sabato 31 ottobre 2015

Addio Arnold's

E' morto Al Molinaro. il Mitico Alfred "Al" Del Vecchio proprietario di "Arnold's" sede di tutti gli episodi di Happy Days.
Chi lo ha conosciuto ricorderà la mitica frase "Eh già, già, già ..."
Era lui ad assistere alle strane avventure quotidiane dei nostri beniamini televisivi. Lui non metteva becco, ma con ostinata filosofia tutto osservava e concludeva con un laconico "già, già, già"...
Ciao Al. Simpatico amico delle serate in Tv.

Frankenstein Junior


Non si può prescindere da questo capolavoro del cinema, senza dare uno sguardo a quell'autentico mattatore che è Martin Feldman.
Che dire di questo Film, che non sia già stato detto?
Che ribalta il dramma scritto da Mary Shelley. Che dimostra che anche con le peggiori intenzioni il bene trionfa.
Che gli attori sono in uno stato di grazia assoluto. Che è un autentica opera d'arte in grado di mettere d'accordo critica e pubblico.
Girato nel 1974, Mel Brooks da un idea di Gene Wilder (attore principale) riprende le stesse scene, strumenti e struttura del film originale, mutandolo in divertente scherzo.
La scena della gara di freccette con l'ispettore Kemp? Geniale.
Ululì, Ululà! Grandioso.
Frau Blucher! e i cavalli si imbizzarriscono!
Che dire del mostro che balla e canta al cabaret?
Tutto questo su il sito ufficiale

The Eagle

Il filo rosso di questo film è l'onore.
Quello perduto e quello ritrovato.
La Nona legione scompare nel profondo della Britannia, il figlio del suo comandante vuole ritrovare l'aquila, simbolo di Roma, per riabilitare la sua famiglia agli occhi dei suoi concittadini.
Uno schiavo si lega a quest'uomo e presta un giuramento di prestare servizio in cambio della vita.
Un soldato romano, fuggito di fronte alla battaglia, si riabilita in un nuovo scontro.
Ben girato, ottimi paesaggi, trama godibile e mai fiacca. Un film che ci fa conoscere un ottimo Channing Tatum.
Rivisto più volte.

venerdì 30 ottobre 2015

Minions... ovvero quando il gregario supera il capo

Partiti come gregari del "cattivissimo" Gru, con il film del 2010 e sequel, i Minions si sono scoperti essere piacevoli anche in solitaria.
Ed eccoli quindi dalle origini a pochi istanti prima di conoscere Gru in una rocambolesca avventura che li porterà sino alla Londra degli anni '60.
Ancora una volta, un cartoon per piccoli, rivela la sua vena ironica per grandi con tanto revival...
Piacerà a grandi e piccini, questo divertente on the road che ci presenta un Expo Cattivi, una super cattivissima con la voce della Litizzetto, una sonora presa in giro degli inglesi e della Regina.
Visto il successo ottenuto, aspettiamoci un sequel.

domenica 25 ottobre 2015

Tipi da mercatino

 
Se decidi di passare una domenica gestendo la bancarella dell'usato, o meglio dello svuotamento della cantina, sappi di dover accettare quel che viene con spirito aperto e totale abnegazione... o disincanto.
Per la seconda volta partecipiamo anche noi, con un piccolo spazio cercando di "piazzare" scarpe usate, padelle, bicchieri, qualche abito, oggetti vari che facevano solo polvere in casa o in soffitta.
Appena posi le borse vieni assalito da torme di extracomunitari (maschi), che a tutti i costi vogliono soffiare l'affare ad altri e ottenere il miglior prezzo.
Oggetto dei loro desideri: padelle, caffettiere, scarpe, bicchieri colorati, tazzine.
Si mercanteggia, si discute animatamente, vedi lacrime false e sorrisi veri, assalti portati da veri esperti...
Poi inizia il passaggio delle donne. Sole o in coppia esaminano anche gli abiti, le tazzine, i piatti, gli oggetti di uso domestico e comprano.
A seguire donne italiane, albanesi, ucraine (poche) che comprano borse e portafogli.
Qualche collezionista o uomo italiano in cerca dell'affare: musica, dischi, giochi, DVD...
La pausa pranzo fa mutare il panorama.
Gli arabi calano vistosamente cedendo il passo all'est Europa.
Calano anche gli affari... i presenti ciondolano mantenendosi a 3 metri dalla bancarella e avvicinandosi solo a colpo sicuro.
Ci si diverte, si osserva varia umanità, si scopre un sacco di nuovi "italiani" e anche i vecchi.
Educazione ed ignoranza si mescolano in entrambe le due tipologie. Anche se agli Italiani vecchi non riesci a perdonarla... Perché di loro hai un idea diversa. Idem per gli stranieri.. la loro educazione ti meraviglia.. a volte devi ricrederti.
Occorre vedere queste novità con occhi nuovi e curiosità, voler conoscere e parlare, ridere e salutare, rispettare e farsi rispettare...
Se poi a fine giornata hai pagato le spese e ricavato qualcosa, il gioco è fatto.
 

