martedì 29 novembre 2016

Girovagando per vecchi edifici

 Nel corso delle mie attività, mi capita di visitare vecchie abitazioni... dimenticate dagli uomini ma non dal tempo e dalla natura, conservano segreti e attendono solo di essere riscoperte. Non sto parlando di edifici romani o preistorici... semplicemente di case del secolo scorso.. che dimostrano una tecnologia ed una dotazione tecnologica che lascia a bocca aperta... Perché se è vero che può apparire obsoleta, ha un fascino tutto particolare e dimostra un attenzione per i dettagli che merita attenzione...
In particolare, sono gli impianti (caldaie, parti elettriche, serramenti) ove la maestria artigiana appare in maniera evidente... guardare per credere.
 







lunedì 28 novembre 2016

Tex - Wanted

 
"Era destino", dice chi cerca di trarre conforto da una bruciante sconfitta o da un profondo dolore, pensando che così doveva andare, perché qualcuno (o qualcosa) lo aveva prestabilito.
Mentre Sartre diceva: "la libera scelta che l'uomo fa di sé stesso si identifica assolutamente con ciò che si chiama il suo destino". Come a dire, notava il critico Alessandro Piperno, "che il destino non esiste. Il destino è ciò che scegliamo di fare. Tutto il resto è un alibi".
Una cosa è certa: per mille motivi, i due protagonisti delle storie di Tex qui proposte a colori e in grande formato, per quanto riguarda la possibilità (o meno) di costruirci da soli il proprio destino, potrebbero sicuramente raccontarne delle belle anche senza accampare comode attenuanti, visto che entrambi hanno provato sulla loro pelle la difficoltà di sopravvivere in un mondo in cui la Legge e la Giustizia sono spesso parole che ognuno interpreta a modo suo, e in cui la linea che divide il sentiero degli eroi da quello dei banditi è sottile, evanescente, ambigua, difficile da individuare.
Del resto, se la vita, nel Wild West, era per dura per chi vi era nato, pensate a quanto potesse esserlo per chi vi giungeva senza esperienza, con tanta speranza nel cuore e molti luoghi comuni, pronti ad essere presto sfatati, come unico viatico. (tratto dal libro).
 

Due distinti episodi, compongono questo Texone: "Eroe per caso" ove un ladro di galline, viene coinvolto in una vicenda più grande di lui, ma con un atto di coraggio e grazie all'aiuto di Tex, riesce a redimersi e trova la sua strada.
Troviamo il più classico dei racconti western... una banda di cattivoni, l'eroe solitario, il ranger, la sfida al villaggio, la bella rapita... classico come non mai.
In "Bad River", viceversa, è la storia di una intricata vicenda famigliare, destinata a tornare a galla dopo tanto tempo e a causa del ritorno dal carcere di un cow-boy accusato di omicidio... Tex come al solito ci mette il becco, e con grande acume risolve il "cold-case"... saga tipo "il trono di spade" in versione allevatori di vacche e cavalli...
Due matite diverse, due trame diverse. Sempre piacevole. Tex è una certezza... qualsiasi storia gli capiti... Stefano Andreucci e Aldo Capitanio, centrano l'obbiettivo... donandoci oltre 200 pagine di divertimento assicurato.

domenica 27 novembre 2016

il cacciatore e la regina dei ghiacci

Un Chris Emsworth imbolsito, ripreso ancora una volta nel ruolo del cacciatore, e ancora una volta costretto ad affrontare la regina cattiva, anzi due... sorelle per giunta... una peggio dell'altra.
Anche se il primo episodio QUI mi era sembrato più bello, questo secondo ha alcuni interessanti spunti che lo rendono comunque piacevole e ne fanno apprezzare una trama che porta al primo posto cattiverie gratuite a carico di donne, costrette poi, loro malgrado, a mutarsi in cattivelle incoronate.
Al fianco del prode cacciatore, troviamo non una, non due, non tre, ma ben quattro comparse (i nani e le nane) ed una comprimaria, la guerriera!
Se il primo episodio, voleva mutare la fiaba di Biancaneve in un episodio alla Hunger Games, questo si svincola totalmente dalla prima e da quanto a noi noto, per raccontarci una storia che prevede una sorella della strega cattiva modello Frozen, uno specchio malvagio (modello Oculus ) che a sua volta contiene (spoiler) una seconda strega cattiva al quadrato... i Goblin (questi si bellissimi) che puzzano di petrolio, lo specchio da coprire per non farsi ammaliare... eccetera eccetera eccetera...
Insomma, tutte cose nuove.

Hasta la victoria siempre forse...

