mercoledì 27 febbraio 2013

Adesso governate!

Si abbassa il polverone dell'epocale svolta elettorale.
Grillo può giustamente prendersi la soddisfazione di poter affermare di essere la vera novità e idea di cambiamento del momento.
Ora però governi.
Smetta l'abito del contestatore e del maleducato e ci dica cosa intende fare per l'Italia.
Malmenare le istituzioni (già danneggiate dal signor B) non serve a nessuno.
Minacciare sfracelli per tornare al voto tra tre o sei mesi ancora meno.
Lo chiede il mio stipendio, il futuro dei miei figli, lo spread, i disoccupati, le imprese che hanno bisogno di nuove regole e leggi, l'ambiente, la salute pubblica.
Se é capace di farlo e di gestire i "suoi" parlamentari, lo faccia.
Se é capace solo di insultare se ne prenda atto.
Andiamo a votare un altra volta, e poi un altra e poi un altra.
Quando si accorgerà che non può raggiungere il 51% dei consensi e il suo progetto politico (posto che esista) non é realizzabile, i cittadini gli volteranno le spalle.
Per favore, chiedo rispetto della nostra vituperata Nazione e certezza per il nostro futuro.

martedì 26 febbraio 2013

il Generale Della Rovere - il film

Film del 1959 di Roberto Rossellini, con la bellissima interpretazione di Vittorio De Sica.
Visto nella versione completamente restaurata é certamente un film che coglie il segno.
La guerra viene vissuta più come uno sfondo a cui nessuno può sottrarsi e oramai verso la fine del conflitto ognuno deve fare i conti con se stesso e capire se ha fatto quanto in suo potere.
Bardone, un piccolo imbroglione che fino a quel momento é vissuto di espedienti, diviene, prima per impostura, poi per volontà e riscatto, il Generale Della Rovere.
Il carcere lo cambierà sino a fargli prendere la decisione più difficile.
Premiato con il Leone D'Oro.

Il Bosco degli Orrori



Quando si dice non giudicare un libro dalla copertina.

Il titolo italiano è fuorviante: gli unici orrori della vicenda sono quelli nascosti nelle pieghe dell’animo del protagonista – non pochi, in verità: padre violento, omicidio di un coetaneo, elettroshock, alcolismo, morte della figlioletta. Molto più significativo il titolo originale, The Grove (Il Bosco), quasi ad intendere che le selve oscure nelle quali è meglio non addentrarsi, pena fare brutti incontri, sono quelle dell’inconscio.

Discutibile che si tratti di un mystery. La personale corsa verso il baratro di Dexter McCray incrocia per caso la vicenda dell’ormai dipartita Jessica. Nulla di misterioso nelle loro storie, anzi, un senso di già visto: lui, passato al tritacarne dalla vita, ne ha avute più di quante possa sopportare; lei, teenager dall’esistenza banale, vittima di una morte che lo è altrettanto.

John Rector scrive bene, è fuor di dubbio, ma perché ammantare un semplice racconto (psicologico sì) di tensione e horror che proprio non possiede? Meglio essere sinceri, con i lettori soprattutto.

E i cadaveri in decomposizione parlanti lasciamoli a Stephen King, che è meglio.


Questo post è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.



Life in Pictures di Will Eisner


Will Eisner ha saputo interpretare il fumetto sin dalle origini. E non sto parlando del petulante Topolino! Mi riferisco a strisce vere. Superman, Batman, ma anche (é questo il caso) persone normali, ebrei, americani, europei, che nella terra della libertà si lanciano alla ricerca del successo e fanno di tutto per mantenerlo. Un racconto, quello che emerge dalle fantastiche strisce di Eisner, che non ha nulla da invidiare a certe saghe familiari quali I Malavoglia o i Buddenbrook. 

