giovedì 28 dicembre 2023

The Batman


Ci sarà sempre un Batman a cercare di porre rimedio ai torti subiti, non importa se è una città sfigata come Gotham dove, guarda caso, piove sempre, i malvagi girano imperterriti, rispettati come Dei (mi sembra assomigli a qualcosa di già visto) e le strade sono tutto meno che sicure.
Aggiungi la brutta scoperta che il padre non è poi quello stinco di santo per cui abbiamo dedicato la nostra vita alla vendetta e redenzione... ed ecco che il film è fatto... con tutti i limiti del caso, ovvio.
Nel complesso, derivando da un fumetto, la trama regge e gli attori sono piacevoli nella loro apparente follia, il finale latita e oltre due ore di visione sono davvero troppo per una trama che riprende un Edipo un poco stantio e privo di vervè.

domenica 17 dicembre 2023

Maniac


 Quando alla fine della seconda guerra mondiale John Von Neumann concepisce il MANIAC, un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, "afferrare la scienza per la gola scatenando un potere di calcolo illimitato" sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre.
Perché quel congegno rivoluzionario - parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e "inesorabilmente logica" - non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell'informatica e dell'intelligenza artificiale ma lo conduce sull'orlo dell'estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare.
Che "nell'anima della fisica" si fosse annidato un demone lo aveva del resto già intuito Paul Ehrenfest, sin dalla scoperta della realtà quantistica e delle nuove leggi che governavano l'atomo prima di darsi tragicamente la morte.
Sono sogni grandiosi ed insieme incubi tremendi quelli scaturiti dal genio di Von Neumann, dentro i quali Labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci; delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa.
Ci ritroveremo a Los Alamos nel quartier generale di Oppenheimer, fra i "marziani ungheresi" che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a Princenton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita.
Infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di Go, Lee Sedol, che soccombe di fronte allo strapotere della nuova divinità di Google, AlphaGo.
Una divinità ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione - a cui altre seguiranno, sempre più potenti, sempre più terrificanti - con questo nuovo libro, che prosegue idealmente "Quando abbiamo smesso di capire il mondo", Labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della Scienza moderna, lasciandogli intravedere l'oscurità che la nutre.
"A questo mondo ci sono due tipi di persone, Jancsi Von Neuman e il resto di noi. Quel ragazzo luciferino ci colpì come una cometa, quasi fosse il presagio di qualcosa di grandioso e terribile, proprio come quei messaggi celesti che vagano nelle tenebre del nostro Sistema Solare".

Come nel precedente testo, scienza, storia, biografia, pensieri reconditi che perseguitano anche le menti più illustri.. un mix capace di incollare il lettore dalla prima all'ultima pagina ed a chiederne ancora e poi ancora... un perfetto coinvolgimento tra storia, cronaca, gossip e rivelazioni del futuro che verrà.

La nostra conoscenza tecnica in continua espansione era l'unica cosa che ci distinguesse dai nostri progenitori, dato che, in fatto di etica, filosofia e pensiero generale non eravamo meglio (anzi eravamo molto molto peggio) dei greci, delle popolazioni vediche o delle piccole tribù nomadi che ancora si aggrappavano alla natura quale unica dispensatrice di grazie e vera misura dell'esistenza.
In ogni altro campo non avevamo fatto nessun passo in avanti.

giovedì 7 dicembre 2023

Anche le formiche nel loro piccolo...


Quando agli inizi del 1911 uscì il primo libro delle "Formiche" ovvero per essere esatti "Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano.. di Gino & MIchele e Matteo Molinari", ci furono immediate proteste.
In particolare Paolo Mauri su Repubblica si indignò e non mancò di dichiarare; "lo sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe approfittato della Guerra del Golfo per compiere qualche nefandezza di cui, in tempi normali, non si sarebbe macchiato a cuor leggero".
Il qualcuno in questione é l'editore Einaudi, già molto serio ed impegnato politicamente quando i ragazzi di via Biancamano si chiamavano Leone Ginzburg, Cesare Pavese e Italo Calvino e via elencando e oggi in vena di flirt non tanto col mercato del libro (non ci sarebbe nulla di male), ma addirittura col mercato del non libro, fino ad oggi gadget dell'industria culturale più povera di idee... " A volte una stroncatura, se esagerata sino a superare i limiti delle convenzioni può giocare a favore del libro che si vorrebbe distruggere.
Di fronte a certe intemperanze la gente può anche inalberarsi.
La raccolta di detti e contraddetti di tante firme fu infatti un successo.
Prima che scadesse un mese, voci inattendibili presero a sostenere che la modesta tiratura inaugurale era andata rapidamente esaurita.
La casa editrice Einaudi che aveva cominciato a pentirsi negò per un mese le ristampe, e quando capitolò di fronte alle richieste cercò di farlo con parsimonia.
Ma dovette ristampare pare ancora, pur continuando a lamentarsi come per un'offesa ricevuta.