Giratela come vi pare ma la notizia è che Fidel Castro è morto.
La seconda notizia è che Cuba si è liberata di un dittatore, che li aveva liberati da un altro dittatore, e al suo posto vi sarà un altro dittatore (fratello del Fidel) in attesa che il suo posto venga preso da un altro dittatore (figlio del Fidel).
Mi si potranno obbiettare tutte le cose di questo Mondo: che Fidel ha salvaguardato dalle sgrinfie capitaliste il popolo cubano, che il tenore di vita dei cubani è il più alto dei paesi latino - americani, che la cultura dei cubani è più alta degli States, che la sanità cubana è la migliore di tutta l'America, che Pinochet era peggio, che Batista era certamente peggio...
Tutte belle cose che non spostano di una virgola la prima riga: Fidel Castro è morto. E nemmeno la seconda Cuba si è liberata di un dittatore, che li aveva liberati da un altro dittatore, e che al suo posto vi sarà un altro dittatore....bla bla bla...
Posso continuare così per ore, e così continuerà il dibattito intorno a questo personaggio.
Amen.

giovedì 24 novembre 2016

Appunti per una storia di guerra

Dopo aver letto LMVDM eccomi a questo fumetto, che lo precede e che ha reso celebre Gipi, in arte Gianni Pacinotti.
Cosa caratterizza quest'opera? La trama certamente: tre ragazzi che, sono costretti loro malgrado a crescere, diventare grandi e commettere ogni genere di orrore... ma senza farci tanto caso...

La grafia, sempre eccellente e particolare. il disegno, che usa la tecnica a olio per gli sfondi... una fatica incredibile e lunghissima... per rendere gli scenari unici... quasi un lusso.
Perché Lusso è fare qualcosa che nessuno ti ha chiesto... magari nemmeno tu. Solo per te stesso.. solo per soddisfazione... solo per una sfida senza vincitori e senza premi.. lusso estremo.
Mai banale, anche quando ciò che accade potrebbe apparire scontato... ogni tavola è un condensato di emozioni, eventi, pensieri, desideri.
Finalmente il fumetto è uscito dalla nicchia, in cui era stato recluso per molto tempo, diventando a tutti gli effetti (e riconosciuto come tale) come forma d'arte, con pari dignità con romanzi, storie, pittura, scultura, cinema teatro e poesia... Di questo mutamento, Gipi deve essersi reso conto, sia per ciò che lui fa, sia per i riconoscimenti ricevuti.
Gli sfondi, dicevo, i cieli, i paesaggi... linee essenziali ma pregne di significato... l'essenziale che coinvolge, che da senso alle storie, che le esalta e le fa risaltare... arte!
Quest'opera mi ha fatto apprezzare questa matita... da seguire e apprezzare.
 
GIPI su Facebook

Se dietro un nickname si nasconde la Brunetta...

Come dobbiamo commentare, l'ultima scoperta del quotidiano "Libero", ovvero che dietro il nickname "@BeatricedimaDi" si nascondeva nientemeno che la moglie dell'ex Ministro ed ancora potentissimo plenipotenziario di FI, Renato Brunetta? E che dietro questo nascondiglio partivano bordate infamanti all'indirizzo di Renzi e della sua squadra di Governo? E che una volta scoperta, non ha fatto un plissé? Se la signora si annoia tanto, perché non ci mette la faccia, così di prendersi qualche bella querela in diretta? come peraltro riceverà ora che è stata smascherata?
E che dire poi, dei gonzi del M5S che la seguivano e veneravano, credendola dei loro, anzi oltre, super, ultra?
Mi distribuisco equamente tra lo schifo e la pena.
Se la Rete deve servire a qualcosa, questo è proprio il contrario del suo significato.
E il buon Renato? Lui non si è arrabbiato, anzi, pare che sia orgoglioso della moglie. Quanto livore! Quante canagliate, quante bassezze... Insomma, che dire? Schifo e pena.

martedì 22 novembre 2016

i restanti milletrecentosessanta...

