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venerdì 2 giugno 2017

I nuovi cammini

 Sull'onda delle letture ossolane, l'interesse vira lentamente verso il camminare, lo scalare, il muoversi a passo lento e con la forza delle gambe. E' il caso che mi fa incontrare questo numero speciale di Meridiani Montagne, dedicato ai "Nuovi Cammini"... non più aree specifiche o cime pretenziose, ma tracciati fatti per andare piano, per andare in posti che potresti raggiungere in auto in meno di un'ora e che invece di impegnano per una settimana...
Escursionismo viene da "ex currere" andare fuori, porsi fuori. Queste sono le nuove viandanze... con un articolo di Franco Michieli e sull'importanza del camminare lento si apre questo numero.
Sono 5 gli itinerari proposti e descritti da scrittori d'eccezione:
 
1. il Cammino dei briganti
98 km, 3300 metri di dislivello positivo, 7 tappe. Situato tra Abruzzo e Lazio.
E' un itinerario recente (2015) con guida cartacea e attestato finale rilasciato solo se riempite l'apposito modulo durante le tappe e ottenete così il titolo di "brigante onorario". Tracce GPS sul sito www.camminodeibriganti.it sulle tracce di Michelina Di Cesare, brigantessa vissuta nella seconda metà dell'800.
Il brigantaggio nacque per opporsi ai Savoia, nuovi invasori rispetto ai Borboni.
Terre queste ricche di storia, a partire dagli Equi ed i Marsi, poi giunsero i Romani. Qui tra gli altri vi è il Lago del Fucino (il terzo lago italiano per dimensioni)... per capire questi luoghi si suggerisce la lettura di "Fontamara" di Ignazio Silone... Qui visse Gigi Panei, grande alpinista italiano, amico di Walter Bonatti.
 
2. la via degli Dei
124 km, 3600 metri di dislivello positivo, 6 tappe. Collega Bologna a Firenze.
Tracciato storico, sia per il legame tra le due città e le regioni, sia per l'attraversamento degli Appennini e della Linea Gotica.. che ricordano ancora i combattimenti dell'ultima Guerra.
Si cammina sulla Flaminia Militare, strada romana... Non è un ambiente che si interpreta al volo, ma necessita di attenzione, addestramento a riconoscere i tracciati e pazienza.
 
3. la via del Sale
84 km, 3604 metri di dislivello positivo, 4 tappe da Varzi in Lombardia a Portofino.
Una delle tante "vie del sale" presenti in Italia, che in passato collegavano il mare con l'entro terra ed i centri di maggiori dimensioni per trasportare il prezioso condimento (usato come moneta in passato).. E' la più amata tra tutte e coinvolge Lombardia, Piemonte, Emilia e Liguria. Trekking impegnativo che regala paesaggi unici tra le Alpi ed il Mare.
 
4. la via dei Silter
72 km, 4110 metri di dislivello positivo, 8 tappe da e per Campolaro.
La via dei Silter è in Lombardia e prende il nome dal locale che, all'alpeggio, serve a far invecchiare il formaggio (che ne prende a sua volta il nome).... Siamo tra le Prealpi Bresciane, il Parco dell'Adamello, la Valle Camonica e la Val Trompia.
 
5. il cammino delle Pievi
273 km - 9834 metri di dislivello positivo - 20 tappe da e per Imponzo.
Lungo itinerario ad anello nel cuore della sub regione Carnica e del Veneto. L'itinerario descritto in cartina si limita a 7 tappe. Dal fondovalle alle alture disabitate.
Alcuni termini:
Pieve - Plebs - Popolo (dal Latino)
Pagi - Pagus  - insediamenti rurali (dal Latino)
San Floriano di Lorch: soldato romano, vittima delle persecuzioni nei confronti dei cristiani nell'attuale Alta Austria, protettore dagli incendi.
 
il numero speciale si conclude con un approfondimento ed un invito alla lettura.... in particolare richiamando i vari scrittori che hanno dedicato tempo al camminare ed all'importanza di tale azione.
il primo a legare spiritualità e cammino fu il poeta inglese William Wordsworth fondatore del romanticismo e del naturalismo nel 1798 con le "Lyrical Ballads" ...
Poi venne Leslie Stephen, fondatore dell'Alpine Club e padre di Wirginia Woolf... come dimenticare "Camminare" di Thoreau, padre dell'ambientalismo americano e John Muir, creatore del primo parco nazionale americano... ultimi ma non meno importanti: David Le Breton, Carlos Castaneda, Bruce Chatwin.... c'è solo l'imbarazzo della scelta. 


venerdì 19 dicembre 2014

James Maddock

 
Metti una sera a Cantù, al locale "All'una e trentacinque circa" ad ascoltare James Maddock. Filano via una dopo l'altra le sue canzoni, accompagnato da Alex Valle (chitarra, mandolino e non solo). Che dire? Un grande spettacolo, molto intimo, grande attenzione e partecipazione da parte del pubblico in sala. Acustica perfetta. Una chitarra ed una voce che sanno lasciare il segno. 
 

 



martedì 30 settembre 2014

Fiera delle zucche Osmate

La Fiera delle Zucche di Osmate, tenutasi nell'ultimo fine settimana, si è caratterizzata per l'aumento delle bancarelle presenti e del pubblico partecipante. il bel tempo ha favorito l'iniziativa. E' bello questo periodo di fine estate ove si assiste ad iniziative di ogni tipo e la gente, in vista dell'inverno si gode l'aria aperta e le varie offerte. C'è un ritorno alle origini, con prodotti locali, scambio e vendita dell'usato, ragazzini che vendono i giochi dismessi e ovunque le zucche di ogni forma e colore.




domenica 17 agosto 2014

Superga, ieri

Gita in moto fuoriporta il giorno dopo Ferragosto. Rieccomi dalle parti del torinese e nello specifico alla Basilica di Superga.
 Vista dal piazzale.
 La cupola.
 In lontananza Torino e la Mole.
Barocco allo stato puro.

mercoledì 19 marzo 2014

ciao Sara

Dopo oltre dieci anni di soccorso in strada, ancora non ci ho fatto "il callo".
Martedì sera ore 21e20 circa. Arriva la chiamata dal 118. Codice Giallo, incidente stradale. E' qui vicino, tocca a noi.
Usciamo. Durante il tragitto il codice diventa Rosso, dividiamo i compiti, chi va alla testa, cosa portare, eccetera. Le solite cose, ripetute ad oltranza. Anche per sdrammatizzare, cosa troveremo?
Questa volta è toccato a Sara. E' evidente a tutti che l'incidente è brutto. Brutta la dinamica e le condizioni del paziente.
Si fa il proprio dovere, quello che ci hanno insegnato e quello che noi ripetiamo ai nuovi volontari.
Si cerca di dire qualche parola buona ai genitori. Si tratta il paziente, si immobilizza, si trasporta e carica, si stabilizza e si aspetta l'auto medica.
Tutto va come deve andare. Poi via di corsa all'ospedale.
Dopo dieci giorni Sara non ce l'ha fatta. Quattordici anni. Troppo presto.
Non siamo robot, siamo esseri umani. Che fanno altro nella vita e sperano di donare aiuto al prossimo. Ognuno di noi attrezzato come può di fronte al dolore ed alla morte.
E' toccato a noi, soffriamo e preghiamo cercando di stare vicini ai genitori e parenti di Sara. 
Piccolo angelo

L'economia sociale in Italia - Rivista