sabato 24 ottobre 2015

Al Tignolino

No, lo ammetto. Al Tignolino quest'anno non ci avevo pensato.
Avevo pensato al Testa di Menta, al Togano, ma al Tignolino che sta proprio lì in mezzo proprio no!
Poi, guardando su Hikr le varie relazioni che lo riguardavano, dato che si trova in Ossola, mia terra natale e patria delle mie migliori camminate, che infine da quelle parti non ci ero mai andato, mi sono detto "perché no?".
E così è stato. Pur avendo nevicato nei giorni scorsi, e quindi messo in conto qualche fastidio in più, sono partito per la mia ennesima solitaria.
Arrivo tardi, parcheggio molto indietro sulla strada (non conosco le usanze locali e non voglio rischiare multe o fastidi) e quindi sono costretto a recuperare aumentando il passo.. la in fondo il Tignolino mi aspetta.. alle sue spalle il sole comincia a far capolino..
 
Sino alla Costa dei Bagnoli nulla da raccontare. Boschi bellissimi e silenziosi, funghi matti ovunque, nessuno sul percorso. Quasi non fa nemmeno freddo...
Al passo due sorprese: la quota indicata sul segnavia è sbagliata (qualcuno lo ha evidenziato con un pennarello e inizia il tracciato innevato. Complice il lato nord e la recente nevicata mi trovo rallentato da una trentina di centimetri di neve immacolata... poi troverò una traccia che mi permette di non finire fuori tracciato...
 Ecco in lontananza il Togano e il Passo di Basagrana... sino a laggiù testa bassa e gambe in spalla.
Arrivo al Passo e la neve, come di incanto finisce, lasciando il posto ad un paesaggio assolato e tiepido.
Eccola lì la mia meta: il Tignolino... si segue la cresta e si risale la pietraia finale, libera da neve e ghiaccio e con un panorama autunnale fantastico. La felicità è essere esattamente e fare esattamente ciò che avevi desiderato. Sono felice.


Alien 3 - attenti al cane

 
Terzo episodio della fortunata serie, che vede contrapporsi il Tenente Ripley (Sigourney Weaver) al mostro polimorfo e intruso.
Visto nella versione inglese, ancora una volta prevede una storia parzialmente diversa da quella italiana... il perché non lo scoprirò mai.
Riprende dal precedente episodio, con la fuga di tre superstiti dalla nave madre e la caduta della navicella di soccorso su Fiorina Fury 16, un pianeta ove permane una colonia di detenuti che si occupa di fondere metalli e praticare una religione salvifica...
Mentre nella versione italiana, l'alieno riappare sfruttando il corpo di un cane di uno dei detenuti, qui è un bue a farne le spese (mai apparso sugli italici schermi) determinando la forma del nuovo mostro, che a volte è un incrocio con un cane (non un barboncino intendiamoci) e volte con un vitello... l'effetto finale non cambia.
Bello certamente per la povertà di risorse ben sfruttate, per l'effetto claustrofobico, per le storie personali dei detenuti e per come il regista riesca a tracciarne macchiette divertenti con tratti di umorismo.
Le evidenti differenze, anche nel finale ove la morte di Ripley vede il tentativo di nascita dell'alieno danno l'evidenza della difficile gestazione (capito la battuta?) del film...
Insomma: due film al prezzo di uno. A condizione di capirci qualcosa.


mercoledì 21 ottobre 2015

Presi in giro ...

 Suonatore...
 Pesce grosso...
 Basta la musica e un po' di sole per fare gruppo..
 Piccantissimi..
 Fermate l'architetto..
Buon appetito!

domenica 18 ottobre 2015

Fede, Arte e Storia

Entrate in una qualsiasi delle migliaia di chiese che costellano la nostra bellissima Italia. Al netto della paccottiglia che le circonda, contengono arte, storia, fede... Romanico, Barocco, Gotico, e via così la Storia, quella con la S maiuscola ci passa di fronte.
Architettura, Pittura, Scultura, Lavorazioni delle facciate, vetrate, mobili, oggetti di ogni dimensione e utilizzo, tutto ci narra qualcosa... Per cui, quando passate la prossima volta davanti alla più insignificante delle chiese, buttate un occhio...
 Non serve essere credenti per provare emozioni incredibili, scoprire opere d'arte, vivere la Storia...



sabato 17 ottobre 2015

Sulle bancarelle..