  • Non picchiatevi mai con persone brutte, perché non hanno niente da perdere.
  • Dove torna la cicogna dopo che ha portato il bambino? Nelle mutande.
  • Ho una foto molto rara di Harry Houdini chiuso fuori di casa.
  • Questo libro è dedicato a Don Ginepro, il prete che, quando ero bambino, per evitare che ci toccassimo ci toccava lui.
  • Io non nomino mai Dio invano, lo faccio sempre con uno scopo preciso.
  • Attenti alla donna che accetta le avances che non le avete fatto.
  • Anche i grilli bestemmiano.. solo che balbettano.
  • Io non ho mai avuto problemi con la droga. Ho avuto problemi con la polizia. (Keith Richards)
  • Se Superman è così furbo, perché si mette gli slip sopra i pantaloni?


 

lunedì 4 dicembre 2023

Army of the dead

Ed eccolo qui, quello guardato prima, poi abbandonato, poi ripreso, per essere concluso e poter affermare senza ombra di smentita che me lo potevo tranquillamente risparmiare perché, se nel primo, un minimo di storia c'era, una parvenza di trama e anche avvincente ci poteva stare... ora no, mi spiace proprio.
La solita vecchia e ritrita storia di quelli che entrano nella città invasa dagli zombie, dove ce ne sono di più cattivi che comandano (una sorta di gerarchia) alla ricerca dell'ultima cassaforte, che viene aperta in men che non si dica.. una pena di proporzioni inaudite.
Il finale, se volete ve lo rovino. li vede tutti morti e senza rimedio (più o meno) perché è noto che, chi troppo vuole zombie stringe. 
 

sabato 2 dicembre 2023

Army of thieves


 Avevo iniziato a guardare "Army of the death" e devo confessare che mi aveva annoiato, finendo per abbandonarlo. Poi casualmente, nell'elenco Netflix mi trovo questo "Army of thieves" incentrato sulla storia d'amore e sulla crescita quale ladro scassinatore professionale del timido e apparentemente impacciato Sebastian Schlencht - Wohnert... me lo guardo e devo dirvi che è davvero carino.
La storia vede coinvolto il nostro in una sorta di gara per aprire le tre leggendarie casseforti legate al mito di Wagner, insieme ad una discutibile e precaria squadra di rapinatori ed inseguiti dal poliziotto Delacroix che nutre per loro un odio personale.
Inseguendo le tre casseforti si entra in un racconto nel racconto, in una trama nella trama ed in un preambolo di quello che sarà "Army of the death"... contando di tornarci sopra appena possibile sotto una luce nuova.

giovedì 23 novembre 2023

The Killer


Di questo thriller si apprezza certamente l'intelligente mix tra azione e noiose pause. Tutti credono che l'assassino abbia una vita movimentata... certo si, ma dimentica i tempi in cui deve (se vuole sopravvivere all'evento) prepararsi, studiare ogni possibile rischio e risolverlo..
Tutto bene, fino a che non commette un errore e il suo datore di lavoro pensa di risolvere facendolo eliminare... peccato che a pagarne le conseguenze sia la sua donna... seguirà la vendetta e non rispetterà più alcuna regola... un ottimo film che tiene incollati alla poltrona.

