di coccio, ma questo è troppo. E troppo è Busi per me. Quindi chiudo.

mercoledì 27 aprile 2016

The other side of the door

Ennesimo film horror, questa volta visto al cinema per assaporarne appieno il pathos...
Peccato solo che di momenti di paura, di spunti interessanti e di crescendo di orrore si finisca per non vederne affatto...
Trama: Europei in India per una vacanza, lei in dolce attesa decidono di restare a vivere (e già questo potrebbe essere un motivo de paura)... li ritroviamo alcuni anni dopo, ma qualcosa evidentemente non ha funzionato... scopriamo con un complesso e mal riuscito flashback che il figlio maggiore è morto in un incidente stradale e la madre - che scopro poi essere la moglie dello sceriffo della serie The walking dead - non riesce a darsi pace.
Le viene consigliato (ah! gente infame e incapace di farsi i cavoli propri!) di andare in una foresta, dove in un tempio abbandonato vi è un portale/portone/porticina che mette in contatto i vivi con i morti... Ma attenzione! Non solo dovete spargere le polveri del povero morto, ma soprattutto non aprite quella porta... (non vi ricorda le Fiabe della nostra infanzia).
Ovviamente lei fa tutto quello che non doveva fare, e così inizia a manifestarsi lo spiritello maligno del bambino, che prima è buono, poi è cattivo, poi è appunto maligno, poi è pure peggio...
il tutto distillato con una lentezza che manco a fare la polenta con il mestolo in legno ci vuole tanto.
Si aggiunga questi santoni biascicanti che girano intorno casa e questo mostro indiano risvegliato, che ha il compito di riacciuffare il predetto spirito in fuga.
Occasione perduta per fare emergere una novità in un genere che rischia di incartarsi su sé stesso... Ottima l'idea dell'India, dei suoi dei e paesaggi... Idem la casa con il vuoto centrale... Si è sciupata la scena dell'incidente stradale e si è tirato per le lunghe ciò che altri registi hanno saputo esprimere e rappresentare meglio... Insidious al confronto è un kolossal...
 

Maccagno

Uscita in moto, giro sul lago con tappa a Maccagno. Vi è il museo di Arte Moderna Parisi-Valle che merita una visita, peccato che oggi sia chiuso... ci si rifà con una passeggiata sul lungo lago, una luce bellissima, cieli limpidi e sferzati dal vento. Un cigno si avvicina in cerca di cibo...
Non ho nulla da offrire... sorry! Rientro zigzagando tra le auto direzione Laveno e deviazione sulla Valganna. Si riapre la stagione motociclistica :)


lunedì 25 aprile 2016

Al Massone

La montagna per me costituisce un richiamo irresistibile. Una luce per la falena, al tempo stesso un fiore per l'ape.. che altro aggiungere? Spero di aver reso l'idea per questa passione che mi accompagna sin da piccolo, quando in spalla a mio padre cominciavo a conoscere le Alpi ossolane.
Oltre al Cistella, all'Alpe Veglia, allo Zeda, piuttosto che altre piccole e grandi cime che ho visitato, il Massone è per me (vedendolo da casa tutte le mattine) un forte richiamo che ne decreta l'obbligo di visita annuale... Salito da ogni parte (da Cerro Maggiore, dal Santuario del Boden, dall'Alpe Quaggione) fa della sua posizione, della vista incredibile, della lunga cresta un mix da godere sino in fondo.
Privo di bosco, da immediatamente l'idea dei prati alpini d'alta quota, della pietraia, della giogaia.. Se non fosse per quella maledetta erba ciularina che a tratti ne copre le pendici e che, in caso di maldestro passo determina cadute a valle anche spiacevoli...
 




Così è che anche questa volta non resisto e decido di salirlo. Una giornata ben spesa credetemi, in totale solitaria e senza alcun incontro. Mi allungo anche al vicino Eyahora con il suo cancelletto di ingresso. Bellissimo, non ho altre parole.

