domenica 31 marzo 2019

La figlia del podestà

Dopo una finestra vista lago, la signorina Tecla Manzi e Un amore di zitella, Andrea Vitali torna a raccontare la vita di un piccolo paese dell'Italia anni Trenta, con i suoi scandali, i suoi amori, i suoi segreti, i suoi vizi e le sue virtù.
Il paese di Bellano, sul lago di Como, teatro ideale di una commedia in cui si fondono il sottile fascino del tempo perduto, il mistero degli intrighi paesani, una serie di situazioni imprevedibili, le vicende di personaggi grotteschi, amabili, ingenui o trafficoni.
Il romanzo si apre con una scoperta inattesa che sconvolge la vita dell'autorevole podestà del paese, Agostino Meccia: la giovane e bella Renata, sua figlia, è innamorata, niente di meno che di Agostino, il figlio del suo vecchio amore… Nel passato delle famiglie Meccia e Barbieri è infatti custodito un segreto che minaccia la felicità dei due giovani.
Mentre Renata e Agostino cercano di eludere i divieti familiari con l'aiuto di un'arzilla zia ottantenne, l'ambizioso podestà coinvolge il Comune nell'organizzazione di una linea di collegamenti aerei tramite idrovolanti: un progetto avveniristico destinato a dar lustro alla sua amministrazione ma anche estremamente rischioso e soprattutto costoso.
Dove recuperare il denaro necessario?
La soluzione sembra arrivare da Roma, a cui il podestà si rivolge per ricevere sovvenzioni.
Ma insieme a queste arrivano anche i guai… La storia continua tra scandali e intrighi che coinvolgono una miriade di personaggi: dalla scialba moglie del podestà Evangelia, alla sciantosa centralinista che coltiva ambizioni d'attrice, Addolorata Degrandi, dal segretario comunale Antonino Carré, ex sottotenente di fanteria, all'affascinante pilota…. un microcosmo umano.. (tratto dal libro).
 

Chiariamo subito: non che la trama non sia interessante, gli spunti divertenti, gli accadimenti rapidi e geniali, ma, e qui sta il dilemma, troppa, troppa confusione sotto il sole.
Si passa da una vicenda all'altra senza soluzione di continuità con il rischio di perdere spesso il filo, i personaggi non sono anteposti alla vicenda e la confusione, appunto, regna sovrana.
Detto questo, la storia è piacevole e credibile… con un podestà presuntuoso, un segretario comunale attento, un personale comunale (scusate mi ci sento tirato in ballo) fatto di sfigati travet, sottoposti alle angherie del potere. 

sabato 23 marzo 2019

The Imitation Game

Appartiene al genere "Moh pongo rimedio", questo bellissimo film biografico, forse sdolcinato, che da un po' di tempo a questa parte vede una serie di personaggi, in particolare i tanto vituperati "froci" riabilitati all'occhio della società, sperando così di chiudere i conti con atteggiamenti razzisti, sessisti, e via di questo passo…
Si iniziò con "Balla coi Lupi" a cercare il perdono degli indiani, almeno a quelli sopravvissuti, sperando così con due ore di buon cinema di far dimenticare decenni di soprusi… vennero poi i film per rimediare alle cattiverie fatte agli ebrei, poi quelle ai neri… ed ecco, che nell'elenco non potevano mancare i froci.
Uso espressamente questo termine offensivo per calcare la mano sulla vergognosa azione che deve necessariamente, da un lato riabilitare l'opera ed il genio di un uomo e dall'altro ricordare che, se era diverso era solo colpa sua… povero nano!
Certo un ottimo film, una bella storia, il ricordo di un terribile periodo storico e la felice conclusione nella soluzione dell'enigma di Enigma…
Morale. Buona idea il film, penosa la necessità di farsi perdonare l'inenarrabile… a dimostrazione, se mai servisse, che pregiudizi, religioni zelanti, fanatismi ed oscurantismo ignorante hanno ritardato la crescita dell'essere umano ed ancora ne impediscono la piena realizzazione in quel paradiso che potrebbe finalmente essere la Terra.

venerdì 22 marzo 2019

K2 - Storia della montagna impossibile

 
Il K2 è la montagna degli italiani. Punto. Tutto quello che le gira intorno è "cosa nostra" e tutto ciò che è accaduto prima è l'antipasto della meritata conquista. Solo che…
Solo che, a non conoscere la storia delle precedenti esplorazioni e i retroscena della fantastica spedizione di Desio, si rischia di perdere il meglio.
Questo bizzarro libro - Bizzarro per il formato e per l'esposizione dei fatti - pone rimedio ed al tempo stesso racconta storie, aneddoti, biografie e imprese da riempirci un'enciclopedia… eppure stiamo parlando di 32 pagine… e neanche tanto fitte… grafici, disegni, racconti, fotografie, tracciati…
Nel suggerirvi di leggere questo e gli altri libri (K2 - il prezzo della conquista, Bonatti, i miei ricordi o godervi i bellissimi film The summit K2 e Vertical Limit ) occorre fare uno sforzo per non farsi cogliere dall'emozione di fronte alla sfida di questa terribile montagna ed ai tanti che ne sono stati sconfitti. Questo libro è dedicato soprattutto a loro.
 
