venerdì 28 maggio 2021
il re della pioggia
giovedì 27 maggio 2021
Mediteo
venerdì 21 maggio 2021
Siberia
giovedì 20 maggio 2021
3 vs 1
In un Paese civile basterebbe questo acronimo per buttare in carcere Grillo Jr e i suoi accoliti... buttando subito dopo le chiavi per lungo tempo. In Italia, patria mai pentita del "delitto d'onore", del femminicidio, della corsa ai siti porno affiancata dall'assenza di educazione sessuale nelle scuole, ad un meridione (e non solo quello) ove la donna è ancora preda, possesso, minus habens rispetto al maschio tanto celebrato in famiglia... ove la Chiesa e molto ambiente retrivo vede l'aborto come un uggia e il calo delle nascite come una ritorsione femminista... ebbè che cosa pretendi mai?
Non troverebbe altra giustificazione, senza cotanto costrutto e retroterra culturale, la reprimenda di Grillo Senior, quello che in un video forcaiolo e misogino ha difeso a spada tratta il figlio (sono tutti buoni gli scarafoni propri) dando della zoccola alla impudente straniera, rea di aver bevuto, di essere consenziente, di voler profittare di tanta celebrità...
Così oltre ad aver schifo del figlio ora ho schifo pure del padre. Che poi lo stesso fosse un pagliaccio lo si sapeva da tempo... quindi nulla di nuovo sotto il sole.
Ma veniamo alla vicenda... se dopo una notte brava e schifosa, devi vantarti allora non hai capito nulla.. anzi hai capito ancora meno.. non hai capito che le donne vanno rispettate, che non è il tuo pisello che comanda ma il tuo cervello (avercelo) e che certe bravate non ti qualificano come persona ma come bestia, bruto, infame... per questo auguro lunga prigione... o lavori pubblici con una bella blusa gialla con la scritta "stupratore", "depravato"... e sotto in piccolo "cretino"...
mercoledì 19 maggio 2021
Franco Battiato
lunedì 17 maggio 2021
Black Mass
domenica 16 maggio 2021
Elogio delle erbacce
Flagello biblico, responsabili di avvelenamenti di massa o simbolo di rinascita post-bellica: fin dagli albori l'umanità ha rinunciato a dare una definizione scientifica di "erbaccia" cambiando etichetta a seconda delle mode e della cultura dell'epoca.
Prendendo avvio proprio da questo dato di fatto, l'autorevole botanico inglese Richard Mabey scrive la prima storia culturale di queste creature che vivono ai margini della società vegetale, così importanti per il sistema immunitario del pianeta, preziose per le loro proprietà curative, belle per le forme e i colori, eppure così strenuamente combattute dall'uomo che le ha sempre considerate pericolosi invasori dei suoi spazi.
E' proprio questa visione, frutto di luoghi comuni che Mabey intende ribaltare, attraverso pagine colte e raffinate, ricche di informazioni erudite e reminiscenze personali e artistico - letterarie, l'autore compie una riflessione che trascende i confini della botanica e approda alla filosofia, mettendo in luce l'affinità esistenziale tra noi e le erbacce, quel comune spirito di adattamento e quello istinto di sopravvivenza che dovrebbero indurci a riconoscere in loro delle compagne di vita da amare, dal destino saldamente intrecciato al nostro.
Un'autentica miniera d'oro questo libro. Un elenco ragionato e condito da spassosi episodi storici, insieme a tanta erudizione, a dimostrare che quando si ama qualcosa lo si riesce a trasmettere. A me a trasmesso l'amore per la natura e per la cosiddetta "natura inutile"... spero possa dare tanto anche a voi o almeno avvicinare a questa incredibile sensibilità noi esseri umani...
"Ralph Waldo Emerson preferiva esprimersi in termini di utilità e diceva che un erbaccia è semplicemente... una pianta le cui virtù non sono ancora state scoperte.
Altri affermano che le erbacce siano "piante che sabotano i progetti degli esseri umani o piante nel posto sbagliato"... ci si può contare, non c'é niente che ripulisca il terreno dalle erbacce infestanti di un buon campo di trifoglio...
Siamo abituati a considerare le erbacce come invasori, ma per essere precisi esse sono anche parte del patrimonio o dell'eredità di un luogo, una presenza ancestrale, una banca genetica disponibile al momento opportuno al di sopra della quale i nostri edifici e le nostre faccende non sono altro che un effimero carapace.
Le erbacce sono una sorte di sistema immunitario, organismi che entrano in gioco per riparare i tessuti danneggiati, ovvero, in questo caso la terra spogliata della vegetazione che la ricopriva.
