venerdì 26 maggio 2023

AKA

Ogni Stato ha il suo supereroe che si schiera contro il potere, un fuoriuscito che, ad un certo punto della sua carriera, si accorge che il sistema è marcio e lui deve guardare il suo cuore, la sua coscienza e porre rimedio.
Non fa eccezione la Francia, con questo film, devo dire, non male, con una trama scontata, ma capace di accattivarsi le simpatie per gli amanti del genere. Visto in lingua originale, mi riallaccia alla cultura d'oltralpe ed agli amici francesi. Fa da contorno una certa lezione morale sui legami con le colonie ed un certo imperialismo mai venuto meno...
 

Ultratrail


Nato a Riccione, Stefano Gregoretti ha conosciuto fin da giovanissimo una passione assoluta che, nella vita, lo avrebbe portato molto lontano dalla sua, pur amatissima, riviera romagnola.
Già dalle prime vie ferrate nelle Dolomiti, affrontate con la famiglia da bambino, ha scoperto infatti il desiderio di penetrare nei territori più aspri e remoti senza paura di incontrare pericoli né di fare fatica.
Anzi, addirittura, imparando ad amarla, questa fatica, e a coltivarla come una dote interiore.
E' così che, anno dopo anno, ha tracciato il percorso entusiasmante che racconta in questo libro, passando dal triathlon e dagli Iron Man (nuoto, bici, corsa su lunghe distanze) agli ultratrail, sfiancanti corse in solitaria, ben più lunghe di una maratona.
I suoi ricordi ci portano in giro per tutto il globo - dall'isola di Baffin nell'Artico al deserto della Namibia, dalla Patagonia alla stessa Italia (Valle d'Aosta, dove ha luogo il Tor de Geants e Appennino) e si leggono come grandi racconti di avventura perché parlano di crepe che si aprono sotto i piedi nel ghiaccio del pack e di notti passate in carceri abbandonate, di tempesta e di sole giaguaro, di freddo che stringe come una tenaglia e di sete che ti tortura.
Ma parlano anche di sfida con sé stessi e di uno sconfinato amore per il nostro meraviglioso pianeta oggi purtroppo spesso minacciato dai cambiamenti climatici.
Per tutti coloro che, catturati da questo genere di esperienze e dagli splendidi scenari naturali vogliano mettersi alla prova con un ultratrail, Gregoretti offre utilissimi consigli pratici nell'appendice del libro.

Ogni tanto, per motivarmi, riprendo queste letture. Ovviamente sono ben lontano da certi paragoni e risultati.. ma, aiuta senz'altro a mettersi ancora in gioco. Non farò l'ultratrail, non chiuderò una maratona... ma una corsetta degna di questo nome, con annesso piacere nel superare un certo risultato, un senso di libertà e di riappropriazione dello spazio e del corpo... credetemi, non ha prezzo.
 

venerdì 19 maggio 2023

Cecità



Quindi, mentre mezza Italia andava sott'acqua, ascolto una surreale intervista del presidente dell'associazione del qualchecosa della confagricoltori...  il quale, dopo aver detto "sia chiaro, siamo tutti a favore dell'ambiente" - frase che non significa una emerita pippa, se non a premettere che lui mica ci crede, se la prende con il falso ambientalismo (quello per intenderci che non fa pulire i fiumi) e con le nutrie, colpevoli queste ultime di fare i buchi negli argini e favorire il crollo delle dighe.
Premesso che quello dei fiumi non puliti a causa degli ambientalisti è l'ennesima bugia (non vi dice nulla l'estrazione della sabbia e del materiale dai fiumi in modo indiscriminato e spesso abusivo per l'edilizia?) e quella delle nutrie assassine è probabilmente dovuto all'assunzione di droghe da parte dell'intervistato, mi vengono da fare alcune considerazioni.
  • Cementificazione del suolo?
  • Riduzione dei fiumi a canali di scolo?
  • Costruzione negli alvei?
  • Tre condoni edilizi che hanno devastato il territorio nazionale?
  • Mancanza di piani di protezione civile, del loro aggiornamento, della loro diffusione e conoscenza?
  • Mancanza di programmazione urbanistica?
  • Mancanza di investimenti nella salvaguardia idrogeologica?
Dicono niente queste parole all'accusatore delle nutrie? Ma poi, di tutte le stronzate che potevo sentire, ora il problema sono le nutrie? e perché non l'orso del Trentino che azzanna gli operai del Comune se tentano di pulire gli argini del fiume?
E non ho parlato di cambiamento climatico, mica che mi accusano di dire cose che non esistono... per favore Non trovate capri espiatori per colpe solo vostre.
 
PS: E se invece di rimpiangere l'inutile naja facessimo fare un corso obbligatorio di protezione civile e soccorso sanitario in tutte le scuole e oltre?

