martedì 31 gennaio 2023

il settimo sigillo


 Sulle rive di un inquieto mare incolore, il Cavaliere gioca a scacchi con la Morte.
L'ha incontrata al ritorno dalla crociata in Terra Santa, dove aveva creduto di poter trovare uno scopo alla sua vita nell'azione eroica al servizio di Dio.
E' tornato amaro e disilluso, con il cuore vuoto, abitato dai fantasmi della solitudine, tormentato dalle stesse domande con cui era partito.
Per questo ha chiesto una dilazione sfidando la Morte a una partita che sa di perdere, ma che gli lascerà forse ancora un'occasione per capire, per trovare risposte, per compiere almeno un'unica azione che abbia un senso.
E' la sospensione il tempo di questa sorta di "leggenda di ognuno", la stessa di quel "silenzio di circa mezz'ora" che avvolge il cielo nell'Apocalisse alla apertura del settimo sigillo; l'attesa di una rivelazione.
I vari personaggi, il Cavaliere, il quasi falstaffiano scudiero Jons, l'attore Skatt, il fabbro Plog e la moglie Lisa, il farabutto Raval, la strega bambina condannata al rogo, vanno incontro al loro destino sullo sfondo di quello scontro fra bianco e nero, luce e tenebre, bene e male, da sempre simbolo della storia umana.
Soli superstiti Mia e Jof, la felice coppia di giocolieri, e il loro bambino che incarnano quell'amore, quella semplicità delle piccole cose, quel frammento di serenità e di speranza che il Cavaliere riesce a sottrarre alla Morte.
Scrivendo una sceneggiatura dice Bergman, si vorrebbe avere a che fare, invece che con le parole, con qualcosa che somigli a delle note, si sogna una partitura che possa conservare il ritmo, il tono, ogni minima sfumatura di quelle visioni che sono la vera sostanza da cui nascono i film.
Ed è proprio l'inadeguatezza delle parole, la resistenza che offrono a tradursi in immagini, la loro provvisorietà rispetto alle soluzioni poi adottate che rendono la sceneggiatura del Settimo Sigillo indipendente dalla realizzazione scenica, restituendoci quella parte delle visioni che il cinema non può dare, i profumi, gli odori, i sapori o la malinconia del soldato che rotola sul mare nebbioso come un pesce gonfio d'acqua.

Da tempo desideravo leggere questo testo, preso, poi abbandonato, poi ripreso ed infine, in un pomeriggio divorato. Non risponde alle mie aspettative solo perché cercavo altro. Mi è chiara la logica e la finalità della narrazione, il dare un significato alla propria vita grazie ad una "bella morte"... una morte che serve a qualcosa, a qualcuno...

venerdì 27 gennaio 2023

L'arcangelo degli scacchi


 Sessantaquattro caselle. Trentadue figure. E una possibilità combinatoria pressoché infinita. Nessuna partita di scacchi è uguale a un'altra. Ognuna è una sfida unica, giocata su quel quadrato magico che è la scacchiera: quasi un mondo fuori dal mondo.
Paul Morphy é stato un autentico artista della scacchiera, forse il più grande. Nella sua brevissima parabola, sospesa sull'esile filo che separa la genialità dalla follia, ha incarnato alla perfezione l'essenza del "nobile gioco".
Paul nasce a New Orleans, da una famiglia facoltosa, nel 1837. Ha solo quattro anni quando rivela il proprio straordinario talento. A dodici anni è già il più forte giocatore della Louisiana e, non ancora maggiorenne, si laurea campione degli Stati Uniti con una facilità disarmante.
A quel punto non gli resta che affrontare i più famosi campioni europei, e soprattutto quello che molti considerano il migliore al mondo: Howard Staunton.
A nulla valgono le suppliche della madre, e neppure della sua amata Adele.
L'ambizione di Paul non conosce ostacoli. Come un cavaliere, sprezzante di qualunque premio che non sia la gloria. Morphy parte per la sua missione accompagnato da un ambiguo scudiero, il giornalista Frederick Milnes Edge, lasciando la solatia città natale per smarrirsi nelle nebbie londinesi.
Chi era in realtà Paul Morphy? Quali accadimenti spensero la fiamma del suo genio, inducendolo ad abbandonare per sempre gli scacchi all'apice della carriera, e a ritirarsi in una grigia esistenza di solitudine?  Questo romanzo è il suo memoriale perduto. 
Forse favorito da una curiosa consonanza onomastica, Paolo Maurensig si è calato nel suo personaggio come in un rito della New Orleans più profonda e misteriosa.
Il suo racconto ricostruisce fedelmente le partite, i successi, le incredibili esibizioni di Morphy, e al tempo stesso svela le pieghe più segrete della sua vita, fino al duello dei duelli, la sfida che nessuno ha mai potuto vedere.
Dopo La variante Luneburg, Maurensig firma un nuovo appassionante romanzo che restituisce tutto il fascino del gioco più complesso ed enigmatico che l'uomo abbia inventato, quasi a specchio della vita: dalla mossa di apertura allo scacco matto.

