domenica 15 gennaio 2023

Sparta e Atene


Da un lato un ordinamento democratico, innovativo, aperto agli scambi e al commercio; dall'altro un mondo chiuso, conservatore, ispirato a valore di tipo militare in nome dei quali i cittadini accettavano con orgoglio le restrizioni delle libertà individuali.
E' così che sono sempre state descritte Sparta e Atene, ma come distinguere la realtà dalla rappresentazione? 
Dopotutto, le due Poleis erano nate dalla stessa cultura, parlavano la stessa lingua, onoravano gli stessi dei.
Avevano combattuto fianco a fianco contro un comune nemico: i Persiani, prima di trasformarsi da alleate in nemiche.
Partendo dal racconto di questo antagonismo, con un'attenzione speciale alle istituzioni sociali, oltre che politiche - in particolare alla formazione del cittadino e alla condizione femminile - Eva Cantarella approda al "riuso", operato da parte della cultura occidentale, di due sistemi che, di volta in volta, sono stati invocati tanto da chi aspirava a fondare uno Stato democratico, tanto da chi voleva dar vita a uno Stato autoritario, totalitario, tirannico.
Atene è diventata la città del miracolo nel discorso di Pericle per i morti del primo anno della guerra del Peloponneso, e il mito di Sparta nasce nel momento stesso in cui i Trecento caddero alle Termopili: poco importa che fossero veramente trecento, che fossero o meno tutti volontari.
Questi sono problemi che riguardano la storia delle due città, non il loro mito: essendo per definizione fuori del tempo, questo continua a vivere sia nelle ricorrenti rivisitazioni che nel dibattito storico - politico.

Più mito che realtà, anche negli anni scolastici quello che emergeva era una lettura ed una conoscenza di parte... o stavi con uno o con l'altro... e il mito appunto prevaleva.. ora, con una dissertazione quasi pornografica, è possibile rileggere e ripensare alle due città stato, lontano dai luoghi comuni, senza commettere il reato di smettere di sognare utopia, ma avendo ben presente che queste due città, sono state, sono e saranno sempre e prima di tutto un ideale. Un'idea di buon governo a cui richiamarsi nei momenti bui... nel bene e nel male.

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