 

domenica 24 aprile 2016

Lui è tornato


Premetto subito che voglio un gran bene ai tedeschi, ma che li trovo privi di senso dell'umorismo. Manco ci provano e peraltro, manco dovrebbero provarci.
"Lui è tornato" ne è un esempio.
Se decidi di far tornare zio Adolfo, rendilo credibile!
E così assistiamo al suddetto ritorno, con nube di fumo (forse zolfo?) nel mezzo della Berlino odierna. Nessuno bada a Hitler. Forse perché abituati a vedere ogni genere di stranezze, anzi il personaggio diventa un icona pop e ottiene un contratto come comico televisivo. Certo per tenere in piedi la trama, occorre stiracchiarla qua e là... tuttavia, ad uso e consumo dei tedeschi e della loro moscia politica, si riesce a tenere in piedi quasi due ore di "è lui o non è lui"...
Intelligente il richiamo al film "La caduta", quando gli ascolti televisivi, a seguito dell'allontanamento di Hitler, cadono a picco mentre resta inquietante il finale... buona visione.

sabato 23 aprile 2016

La vita fa rima con la morte - Amos Oz

 
"E' una calda sera d'estate a Tel Aviv. Lo scrittore è seduto in veste di ospite d'onore a un incontro letterario. E' assente. Le voci dei relatori gli arrivano opache, senza sostanza. Davanti a sé il pubblico. Lui spia i volti, gesti, figure.
Un timido ed occhialuto adolescente.
Un tipo malmostoso che sembra in totale disaccordo con l'oratore.
E poco prima in un bar aveva messo a fuoco una cameriera dimessa ma provocante, due figuri dall'aria losca, una vecchia signora con le gambe gonfie.
Sono immagini che diventano storie.
Più tardi, mentre vaga da solo per le strade deserte della città sente che i personaggi che ha evocato gli sono accanto. E a quel punto entra nelle loro vite, le invade e le trasforma.
Le grandi storie da raccontare hanno bisogno solo di un dettaglio, sembra dire Amos Oz.
Poi sono magicamente incontrollabili, come l'immaginazione.
E ci vengono a svegliare". (tratto dal libro),

 
 
 
In un percorso notturno, reso ancor più cupo dalla solitudine, l'autore richiama alla mente le persone incontrate durante il giorno e ad ognuna attribuisce una vita propria, una diversa possibilità, un immaginaria versione del vivere.
Basterà a salvarle dall'oblio? Basterà a salvarle dalla morte? O la vita non può essere senza morte?
Ogni persona diviene motivo di attrazione, in un gioco che è il disvelamento del modo di fare letteratura.
Conosciamo così una varia umanità, un lento scorrere del tempo e delle vicende di ciascuno. Diverse versioni ci vengono proposte e tutte veritiere, tutte "umane" cioè condite di debolezze, vigliaccherie, momenti di orgoglio, scatti di ira, ma più spesso di malanimo privo di forze. E allora si ridacchia senza motivo e senza argomenti contro la presunta fortuna altrui... senza speranza.
Alla fine è l'immaginazione a farla da padrona, a superare le piccole cose e rendere giustizia ad ognuno di essi. 
Grande Amos Oz, che dimostra di essere vero scrittore, vero investigatore dell'animo, capace di fantasia ma anche di pietà. Di essere cioè uomo.

 
 
 

venerdì 22 aprile 2016

Prince

E così se ne va un altra colonna sonora della mia giovinezza.
Prince, al secolo Prince Roger Nelson, è morto ieri sera all'età di 57 anni.
Grande artista, eccelso musicista, inafferrabile come tutti i geni.
Anche se da tempo si era allontanato dalla scena mondiale, nonostante un preannuncio di rientro lo scorso anno.
Ci mancheranno i suoi abiti e la "sua" moda, la sua voce, la melodia, un'attività e libertà in tutti i campi (sessuale compreso) ha avuto il pregio di non volersi sbiancare come l'altro figlio della Motown, Michael Jackson.
Ciao Prince.