 

Di Ilde ce n'é una sola

In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L'aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l'acqua che scorre rombando tra le rocce dell'Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come una carta d'identità finita nell'acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c'è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? A sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po' sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può. Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all'irridente spavalderia di chi ce l'ha fatta e crede di aver domato il mondo e l'avvenire. E ci regala un'altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre specchio di vite semplici e reali. (recensione di IBS).
 
 
 
Scorre un Italietta sempre uguale, leggendo i libri di Andrea Vitali… secondo ebook della serie e lunga serie di sorrisi (risate poche) di fronte ad una storia di corna (ma motivate dall'economia domestica) da un indagine che coglie nel segno ma poi vira nel buon senso, da un "giometra" arrivato che però evidenzia tutti i vizi italiani giunti intatti ed intonsi sino a noi... che altro aggiungere? Che Bellano è l'ombelico del mondo e che le storie di Vitali ci fanno ridere, sorridere, certo.. scorrono come acqua fresca d'estate (e questo è certamente un pregio) raccontano ovvietà, ma in modo computo… e questo non è da tutti… ma che fanno riflettere sul nostro quotidiano e sulla fiera delle vanità che ci circonda… Bello questo episodio.

Addio Bocce

Arabino Scisté ha un solo obiettivo nella vita: trovare il modo di farsi apprezzare. Ma il destino si è accanito su di lui in maniera quasi beffarda. Un fisico inadatto a tutto, un carattere schivo e mille sfortune lo hanno relegato in un angolo, e a Bellano fa lo scrivano aggiunto in municipio. Finché, per una serie di circostanze per una volta favorevoli, gli viene chiesto di assumere l’incarico di dirigere la Società Sportiva Bocciofila Bellanese. È l’occasione del suo riscatto. Arabino ci si dedica con tutto sé stesso, vive ormai solo per la Bocciofila. E ottiene anche risultati. Su tutti, la creazione, nel 1954, della sezione Agonisti separata da quella degli Amatori. La Bocciofila miete successi ovunque e non sembra avere rivali, tranne uno, inaspettato e imprevedibile, che prende le forme incredibili della senatrice Merlin, colei che con la legge del 1958 decretò la chiusura delle case di tolleranza. Ma che c’entrano le signorine del casino di Lecco con le bocce di Bellano? (recensione Bookrepubblic.it)
 
Il povero Arabino Scistè viene menato in giro una vita intera… miserrimo nel fisico, idem nel carattere, superato da tutti, ultima scelta in ogni campo (si legga la tragicomica mancata candidatura a capo chierichetto) eccolo riprendersi la sua legittima figura nel Mondo quando diviene responsabile della Società Sportiva Bocciofila Bellanese… In lui si manifestano le doti di infaticabile organizzatore (anche se la novella è lieta, mi ha fatto venire in mente gli infaticabili collaboratori nel disegno criminoso di Hitler, pronti ad uccidere il prossimo pur di essere riconosciuti e valutati dal prossimo)... tutto fila liscio sino a che… (spoiler) la Legge Merlin chiude le case di tolleranza… e con esse la scusa della trasferta per giocare a bocce lontano dallo sguardo indagatore di mogli e fidanzate… trac! E' la fine della Bellanese e della carriera di Arabino…

sabato 16 marzo 2019

John Wick capitolo 2

Nel secondo episodio, John Wick, tornato a casa e cambiato il cane, se la deve vedere con il mafioso Santino D'Antonio (un Riccardo Scamarcio che rinuncia a fare le solite boccacce, ma dopo un poco non ci riesce più) che gli chiede di rendergli un favore: deve uccidere la sorella Gianna (Claudia Gerini) che gli ha soffiato il posto alla tavola delle mafie. Che mò ci siamo inventati la tavola delle mafie, che ovviamente si riunisce a Roma e dove ognuno mette faccia e capitale… boh
John non vuole farlo… ma, convinto da Santino (che gli distrugge la casa) e da un rapido consulto con Wiston (che gli ricorda le regole del gioco)… eccolo in azione. Uccidere Gianna sarà quasi una passeggiata… visto che poi lei si ammazza da sola.
Il problema vero è che si è incastrato da solo, visto che Santino, agli occhi dell'Onorata deve vendicare l'omicidio, facendo mettere una taglia su John.
Ora, scappa di qui, scappa di là, eccolo rifugiarsi nei sotterranei di New York (dopo essere uscito da quelli di Roma) e fare un accordo con Bowery King, il re degli accattoni. (Google traduttore mi dice "il re del pergolato", bah). John ucciderà Santino e toglierà il disturbo… altra rocambolesca azione, che porta entrambi all'interno del Continental, ove la regola è niente morti… violata anche questa regola, per John c'é solo la fuga.. con il cane ovviamente.