mercoledì 20 febbraio 2013

Erezioni 2013

Ed eccoci qui! Finalmente pochi giorni ci distanziano dalla scadenza elettorale.
Poi ci sarà la bagarre del "Abbiamo vinto tutti" e del "Hanno perso gli altri".
Qualcuno ha definito inutile, chiassosa, rissosa, priva di contenuti, questa campagna elettorale; Io invece dico che di spunti ce ne sono stati parecchi.
Usciamo da un ventennio di governo alterno da parte di un comico e ci apprestiamo ad un altro ventennio con un altro comico. E' comico!
Ricevo a casa cartelle con rimborsi IMU. Le apro speranzoso ed emerge una faccia di plastica di un anziano libidinoso che promette soldi in cambio di voti.
Mi propongono un nuovo liberal e poi il poveretto si accorge (o viene accorto) che non ha i titoli di studio. In passato si andava a Tirana per il diploma (il Trota) oggi titoli di studio e master si dichiarano ma non si sudano.
A proposito, anni fa sono stato in Norvegia, posso dire di aver fatto un Master a Trondheim?
Ultima chicca la propone la lista "Fratelli d'Italia" uno dei micro drammi della galassia di destra (quello sfasciamento totale che l'on. Fini é riuscito a compiere, meglio di tanti anni di lotta comunista).
Nozze Gay? Non votate col culo!
E' originale. Senza dubbio. E forse farà proseliti.
Che dire poi dei manifesti elettorali? Kilometri di disgustosi pannelli metallici fiancheggiano strade e piazze italiane occupate da sparuti faccioni che implorano il voto. In cambio? Nulla ovvio.
Alcuni spot: "La Lombardia in testa" (che minchia devi avere in testa? il Lazio? ti candidi a Varese, pirlone!) "Votami per togliere il finanziamento ai partiti" (ma cazzo! non lo hai tolto in questi 20 anni di sottogoverno e adesso te ne accorgi?)." Scopiamo? Via la vecchia politica" (chiaro richiamo pecoreccio) "Scegli di andare avanti" (si ci manca solo che scelgo di andare indietro. Richiamo automobilistico).
Unico dato positivo é che grazie alla dipartita anticipata del Papa, la bagarre politica italiana sarà presto messa in soffitta anche se noi ovviamente continueremo ad avere gli stessi problemi di sempre.
Ma almeno ci saremo divertiti un casino.

lunedì 18 febbraio 2013

Il Sospettato X



Tetsuya Ishigami è un genio della matematica.
Promettente universitario persosi per strada, insegna alle superiori e conduce una grigia esistenza in esclusiva compagnia di formule e teoremi irrisolti.

Sarà proprio il più grande dei teoremi irrisolti, l’amore, a metterlo alla prova con l’arrivo di Yasuko e Misato Hanaoka, madre e figlia adolescente, nuove vicine di casa.

La presenza delle Hanaoka nell’appartamento accanto, il semplice suono delle loro voci, cambia profondamente la vita di Ishigami: fosse per lui, non chiederebbe di più per essere felice, ma il destino ha altro in mente. Come al solito.

Questo libro lascia la sensazione di un buon piatto mal cucinato.
Peccato, perché gli ingredienti sono validi e la carta dell’immedesimazione poteva essere giocata diversamente, non solo per far sorgere nel lettore la fatidica domanda: cosa avrei fatto al posto suo?, ma anche per dare vera suspense ad una trama che invece non decolla mai.

La parte finale è la migliore, quando purtroppo la disaffezione nei confronti dei protagonisti ha avuto la meglio e i “fili pendenti” sono troppi per essere riannodati.


Questo articolo è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.



domenica 17 febbraio 2013

Sweeney Todd - il film

il fotogramma qui rappresentato basterebbe a giustificare la visione del film.
E che film! Un musical geniale, horror e oscuro, triste e divertente al tempo stesso.
Duetti musicali bellissimi. Scenografia e costumi eccezionali.
La sola parte della sfida tra Sweeney Todd ed  il barbiere Adolfo Pirelli (magicamente interpretato da Sacha Baron Cohen) é degna di un Oscar.
Un film cantato del 2007, che prende il via dall'adattamento da un musical teatrale che si rifà ad un edizione teatrale del 1842 anche essa basata su una storia vera.
Già solo così dovrebbe bastare. Ma se ci aggiungiamo il genio di Tim Burton, le espressioni di Johnny Depp, la follia di Helena Bonham Carter, la malvagità di Alan Rickman e la viscidità di Timothy Spall, questo film non lo ferma più nessuno.
Da 10 e lode.