Vi è genialità, poca sregolatezza, molte fissazioni, una vita sacrificata alla ricerca dell'avversario assoluto. Sparito il quale, ogni motivo di continuare a giocare perde di importanza. Una vita alla ricerca della perfezione. Sacrificando tutto. Questa è stata l'avventura umana di Paul Morphy. Da leggere d'un fiato.

domenica 15 gennaio 2023

il Re


Ottimamente e liberamente, tratto dagli scritti di Shakespeare, questo Enrico V particolarmente crudele, vede una metamorfosi da giullare e idealista a feroce e realista sovrano, obbligato a rispondere ai colpi avversi, sia interni che esterni al suo regno.
Affronta la guerra di Francia, elimina traditori interni, divide ed impera... sino alla vittoria finale... una lotta per il potere, senza tempo.
Il film è davvero ben fatto, la trama regge e gli attori sono davvero bravi.
Non passa inosservato Robert Pattison che con finto accento francese e modi da folle, interpreta il Delfino di Francia, nemico giurato di Enrico. Assolutamente da non perdere.

La novella degli scacchi


 La tragedia del nazismo nella sfida mortale di due uomini davanti alla scacchiera.
Nel duello tra il rozzo Czentovic e l'enigmatico e colto dr. B. si condensa la tensione di un conflitto in bilico tra odio e follia, simbolo di un dramma molto più vasto: sulla scacchiera si staglia infatti la disperazione di Zweig per l'oppressione nazista che proprio in quegli anni stava lacerando l'Europa in un assurda devastante guerra.
Considerata il testamento spirituale dell'autore - morto suicida pochi mesi dopo aver concluso il racconto - La novella degli scacchi è costruita su un perfetto meccanismo narrativo che, mossa dopo mossa trasforma il duello dei protagonisti in una lotta per la sopravvivenza tra mondi contrastanti, inconciliabili al pari dei pezzi bianchi e neri che si affrontano sulla scacchiera.

Metafora della vita Schachnovelle porta sulla scacchiera la vita reale e viceversa, la logica del gioco nella vita reale... il gioco più violento tra tutti diventa metafora delle passioni, sofferenze e strategie per sopravvivere ad eventi epocali, quali la follia nazista con l'unico scopo di salvarsi la vita o salvare il proprio Re.
Un uomo, vittima degli eventi, fugge verso le Americhe (come non riconoscere lo stesso Zweig suicida lontano dalla amata Patria), un uomo che rinuncia a combattere, vinto dalla stanchezza, dal dover prendere atto che tutto un mondo è finito, distrutto dalla brutalità dei nuovi venuti che hanno liquidato la vita borghese, quella ebrea e in fondo.. quello delle buone maniere di una certa Mitteleuropa.. 

