martedì 30 settembre 2014

Domenica sera

Domenica sera, complice il compleanno di Carol siamo da Franca. Il mitico forno di Greg entra in azione e le pizze sono presto in tavola. Birra fatta in casa da Simone. Dolce e limoncello (o simoncello?). E via ricomincia la settimana.



Fiera delle zucche Osmate

La Fiera delle Zucche di Osmate, tenutasi nell'ultimo fine settimana, si è caratterizzata per l'aumento delle bancarelle presenti e del pubblico partecipante. il bel tempo ha favorito l'iniziativa. E' bello questo periodo di fine estate ove si assiste ad iniziative di ogni tipo e la gente, in vista dell'inverno si gode l'aria aperta e le varie offerte. C'è un ritorno alle origini, con prodotti locali, scambio e vendita dell'usato, ragazzini che vendono i giochi dismessi e ovunque le zucche di ogni forma e colore.




il pranzo della Domenica

Un invito a pranzo non si rifiuta mai. E di fronte a queste immagini attendo smentite ! Gnam.





lunedì 29 settembre 2014

Due passi per Besozzo

Mi dirigo una domenica mattina a Besozzo per la mostra sull'energia, organizzata da Agenda 21 Laghi. Lascio l'auto nella piazzetta bassa del paese e mi inerpico sulle scale che conducono al centro storico.
Bellissimo il monumento ai caduti datato 1927 a forma di faro. Svetta sopra l'abitato ed è diventato punto di riferimento e simbolo stesso del Comune.
 Un insegna ci ricorda l'esistenza dell'Osteria del Sass. Strategica la posizione in cima alla scalinata, per gli assetati scalatori..

Bellissimi portoni con relativo bugnato. Si può accedere al Castello Cadario? Ovunque si osservano i segni del passato medioevale.
 All'angolo di un abitazione un minaccioso drago? o è più minacciosa la scritta sottostante?
 Meglio un bacio al lebbroso che la stretta di mano al cretino
il pozzo all'intero del cortile municipale.

sabato 27 settembre 2014

Di inni e di figli vogliamo parlare...

Mentre Regione Lombardia, impegna i soldi dei suoi cittadini ed il tempo dei suoi amministratori per risolvere l'annoso e gravissimo impegno di dotare l'amata Regione, parte integrante della Padagna e della Macro Regione (qualcuno è stato pure incaricato da Maroni a suon di euro per dirci cosa sia) dell'inno.
Scoperto pure che lo sta scrivendo il grande Mogol, e che l'ha pure fatto poco Rock (il nostro presidente è un musicista, ci piace il Boss!).
Riconoscendo che l'attesa dell'inno da ascoltare, magari con la mano se non sul cuore, almeno sul portafogli (in attesa di conoscerne i costi) ad ogni buona occasione: inaugurazione di una terza corsia, di un cavalcavia, alla sagra della salamella o altri importanti eventi, mi sta snervando per l'eccitazione.
Sono altresì curioso di capire perché su vicende inutili e sciocche come la fecondazione eterologa, la mia Regione chieda ai propri cittadini di farsi carico per intero dei costi (migliaia di euro) mentre il resto d'Italia ne pagherà 400 e forse meno.
Sono orgoglioso di essere ben governato, grazie. 
Roma Ladrona, Milano sprecona e baciapile.

