sabato 14 gennaio 2023

Achille e Odisseo


Che cosa vuol dire essere uomini?
Gettarsi a capofitto contro gli ostacoli a costo della morte, o pianificare con astuzia ogni mossa?
Inseguire la realtà o manipolarla? 
Essere Achille oppure Odisseo?
Nessuno fra gli antichi Greci ignorava la profonda distanza caratteriale che divideva i due eroi.
Nessuno ignorava la vita di Odisseo e la morte di Achille, l'astuzia del primo e la schiettezza del secondo, la riflessività dell'uomo maturo e l'impulsività del giovane.
Il loro desiderio di uccidere la morte - l'uno schivandola, l'altro disprezzandola.
Fin dall'Antichità, Odisseo e Achille sono considerati i paradigmi di due mondi antitetici di affrontare la vita.
Da una parte una intelligenza duttile, capace di adeguarsi alle circostanze per aggirare gli ostacoli, dall'altra la ferocia di chi pretende di dare forma alla realtà.
Odisseo sa aspettare, sopportare, pur di salvarsi.
Achille no, consuma l'attimo, divora la propria esistenza.
Perché è troppo schietto, istintivo, collerico, almeno quanto Odisseo è prudente, strategico, ingannevole.
L'uno rivolto al futuro, l'altro concentrato sul presente, sono entrambi incapaci di fare i conti con il passato.
E sono fragili, come tutti noi, come noi destinati a un corpo a corpo con la loro finitezza.
Ma che cos'é l'eroismo se non vivere fino in fondo la propria condizione mortale?
Attraverso lo sguardo di Achille e di Odisseo, Nucci racconta due diverse visioni del mondo, tanto radicate nell'immaginario collettivo sino ad oggi.

Siamo di fronte a due figure umane. Entrambe destinate alla morte, entrambe destinate a diventare mito.
Uno con la sua "bella morte", l'altro con le sue gesta... escogitate per scansare la morte.
Entrambi, per forza di cose, alla fine muoiono. Ma, ribaltamento del pensiero comune... quello che più soffre a morire è Odisseo. Lo è perché prima di farlo deve costruire un suo percorso, una summa di esperienze, avventure e sofferenze capaci di renderlo immortale agli occhi dei posteri... anzi, essendo la sua, una cultura orale... dei suoi contemporanei.
Un libro evocativo, ove è difficile parteggiare per uno dei due.. eterno dilemma.


 

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Capitalismo Woke