 

venerdì 17 novembre 2023

Verde Urbano


Il verde urbano è una componente dello spazio urbano che ha condizionato la struttura della città moderna, in particolare nei paesi del centro e nord Europa, dove la sensibilità naturalistica matura con lo sviluppo della crescita urbana.
Per comprendere un fenomeno segnato da contatti e interferenze plurime con discipline assai diverse - quali la botanica, la pittura, l'architettura, l'ingegneria - questo studio risale all'esperienza del giardino rinascimentale e all'influenza esercitata dall'idea di natura sulla formazione della città.
E' nel momento in cui il pensiero riformatore ottocentesco riesce ad imprimere una svolta innovatrice alla costruzione della città industriale che il verde assume il significato igienico e sociale che oggi gli attribuiamo.
La metafora di natura espressa dal verde urbano non è solo un retaggio estetico del romanticismo, ma racchiude anche il fondamento estetico di una organizzazione della società che tenta di sottrarsi al dominio utilitaristico dei puri rapporti materiali.
Nella fase tardo industriale della diffusione urbana a scala territoriale l'originario assunto di "natura in città" tende però a capovolgersi nell'idea di "città nella natura" portato acanti dalle discipline ambientali che propongono un arricchimento del concetto puramente geometrico dello spazio attraverso i contributi innovatori dell'ecologia.

Libro che riappare a distanza di molto tempo... l'avevo utilizzato per l'esame di "Arte dei giardini".. uno di quegli esami che ti fanno vedere lontano, ti aprono orizzonti in cui potresti davvero lanciarti... uno di quei bivi che la vita ti da modo di valutare... per un'istante mi aveva davvero appassionato... ma non riuscendo a soffermarmi su questo ho finito per dirigermi altrove. Ottimo testo.

La scomparsa dei riti


L'odierna ossessione per un'autenticità fondata sul narcisismo dell'io, la costante ricerca del nuovo e dell'inedito, la bulimia consumistica dell'usa e getta che pervade ogni ambito determinano nei rapporti e nelle pratiche che caratterizzano la società contemporanea, una sempre più evidente e sintomatica scomparsa delle forme rituali.
Tuttavia, la struttura inimitabile e ripetitiva, così come la teatralità dei gesti e l'attenzione riservata alla bella apparenza, conferiscono ai riti un potere simbolico profondamente unificante.
Il silenzio, il raccoglimento, il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il sé e l'esterno, tra il sé e l'altro, i riti oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo, creando una comunità anche senza comunicazione, propria della società rituale.
Han, contrappone la comunicazione senza comunità, quel "baccano" in cui una società sempre più atomizzante, il soggetto si esprime e si produce ritrovandosi a girare a vuoto su sé stesso, privo di un mondo di reali interazioni.
Per infrangere questo corto circuito, e all'interno di una più ampia critica delle patologie del contemporaneo, Byung-Chul Han propone un recupero del simbolismo dei riti come pratica potenzialmente in grado di liberare la società dal senso di una vera connessione con l'altro e rincantando il mondo.

Libretto da centellinare. Contiene passaggi che aiutano a capire la società odierna e il suo evidente declino, cosa abbiamo perso e cosa ancora possiamo recuperare. 

I riti sono azioni simboliche. Tramandano e rappresentano quei valori e quegli ordinamenti che sorreggono una comunità.
Creano una comunità senza comunicazione, mentre oggi domina una comunicazione senza comunità.
A costituire i riti è la percezione simbolica. Il simbolo (dal greco Symbolon) indica originariamente il segno di riconoscimento tra ospiti (tessera hospitalis). L'ospite spezza a metà una tavoletta d'argilla e ne dà un pezzo all'altra persona in segno di ospitalità. In tal modo il simbolo serve per il riconoscimento.

Le cose sono il punto fermo, stabilizzante della vita. I riti hanno la medesima funzione: stabilizzano la vita per mezzo della propria medesimezza (Selbigkeit), della loro ripetizione (Wiederholung).
La ripetizione come riconoscimento é quindi una forma compattante; il passato e il futuro vengono compattati in un presente vivo.

Nell'era postindustriale il baccano delle macchine cede il passo al baccano della comunicazione. Più informazioni, più comunicazione promettono più produzione, così la coazione a produrre si esprime come coazione a comunicare.

La cerimonia protegge come una casa: rende il sentimento abitabile, Un esempio é il lutto. La cerimonia funebre si stende come una vernice protettiva sulla pelle e isola dalle tremende bruciature del lutto dinanzi alla morte di una persona amata.