Travedona - il Carnevale

Caratterizzato da una bella giornata (anche se fredda) e dalla buona partecipazione popolare, ecco il Carnevale Travedonese 2013. Un bel pomeriggio che apre all'arrivo della Primavera. Ed ora Quaresima.

martedì 12 febbraio 2013

Carnevale Domese 2013

Da buon ossolano non riesco a fare a meno di assistere al Carnevale Domese.
Devo tuttavia far notare che l'evento perde smalto di anno in anno.
Io non demordo, speriamo che la prossima volta vada meglio :)





lunedì 11 febbraio 2013

Un albero particolare


Su internet si trova di tutto. Cose utili, altre meno.
Ho trovato un sito che permette di ricostruire il proprio albero genealogico è una vera figata!
Si scopre di sé tante di quelle cose che nemmeno immagini. E poi é un gesto utile e bello per noi, per i nostri cari e per chi verrà dopo di noi.
Provate a metterci mano, comincerete un viaggio incredibile! Ma come si chiamava la bisnonna?  Ma lo sai che il nonno aveva un figlio mai riconosciuto? e che la sorella della nonna è andata in America? 
Provateci e non riuscirete a staccarvi tanto facilmente :)


venerdì 8 febbraio 2013

il mistero di Sleepy Hollow

Atmosfere, fotografia, scenografia, abiti. Tutto eccezionale.
La storia, semplice nel suo svolgersi riesce meglio e più di moltissimi altri film del genere.
Le sole facce di Ichabod Crane (Johnny Depp) e i relativi svenimenti valgono un Oscar.
Se poi ci si aggiungono gli improbabili personaggi che popolano il piccolo borgo di Sleepy Hollow, e che in rapida sequenza ci lasciano le penne, il divertimento é garantito.
Alla ricerca della verità, animato da spirito scientifico e razionale, Ichabod dovrà ricredersi, rimettendo in discussione anche il suo passato. Scoprirà che dietro un mostro immortale esiste sempre un mortale ancora più cattivo. Ed infine troverà l'amore.

mercoledì 6 febbraio 2013

Attenti al Looper



Questo film è una minchiata.
Non venitemi a parlare di "metafora della società americana", "parabola sul libero arbitrio" o cose simili, perchè rimane una minchiata.
Quando, a tre minuti dalla fine, nella semioscurità della sala ci si guarda con gli spettatori della fila sopra e si mormora che minchiata... è una minchiata.
Un mix indigesto di generi davvero male assortiti.
Un Frankenstein del già visto, a tratti pure ridicolo.
Il mondo futuro decadente, il killer pentito in fuga, la madre nubile con figlio problematico/prodigioso... vi dicono qualcosa?
Non basta shakerare Ritorno al Futuro, i grattacieli di Blade Runner, gli impermeabili neri di Matrix e il bambino di Omen - Il Presagio per ottenere un buon film. Si ottiene una minchiata, appunto.
La dimensione fantascientifica è inattendibile quanto una puntata di Voyager. I paradossi tirati in ballo sono davvero troppi e non occorre essere un fisico quantistico per accorgersi che certi passaggi non stanno proprio in piedi.
La dimensione thriller è debole e scontata, e infatti viene meno quasi subito.
La dimensione drammatica è giustapposta in modo così gratuito da lasciare allibiti. Pargoli telecinetici e case nella prateria... ma che cavolo c'entrano? E un fantasma non ce lo vogliamo mettere? Oppure un cameo di Crozza che fa Zichichi che spiega il viaggio nel tempo... è sciiienza. Meglio sicuramente dell'irritante voce narrante del protagonista.
La faccenda del loop, poi. Se occorreva un pretesto per il personaggio di Bruce ce n'erano di migliori. E comunque Bruce non ha bisogno di pretesti: se anche apparisse dal nulla in tuta da ginnastica andrebbe sempre bene.
Due parole sugli attori.
Joseph Gordon-Levitt/Joe - ce la mette tutta, ma non riesce a farsi spazio nel marasma della sceneggiatura.
Jeff Daniels/Abe - credibile, soprattutto col martelletto in mano.
Emily Blunt/Sara - perennemente imbronciata, come se girare il film abbia costituito increscioso contrattempo rispetto ad altre cose più importanti che voleva fare. E lasciamola libera di dedicarvisi, suvvia, che forse è meglio.
Paul Dano/Seth - la scena in cui spiega a Joe perchè non è riuscito a chiudere il proprio loop vale la sua presenza nel cast.
Pierce Gagnon/Cid (il bambino) - Bruce, se non riesci tu a levarlo di mezzo ci penso io volentieri.


Questo post è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.



martedì 5 febbraio 2013

Atlante del Novecento

Piccolo libretto elettronico dalla modica spesa e dalla altrettanto modica resa.
Sul kindle risultano illeggibili le cartine. Tuttavia gli argomenti sono trattati con ampio respiro, chiari e piacevoli. Ci si fa un idea dell'argomento ma senza troppo pretendere. Peccato. Un occasione sprecata.

lunedì 4 febbraio 2013

The Woman in Black



Con Arthur Kipps la vita ha giocato nel modo più crudele: la nascita del figlio gli ha portato via l'adorata moglie, morta di parto.
E' proprio l'amore per il bambino - ultimo legame con la realtà dalla quale Kipps rischia altrimenti di perdere contatto - a fargli accettare l'ingrato incarico di mettere ordine nelle carte della proprietà Eal Marsh House, torva dimora in abbandono circondata dal nulla.
Partito per il nebbioso villaggio con l'intenzione di fermarsi solo quattro giorni, Kipps rimane coinvolto in un'angosciante vicenda che lo toccherà molto da vicino.