Sparta e Atene


Da un lato un ordinamento democratico, innovativo, aperto agli scambi e al commercio; dall'altro un mondo chiuso, conservatore, ispirato a valore di tipo militare in nome dei quali i cittadini accettavano con orgoglio le restrizioni delle libertà individuali.
E' così che sono sempre state descritte Sparta e Atene, ma come distinguere la realtà dalla rappresentazione? 
Dopotutto, le due Poleis erano nate dalla stessa cultura, parlavano la stessa lingua, onoravano gli stessi dei.
Avevano combattuto fianco a fianco contro un comune nemico: i Persiani, prima di trasformarsi da alleate in nemiche.
Partendo dal racconto di questo antagonismo, con un'attenzione speciale alle istituzioni sociali, oltre che politiche - in particolare alla formazione del cittadino e alla condizione femminile - Eva Cantarella approda al "riuso", operato da parte della cultura occidentale, di due sistemi che, di volta in volta, sono stati invocati tanto da chi aspirava a fondare uno Stato democratico, tanto da chi voleva dar vita a uno Stato autoritario, totalitario, tirannico.
Atene è diventata la città del miracolo nel discorso di Pericle per i morti del primo anno della guerra del Peloponneso, e il mito di Sparta nasce nel momento stesso in cui i Trecento caddero alle Termopili: poco importa che fossero veramente trecento, che fossero o meno tutti volontari.
Questi sono problemi che riguardano la storia delle due città, non il loro mito: essendo per definizione fuori del tempo, questo continua a vivere sia nelle ricorrenti rivisitazioni che nel dibattito storico - politico.

Più mito che realtà, anche negli anni scolastici quello che emergeva era una lettura ed una conoscenza di parte... o stavi con uno o con l'altro... e il mito appunto prevaleva.. ora, con una dissertazione quasi pornografica, è possibile rileggere e ripensare alle due città stato, lontano dai luoghi comuni, senza commettere il reato di smettere di sognare utopia, ma avendo ben presente che queste due città, sono state, sono e saranno sempre e prima di tutto un ideale. Un'idea di buon governo a cui richiamarsi nei momenti bui... nel bene e nel male.

sabato 14 gennaio 2023

Achille e Odisseo


Che cosa vuol dire essere uomini?
Gettarsi a capofitto contro gli ostacoli a costo della morte, o pianificare con astuzia ogni mossa?
Inseguire la realtà o manipolarla? 
Essere Achille oppure Odisseo?
Nessuno fra gli antichi Greci ignorava la profonda distanza caratteriale che divideva i due eroi.
Nessuno ignorava la vita di Odisseo e la morte di Achille, l'astuzia del primo e la schiettezza del secondo, la riflessività dell'uomo maturo e l'impulsività del giovane.
Il loro desiderio di uccidere la morte - l'uno schivandola, l'altro disprezzandola.
Fin dall'Antichità, Odisseo e Achille sono considerati i paradigmi di due mondi antitetici di affrontare la vita.
Da una parte una intelligenza duttile, capace di adeguarsi alle circostanze per aggirare gli ostacoli, dall'altra la ferocia di chi pretende di dare forma alla realtà.
Odisseo sa aspettare, sopportare, pur di salvarsi.
Achille no, consuma l'attimo, divora la propria esistenza.
Perché è troppo schietto, istintivo, collerico, almeno quanto Odisseo è prudente, strategico, ingannevole.
L'uno rivolto al futuro, l'altro concentrato sul presente, sono entrambi incapaci di fare i conti con il passato.
E sono fragili, come tutti noi, come noi destinati a un corpo a corpo con la loro finitezza.
Ma che cos'é l'eroismo se non vivere fino in fondo la propria condizione mortale?
Attraverso lo sguardo di Achille e di Odisseo, Nucci racconta due diverse visioni del mondo, tanto radicate nell'immaginario collettivo sino ad oggi.