venerdì 26 settembre 2014

The Grey - il film

L'avevo scritto nella recensione di "The Colony, devo qui ribadirlo: se esiste l'inferno è fatto di ghiacci. "The Grey" opera diretta da Joe Carnahan e uscito nel 2012, ce lo dimostra ancora una volta.
Banda di disperati che lavora ai confini del mondo in mezzo ad una natura ostile si ritrova in mezzo al nulla, quando l'aereo che li trasporta cade, dovrà dar fondo a tutte le proprie forze per sopravvivere.
Lupi che appaiono più esseri demoniaci (quasi come mostri impalpabili) e che anche, anzi soprattutto, quando non ci sono generano terrore vero. 
Uomini alle prese con il proprio passato, i propri errori e il dubbio se, sopravvivere sia la cosa giusta.
Un bellissimo e crudo film, senza happy end tradizionale, ove la marcia verso la civiltà passa anche attraverso una marcia nel proprio essere sulla Terra.
E non è un caso, se John Diaz, il più attaccabrighe del gruppo, decide di smettere la corsa. "Ho vissuto un avventura che è valsa più di tutta la mia vita. Cosa mi aspetta laggiù?" Forse qui sta l'essenza dell'intero film. Che poi si viva o si muoia ha veramente oramai poco senso.
Attendere dopo i titoli di coda.

giovedì 25 settembre 2014

Cinquanta sfumature di sticazzi

La super famosissima trilogia che tanto ha sollazzato omini, donne e bimbi belli nell'ultimo anno, ha generato un altro mostro. Il metodo Sticazzi si abbatte sulla libido e promette sfracelli.
Ci eravamo immaginati ogni genere di perversioni leggendo le sfumature e vorremmo metterle in pratica? Non tutto oro è quel che luccica! Attenti agli inconvenienti e rischi vari, perché una cosa è l'idea altra è la realizzazione con lucchetti che non si aprono, partner sudaticci, problemi digestivi e corporali, pratiche non capite e non capibili...
Come sopravvivere? Con il metodo Sticazzi. Oppure lasciando perdere che è molto ma molto ma molto meglio...

Castelseprio e il Conventino di San Giovanni

Arriviamo a Castelseprio e ci immergiamo in un Castrum Romano a cui sono sopravvissute le fondamenta e le costruzioni riutilizzate a fini religiosi. Inserito tra i beni Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco è ben tenuto, pulito e ben inserito nei boschi del Varesotto.
il Parco Archeologico è grandissimo, una passeggiata nel verde tra i resti degli edifici con pannelli descrittivi e facili indicazioni.

La soglia di un edificio che riutilizza parte di un precedente fabbricato.
Nell'Antiquarium i ritrovamenti di età Longobarda.

mercoledì 24 settembre 2014

Santa Maria Foris Portas

Cominciamo con il dire che il ciclo pittorico contenuto e rappresentato a Santa Maria Foris Portas non ha uguali in tutta Europa. Basti dire che è sito dell'Unesco, aggiungiamo che il luogo è spettacolare ancora oggi dopo tanti secoli.

Non vi basta? Gli affreschi rappresentano la vita di Cristo ed il ciclo pittorico dell'Alto Medioevo richiamano uno schema prospettico che ricoprendo le pareti secondo una logica temporale danno forte realismo a esseri umani ed animali.
Un ciclo pittorico della vita di Cristo che è datato al VII Secolo, con Annunciazione e Visitazione, Visita dell'Angelo a Giuseppe, Viaggio a Betlemme (qui sopra) richiamandosi ai Vangeli Apocrifi.
il Cristo Pantocratore.
Un particolare del pavimento a mosaico.

martedì 23 settembre 2014

Monastero di Torba

Lo confesso. Pur essendo a pochi km da casa, non ero mai stato qui. Come peraltro in molti altri posti... Morale eccoci al Monastero di Torba in quel di Gornate Olona, nel primo giorno d'autunno 2014. Costruita nel V secolo d.C. e nata come castrum a difesa del territorio dalle incursioni dei barbari, pur rimaneggiata ad uso religioso e poi agricolo, conserva molti elementi che richiamano il glorioso passato. La bellezza dei luoghi, il silenzio, la natura fanno di questo luogo uno oasi di pace.


