Per chi, come me ha memoria di Tchernobil e del terribile incidente nucleare dell'allora Unione Sovietica, vedere queste tristi fotografie (vedi articolo) oltre ad un tuffo nel passato da un tuffo al cuore, alle tante sensazioni che allora sollevò quell'evento ed a tutte le conseguenze che portò con sé.
La paura del nucleare, il non avere informazioni, l'averne troppe e confuse, non saper più cosa mangiare, il temere questo invisibile nemico (venivamo dall'incidente della Diossina di Seveso), il referendum che ne seguì, assolutamente folle e sull'onda dell'emozione, distrusse il progetto nucleare italiano con costi enormi e problematiche irrisolte.
Queste immagini ci costringono a riflettere sugli errori umani, sulla semplicità della vita (che comunque vada prosegue) e sulla sofferenza portata in nome di un idea totalitaria e sciocca.
Per altro verso, quando sento parlare della Zona, quella invivibile intorno a Pripiat ed alla centrale, mi viene in mente il gioco "STALKER" ove per ore si vagava in un terribile ambiente post atomico cercando reperti e cercando di resistere al vento radioattivo - vedi l'articolo La Zona. Chissà se, in una di quelle peregrinazioni virtuali non abbia già incontrato il sig. Ivan Shamyanok...
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