Siamo di fronte a due figure umane. Entrambe destinate alla morte, entrambe destinate a diventare mito.
Uno con la sua "bella morte", l'altro con le sue gesta... escogitate per scansare la morte.
Entrambi, per forza di cose, alla fine muoiono. Ma, ribaltamento del pensiero comune... quello che più soffre a morire è Odisseo. Lo è perché prima di farlo deve costruire un suo percorso, una summa di esperienze, avventure e sofferenze capaci di renderlo immortale agli occhi dei posteri... anzi, essendo la sua, una cultura orale... dei suoi contemporanei.
Un libro evocativo, ove è difficile parteggiare per uno dei due.. eterno dilemma.


 

il pianto delle Troiane


 All'ombra delle mura di Troia, distrutta e depredata, i Greci attendono di tornare a casa con lo sterminato bottino di guerra, donne comprese.
Ma le Troiane, dopo aver pianto i loro defunti, tenteranno di tutto pur di vendicarsi.
Dopo il successo de "Il silenzio delle ragazze", una nuova straordinaria rivisitazione di uno dei più grandi miti della storia classica.
Troia é caduta e i Greci vittoriosi, fremono per rientrare in patria. 
Per farlo hanno bisogno del buon vento per l'Egeo, che tarda ad arrivare... gli Dei si sono offesi poiché il corpo di Priamo giace insepolto e profanato.
I vincitori rimangono così in prossimità della città saccheggiata insieme alle donne che hanno rapito.
La splendida Elena contesa dai due popoli; Cassandra che ha imparato a non essere troppo fedele alle proprie profezie; la testarda Amina, con lo sguardo ancora fisso sulle torri in rovina, determinata a riscattare il proprio Re; Ecuba la ribelle che ulula sulla spiaggia silenziosa, quasi volesse risvegliare i morti; e infine Briseide, che porta in grembo il suo futuro: il figlio del defunto Achille, insieme, stringendo alleanze e facendo leva sulle rivalità degli uomini cercheranno la loro vendetta.

Il mio unico rammarico è stato non aver letto il libro che precede questo bellissimo romanzo, che ne dà significato e che permette una conclusione alla vicenda.
E' un racconto che raccoglie a piene mani, rispettandone la forma, dal mito, dall'immenso racconto di Omero... qui gli Dei sono scomparsi... gli umani restano aggrappati ad essi ma si sentono abbandonati e più di tutti sono le donne a pagare pegno. La narrazione si insinua tra i personaggi più importanti impreziosendo quanto a noi già noto. Da rileggere.

A piedi per Vogogna


Capita di andare verso Varzo, in una nebbiosa giornata invernale. Tutto invoglia a seguire il proprio itinerario, senza deviazioni, senza la legittima curiosità mossa dal divagare dello sguardo. Ma, complice la presenza di Bianca, decido di fermarmi a Vogogna. Un castello antico, un museo appena inaugurato, la presenza - poi sperimentata in diretta - di lupi e camosci, che dimostrano un ritorno della natura... ed ecco che, la nebbia si muta in magia... ideale compagna di un'oretta dedicata ad un posto colmo di storia e di natura.
Lascio alle foto la narrazione del luogo che invito a visitare in punta di piedi.












 

domenica 8 gennaio 2023

The Pale Blue Eye


Sottotitolo: I delitti di West Point. 
Con due - a mio giudizio - grandi attori: Christian Bale e Harry Melling. Un film che si dipana tra l'horror, lo storico, il noir... riuscendo a passare dall'uno all'altro senza colpo ferire. Una bella storia ove a poco a poco scopriamo che vi è l'orrore si, ma che questo ha un costo che nasce dalle debolezze e dall'amore paterno. Ma... nel finale sta un secondo finale... di cui non voglio dirvi nulla e di cui non sareste in grado di venirne a capo. Grandioso.
La scuola dei cadetti militari di West Point è in preda all'orrore. Morti misteriose si susseguono... chi uccide e strappa il cuore ai giovani ragazzi? E perché nessuno vuole parlare?

