martedì 24 marzo 2020

Cronache del Coronavirus - 4

 
 I DECRETI. Perché di Decreti si tratta, e di Ordinanze, e poi di Circolari, Regolamenti, Grida Manzoniane, Urli dai balconi, strepiti, maledizioni dai Social… insomma un marasma di obblighi, indicazioni, regole, che cambiano, mutano, si inaspriscono, vengono superate durante la notte, poi però sono in contrasto tra loro, poi vengono reinterpretate… Allora!?
Se all'inizio il Decreto era benvoluto, quasi desiderato, necessario a dare una traccia, un'ancora cui attaccarsi in un momento di confusione, poi il Decreto, presto divenuto molti, è stato un modo per dar conto di un'inazione. Cioè, non riesco a far molto, i risultati non si vedono, e allora vai di riduzione progressiva dei diritti civili. Non ci si muove, non si lavora, non si fa sport, non più di due persone, non più di 200 metri da casa, non fuori dal Comune di residenza, non questo e non quello… che ci starebbe pure, tenuto conto del drammatico e per certi versi presente e futuro che ci attendono.
Ma farne uno al giorno? Farne due, tre a settimana? E farli in contrasto tra loro? Lo Stato Italiano, che non ha mai brillato in chiarezza, quando scrive leggi in tempi di vacche grasse, figuratevi in tempi di crisi… e le Regioni? Quelle che pare vogliano fare a gara a chi piscia più lontano… eccoli lì in uno sbrodolio legislativo senza pari… E il povero cittadino? A chi si aggrappa? Al lasciapassare! Ovvio...
 

domenica 22 marzo 2020

Cronache dal Coronavirus - 3


QUELLI CHE, TUTTO CHIUSO
Neanche in tempi normali Facebook ha mai brillato di chiarezza, lucidità, intelligenza. Figuriamoci in questi concitati tempi di Corona. Tempi in cui, chiusi in casa, in balia di governatori galvanizzati e preda del celodurismo, ci attacchiamo alla televisione (riscoperta dopo un periodo di coma, crollo di ascolti e di credibilità) alla radio, ai giornali ed alle loro pagine web.
Prendiamo il caso di quelli che, chiudiamo tutto. Ovviamente quando dicono tutto, intendono TUTTO. Gente che una lezione di economia non l'ha mai vista in vita propria, non sa cosa sia una filiera produttiva, non dico la differenza tra capitalismo e comunismo, ma almeno le basi…. nulla!
Quelli che tu devi chiudere, loro no. Quelli che, poi vanno al supermercato e si incazzano in fila (ma come mai, tutta sta gente?!), che la roba non la trovano e allora vai di strilli… (come cazzo faccio a preparare i fusilli col pesto, nello scaffale non c'era!).
A questi aggiungerei gli Strepitors (la nuova razza direttamente giunta a noi dai dinosauri, deviando il processo di evoluzione darwiniana) gli Strepitosauri… quelli che ne hanno per tutti.
Per quello che porta fuori il cane, per quello che va a correre, per il politico che non capisce nulla, per il vicino che si affaccia al balcone a cantare "Fratelli d'Italia", per gli stranieri, per i ragazzini che si fanno beffe dei divieti (qui hanno ragione), per gli uccelli che cantano e per la Primavera che incombe.
Insomma, tutti coloro sono rinvenibili su Fb, li si riconosce per i titoli MAIUSCOLI, per riportare cazzate di terza mano irripetibili e talmente false da far apparire reali i capelli di Trump e di Silvio…
E la cosa più assurda è che io sto qui a perdere tempo a scriverci sopra… bah.