lunedì 18 aprile 2016

Mostra di ceramiche "Donne" - Sesto Calende

 Metti un giro a Sesto Calende e davanti al Ticino, scopri questa bellissima mostra di ceramiche dal titolo "Donne". Scopri così dei piccoli capolavori e delle interpretazioni assolutamente originali.
Da non perdere e da pubblicizzare.








domenica 17 aprile 2016

L'ultimo abitante di Chernobyl

Per chi, come me ha memoria di Tchernobil e del terribile incidente nucleare dell'allora Unione Sovietica, vedere queste tristi fotografie (vedi articolo) oltre ad un tuffo nel passato da un tuffo al cuore, alle tante sensazioni che allora sollevò quell'evento ed a tutte le conseguenze che portò con sé.
La paura del nucleare, il non avere informazioni, l'averne troppe e confuse, non saper più cosa mangiare, il temere questo invisibile nemico (venivamo dall'incidente della Diossina di Seveso), il referendum che ne seguì, assolutamente folle e sull'onda dell'emozione, distrusse il progetto nucleare italiano con costi enormi e problematiche irrisolte.
Queste immagini ci costringono a riflettere sugli errori umani, sulla semplicità della vita (che comunque vada prosegue) e sulla sofferenza portata in nome di un idea totalitaria e sciocca.
Per altro verso, quando sento parlare della Zona, quella invivibile intorno a Pripiat ed alla centrale, mi viene in mente il gioco "STALKER" ove per ore si vagava in un terribile ambiente post atomico cercando reperti e cercando di resistere al vento radioattivo - vedi l'articolo La Zona. Chissà se, in una di quelle peregrinazioni virtuali non abbia già incontrato il sig. Ivan Shamyanok...

Lo straordinario viaggio di TS Spivet

Siamo di fronte ad una piccola favola, lieve e triste, dolce e allegra. Come tutte le favole vi è un lieto fine. Ma come in tutte le favole, prima di arrivarci occorre viaggiare, vivere, soffrire e ... capire.
Capire che ciò che si ha è bellissimo, e per capirlo ovviamente dobbiamo vederlo dall'esterno, allontanandocene.
T.S. Spivet è un ragazzino di dieci anni, grande mente inventiva in piccolo corpo. Ha inventato la macchina del moto perpetuo e lo Smithsonian di Washington lo invita per un premio. Loro non sanno che è un ragazzino e lui, per timore di non essere capito decide di partire per andare a ritirarlo.
Il viaggio attraverso un America bucolica, panoramica, ove gli unici buoni sono i semplici ed i poveri e dove la polizia o è imbecille o incapace.
Spivet arriverà a destinazione e scoprirà che ciò che conta davvero lui già lo possiede. Farà pace con sé stesso, con la sua famiglia e riprenderà la sua vita spensierata.
Da vedere, e rivedere. Per tutta la famiglia.
Ottima la regia di Jean Pierre Jeunet.

sabato 16 aprile 2016

Sfida Mortale - The fatal game

Presentato al Trento Film Festival del -- ha vinto numerosi premi legati alla cinematografia alpina.
Mike e Mark scalano l'Everest. Partono troppo tardi e raggiunta la vetta sono costretti a pernottare ad oltre 8.000 metri di altitudine.
E' l'inizio di un incubo. Mark Wethu si salva ma perderà i piedi e la serenità per molti anni, Mike Rheinberger muore e rimane sulla parete della montagna.
Per combattere i suoi demoni, dopo due anni di cure, Mark torna su un altro 8.000, il Cho-Oyu e riesce a sconfiggere la paura e il rimorso.
Bellissima e tragica storia di amicizia, passione, natura selvaggia e alpinismo. 50' di durata.