Tutti i media internazionali (e quelli americani in particolare) sono in attesa della presentazione del programma dei primi 100 giorni della presidenza Trump.
Mentre si susseguono gli incontri in uno dei vari centri del nuovo potere (golf club, Trump tower, sauna beach eccetera eccetera) per trovare le persone giuste da mettere nei posti chiave, qualcosa comincia a trapelare:
Muro si, forse no, più alto, più basso, più corto, più lungo...
Clandestini tutti in galera, no solo il 50%, no solo quelli con i baffi, no anzi quelli calvi...
Accordi per l'ambiente da buttare a mare (tanto poi si alza per merito del riscaldamento globale), ritorno al carbone, anzi no riscaldamento con la merda secca di capra...
Accordi commerciali cancellati, dazi alla Cina (seeee... la voglio vedere questa), pagamento della presenza USA nella Nato a carico degli alleati... e così via.
Quello che vedo di sicuro è che questo furbo, che è stato capace di acchiappare i malumori americani, si sta circondando di razzisti, nazisti, lobbisti e sessisti che non lasciano ben sperare...
Se gli USA fossero il Perù, potrei dispiacermi per i suoi abitanti... ma devo ammettere che il dispiacere è per il mondo intero... E non sono i primi cento giorni a preoccuparmi... sono i restanti mille trecentosessanta che mi spaventano... ma tanto.

Punta del Cavrile

Gita di Novembre con Max. Questa volta ci inoltriamo tra i monti posti nel Biellese, proprio dietro Bielmonte. La giornata è incerta, ma con il passare delle ore, la meteo ci regala una bellissima giornata. I colori sono incredibili sin dal mattino e ci obbligano a fermarci a rimirare il paesaggio e a cercare di carpirne i momenti migliori con uno scatto fotografico...
Nubi alte e nebbie basse creano un panorama unico... con una vista che spazia su tutta la Val Padana e permette di distinguere in lontananza, il Monviso, le Alpi Liguri, gli Appennini... sin dalla prima ora la temperatura si rivela più alta del previsto, facendoci maledire l'eccesso di abbigliamento indossato, memori delle stagioni passate e temendo una rinfrescata...
Luci e colori che lasciano senza fiato...
Monti bruniti e boschi sempreverdi...
La cresta percorsa e da percorrere sino alla cima... saranno quattro a fine giornata le cime salite...
Dalla cima del Cavrile il contrasto tra il lato nord (innevato e pietroso) e quello sud, non meno impervio a causa dell'erba "ciularina"... Oltre 17 km finali che ritemprano e fanno dire che il mercoledì dovrebbe essere dedicato per legge alle gite in montagna... 

venerdì 18 novembre 2016

Star Trek Beyond

Uno dei grossi vantaggi, di una saga che dura da decenni, è di potersi permettere divagazioni sul tema, ripresa dal mito (ecco si, attingere dal Mito), modifiche dal percorso... e udite udite... permettersi all'interno di un episodio nuovo nuovo, di inserire memorabilia di altri tempi...
Cosa vogliamo di più da un fantascientifico? E' un poco come tornare a casa, come mettersi comodi comodi e godersi ciò che già conosciamo e non ci deluderà mai.
Come già raccontato in Into Darkness  abbiamo il privilegio e la possibilità di approcciare in modi diversi al film:
1. senza saperne nulla... interessante, ma si perde molto.
2. sapendone tutto... rischiamo di perdere tempo a fare confronti e magari restare delusi dalle distorsioni.
3. Accettare che nel nostro cervello, si sia creato un piccolo o grande spazio "Star Trek" ove sono custodite le info più importanti e magari accettare pure un poco di confusione... del tipo "ma Spok è quello con le orecchie a punta?"... no magari meglio meno confusione...
Mettiamola così, parlare di Star Trek è come parlare di certe religioni. Nessuno ne sa nulla... ma tutti le conoscono e questo le rende familiari, quasi un compagno fedele (come la Nutella).
Comunque, invece di divagare, mi limito a raccontare che questo episodio ci sforna sul piatto senza colpo ferire: l'omosessualità di Sulu, la presenza di sentimenti in Spok (soprattutto nei confronti di Uhura), la capacità motociclistica del capitano Kirk, l'apparizione dell'ennesimo despota Kral... tanta tecnologia e un richiamo antico come la Radio! Quella usata per sconfiggere lo sciame... Nel complesso un bel film.

giovedì 17 novembre 2016

Oltre Star Trek

 
Dopo il primo episodio (La Fisica di Star Trek scritto nel 1995), Lawrence Krauss ci riprova con questo divertente libro datato 2002, con un divertente ed istruttivo modo di introdurci nei misteri della fisica odierna, prendendo ad esempio episodi tratti dalla fantascienza e dalla più nota serie cinematografica/televisiva della storia.
Vediamo così, passare davanti a noi, problemi legati alla gravità, alla presenza di vita su altri pianeti, ai viaggi nel tempo e nello spazio, all'incredibilmente piccolo ed all'immensamente grande...
Teletrasporto (già accennato nel primo episodio), velocità della luce, invasioni aliene e via di questo passo.
Ci si diverte, si riflette e si impara tantissimo.
"A mio giudizio il dono più grande che la scienza abbia fatto all'umanità, è la conoscenza del fatto che, ci piaccia o no, l'universo è così com'è. A volte è misterioso, a volte banale, e spesso la nostra immaginazione viene dilatata, e non costretta, dal bisogno di conformarsi alla realtà".
Più chiaro di così!

domenica 13 novembre 2016

Piccoli Trump crescono... seeeee!