sabato 21 marzo 2020

Cronache dal Coronavirus - 2

 
IL LASCIA PASSARE.                              Documento che esiste sin dalla notte dei tempi. In origine era un suono, un riconoscimento che consentiva di essere riconosciuto, amico e non nemico. Permetteva il ritorno nella Patria, nella città amata, tra le fila degli amici. Distingueva appunto, amici e nemici. Poi mutato nel tempo della carta bollata in documento con tanto di sigla e ceralacca… qualcuno garantiva per te. Qualcuno ti consentiva di muoverti per terre ostili, diceva "questo tizio è sotto la mia protezione, è persona a me amica, devota, fedele. Può muoversi liberamente". Ovviamente con il passare del tempo ed il mutare delle società lo Stato democratico (di quello parlo, degli altri non conosco e non voglio parlare) ha ribaltato sul cittadino l'onore e l'onere di garantirsi da sé. Tu cittadino sei parte dello Stato (perché ognuno è Stato) e quindi cazzarola, garantisciti da te. Nasce così l'autocertificazione, ovviamente limitata, sennò sai l'italica fantasia dove andrebbe a finire? Ed ecco la risposta burocratica (non è una brutta parola) ai tempi del Coronavirus, il documento (questa è la prima versione, ora cambiato, si è aggiunto il dichiarare che non si è in quarantena) in cui ognuno di noi deve riportare a sua cura e responsabilità le condizioni per cui può uscire, dribblare il blocco che dovrebbe limitare gli spostamenti delle persone e portare sollievo al propagare del virus.
Un documento in cui ognuno dichiara uno dei pochi motivi che lo hanno portato ad abbandonare le sicure mura domestiche per affrontare il periglioso mondo esterno…
Vituperato e bramato… fuori dal mio municipio ho visto persone farne incetta, manco fossero titoli di Stato (forse l'esempio non è calzante), infilarseli nelle mutande (senza conoscerne il significato o capendone nemmeno il modo di utilizzo), quasi a garantirsi, a memoria di tempi oscuri, il passaggio sicuro per il Paradiso… Minchia gente! Ma le sentite le notizie? Ma le leggete le carte che avete tra le mani? Nulla, un cassso… l'importante è avere infilato nelle mutande la sacra bolla papale, poter girare con il magico foglio e dire "lei non sa chi sono io", come no? sta scritto sull'autocertificazione? Ah, quello dovevo mettere? azz… ed ora che ci scrivo…???

sabato 14 marzo 2020

Cronache dal Coronavirus - 1

Non me ne vogliano i tifosi della Juventus, così come tutti gli appassionati di calcio, ma questa immagine, più di tante altre, rappresenta lo straniamento di un'intera società, di un mondo (quello capitalistico) posto di fronte al Coronavirus, al nemico invisibile e feroce che, democratico nel suo agire, non risparmia nessuno.
Credendoci immuni, superiori e forse addirittura estranei al nostro stesso quotidiano così come allo straordinario; di fronte all'accadimento siamo rimasti senza parole, senza fatti, senza azione… abbiamo fatto l'unica cosa che sappiamo fare: continuare a correre nella rotella del criceto… sperando che la cosa riguardasse qualcun altro…
Vasilij Grossman (scrittore dell'insuperabile romanzo "Vita e Destino") ha scritto che, "di fronte alla tempesta, ognuno agisce da sé, chi alza il bavero, chi apre l'ombrello, chi si affretta verso casa o il più vicino portone, nessuno pensa all'altro…"
E anche questa volta così abbiamo agito.
Abbiamo guardato le gocce scendere e, senza guardarci in giro, abbiamo imboccato il più vicino riparo, senza curarci d'altro, dell'altro… Altri invece hanno agito come se la pioggia non li riguardasse, preda della logica del profitto, del denaro, della macchina da soldi che non si poteva fermare, succubi dei contratti (nel caso del calcio) milionari.
Si è arrivati in certi casi a pretendere che all'interno degli stadi (come nelle chiese nel passato, terra sacra ed estranea ai conflitti) si fosse esenti dal contagio, dalla malattia, dal pericolo.. richiamando regole e logiche che volevano piegare la realtà al desiderio…
Ben presto tutto ciò é apparso illogico e fuori tempo massimo.
E, anche il ricorso alle partite a porte chiuse si è dimostrato ancora più dannoso dello stop.
Perché direte voi?
Perché il calcio, religione laica del ventunesimo secolo, si nutre del tifo, così come Dio si nutre delle preghiere dei fedeli. E se Dio non può esistere se nessuno lo prega, il calcio senza tifo muore.
E quale immagine più eloquente, resta quella di Ronaldo che mima il cinque, di fronte alle barriere che dovrebbero tenere a distanza tifosi che nella realtà non ci sono…