Gli affreschi rappresentano le monache che per molto tempo hanno abitato questi luoghi a partire dall' VIII secolo d.C. e poi dall'XI secolo d.C. con la chiesa. Con la soppressione degli ordini religiosi - 1799 per ordine di Napoleone - anche questi luoghi persero il loro status andando in oblio e rovina.
Ora fanno parte del patrimonio del FAI e oggetto di costanti recuperi e valorizzazione.

domenica 21 settembre 2014

Piccoli e Medi

 Per piccoli che siano i nostri compagni di viaggio, facenti parte del mondo animale, non smettono di stupirci con particolari e specificità incredibili. Guardate da vicino questo insetto: una proboscide, due baffetti, due occhietti scuri simili alla pece, una peluria che circonda l'intero corpo, una corazza dorata-violacea, sei zampe uncinate. Così piccolo, chi gli darebbe un centesimo di attenzione? Eppure!

Vicino ad un vaso di fiori, appena fuori di casa, un piccolo riccio curiosissimo. Appena scampato ai due maledetti cani che albergano da me, eccolo alla ricerca di cibo. La corazza ispida non lo ripara dalle auto o dai cani. Però lui li usa come può e ne va fiero!

Il vangelo a benzina - Marco Ciriello

 
"La Domiziana é una strada con troppi indirizzi, molte lingue misteriose e nessuna concessione alla normalità.
Incrocio geografico che collega Lagos con Mosca, passando per la premier League.
Sul suo asfalto corrono cecchini serbi, ragazze nigeriane, camorristi e comandamenti narcos, comboniani, concorrenti del Grande Fratello, killer sadomaso, tigri, gorilla, pornodivi e senatori, tutti inseguiti da un commissario, Claudio Valenzi: rugbista, con una sola preoccupazione: il suo cactus.
Almeno fino a quando non incontra la Malinese, regina della strada e delle nigeriane.
Ad animare ulteriormente le sue giornate, due eventi, quasi contemporanei: la strage di sei clandestini neri, compiuta per ordine del boss Casalese da un ex criminale di guerra serbo, Dragoslav, che suscita una vera e propria rivolta della comunità nigeriana, e l'omicidio del produttore di porno Gennaro Romeo, uomo della Camorra, nonché Senatore della Repubblica, ad opera di un attore stanco del mestiere e del suo sfigatissimo agente.
Proprio l'attore e il suo agente, con le loro ingenuità, mettono in moto una catena rocambolesca di delitti e "lezioni", cui Valenzi dovrà cercare di far fronte". (Tratto dal libro). 
 

E' un mondo deviato eppure totalmente nostro, quello narrato da Ciriello. Non si salva nessuno e nessuno si deve salvare perché la scala di valori utilizzata è alternativa a quella presunta "normale" e allora vai con i morti ammazzati, con i till'ammort... con le prostitute e i camorristi, il Comboniano che pure lui si fa ammazzare, il killer slavo che assomiglia al calciatore della Juve e tutti a giocare il proprio ruolo in questa caccia all'uomo che ha come vittima un attore del porno ribelle al sistema e che farà una brutta fine. Il passaggio dal dialetto all'italiano al misto è continuo e spiazzante quasi da "quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Gaddiana memoria. Nemmeno il Commissario Valenzi  - presunto eroe del romanzo - si avvicina alla decenza ed anzi nemmeno ci prova che, come dice lui, non ha nulla da rappresentare che "lo Stato ormai ha perso" e quindi perché far tante scene? Si legge d'un fiato.
La Tigre? quella finisce sotto la macchina e viene messa al rogo in un rito simil indiano, che O'Gorilla lo ha visto in un documentario sugli animali e quindi così si fa, ascoltando la canzone "Sandokan" sullo stereo e bevendo "Ferrari". 