Con riserva di dare - in un prossimo post - una piccola opinione sul risultato delle recenti elezioni americane, spendo due parole sulle ripercussioni vissute nello stagno politico italiano.
Dimenticando che l'America, anzi gli USA sono cosa totalmente diversa dall'Europa e ancora più dall'Italia, uno dei tanti leader (diciamo meglio capetti, capoccioni, caporioni ad intender il loro peso specifico) del trapassato Centrodestra, si erge come capo da proporre come prossimo candidato premier.
La sua equazione non fa una grinza! Dice il nostro "se uno come quello lì, che ha detto quello che ha detto, che ha fatto quello che ha fatto, che era dato perdente sin dalla nascita, che pure il KKK lo appoggia, ha vinto... io, minchia stravinco!".
Ad intendere che se sei basso, c'è solo un modo per arrivare al tavolo dove ci sono le frittelle... tagliare le gambe del tavolo!
Ora, questo ragionamento può andare bene alle elementari (ora si dice Scuola Primaria) ma non oltre... e invece guardate come attecchisce presso certe deboli menti.
Subito vi è stata una levata di scudi nell'immensa (sic!) prateria del Centrodestra... "Noi non siamo quella roba lì" ha sentenziato Parisi (l'invisibile candidato dei moderati)... e nel frattempo la frattura all'interno della coalizione è stata ed è tale che a Padova il Sindaco casca a causa dei Forzisti.
Dato per inciso, per me Salvini può fare i versi che vuole (o meglio quelli che gli riescono) il mio voto non lo avrà MAI.
Tanto più che mi ha terribilmente urtato vedere, Sindaci (con tricolore) al palco della Lega (uno schieramento politico) quando dovrebbero essere super-partes... Ma forse è questo il nuovo che invoca Salvini... l'arma segreta con cui vincerà le elezioni: una sola regola! Fottersene delle regole... dire un sacco di fregnacce, chiedere di fare un muro con il Messico (qualcuno spieghi a Salvini che il muro lo hanno fatto gli altri a nostre spese) e trovare qualche nemico interno da castigare (in assenza dei neri, si faccia avanti un volenteroso)...
Un ottimo programma! Una sicurezza per tutti... Piccoli Trump crescono... a nostre spese.

Kubo e la spada magica

Tradotto dall'inglese "Kubo ad the two strings"  (Kubo e le due corde) non è un cartoon. O meglio non lo è per come si immagina il tipico cartoon.
Kubo è molto molto di più.
Kubo è il figlio illegittimo di un samurai ed una dea, che per amore ha rinunciato all'immortalità. Al tempo stesso è inseguita dagli altri dei che vogliono punirla e punire Kubo (lo hanno già fatto privandolo di un occhio).
Lui non lo sa e vive con la madre, andando tutti i giorni nel vicino villaggio a raccontare una storia che non ha mai fine... complice l'obbligo di rientrare prima del buio.
Un giorno, questo limite viene violato e Kubo si trova di fronte le sue zie che lo vogliono uccidere... comincia così la seconda parte del racconto.
Ciò che lui ha narrato diviene realtà... E insieme ad uno scarafaggio guerriero ed una scimmia parlante, accompagniamo Kubo alla ricerca delle armi di cui ha bisogno per difendersi dal feroce parentado.
Disegnato magnificamente, grazie alla stop-motion ed un lavoro certosino e maniacale, ciò a cui assistiamo è pura arte. Così come lo è la trama, i paesaggi, i personaggi... tutto insomma ci fa intendere che non siamo di fronte ad un film per bambini ma piuttosto ad un opera artistica a tutto tondo.
Per dare qualche idea: un budget da 60 milioni di dollari, doppiatori d'eccezione (Charlize Theron, Matthew McConaughey, Rooney Mara) 150.000 fotografie, decine di mesi di lavorazione,
Il suggerimento è molteplice: non perdetelo, andate a vederlo, passate parola, non perdetene un solo fotogramma... se volete potete commuovervi durante la visione. Ne vale la pena.
 