La religione cristiana é spiccatamente narrativa. Festività come la Pasqua, la Pentecoste e il Natale sono vertici narrativi all'interno di un racconto più ampio che offre senso e orientamento.

La poesia è l'insurrezione del linguaggio contro le sue stesse leggi.

Lo spirito arguto non è un'affermazione che si lascia ridurre a un significato univoco. E' un lusso quindi lussa, devia, recede dall'affare della produzione di senso.

Bisogna prendere le distanze dall'idea comune che il potere sia sottomissione, qualcosa di negativo o crudele. Il potere non è solo repressivo, ma anche seduttivo, erotico.
E' la reciprocità a caratterizzare il gioco col potere. Così Foucault interpreta il potere da una prospettiva di economia del piacere. "Il potere non è il male. il potere significa giochi strategici. Sappiamo bene che il potere non è il male".


 

domenica 12 novembre 2023

Riccione

Una tre giorni impegnativa ma densa di emozione e passione con ANPAS. 
Il progetto nazionale dal titolo "Convers-Azioni" tenutosi a Riccione descrive lo stato di salute dell'Associazione Nazionale e nel contempo fa intravedere la visione per il futuro; la ricerca progettuale (a cui l'evento era dedicato) non poteva che partire dalla tradizione. 
Riletto in una nuova chiave interpretativa, il lavoro svolto dalla base dell'Associazione su tutto il territorio nazionale si è tradotto in proposta, progetto ed idea. Le numerose tematiche di lavoro hanno permesso di far emergere nuove soluzioni e progettualità. Nel frattempo, e non meno importante, il confronto con volontari di altri territori, tanta simpatia, amicizia e scambio di idee. Bellissima tre giorni nell'altrettanto piacevole ed accogliente ambiente di Riccione. Molti gli ospiti importanti.







 

giovedì 9 novembre 2023

Lupo Vichingo


Allora, si parte da una leggenda. I vichinghi nel loro girovagare a seminar terrore e depredare l'intorno vicino e lontano liberano un demone... per la precisione un lupo mannaro.. qui si fa riferimento ad un demone norreno, ad una credenza legata ai riti del nord... e ci troviamo di fronte ad un mostro in grado di uccidere ogni volta che appare la luna piena... da qui, il piccolo borgo di Nybo vede il terrore farsi sempre più concreto, dalla morte di una ragazza alle successive stragi di cacciatori alla ricerca di un semplice lupo... solo una pallottola d'argento farà giustizia... ma il male oramai si è diffuso. Trama piacevole e credibile ma senza troppa convinzione.. riprova! sarai più azzannato!

mercoledì 1 novembre 2023

L'uomo invisibile


Partiamo dal punto debole del film. Il titolo! Averlo intitolato "L'uomo invisibile" ne ha tolto un buon 50% della suspence... ci ha già detto dove andremo a parare... ci ha insomma fatto leggere la terza di copertina o (una volta sarebbe accaduto) ci ha fatto sentire i commenti di chi usciva dal cinema al nostro ingresso.
Amen.
Detto questo, il film è davvero ben fatto, intelligente nelle rappresentazioni di questo stalker invisibile, acuto nel "non" rappresentarlo, geniale nel tragitto che ci porta al "non scontato" finale.
Di film con protagonisti uomini invisibili il cinema ne ha già proposti molti in passato... questo scuote il genere e ci fa davvero spaventare... con una protagonista brava, combattiva e piena di risorse... nonostante tutto.

 

sabato 28 ottobre 2023

La tempesta è qui


Specchiarsi nell'America, tentando a seconda dei casi di somigliarle il più o il meno possibile, é un esercizio cui gli occidentali si dedicano quasi da quando l'America esiste.
Ma da qualche tempo, quello specchio é diventato scuro, rimanda immagini sempre più confuse e allarmanti.
Luke Mogelson, uno dei grandi reporter dell'ultima generazione, è stato fra i primi ad accorgersene e a mettersi in strada, cominciando un lungo viaggio che da Ossowo in Michigan - dalla bottega di Karl Manke, il barbiere no-mask diventato un incrocio fra un eroe popolare e un guru dell'alt-right - lo ha portato fin dentro il Campidoglio saccheggiato il 6 gennaio 2021.
E alla fine Mogelson ha steso un rapporto - questo - che in alcuni momenti sembra la cronaca di un'allucinazione collettiva, in altri un romanzo americano di un genere nuovo, senza ancora un nome: mentre é soprattutto la prima, sinistra descrzione di un evento meteorologico estremo e fin qui sconosciuto.
Nient'affatto locale, e, ci convinciamo una pagina dopo l'altra, destinato a ripetersi.