Quell'immagine che vuole apparire simpatica, derisoria di una situazione non compresa, finisce per evidenziare lo smarrimento di chi non riesce a capacitarsi; di chi, privato delle folle osannanti, intuisce di non contare più nulla… e tutto per colpa di un nemico invisibile, quindi lontano dalla stessa logica mercantile che regge il sistema.
In quella inquietudine sta il sunto della condizione della nostra società, forse dell'intero pianeta. Quello di trovarsi con la giostra rotta e, non sapere perché. Non avendo spiegazioni né alternative.
Forse in questo sta l'ultima speranza. Rivedere il nostro mondo, il nostro modo di viverlo. Se a qualcosa deve servire la tragedia, questa è l'unica vera lezione.

martedì 10 marzo 2020

Cima Gran Rossa

Autentica meraviglia per questa gita, per nulla semplice, assolutamente non banale, che mi si prospetta con Max e Giorgio in quel della Valle d'Aosta. Giornata superlativa, vista come al solito stellare, presenza di persone pari a zero con il risultato di lasciare un bellissimo ricordo. Pura felicità, testimoniata da queste fotografie.









































La rivolta delle Scianél

Che dire di questa sceneggiata da Repubblica delle Banane? A caldo direi che sarebbe bastato far volare un sacco di legnate, ben date, per spiegare il punto di vista degli onesti, di quelli che in galera non hanno nessuno e che vogliono vedere garantiti il loro benessere, sicurezza e diritti da certa feccia.
Poi, accettare che, una specie di capopopolo con tanto di mascherina (non si sa mai, metti che prendi o dai il Coronavirus) salti sul cofano di un'auto della Polizia, ululando e minacciando, è inaudito, inaccettabile, impensabile.
Arrestare immediatamente, caricare di sanzioni infinite oltre che di quattro pedate nel culo. Questo per ristabilire l'ordine.
Passata la rabbia e lo sbalordimento, occorre fare alcune considerazioni:
1. la terribile situazione carceraria, indegna di un Paese civile… sovraffollamento, mancanza di una logica di recupero dei detenuti, carcere come punizione e non riabilitazione;
2. evidente incapacità nel gestire le emergenze e nel comunicarle da parte del Sistema Paese… questa è un'autentica bestia che paghiamo a caro prezzo;
3. demandare alle forze dell'Ordine un'azione che poteva essere gestita con Servizi Sociali ed in modo soft, riprogrammando la gestione dei colloqui, della salute della popolazione carceraria e di chi li sorveglia…
Ecco, questo lo devo dire… senza dimenticare che subito dopo avrei fatto volare tanti di quei calci, ma tanti di quei calci… alle tante Scianél accorse a lamentarsi e protestare...

Sentieri Leggendari

Un lungo elenco di itinerari, in giro per il Mondo, da percorrersi da un giorno a sei mesi… a seconda del tracciato. Immagini suggestive, descrizioni ahimè scialbe, scelta geografica troppo concentrata agli States (che comunque meritano sicuramente)… fanno di questo libro un interessante e piacevole concentrato di suggestioni.
Peccato però, accompagnare foto spettacolari con narrazioni ripetitive e prive di mordente… sarebbe stato forse più astuto saper raccontare, lasciando alle immagini la giusta restituzione dello scritto.
Non è facile accomunare un bravo fotografo ed un buon narratore… resta nel complesso un buon libro per "farsi un'idea"...

martedì 3 marzo 2020

The Kingdom

Il film si apre con una evidente narrazione, necessaria a chiarire, se mai ce ne fosse bisogno, che gli americani stanno in Arabia Saudita per il petrolio. Che i Sauditi, satrapia con regole e leggi degne della peggior teocrazia, mal li sopportano. Che di conseguenza, ogni occasione è buona per fargli notare la cosa. Scoppia così una bomba e nel terribile attentato muoiono degli americani.
La risposta del FBI non si fa attendere… ma si sa, andare a pestare piedi a casa altrui comporta rischi, oltre a dover imparare (alla svelta) che ci sono norme non scritte…ma innanzitutto bisogna vincere le incomprensioni, i diversi modi di vedere lo stesso mondo… insomma, come i cani… annusarsi per poi farsi piacere quel che si fa e si vede.
Così accade per gli agenti scelti capitanati da Ronald Fluery, vero ganzo sicuro del fatto suo.
Ancora una volta, saranno famiglia, onore, rispetto a superare gli ostacoli di religione, lingua, stato e far vedere che gli uomini veri si intendono alla svelta. Azione concentrata ad inizio e fine film… in mezzo qualche scazzo, due sbadigli, una trama che a tratti zoppica… fotografia penosa… si lascia guardare.

Manuale di co-programmazione