Bus 657

Robert De Niro, Jeffrey Dean Morgan, Dave Bautista (minchia), Kate Bosworth, Gina Carano, Morris Chestnut... questi gli interpreti del film uscito nel 2015. Semplice la trama: un padre disperato per la malattia della figlia, chiede soldi al suo datore di lavoro che è il gestore di una casa da gioco con molti trucchi e lati oscuri, di fronte al no si associa ad altri per organizzare il furto. Qualcosa va storto e i tre prendono in ostaggio un bus.
Da qui si dipana la vicenda, che vede (pur con qualche imprecisione e l'accettazione accondiscendente del pubblico) parecchia tensione, pistolettate per tutti e un mix tra Speed, Attacco al potere e una ripresa televisiva di un inseguimento...
In alcuni passaggi, si pretende l'accettazione da parte dello spettatore di cose non dette e nemmeno spiegate (ma si sa, il cinema è immaginazione) con il risultato che spesso ci si perde.
Tuttavia, resta un buon film d'azione con un finale a lieto fine: teniamo tutti famiglia (esclusi i cattivi).

giovedì 14 aprile 2016

il mito della dieta

 

Saranno veramente i microbi, i nostri salvatori? Dopo tante teorie, metodi ed idee su cosa e come mangiare e come fare a mantenere o ritrovare la linea, scopriamo che è il contenuto della nostra pancia che fa la differenza.
Tim Spencer ha una sua teoria, mangiare il più vario possibile e il meno modificato/lavorato e il gioco è fatto. Accettare lo sporco, tenere alla larga antibiotici e collutori, dieta mediterranea e attività fisica e poi ... vino, cioccolato amaro, frutta e verdura, frullati e spremute, meno timori nei confronti della frutta a guscio (che anzi fa bene) e delle allergie.
Tutto qui? Si e non è nemmeno difficile come sembra. Lunga vita ai nostri microbi.

lunedì 11 aprile 2016

Sanctum

 

James Cameron dirige un ottimo film, ove la claustrofobia, la fame d'aria, l'angoscia per l'impossibilità di uscire da un enorme e complicata grotta, la fanno da padroni.
Per questo, quando l'ultimo superstite, esce in mare aperto, abbiamo sofferto per quasi due ore insieme a lui ed agli altri partecipanti della spedizione, seguendoli per strettoie, sifoni, rocce a strapiombo e acque gelide.
Tutto ha origine in questo grandioso cratere in Nuova Guinea, ove Frank, il capo spedizione sta esplorando un sistema di grotte ancestrali (all'ingresso c'è uno stregone che guarda il buco con terrore e premonizione, come se ne sentissimo il bisogno)... Viene raggiunto da altri componenti la spedizione, tra cui il figlio Josh sempre in lite con lui...
La morte di una prima persona del gruppo porterà ad un crescendo di tensioni che dovranno essere appianate per riuscire a proseguire verso la salvezza che, come appare chiaro sin dal titolo, è verso il basso e non in alto. Belle le scene in sub nelle grotte... In altri momenti il confronto tra i protagonisti  ed i dialoghi zoppicano un tantino.. fortuna che qui siamo sempre in acqua :)
 
 

domenica 10 aprile 2016

Piume sul ticino

Due passi sul Ticino giusto per assistere alla creazione dei nidi ed alla cova dei vari piumati. Commovente.


L'ultima legione

 

Un film che narra il passaggio dalle ultime convulse ore dell'impero romano alla nascita del mito di Rè Artù. Un film che prende spunto dal libro di Manfredi e che trasporta in immagine emozioni di ben altro livello.
Gli ultimi imperatori romani passarono dal trono alla polvere (anzi sotto la polvere per l'esattezza) alla velocità della luce: a partire da Petronio Massimo, Avito, Maggioriano, Livio Severo, Antemio, Anicio Olibrio, Glicerio, Giulio Nepote, per giungere infine a Romolo Augustolo (ultimo dell'impero romano d'occidente)...
Invasa Roma dai Goti, Romolo dopo una fuga rocambolesca viaggia sino alla Britannia ed al Vallo per ritrovare l'ultima sua legione, la IX, quella che per la sua scomparsa e lontananza ha generato molte fantasie e racconti. Ed è qui che si consuma la parte finale del racconto, con il passaggio da Roma ai Cavalieri della Tavola Rotonda. E quale migliore eredità se non quella di essere eredi della grandezza di Roma?
Nel complesso il film è carino, tenuto conto tuttavia che, i dialoghi zoppicano, le battaglie e i combattimenti non sono eccelsi e i personaggi poco sviluppati.
Lo stesso Romolo, nel suo mutare da bimbetto fifone a giovane "Cesare" risulta veramente poco credibile... soprattutto nel combattimento e in quella pagliacciata del nascondersi dietro un sasso...
Unica certezza è il sempre presente Ambrosino alias Merlino alias Colin Firth, che si candida a "prezzemolante" alla pari del buon Morgan Freeman, che qui non vediamo... e questa cosa mi intristisce assai.
Comunque da vedere.