The Woman in Black è un film sull'amore. Ma è anche un film sulla disperazione. La disperazione cieca ed assoluta che può nascere solo dalla perdita, reale o temuta, delle persone amate.
I personaggi declinano amore e disperazione ciascuno a proprio modo, lasciando allo spettatore la possibilità di identificarsi con l'uno o con l'altra via via che la storia si snoda.
Il punto però, come svelano Arthur e la Dama in nero (pur nell'estrema diversità della loro condizione, vivo e defunta) è che, per quanto ci dicano il buon senso, la fede o altro, non vi è consolazione dalla perdita di un coniuge o di un figlio. Non vi è rimedio all'assenza del qui e ora, e la promessa della riunione dopo la morte, anche se troppo terribile per essere considerata, è a tutti gli effetti l'unica salvezza.

Ghost story in piena regola, The Woman in Black riesce ad affrancarsi dagli stereotipi del genere, provocando spavento e commozione alla vecchia maniera, che rimane sempre la più efficace.
Niente rituali a base di ossa, sale e fuoco alla Supernatural, quindi. Niente chiacchierate catartiche alla Ghost Whisperer per convincere lo spettro a risolvere le proprie questioni terrene e "passare oltre".
Qui lo spettro non vuole sentire ragioni, né di cuore né di testa... e come dargli torto?

La tensione non cede un attimo e due/tre salti sulla poltrona sono garantiti.
Daniel Radcliffe, finalmente libero dalle Potter-baggianate, è bravo e credibile, sarà per via di quell'aspetto vagamente rétro che lo fa sembrare uscito diretto dall'Ottocento.
Paesaggi magnifici e un'ambientazione affascinante fanno il resto.

Il finale - datemi pure dell'ingenua - è da brividi.


Questo post è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.

domenica 3 febbraio 2013

il Movente - Javier Cercas

Un breve romanzo.
Tutto ruota intorno alla volontà di uno scrittore nell'utilizzare il microcosmo del condominio in cui vive per svolgere un esperimento: scriverà la storia dei suoi vicini cercando di condizionarne la vita.
Avvicina ognuno di loro e svolge indagini per carpirne segreti. Li spia, li inganna. Cerca di far commettere reati. Finirà male.

Limonov di Emmanuel Carrère

 
"Limonov è un libro stupefacente, inclassificabile.
E' sconvolgente… gli uomini sono tutti legati ad un'epoca e a pochi luoghi, i più avanzano come possono, passo dopo passo… Limonov vuole di più.
Vuole sentirsi un essere vivente a tutti gli effetti.
Che importano i valori e il contesto, sarà teppista, poeta, vagabondo, maggiordomo, mercenario e quasi criminale nelle inestricabili guerre dei Balcani, capo di un partito nazional bolscevico nella Russia del post-comunismo, prigioniero a Saratov e poi a Lefortovo.
Eroe che l'ombra, la monotonia dei giorni e i semplici piaceri della vita quotidiana uccidono più di ogni altra malattia.
Il personaggio romanzesco che Limonov sogna di essere vuole il rumore, la luce accecante e la frenesia.
Carrère gli offre tutto questo, nero su bianco. Lo porta dove Limonov, nei suoi stessi libri, non saprebbe arrivare. (Commento di Yasmina Reza). 
 
 

 
Limonov é un fascista. Ma é prima di tutto un uomo. E che uomo!
Uno che ha attraversato gli ultimi 60 e oltre anni sempre a testa alta. Soffrendo come ognuno di noi, ma con la schiena dritta, senza pentimenti e senza paura.
Ha fatto sua la frase di Cesare "meglio primo in Gallia che secondo a Roma" e di tale idea ne ha fatto uno dei capisaldi del suo modo d'essere.
Non é un libro per educande, quello proposto da Carrère. Ma é un libro che descrive con minuzia di particolari, la nostra Storia e quella di Eduard Savenko, in arte Limonov, che dal profondo della Russia ha visto e cambiato il Mondo.
Bellissimo.

Ultra