Piano piano si avvicina il Natale... finita l'estate se ne sente l'odore.. e tutto torna ad avere diversa luce e diverso odore.
Ci si acciambella in cerca dell'ultimo raggio di sole, quello che fino a ieri era fastidio da evitare oggi è piacere da cercare.. mentre sulle bancarelle appaiono oggetti più o meno curiosi, più o meno inutili, cui gettare un occhio per cercare quello stupore smarrito da tempo.



Expò ... e tre!

Per la terza volta visito l'Expo, evento che si sta rivelando una delle migliori occasioni degli ultimi anni per un Italia in cerca di visibilità e ripresa. Ottima la gestione, ottimo il cibo, ordinate le code...
Non pare nemmeno di essere vicino a Milano, in Italia... Non ci stanca mai di girare per padiglioni.
O meglio dopo 7 ore in giro qualche cedimento c'è.



La giustizia di Tex

Inizia con un mistero il Maxi Tex n. 19 "La giustizia di Tex". Una storia? Due storie? Io ho quella con la scritta "una storia inedita" in giro (vedi illustrazione) ve ne sono con "due storie inedite"... errore da collezionista.
Morale, si tratta di due storie, scritte da due mani diverse e costruite nella trama da unica mente.
Evidentemente una storia intera di 324 pagine, nel ranch Bonelliano non riescono più a scriverne... e allora spazio a due diversi prodotti, sotto tutti gli aspetti... con un unico comune denominatore: il nostro eroe e il suo concetto di giustizia. Che poi a guardar bene è sempre quello, che troviamo in tutti gli episodi degli ultimi 50 e rotti anni...
Quindi, la copertina è una scusa (oserei dire un lapsus freudiano) e la necessità era fare cassa con due storie pronte nel cassetto.
La prima "La rabbia di Rick Melville" disegnato da Cossu, pare più un Manga che un western, ma oramai ci abbiamo fatto l'abitudine, Tex non invecchia, cambia d'abito... cambia stile.. a volte con esiti sconcertanti.. Massima cura nei dettagli, il puntinato a china è gradevole, ci si deve fare l'occhio.
La trama: un uomo ingannato e imprigionato evade e cerca di farsi giustizia da sé. Tutto è a suo sfavore... ma se c'è di mezzo Tex la storia prende un altra piega.
La seconda "Il prezzo dell'Odio", torna ai vecchi splendori. Graficamente più cupo ma più legato alla vicenda ed alle corde del nostro pupillo, vede un latifondista cercare di approfittare di indiani ribelli cui attribuire colpe che non hanno.
E' la solita vecchia storia... gridando al lupo un fesso lo troverete sempre.
Anche se a tratti Tex assomiglia a Poirot e le sparatorie (come ha scritto qualcuno) sembrano riprese da un videogame, l'esame è superato e un paio d'ore di gradevole compagnia scorrono.

sabato 10 ottobre 2015

La morale al contrario

Invito tutti ad andare ad ascoltare le parole dette dai parenti dei due rapinatori uccisi  VIDEO durante la fallita rapina ad un gioielliere di Ercolano.
Poteva sparargli alle gambe, non ucciderlo... Mettendo in conto che una rapina è un evento accettabile, normale, a cui rispondere non con l'intento di uccidere, quello no, ma con l'intento di ferire, fermare...
Oltre al solito vittimismo "neanche ad un cane lo trattano così.. nessuno ci è venuto a dire che era morto"... Ora, ad un cane che morde ci sparano. Può spiacere ma lo dice la legge.
Ad un cane rabbioso, lo si rinchiude e lo si sopprime.
Ad un cristiano si cerca di spiegare che non si fanno certe cose, con il carcere se serve... e se non capisce prima o poi rischia una risposta (magari sproporzionata, magari spontanea, ma comunque una risposta).
Quindi che giustizia cercano i parenti? Che giustificazione?
E allora vogliono vendetta, cercano le attenuanti, si giustificano ma intanto minacciano...
La morale va al contrario. E noi con lei.
 

Poltergeist lo spirito dell'Enel

Già nella versione cruenta diretta da Tobe Hooper nel 1982 si capiva che di corrente ce n'era parecchia, talmente tanta da costituire un bel problema.
In questa riedizione del 2015, benché ci si spaventi meno, si colgono meglio i dettagli e la trama di quanto accaduto: è colpa dell'Enel!
Costruita sopra un cimitero (e che sarà mai) ma soprattutto di fianco alle linee dell'alta tensione la cui distanza (in Italia sino a 59 metri, norme ARPA - FVG) qui non viene rispettata... gli effetti sono nefasti, lo capirebbe persino un fantasma.
Se poi nella suddetta casa ci metti ad abitare una famiglia in difficoltà economiche, che si guarda bene dal pagare le bollette Enel (non hanno i soldi) ma in compenso usa gli apparecchi elettrici a sbafo, è chiaro che occorra fare chiarezza (capito la battuta?).
E così i Poltergeist si scatenano accendendo e spegnendo luci, muovendo alberi, alzando i capelli dei ragazzini, aprendo armadi in cui se butti una corda si esce dal soffitto della sala...
Non contenti si arrubbano la ragazzina, poi fanno cacare addosso il bambinetto tirandogli i pagliacci, poi fanno immaginare cose strane (trapani che bucano i muri, catrame puzzolente in cantina, alberi che ti afferrano per le mutande e te le tirano) insomma, la morale è sempre la stessa: pagate la bolletta, eviterete fastidi.
P.S. ora che in bolletta vedremo anche il canone RAI gli spiritelli ci mostreranno la De Filippi in déshabillé ?