venerdì 15 marzo 2019

John Wick

Viene chiesto a Keanu Reeves di giocare il ruolo del cattivissimo, ritiratosi per amore, ritornato per odio, e di far reggere tutto il film su una fisicità che non possiede.
Così, per mascherare le evidenti limitate condizioni fisiche, si spara (tanto), si investe (molto), si combatte con coltelli e pistole ed infine ci si difende come si può.
Il rischio di generare l'ennesimo misirizzi, capace di sopravvivere ad ogni botta di vita, di risorgere da ogni colpo ed anzi apparire ancora più forte di prima è dietro ogni scena…
Non si può negare che il film sia dinamico, (energetico lo ha chiamato Mymovies) al punto che, i momenti di pausa (peraltro incomprensibili e privi di senso) ci danno giusto il tempo di tirare il fiato…
Quella che dovrebbe essere ironia, finisce per apparire solenne presa in giro. Come peraltro non possiamo che definire una trama ove, si telefona per chiedere un servizio di pulizia dagli effetti collaterali, si va in un albergo che funziona come un porto franco ove non ci si può sparacchiare ed è pieno zeppo di Caini pronti a farti la pelle… ove i russi fanno i mafiosi russi, i cinesi fanno i mafiosi cinesi, gli italiani fanno i mafiosi italiani… insomma, se accettiamo l'assurdo, come in un quadro astratto, tutto torna… accettiamo così il cattivo redento, il cattivo vendicatore, il russo malinconico, il figlio del russo malinconico che invece è un gran coglione, l'amico che si sacrifica, l'amica che ti vuole uccidere… e via sino alla fine del film.. che, va detto ha un'ottima colonna sonora.

giovedì 14 marzo 2019

Monte Generoso

 Oggi andiamo al Generoso. Il Monte Generoso, in terra elvetica, Canton Ticino.. anche perché dopo alcune uscite in neve, c'é voglia di anticipare la primavera (già anticipata di suo) e fare gambe e fiato sull'asciutto. La meteo in montagna non è al top e quindi questo itinerario ben si presta allo scopo.
 Sia all'andata che al ritorno, la presenza di animali, di vecchi edifici e di sentieri ben tenuti ci rammenta che siamo in Svizzera e qui, tutto è tenuto al meglio… accidenti, cosa ci manca per assomigliarci un poco?
 
Usciti dal bosco è un bellissimo sentiero, quello che ci accompagna alla vetta, peraltro sempre visibile sin dalla partenza...

 Ed ecco il panorama che ci si offre… il lago, Lugano, i monti in lontananza...
 E' una montagna antropizzata.. ancorché bassa… mi immagino il fine settimana d'estate… oggi è come essere allo stadio quando è chiuso…

Ed ecco il recentissimo edificio progettato da Mario Botta… "il fiore di pietra"... che a me pare un carciofo… o ha una vaga somiglianza con l'overlook Hotel… sbaglio? comunque notevole davvero.
 
 il retro dell'edificio… una piazza ove gustarsi un caffè (insomma gustare è una parola grossa)… ed il panorama...
 ma proseguiamo.. tra cime, angoli bellissimi ed animali che ci osservano..

   
Siamo oltre, ed osserviamo dall'alto il sito.. proseguendo oltre la cima sino a dove ci è possibile..
 
 da una cima all'altra, solo un poco di attenzione e panorama senza limiti...
 Ecco i tre moschettieri… ancora una volta insieme su una cima.
   serie di cime, questo Generoso non smette di stupire.
 io, nel mio ambiente preferito...
 Bellissimo faggio solitario…
 Le nevére del Monte Generoso… riempite di neve costipata e utilizzate per conservare i latticini… vera particolarità di queste valli, ora cadute in disuso ma esempio di ingegno nelle Alpi di un tempo.
 Ancora un particolare di una nevéra al riparo di un faggio e posta di fronte alla stalla… un micro ambiente studiato al millesimo…
Ed ecco qualcosa di particolare: l'inserimento di una vetrata molto particolare in un edificio locale e la rappresentazione di una Vergine Addolorata con una spada nel cuore… simili episodi architettonici e religiosi sono davvero rari e riescono a stupire.