Together Free


Girato in forma di documentario, narra le avventure di due amiche: Kristin e Val, appassionate di montagna che decidono di condividere un viaggio in Himalaya, sino al campo base dell'Everest sulle tracce del padre di una delle due.
Attraverso un sentiero parallelo a quello super affollato che conduce alla meta, si misureranno nell'avventura, nella fatica, nell'affrontare la quota.. ma soprattutto nel dare un nome ed un valore alla loro amicizia. Ne usciranno più legate di prima... e a noi doneranno un bellissimo racconto.
 

I film del 2022

 

Anche il cinema vuole la sua parte. Molti dei film li ho visti grazie a Netflix che permette di godere di ottimi prodotti. Poterli vedere sul PC quando e dove vuoi non ha prezzo.

1. Django Unchained - Tarantino rivisita il West. Lo fa con il suo consueto dono di violenze ben calibrate inframezzate da dialoghi che hanno del surreale... smontando il mito dei cowboy, restituendo pan per focaccia al razzismo americano, raccontandoci una favola - feroce - a lieto fine. Divertente se lo si lascia fare, ci si lascia condurre senza discutere troppo.

2. The harder they fall - Sempre il West. Quello dei neri, ben divisi dai bianchi. Città e villaggi abitati da soli neri. Ove la violenza, la prepotenza e la sopraffazione nulla hanno da invidiare all'altra metà. La breve incursione nel mondo dei bianchi porterà solo danni... Davvero molto molto bello.

3. C'era una volta Hollywood - Sempre Tarantino. Rivisitazione del mito di Hollywood e di un ben preciso istante della storia recente. Ovviamente le cose non vanno a finire come nella realtà. Ci si diverte per la capacità degli attori di costruire personaggi di cui non è facile dimenticarsi..

4. Motherless Brooklyn - Un grande Edward Norton affianca un oramai malato ma sempre mitico Bruce Willis. Bruce recita poco e si vede la sua sofferenza. Un noir tutto americano in una New York matrigna.

5. Higwaymen - L'ultima imboscata - Kevin Costner e Woody Harrelson ci fanno godere un inseguimento della famosa coppia Bonnie e Clyde. Finira malissimo... per i cattivi. Ma tutto seguendo un copione che non lascia un attimo di fiato.

6. A mente fredda - The Coldest Game - Un matematico alcolizzato viene trascinato suo malgrado in una guerra di spie mentre il mondo trema a causa della possibile guerra dei missili di Cuba. Tra giochi di scacchi, pericoli di morte continua, spionaggio ed inseguimenti... ma anche inaspettate amicizie... un bellissimo film d'epoca.

7. Love + Death + Robot - 3 serie - tre serie dedicate alla fantascienza e non solo. Disegnati benissimo. Trame fantastiche. Meritava di più. 

8. Cena con delitto - Kniwes Out - Volete divertirvi? E allora non perdetelo. Grandissimo Daniel Craig capace di reinventarsi nell'investigatore privato, vagamente tonto ma da cui guardarsi per la capacità di analisi. Cast stellare.

9. La via incantata - documentario - Il merito va all'argomento. Il sentiero Bove in Val Grande. Dovevo vederlo al cinema, ma la pandemia ha bloccato tutto. Lo vedo su Sky e ne vale davvero la pena. La ricerca del sentiero verso la riserva integrale un poco romanzato ma intenso.

10. Snatch - lo strappo - Riderete a crepapelle. A sapere l'inglese deve essere geniale per le parlate storpiate. Una serie di episodi che si intrecciano tra loro ove ogni cattivo è più cattivo degli altri.. oppure no?

11. Malnazidos - Nella valle della morte - Ex Acqueo - Quando gli spagnoli fanno un horror, lo fanno davvero bene. Zombie, Fascisti e comunisti, la guerra civile spagnola sullo sfondo, un esperimento nazista sfuggito di mano... si ride e ci si spaventa. Una miscela sempre azzeccata.