La buona guerra


 Ci sono una gallina gringa e un maiale colombiano.
La prima propone al secondo di entrare in affari e vendere sandwich: basta che ciascuno fornisca la metà degli ingredienti. "Io metterò le uova" dice la gallina gringa. "E io?" chiede il maiale colombiano. "Tu mio caro, metterai il bacon". Gira questa storiella negli ambienti intellettuali di sinistra della Colombia.
A Juan Pablo, che lavora nell'esercito come un tempo suo padre, non fa ridere.
Perché sa che c'é qualcosa di vero.
La realtà però, è complessa, e quella del suo tormentato Paese ancora di più.
Per lui, chi vive in mezzo alla violenza vuole una cosa sola: ordine.
Lisette, una giornalista americana, cresciuta tra le dolci colline della Pennsylvania e appena rientrata esausta dall'Afghanistan, vuole invece una "buona guerra" e va a cercarla proprio in Colombia.
In Colombia è andato anche Mason sottufficiale di collegamento delle Special Forces che ha cominciato la carriera militare in Iraq e che, dopo essere diventato padre, ha capito di averne abbastanza di carri armati e ordigni esplosivi.
Abel, che in Colombia è nato, al contrario non ha avuto scelta.
E nemmeno la sua famiglia finita nel tritacarne delle lotte tra guerrileiros, paras e narcos che seminano sangue e terrore in ogni angolo della giungla.
Dopo Fine Missione, raccolta di racconti frutto dell'esperienza come marine in Iraq, Phil Klay torna a parlare di guerra, ma stavolta allarga l'inquadratura includendo anche Afghanistan, Colombia e Yemen.
E' una scelta letteraria, ma la globalizzazione bellica non è fiction: le forze all'opera da una parte trafficano intanto anche da un'altra; i soldati e i mercenari un giorno utili qua il giorno dopo servono la; e ogni bomba che cade ha dietro una sofisticatissima  tecnologia messa a punto in lindi laboratori sparsi per mezzo mondo.
Connessi in una macchina mostruosa, i personaggi di Klay, nel silenzio che segue scoppi e fanfare si trovano soli di fronte al tribunale della coscienza.

Interessante romanzo che coinvolge più personaggi e storie riunendole in un corale rifiuto della guerra per come la conosciamo... una terza guerra mondiale non dichiarata... una guerra necessaria per il benessere delle società del primo mondo... e gli altri.. buoni solo per morire.


PLIS Valmorea

Che ci piaccia o no, il mondo è piccolo e ciò che per qualche motivo abbia incontrato per un motivo, poi finiremo per ritrovarlo per un altro... magari senza volerlo, per una serie di casualità.
E' il caso del PLIS Valmorea... sentii parlare della Valmorea in occasione di un esame universitario.. questa valle attraversata da una linea ferroviaria poi abbandonata, possibile nesso per un recupero, per un collegamento trasportistico un asse privo di interesse da parte di una civiltà che, nel frattempo, ne aveva dimenticato persino l'esistenza, destinando il fondovalle di questo tracciato all'oblio.
Si, perché, per mille motivi, questo comodo ingresso al Ticino, qualche dubbio me lo aveva posto ai tempi... perché non riallacciarlo? perché non trovarne un uso consono? 
Il tempo passa, la vita ci porta altrove... senonché mi parlano del PLIS dei Mulini, della Valmorea, di questo tracciato recentemente rivalutato su cui praticare sport e attività all'aria aperta. 
Andiamo allora a vedere... ed ecco in effetti un luogo, visitato per una sola oretta, che rivela episodi storici e naturali degni di nota.
Con l'idea di ritornarci con la dovuta calma per gustarne ogni dettaglio... ecco le prime foto.








 

mercoledì 10 maggio 2023

How I became a Gangster


Ogni nazione ha il suo eroe. Negativo o positivo... ma sempre un eroe. Uno che riesce ad incarnare lo spirito del luogo, quello che fa di pochi e validi valori la sua peculiarità... la differenza rispetto alla miseria umana. Poche regole, buone o cattive che siano, ma tali da renderlo riconoscibile e rispettabile in una società oramai incapace di dettare regole ma capacissima di vederle se se ne presenta l'occasione.
E così il nostro eroe, percorre sino in fondo la sua strada, per legittima scelta, e non perché costretto (e questo è il primo punto a suo favore)... e poi fa in modo che al termine di ogni scontro, si riconosca il rispetto per l'avversario (se questo l'ha meritato)... questa sua azione gli consentirà la salita nella scala gerarchica dei cattivi (forse più semplice di quella dei buoni)... insomma, una storia con una sua morale ed un esito nient'affatto scontato... che sia la Polonia (come nel nostro film) o un qualsiasi altro posto, essere cazzuti paga. Essere cazzuti con regole certe in un mondo senza regole... rende bene.
La trama è piacevole, le azioni forti, si ride e ci si affeziona al nostro. E anche il finale ha un senso ed una logica che non fa una grinza.

Manuale di co-programmazione