Materialismo e origine della religione nel '700

Tentativi di una spiegazione materialistica dell'origine della religione: questo propriamente l'argomento della presente antologia.
Spiegazione materialistica, perché riconduceva il fenomeno religioso alle condizioni materiali di vita degli uomini, ne faceva una proiezione dei loro bisogni e delle loro paure.
Tale spiegazione era proposta in alternativa non solo, ovviamente, alla teoria di una rivelazione primitiva, o di un idea della divinità impressa originariamente da Dio nella mente di tutti gli uomini, ma anche all'altra spiegazione ateistica dell'origine della religione che negando al fenomeno religioso qualsiasi carattere di spontaneità, lo faceva derivare da un artificio politico.
Era stato Hobbes, in epoca moderna, a reintrodurre per primo, in forma compiuta questa teoria già formulata nella antichità classica da Stazio, Petronio e soprattutto da Lucrezio.
Hobbes insisteva appunto sull'ansietà e la paura dell'uomo che non sa darsi ragione degli eventi ed è da ciò indotto a fingersi poteri invisibili.
Considerazioni identiche erano riprese da Spinoza che, nella prefazione al "Trattato teologico - politico", esplicitamente opponeva quest'idea a quanti opinavano che la superstizione nasca dal fatto che tutti i mortali hanno della divinità una confusa nozione.
La stessa spiegazione sarà a più riprese riformulata lungo tutto il corso del '700: e con Hume, e soprattutto con D'Holbach, si cercherà di approfondire i motivi di quelle paure, ricostruendo la situazione dell'uomo primitivo immesso in una natura ostile le cui forze egli non riesce a comprendere e a dominare.
Alla presentazione degli Autori, si è premessa un'analisi sommaria delle posizioni deistiche: queste ultime rappresentano un tentativo di critica alle religioni positive - e fondamentalmente al Cristianesimo - da un punto di vista laico, o perlomeno non cristiano, e non ateo: come tali furono attaccate per un verso dai difensori del Cristianesimo, che per lo più viero in esse un ipotesi senz'altro ateistica. (tratto dal libro).
 

Come recita il libro, tentativi (tutt'altro che maldestri) di ricondurre la religione, e con essa Dio, nel novero delle manifestazioni umane: paura, superstizione, ignoranza, poca dimestichezza con la natura e con la scienza… utilizzando basi e ragionamenti scientifici.
Non si può negare che molti degli spunti sono degni di nota e di acuta riflessione. Resta il fatto che, di fronte alla superstizione (la magia, come la chiama qualcuno) è difficile opporre qualsivoglia ragionamento, anche se basato sul buon senso.
La religione, in quanto manifestazione tutta umana, deve necessariamente la sua origine al rapporto tra l'uomo e l'ambiente che lo circonda ed al tentativo di dare spiegazioni al misconosciuto sin tanto che la scienza e il crescere della conoscenza del mondo non ne hanno sminuita l'importanza… volgendo così all'introspezione l'essere umano. Interessante ed impegnativo.

martedì 12 marzo 2019

Comix 2019

 
il Comix, abituale appuntamento dedicato al fumetto, al cinema ed a tutto quanto ruota intorno ai miti giovanili (dell'attuale adultescenza, adulti ancora adolescenti) non si può non parlare, anzi, non si può intanto non andarci… almeno per rendersi conto che, i sogni proposti, derivano da idee e progetti che da oltre trent'anni sono presenti sulla scena e che di nuovo, di davvero nuovo, non c'é proprio nulla.
Non bastasse questa premessa, vi invito a girare per le bancarelle e per le scenografie ottimamente allestite, per scoprire: Star Wars, che la fa da padrona, Star Trek (troppo cervellotica e più in là nel tempo, troppo seria e compassata, quasi da sbadiglio), i Gremlins (ragazzi, minchia, i Gremlins), i virus della corporation Umbrella, Terminator, Predator, tutta la banda Marvel in gran spolvero… pochi Uomo Ragno (forse non fa ancora abbastanza caldo per la calzamaglia), Iron Man e dintorni, tantissimi Lego (oramai potrebbero farci la struttura che ospita la fiera con i Lego)… insomma, c'é tutto il vissuto dell'ultimo trentennio in questo voler rappresentare il futuro distopico… quindi parlerei oramai di passato distopico… bah.
Diviso in tre distinti padiglioni, va subito detto che, il primo è sicuramente il più interessante, dedicato ai beniamini sin qui descritti, più cose da vedere e acquistare… nel secondo entriamo nel serioso mondo del collezionismo, fumetti, carte, gadget, giochi, disegni, carino ma meno attrazioni… l'età media sale. Nel terzo ci sono … le giostre… uno spazio per cibare, spazio per giocare e qualche buco…
Si tratta di Miti, dei nostri miti. forse meno importanti di quelli del passato remoto… forse più Pop, ma pur sempre quelli che hanno forgiato sogni, tempo libero e immaginario delle ultime due generazioni… quindi, buttiamoci a pesce (anzi ad Aquaman) e godiamoci ogni singolo fotogramma.
 
















 

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