Le montagne del 2022


1. Giro dei 5 rifugi valle Formazza

Struggente. Una camminata in un ambiente che non vedevo da oltre vent'anni. Una giornata superlativa a cui non è mancato nulla per renderla speciale. Un panorama unico ad ogni svolta. Superlativo. Non ho altri termini per narrarlo.

2. Lago del Turlo commemorazione Beppe

A fronte di un posto bellissimo, una cerimonia per ricordare Beppe. Siamo in tanti a questo appuntamento. Tanta commozione, tanta tristezza ma anche il fatto di esserci e dimostrare il nostro affetto. Ci sono persone che riescono a legare altre persone, magari con l'idea di una passione, ma molto spesso per una capacità di dare affetto e distribuirlo a tutti. Questo è stato Beppe. Questo prima di ogni altra cosa. 

3. Bocchetta d'Aurona con Bianca

Porto Bianca dal passo del Sempione sino alla Bocchetta d'Aurona. Un tempo grandissimo ghiacciaio... ora ridotto ad uno scarto da banco frigo del supermercato... A chi mette ancora in discussione il riscaldamento globale suggerisco di andarci... e di soffrire per quello che stiamo facendo a questo bellissimo pianeta.

4. Teggiolo in solitaria

Ne avevo voglia, volevo ripercorrere un itinerario che regala grandi emozioni. Salito dalla pineta della Fraccia. raggiungo la cima tramite la direttissima... una bellissima impresa coronata dalla neve in quota, dal panorama stupefacente e dalla totale solitudine.

5. Dumenza - Lema con Franca

Inizio l'anno con una gita facile ma appagante. Porto Franca sino al Lema. Una cima che regala emozioni e panorami particolari. Giornata fredda in cima ma davvero molto molto bella. Innegabile.

6. Passo del Croso con Max

Altra bellissima giornata con un percorso di tutto rispetto. Saliti da Fondovalle raggiungiamo il lago d'Avino passando dal Croso. Quando si esce dal Croso si rimane a bocca aperta di fronte alla bastionata che anticipa la Punta di Valgrande. Bellissimo il rientro in ambienti intonsi.

7. Al Pizzo Rovale in solitaria

Poteva mancare la salita in una caldissima giornata al Pizzo Rovale? Poteva mancare la consueta testata a pochi metri dalla cima? Potevo dimenticare questo percorso di una bellezza unica? No. Ed in fatti eccomi qui.

8. Giro a Solcio autunnale solitaria

I colori e i suoi sono speciali. L'ambiente che anticipa l'inverno ripaga della fatica. Una gita lunga e divertente... mentre il Sole riscalda e ogni passo si resta meravigliati dalla bellezza.

9. Giri a funghi

Ogni anno abbandono il raggiungimento delle cime per concentrarmi nei boschi a mezza costa. Lo facci o per la passione dei funghi. Passione che, se anche non spesso premiata, regala tante emozioni. Da solo o in compagnia, camminare alla ricerca di un porcino (con grande fatica a causa della mia pessima vista, lo ammetto) è un'esperienza impagabile.

10. Campo dei Fiori - Orino con Daniele e Bianca

Poco più di una lunga passeggiata in quota ma che permette di festeggiare degnamente l'anno nuovo. Sul tracciato tantissima gente, tutti salutano, sorridono, augurano buon anno... a vederlo oggi... a posteriori... cazzarola se erano malriposte le speranze per questo nuovo anno... ora non ci resta che aspettare il 2023.

sabato 7 gennaio 2023

I libri del 2022


Inizio anno tempo di bilanci. Non possono mancare i miei amati libri. Piccoli parallelepipedi rettangolari capaci di donare incredibili emozioni, riempire spazi vuoti, entusiasmare, far vivere vite di altri, avventure, ricordare dati, confutare certezze o aumentare i dubbi... Tutto questo per me sono i libri.