sabato 20 settembre 2014

Edge of Tomorrow





All’epoca dei fratelli Lumière, miei coetanei, per uscire dal cinema saresti ripassato davanti al botteghino e, considerato che avevi pure pagato per assistere ad una fetecchia come questa, ti saresti sentito di meritare un qualche tipo di vendetta… chessò, prendere in ostaggio la cassiera e minacciarla con una confezione tripla di Bounty.
Oggi, con i multisala, non puoi più. Vieni convogliato come una mandria direttamente dalla poltrona al parcheggio e ti ci vorrebbe mezz’ora buona prima di fare il giro e rientrare, con relativa perdita dell’effetto sorpresa.
Ricordo che, al termine della proiezione di The Blair Witch Project, un ragazzo della nostra compagnia si sentì talmente taken by the ass (preso per il culo) dal film in questione che, uscito dal cinema, prese a sassate la locandina. Non sto scherzando.
Quella sì che era passione cinematografica! mica la passività con la quale oggi assistiamo a certe mere operazioni commerciali e dopo diciamo pure che ci sono piaciute, che la trama è “interessante”, che Cruise è sempre bravo, che gli effetti speciali sono davvero speciali, che non c’è più la mezza stagione, che la dieta mediterranea è la più sana, e così via.
Detto questo, il film l’ho visto a casa, e quindi esprimerò un giudizio pacato e scevro da ogni condizionamento economico: è una minchiata. Chi mi legge (ma qualcuno mi legge?) sa quanto sono affezionata a questo termine e che lo uso solo nelle occasioni speciali. Forse usandolo sarò anche passibile di querela, ma trovate voi un modo civile per sintetizzare lo sconforto davanti all’ennesimo Frankenstein cinematografico ottenuto da frattaglie di Terminator, Starship Troopers, Source Code, e chissà quanti altri che ora non mi vengono in mente ma so che esistono. 
Così non va.
Dove sono le storie originali che fanno riflettere e sognare, i protagonisti che rimangono nel cuore, dei quali ricordi alcune battute anche a distanza di anni?
Qui qualunque spunto di natura scientifica, filosofica o sociologica si infrange contro la trama inutilmente contorta, i vani tentativi di fare dell’umorismo e il lieto fine di rigore, considerate le ben note convinzioni professate dal “nostro” nella vita reale.
Ora vado… mi è appena venuto in mente che per rappresaglia potrei prendere in ostaggio mia madre e, quando il negoziatore dell’FBI vorrà sapere quali sono le mie richieste, rispondere: “Un bel film… e un elicottero!”  

 Questo post è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.

venerdì 19 settembre 2014

Medioevo 2° parte

Un attimo di riposo per un antico e nobile signore del passato...
Provate a dirmi che questo prode combattente non incute timore e vi rido in faccia! Io, quando l'ho visto, mi sono preoccupato assai!
Gli attrezzi del mestiere. Un legno rinforzato e subito le tue ragioni trovavano nell'interlocutore una maggiore attenzione!
Ed infine la cavalleria ;)
 
 

Medioevo 1° parte

Muovendoci in moto verso una meta domenicale si incappa in una rappresentazione medioevale presso Castell'Arquato in provincia di Piacenza. La moto ha il grosso pregio di invitare alla deviazione, ad accettare il percorso non come un vincolo ma come avventura. Almeno, io lo vivo così. E difatti eccoci indirizzati da uno sciame di motociclisti che ci indicano la via...
 In Italia il Medioevo è stato a lungo disprezzato, legati più alle antiche gesta romane, forse anche agli Etruschi, si è sempre considerata l'Età di Mezzo, come un fastidio, una degenerazione di cui disfarsi velocemente, quasi di cui vergognarsi.
Solo recentemente si è cominciato a ricercare (a torto ed a ragione) di riappropriarsi di tali vicende storiche pur in forma romanzata e ridare al territorio un percorso storico lineare e più vicino a noi.
Sono così nate rievocazioni più o meno fedeli, più o meno fasulle o semplicemente dettate dalla voglia di divertirsi. Così si sono formati gruppi di giovani e meno giovani cui piace vestirsi con armature e darsi "alla pugna" grande e piccola...
 E' comunque un vero piacere per l'occhio, assistere a queste rievocazioni, agli antichi mestieri, ai cibi di una volta. Il tutto a condizione di non idealizzare troppo un periodo di grandi cambiamenti ma anche di grande violenza. Bè intanto godiamoci la scenografia.


Manuale di co-programmazione