Credo che il paragone con un potenziale temporale, tempesta, uragano, fatto da Mogelson nel suo libro, sia quanto di più calzante potesse scrivere per narrare i fatti che hanno e che stanno trascinando l'America in una vera e propria guerra civile.
Così come la tempesta ha bisogno di elementi per nascere, crescere e spostarsi... così, gli avvenimenti narrati hanno un substrato che, rimasto inascoltato nel tempo, coglie dal peggio del passato per, veicolato dai recenti terribili eventi legati al Covid19, riesplodere, trascinando con sé ogni genere di ricerca di vendetta, giustizia, odio... un libro davvero potente, in grado di capire la nazione più potente al Mondo.
 

Tra Solcio e la Colmine


Rimasto incantato dai luoghi visitati la volta scorsa, appena possibile mi riprendo uno spazio, proprio a ridosso di una settimana di piogge intense e confidando nelle previsioni meteo, eccomi qui in compagnia di Franca. Questa volta partiamo da Maulone e saliamo verso l'Alpe Solcio... il vento si fa sentire... ma almeno ha allontanato il maltempo.
Dopo una breve pausa panino, prendiamo un sentiero che si immerge nel bosco e dopo oltre un ora e mezza ci porta dal Passo del Lupo alla Colmine e poi si ricongiunge con l'Alpe Genuina.
Rivedo con piacere i luoghi che mi avevano ammaliato nella precedente gita... il fascino è lo stesso... rocce, prati, muschio ovunque... scendo appagato da questa nuova piccola avventura.








 

venerdì 20 ottobre 2023

Quando abbiamo smesso di capire il mondo


 C'é chi si indispettisce, come l'alchimista che all'inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama "Blu di Prussia" e si lascia alle spalle quell'incidente di percorso rimettendosi alla ricerca dell'elisir.
C'é chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal Blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon.
E c'é chi invece, si rende conto come il giovane Heisenberg durante la sua tormentata convalescenza  a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova,
Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare.
E' la via che ha preferito Benjamìn Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna.
Ma, soprattutto, offrendoci un meraviglioso intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.

Come già descritto nella recensione di altri libri, il racconto è spesso un traliccio a cui la vite si aggrappa per crescere... il viluppo che ne emerge a volte è talmente stretto da non capire più cosa sia uno e cosa l'altro.
E' il caso di questo libro, che narra senza alcun dubbio di scienza e di uomini di scienza... ma in quanto tali (uomini) ancora più tormentati dal dubbio e dalla sete di conoscenza... ne scaturisce una sinfonia di azioni, umori e immagini che ci fanno domandare: "Quando abbiamo smesso di capire il mondo"?
Labatut ammette di aver barato, mescolando verità e finzione, ma lo scopo è evidente... riuscire a trasformare la scienza in qualcosa di attraente da un lato e facente parte del nostro mondo... il risultato non mancherà di stupire il lettore più smaliziato.

giovedì 19 ottobre 2023

A fistful of lead


Western davvero atipico che ti getta immediatamente nella mischia. Pura azione senza preamboli... quelli li costruisce nel dopo, tanto da far assomigliare il tutto ad una commedia teatrale.
E non è un caso che la produzione sia inglese...qui il Pardo colpisce duro!
Dopo una rocambolesca rapina, alcuni banditi si accorgono di essere stati ingannati... sulle loro tracce uno sceriffo che si accompagna ad un improbabile squadra di inseguitori... oltre ad una donna in cerca di vendetta... la cui azione darà il là al film ed alla fine di molti dei cattivi...
La scuola di recitazione e l'interpretazione in chiave ironica del film si vede e in effetti può o meno spiazzare o piacere. Io l'ho trovata geniale.
Ogni singolo personaggio ha una sua personalità, i suoi tic e particolarità, una storia da raccontare... nessuno sopravanza e di volta in volta si toglie dalla scena come in uno scambio di parti. Che dire? il Western non smette mai di stupirci.. anche in una caverna buia.