Oggi la loro comparsa innesca gesti riflessi, non riflessioni. Le consideriamo intrusi impudenti ed incomprensibili, del tutto estranee al nostro modo di vivere la vita. Con un cambio di prospettiva radicale, ora, invece di prendercela con noi stessi, ce la prendiamo con loro.
domenica 9 maggio 2021
Mortal Komabt
sabato 8 maggio 2021
Green Book
venerdì 7 maggio 2021
Senza rimorso
La settimana bianca
giovedì 6 maggio 2021
Una terra promessa
In questo libro attesissimo, Barack Obama racconta in prima persona la propria incredibile odissea, da giovane alla ricerca di un’identità a leader del mondo libero, e descrive con sorprendente ricchezza di particolari la propria educazione politica e i momenti più significativi del primo mandato della sua storica presidenza, un periodo di profonde trasformazioni e sconvolgimenti. Obama accompagna i lettori in un viaggio appassionante, dalle iniziali aspirazioni politiche fino alla decisiva vittoria nel caucus dell’Iowa – che ha dimostrato la forza dell’attivismo civile – e alla memorabile notte del 4 novembre 2008, quando è stato eletto 44° presidente degli Stati Uniti, diventando il primo afroamericano a ricoprire la più alta carica della nazione. Riflettendo sulla presidenza, Obama propone una acuta e inedita esplorazione delle grandi possibilità ma anche dei limiti del potere, e apre nuovi scorci sulle dinamiche del conflitto politico americano e della diplomazia internazionale. Ci conduce fin dentro lo Studio ovale e la Sala operativa della Casa Bianca, e poi a Mosca, Il Cairo, Pechino, e oltre. I lettori scopriranno ciò che Obama pensava mentre nominava i suoi ministri, fronteggiava la crisi finanziaria globale, si confrontava con Vladimir Putin, superava difficoltà all’apparenza insormontabili per ottenere l’approvazione della riforma sanitaria, si scontrava con i generali sulla strategia militare in Afghanistan, intraprendeva la riforma di Wall Street, rispondeva al disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, e autorizzava l’operazione Neptune’s Spear, che ha portato alla morte di Osama bin Laden. Una terra promessa è un libro straordinariamente intimo e introspettivo. È il racconto della scommessa di un uomo con la Storia, della fede di un coordinatore di comunità messa alla prova della ribalta mondiale. L’autore si esprime con franchezza sulla difficoltà di far convivere il ruolo di candidato nero alla presidenza, il peso delle aspettative di un’intera generazione mobilitata da messaggi di «speranza e cambiamento», e la necessità di essere moralmente all’altezza delle decisioni cruciali da prendere. Descrive apertamente le forze che si sono opposte a lui negli Stati Uniti e nel mondo; spiega come la vita alla Casa Bianca abbia condizionato la moglie e le figlie; non esita a rivelare dubbi e delusioni. Eppure non smette mai di credere che, all’interno del grande e ininterrotto esperimento americano, il progresso è sempre possibile. Con grande efficacia ed eleganza di stile, questo libro sottolinea la strenua convinzione di Barack Obama che la democrazia non è un dono ricevuto dall’alto, ma si fonda sull’empatia e sulla comprensione reciproca, ed è un bene da costruire insieme, giorno dopo giorno.
Sono pagine fitte fitte, quelle proposte da questa autobiografia del 44° Presidente degli Stati Uniti, nonché primo di colore, nonché Premio Nobel per la Pace, nonché tante altre cose. Un momento storico quello vissuto dagli States, cosa che faceva ben sperare, sino a che non si è manifestato il ciclone Trump... con la sua vergognosa gestione, con la altrettanto e ancor peggio conclusione, degna di un regime fascistoide... a dimostrazione che il genere umano, per quanto possa andare avanti, appena si distrae, credendosi immune a certi eventi, ci ricasca dentro in pieno... Ma leggiamoci le bellissime pagine di questo lungo testo (a cui probabilmente ne seguirà un altro) e godiamoci da vicino la politica, i suoi retroscena... viviamo direttamente sul più alto scranno del potere mondiale tutti gli avvenimenti. Ottima lettura.
"La maggior parte di questi leader manteneva il potere attraverso una vecchia formula: limitata partecipazione ed espressione politica, intimidazione pervasiva e sorveglianza da parte della polizia o dei servizi di sicurezza, un sistema giudiziario malfunzionante e insufficiente tutela del giusto processo, elezioni truccate (o inesistenti), un esercito radicato nella vita civile, una pesante censura della stampa e una corruzione inarrestabile".
"Per almeno mezzo secolo la politica statunitense in Medio Oriente si era concentrata rigorosamente sul mantenere la stabilità, evitare interruzioni ai nostri rifornimenti di petrolio e impedire a potenze nemiche (i sovietici prima, gli iraniani poi) di estendere la loro influenza. Dopo l'11 settembre, aveva avuto la priorità la lotta al terrorismo. Nel perseguire ognuno di questi obiettivi avevamo fatto degli autocrati i nostri alleati. Erano prevedibili, dopotutto, e impegnati a tenere sotto controllo la situazione, Ospitavano le nostre basi militari e collaboravano con noi nella lotta al terrorismo. E, ovviamente facevano un sacco di affari con le nostre multinazionali".
Racconti di caccia
La caccia che viene narrata da Rigoni Stern in questi quattordici racconti non è un hobby o uno sport, è una passione. È una lotta contro se stessi, contro la fame, la stanchezza, il sonno, il freddo, sapendo che bisogna essere giusti al momento giusto, perché alla base c’è un rapporto non tanto con l’animale, quanto con il selvatico, la preda.