sabato 3 ottobre 2015

Jurassic World o ... della ridondanza della capra

Partiamo da una certezza: in ogni episodio della saga c'è una capra che finisce male. Perché tocchi alla capra non lo so ancora... forse il regista la odia. Ad ogni episodio c'è il gioco a chi la fa più grossa: se la volta scorsa tutto è stato un disastro, il rimedio è fare qualcosa di ancora più grande e ovviamente disastroso.
E così, a fronte di un incredibile tecnologia messa a disposizione del pubblico, in cui scatenare l'effetto WOW! (mi ricorda la pubblicità di una nota marca d'auto... no, non quella delle marmitte taroccate) si sfiora il ridicolo per come viene gestita la creazione e lo "svezzamento" dei mostri da presentare al parco.
Apriamo una piccola parentesi: perché andare a vedere questi mostri? A partire dagli antichi serragli (già noti presso i romani) presto nell'uomo moderno, soprattutto nell'800 si scatenò la caccia all'esotismo.. e cosa c'è di più esotico di una specie estinta e riportata in vita con la scienza? E ancora più esotico, perché non taroccarla un poco e renderla più inquietante?
Da qui la serie Jurassic... che al netto dei precedenti episodi vede questa volta la solita coppia: lei bella e troppo presa dal lavoro, lui bello ma troppo preso da se stesso e dai suoi cuccioli, i ragazzini lasciati in balia dei mostri con esiti dubbi ed infine il nostro mondo jurassico.. ove la fantasia supera la realtà no anzi il contrario... il finale è sempre quello. Ottimi gli effetti speciali.

venerdì 2 ottobre 2015

Zucchero Fornaciari - Blue's

Non so quale angelo ispirò Zucchero quel giorno. Quello è certo è che ne uscì quest'album.
Bello, talmente bello che divenne il più comprato di tutti e venne superato solo una volta, sempre da Zucchero due anni dopo con "Oro Incenso & Birra".
C'è il blues, il funk, il Soul.. c'è tutto quello che prima mancava nella musica italiana. Ed è talmente potente l'impatto che ringraziamo ancora oggi chi ce lo ha dato.
Molti danno del ruffiano e del furbone al buon Zucchero, ma non vi è dubbio che qui toccò il cielo della musica... dopo di allora il nulla.
Dune Mosse. Che dire di questa canzone? Quando comprai il CD che posseggo tuttora, rimasi a bocca aperta per questa bellissima poesia d'amore.
Pippo! E chi non ha cantato Pippo? "Non ti sopporto più, davvero" è un inno al giramento di maroni spesso citato quando le cose non vanno...
"Senza una donna" altro tormentone d'amore.. della serie e se rimango solo... quante recriminazioni!
"Hey man" da l'idea della strada da percorrere... per andare dove ovviamente è poco importante... "ehi fratello di una notte d'estate" non sa di parrocchia e di oratorio? Se tutto parte dal piccolo e dal personale.. qui c'è il "Sugar" che tutti amiamo.


giovedì 1 ottobre 2015

The velvet Underground - Peel Slowly ad See

 
Non esiste gruppo che prescinda dal produrre il "cofanetto", meglio ancora se postumo o pressoché!.
I Velvet Underground non fanno eccezione. La classica banana gialla sfoderabile sul coperchio, il libretto pieno di foto e citazioni, 5 coloratissimi cd musicali con altrettante bellissime copertine che richiamano i bei tempi andati.
Mi rammenta un Natale. Lo ricevetti (su esplicita richiesta) da mia moglie.
Il cofanetto Polydor è del 1995 - quindi compie vent'anni proprio or ora.
La voce profonda di Lou Reed la fa da padrona nella maggior parte del materiale inciso oltre a molte rarità, materiale pubblicato in bootleg e inediti assoluti.
Le note sono scritte da David Fricke, giornalista della rivista Rolling Stones.
Come non citare Nico in "All tomorrow's parties" ed in "Sunday morning" ?
Da possedere, leggere, ascoltare e riascoltare... oggi dopo 20 anni.


Ultra