 

sabato 14 ottobre 2023

Alpe Genuina

Pur abitando a Varzo non ero mai salito alla Colmine... mancanza da colmare assolutamente. Quest'anno avevo fatto una prima salita verso Solcio con deviazione nei boschi, ricavandone una fila di zecche... il posto però era apparso buono per i funghi. Così su suggerimento di Franca, decidiamo di andare a scoprire l'Alpe Genuina, che si trova sulla dorsale che separa la Val Divedro dall'Antigorio. La scelta risulta davvero azzeccata. 
La giornata che era apparsa coperta nel fondo valle, ora si apre regalandoci una della oramai consuete "estati indiane"... un ottobre così non si era mai visto.. morale lasciamo la strada e risaliamo un sentierino che si inerpica in un bellissimo bosco pochissimo frequentato e ben tenuto. Arriviamo così sulla dorsale ove il sentiero permette di svoltare verso Solcio o verso la Colmine... noi ci dirigiamo qui e il panorama che si apre dona una vista stupenda immersi in un verde che non rivedevo da anni.
Il sottobosco di muschio (in parte scavato dai cinghiali) la presenza di scoiattoli, l'aquila, daini e cerbiatti... una pace irreale... qualche fungo qua e la.. insomma non manca nulla per poter dichiarare che oggi è una giornata speciale. Da segnare e ritornare per la bellezza e facilità del tracciato.












 

Paladina, Attone, San Pellegrino



Abbandonata l'ingolfata autostrada Milano - Venezia, si risale nelle vallate Bergamasche... e qui le sorprese, alla scoperta di un territorio bellissimo e colmo di particolarità è subito evidente.
Paladina, lambisce i primi contrafforti collinari in vista delle cime che fanno da sfondo. Una bellissima chiesa con un accenno di barocco, un ingresso ad effetto su una facciata bianca, su un lato l'asilo restaurato nei colori, sull'altro un viale alberato che sale verso il centro paese... c'é la messa e quindi la visita dell'interno è rinviata. Sopra il paese un piccolo eremo che riuscirò a vedere al ritorno, raggiungibile per un erta via molto stretta. In alternativa, parte dal paese una via crucis su stradina acciottolata di particolare bellezza e cura nei dettagli.
Dopo alcuni chilometri ci si immette in quello che pare essere un canyon carsico, scavato dal fiume Brembo, la strada principale passa molto alta su piloni, mentre la precedente strada passa a mezza costa... vi è infine la strada medievale che, ancora più bassa, regala scorci straordinari del fiume.. immerso in una calma innaturale.
Siamo al Ponte di Attone. Struttura medievale con tanto di gabella per il pagamento delle tasse di transito ed edificio fortificato... il ponte è stupendo.. peccato che, come molto del patrimonio italiano, sia in stato di abbandono, con una rete di cantiere, rimasugli edilizi e ciarpame. Manca un cartello che dalla strada ne permetta l'identificazione.. un vero peccato.. (al riguardo ho scritto una lamentela al Comune che ovviamente non mi ha risposto). 




Si arriva poi al più bello dei posti da visitare di oggi. San Pellegrino Terme. Dopo aver superato l'enorme struttura cementizia che ospita il deposito dei camion (per fortuna immersa nel verde) ci appare l'abitato. Questi è costellato da vere bellezze architettoniche, vestigia di un periodo felice prima che le due guerre mondiali facessero scempio delle speranze di sviluppo vissute nel tardo Ottocento.
Tracce di liberty sono presenti ovunque.. opulenza e bel vivere ci circondano e il fiume, che qui scorre placido più che tagliare l'edificato, permette di apprezzarne la visione con sufficiente distanza. Sulle circostanti montagne, ripidi prati e costruzioni ardite... Si apprezza una vita sociale (negozi, bar, vetrine, turisti) che rendono ancora più gradevole la visita. Le terme sono in funzione e ben frequentate. Deviazione che regala grandi soddisfazioni.





 

Manuale di co-programmazione