Ora, pur con tutti i limiti del caso (la salute, il mio occhio) eccomi a tirare un bilancio delle letture e fare una classifica delle letture: 29 libri - 8.325 pagine. Numeri che non dicono nulla, nella realtà, di quanto realmente mi hanno reso i momenti dedicati alla lettura... estraniandomi completamente da tutto ciò che accadeva intorno a me, allontanandomi dal rumore che oramai riempie le nostre società rendendole assurdamente confuse... e rendendo noi confusi, indecisi, distratti, tristi.

Ecco che ci viene in supporto il libro... la parola stampata... capace di spiegarci i nostri pensieri, di darci spiegazioni a domande mai poste... o semplicemente a darci sollievo.

Ma ecco la classifica di quest'anno appena trascorso:

1. Oliver Sacks - In movimento

Ben due titoli dello stesso autore. Oliver Sacks sbanca il botteghino e riempie la classifica... La biografia di un grandissimo scienziato, nonché divulgatore. Si racconta senza nascondere nulla. Si legge d'un fiato. Se prima avete letto i suoi libri troverete spunti e richiami che vi aiuteranno a comprendere ed apprezzare questo bellissimo testo.

2. Oliver Sacks - Risvegli

Da questo libro il famosissimo film con Robert De Niro. La storia vera di persone malate e chiuse in una malattia senza speranza che vengono riportate in vita da un farmaco "miracoloso" che però dimostra tutti i suoi limiti...e per dare quale vita?

3. Bergsveinn - Il vichingo nero

La storia vera... in parte romanzata del Vichingo nero che per primo seppe sfruttare le colonie di trichechi e foche dell'Islanda per creare un impero commerciale. 

4. Telmo Pievani - Imperfezione

Telmo Pievani, scienziato e divulgatore, ci racconta come la vita si trasformi nel tempo e di come la nostra illusoria idea di perfezione sia totalmente fuori luogo... e non per colpa della natura.

5. Erika Fatland - La frontiera

Se una cosa è troppo grande le si gira intorno per comprenderla meglio. E' ciò che ha fatto la norvegese Erika Fatland, compiendo il periplo della Russia... tutti i suoi confinanti, nel bene o nel male, hanno dovuto farci i conti... ecco il racconto della sorprendente avventura. Bellissimo.

6. Paolo Colagrande - Salvarsi a vanvera

Una piacevole scoperta, questo romanzo. Qua e là trovi disseminati piccoli diamanti. Spunti per riflettere, citazioni filosofiche, si ride e si piange... ma soprattutto si riflette. Grande scrittura.

7. Paolo Rumiz - La leggenda dei monti naviganti

Non si può non amare Rumiz quando narra dei suoi viaggi... in posti lontani dalla folle corsa della civiltà... sulle Alpi e poi sugli Appennini... due mondo molto simili ma anche molto diversi. Da scoprire ed apprezzare.

8. Roger Scruton - Manifesto dei conservatori

Sruton sa scrivere. Sa narrare. Certamente sa motivare con modi e toni pacati le sue ragioni. Si può essere d'accordo oppure opporvisi... ma non si può non rifletterci.

9. Matteo Nucci - Achille vs Odisseo - La ferocia e l'inganno

Iliade ed Odissea ci narrano ancora oggi un modo di essere. Feroci come Achille o Ingannatori come Ulisse (od Odisseo, scegliete voi)... spunti di viaggio, racconti del passato, azioni e pensieri che ancora oggi insegnano ad essere uomini.

10. Delphine Horvilleur - Piccolo trattato di consolazione

Che armi abbiamo di fronte alla morte? E se non ne abbiamo, come difenderci almeno, come affrontare il tutto senza fingere? Cosa dire di chi non c'é più, cosa non dire, cosa conservare? Una rabbina ebrea ci racconta i suoi stratagemmi per confondere, non potendo sconfiggerla, la morte.



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