mercoledì 6 aprile 2016

Correndo sulla strada dei brocc

Oggi, complice il compleanno di Mamma, sono a Varzo. Decido di sfruttare l'occasione per fare due cose che adoro: correre e salire tra le mie montagne. Per questo opto per il percorso che preferisco: la strada dei Bròcc.
Ho già parlato di questo tracciato - leggi qui - e anche questa volta non smette di affascinarmi. Muretti a secco, selciato bellissimo, canalina per lo scolo delle acque: una volta le cose le facevano bene. Altro ché!
Dopo un primo pezzo con la lingua a penzoloni per prendere il giusto ritmo, mi rilasso e comincio a salire sentendomi parte del tutto. Ed ecco il bosco che si apre di fronte a me... fantastico.
 Dopo Trasquera proseguo sino a Bugliaga ed al Ponte del Diavolo. Una vista incredibile sui monti a confine con la Val Bognanco ed i 4.000 del Vallese. Che altro desiderare?




lunedì 4 aprile 2016

Cold

E' dedicato alla salita del Gasherbrum II nel febbraio 2011, questo documentario che narra le sofferenze di Simone Moro, Denis Urbuko e Cory Richards ad oltre 8.000 metri di quota ed a meno 46 gradi centigradi.... Assistere a quanto freddo, quali dolori, quali rischi la passione per la montagna comporti è straniante.
Amo la montagna e le cime, ma mai mi vorrei ridurre in questo stato per raggiungere un 8.000, e difatti lo lascio fare a chi ci tiene. 
 
Per chi lo volesse vedere, qui sopra il video integrale. Terribile.

domenica 3 aprile 2016

Linea continua

Ho già scritto di Hervè Barmasse in questo sito leggi il post per raccontare del suo libro "La montagna dentro", giocoforza dovevo vedere il film (da lui descritto e ripreso più volte) e vedere in azione, sul suo Cervino, questo bravo alpinista.
Conosco così la storia della famiglia Barmasse, quattro generazioni di guide, e della loro montagna, la grande Becca... dei tentativi di salita e del mestiere duro del portare le persone in quota.
Gente semplice, legata alle proprie tradizioni, che riesce con poco a tradurre la propria passione per il verticale e per i propri luoghi d'origine.
L'impresa invernale poi, è un esempio di determinazione e di capacità di trovare il nuovo anche nel giardino di casa. Bravi.

un Partito Democraticamente decente

La sommatoria di anni alle mie spalle hanno sciolto come neve al sole le mie giovanili granitiche certezze. Ho smesso di credere a Babbo Natale, poi a Gesù Bambino, poi a Dio in Terra, figuriamoci se oggi credo ad un partito onesto.
Per questo, trovo che la mutazione in corso nel Partito Democratico vada riconosciuta come un passaggio positivo, quanto meno rilevatore di una diversa coscienza del porsi di fronte al popolo votante.
Abituati da oltre vent'anni a partiti o movimenti o altri contenitori, che facevano della legalità, del diversismo (non sessuale beninteso) del giacobinismo, la propria bandiera e sperimentato quanto di falso vi fosse in tutto ciò, trovarmi di fronte ad un partito che, colto con le mani nella marmellata non accusa più i giudici di far politica (vedi Silvio) ma candidamente dice che chi sbaglia paga (o meglio chi è sorpreso a sbagliare paga) ha dell'incredibile.
Se penso alle giravolte di certi partiti che dovevano cambiare il Mondo (leggi Lega, Forza Italia, Italia dei Valori, lo stesso PD prima PCI e poi DS oppure oggi il M5S) preferisco di gran lunga chi ammette le proprie debolezze e al tempo stesso se la sbriga mandando a casa il singolo che sbaglia più degli altri...
Devo scandalizzarmi come fa Brunetta (con che faccia di culo poi me lo si spieghi, visto che il suo capo è finito in una galera per anziani a causa delle sue malefatte) di fronte all'accaduto? No, qui si scopre l'acqua calda: l'esistenza delle Lobby, di chi paga volentieri la campagna elettorale per ottenere favori e udite udite, i giornali di destra (ma anche quelli di sinistra quando non governava) si scandalizzano! Urlano alla vergogna! Ma se lo sanno tutti e tutti ne fanno uso!
Perché piuttosto in vent'anni di Berlusconismo non si è pensato di rendere trasparente la pratica del lobbismo? Forse per troppa vergogna di certi donanti? E basta ipocrisia!
Viceversa farete vincere per l'ennesima volta il giacobino di turno (M5S) che tra vent'anni si scoprirà essere uguale a tutti gli altri... vi ricordate la famosa frase "uno vale uno"? Dove è andata a finire?
Quindi con l'andar degli anni mi accontento della decenza, non vado oltre, non voglio iperbole, supereroi (che anche quelli al cinema dopo poco rompono la ciolla) o super onesti, mi basta un buon padre di famiglia come recitava il diritto romano e l'attuale Codice Civile... anche perché teniamo famiglia...

venerdì 1 aprile 2016

Attacco al potere

A giudicare da come i nord coreani, incazzati come delle bisce, si scagliano contro la Casa Bianca, nel tentativo (riuscito) di prendere in ostaggio il Presidente, viene da pensare che anche loro non sopportino più la "prezzemola" presenza di Morgan Freeman in ogni film che Hollywood da qualche anno ci propina.. E certamente non lo reggono più nel ruolo del portavoce, vice presidente, sostituto del presidente, al posto del presidente, al posto di qualsiasi altro, anche di sé stesso...
Quindi per un breve tratto del film parteggiamo per loro... e ne abbiamo ben donde.
Poi, quando lo spirito patriottico prevale, cominciamo a tifare in parte per il Presidente (poco però) e per Mike Banning, l'agente di sicurezza che una volta ha fallito (ma non proprio) ed ora deve, vuole, desidera, gli si chiede di riscattarsi.
Ora prendiamo la Casa Bianca, facciamola attaccare con un piano diabolico dai nord coreani (ultimi nemici rimasti sulla piazza a poter essere derisi senza correre rischi diplomatici), facciamo pure finta che la risposta sia degna dei servizi segreti belgi (vedi la recente realtà e facci due conti) e il gioco è fatto.
Rimane così l'ultima carta da giocare, il super eroe che se ne infischia delle regole, che uccide senza pensarci un istante, che ha pure la fidanzata che fa l'infermiera e si tira un culo così e avrete un buon film d'azione.
In tutto questo dobbiamo subire il buon Morgan Freeman che non sa che pesci pigliare, che un po' ci crede e un po' no, che nulla fa e nulla ottiene.
Se poi al figlio del Presidente (che deve essere recuperato, per evitare il rischio ricatto) viene affibbiato il nome in codice di "salsicciotto" e che la retorica del Dio salvi gli Stati Uniti d'America gronda da ogni fotogramma... quello che ci aspetta è chiaro sin dal primo minuto..
Cominciamo ad intravvedere un degno sostituto di Bruce Willis? Io l'adoravo, solo che da quando è passato a Vodafone, mi fa pena. Quindi restiamo in attesa senza esprimere giudizi sulle acrobazione di Banning/Gerard Butler e speriamo sappia diventare simpatico come il primo...

Ultra