Per approfondire suggerisco questi indirizzi:

sabato 12 novembre 2016

Ouja - L'origine del male

Inventare qualcosa di nuovo nel mondo del cinema horror non è per niente semplice.
Ci prova questo episodio già prequel del noto Ouija (in passato descritto in questo spazio) e con discreti risultati.
Chiariamoci subito: nulla di eclatante o di clamoroso, ma un discreto filmetto ove i colpi di scena sono immediati, efficaci e giocati tutti sulla figura della piccola Doris Zander (Lulu Wilson nella realtà) e sulla sua possessione demoniaca.
Questo genere di film ha una dinamica abbastanza prevedibile.
C'è un prima ove possiamo trovare una famiglia che di sereno non ha molto... che a seconda delle trame: ha appena cambiato casa, la sta per perdere, ha avuto un trauma con la perdita di qualcuno, o che cerca di stare a galla economicamente...
C'è un durante, ove vengono evidenziate le regole che non devono essere violate, e che regolarmente non verranno rispettate...
C'è un crescendo di stranezze... di oggetti che si spostano, rumori, suoni striduli, già descritto comicamente in altri post ... e poi vi è il gran finale: la rivelazione del mostro.
Che vuole il mostro? A seconda dei casi, vuole appropriarsi di una vita (per farne cosa non si sa), vuole entrare nel mondo dei vivi (per fare danno evidentemente), vuole fare del male (da quel sfigato che è si vuole vendicare contro chiunque).
Nel film in questione, il mostro ha i suoi buoni motivi per manifestarsi e lo farà a spese degli occupanti della casa... uccidendo e rendendo folli.
Ultimo appunto, un cameo dopo i titoli di coda, in cui vediamo una Paulina Zander (la Lin Shaye di Isidious 3) ora invecchiata che riceve visite...

e si ricomincia....
 
 

venerdì 11 novembre 2016

Grazie Professore

 
Alla veneranda età di 91 anni, se ne va anche il professor Veronesi.
Per anni impegnato nella lotta al cancro e riconosciuto luminare a livello mondiale.
Oncologo, Ministro della Repubblica, Direttore Scientifico, si è altresì impegnato nella difesa dei diritti degli animali.
Un grande. Senza alcun dubbio.

LMVDM - Gipi

 
Gipi (Gianni Pacinotti) racconta la sua vita: tra viaggi reali e psichedelici, problemi di salute e medici feticisti, uno dei più grandi autori di fumetti di sempre si svela come non aveva mai fatto prima, alternando il bianco e nero al colore, la quotidianità alla fantasia.
Una narrazione tesa ed emozionante, in bilico tra dramma e comicità: "La mia vita disegnata male" é un'altra prova della maturità di un grande artista. (tratto dal libro).
 

LMVDM - La mia vita disegnata male. Un manifesto che intende rappresentare la vita del nostro, vista dal suo punto di vista, ovvero il reale e come lui lo ha inteso... e d'altro canto, la vita non è altro che la realtà per come la percepiamo? E la sua descrizione non è forse digestione della percezione e sua rappresentazione... e infine, se non troviamo le parole giuste? E se non trovassimo il tratto giusto? Allora forse, meglio abbandonare il tratto elegante a favore di quello sincero.
Eppure....
Disegnato magicamente, una storia divertentissima e al tempo stesso con picchi di tristezza/follia/disastro che mescola bianco e nero a colore, realtà e fantasia, normalità ed acidi lisergici...
E' nelle pagine colorate che la fantasia giganteggia... a dare potere al valore onirico dei sogni a fronte della bianco/nera o meglio grigia realtà.
E' tanto lontana questa infanzia/giovinezza rispetto a quella vissuta da molti di noi ?
Non credo. Anzi.
Fenomenale la sequenza di pagine in cui l'autore rappresenta come ha imparato a nuotare... Geniale.
Leggere per credere! Con un tratto originale, una capacità di prendersi in giro notevole, con una trama che non stanca mai... Gli ho dato 5 stelle... Bravo!

mercoledì 9 novembre 2016

Eros e Priapo

 
"Benché pubblicato solo nel 1967, il libello psicoanalitico e anti mussoliniano di Gadda affonda le sue radici negli anni fiorentini tra il '44 e il '45.
E' alla rabbia e alla disperazione di quel periodo che Eros e Priapo deve il tono di esasperata polemica che lo caratterizza e che si esprime in un vorticoso ribollire e gorgogliare di parole e immagini a stento contenute nei moduli del trattato machiavelliano e di una prosa arcaicheggiante di tipo toscano - cinquecentesco.
Diviso tra saggio e libro delle furie, arringa e memoriale narrazione e pamphlet, Eros e Priapo è l'esplosivo contributo di Gadda all'atto di conoscenza che, solo, può garantire il riscatto del male e, nel contempo, è una durissima condanna nei confronti della follia che per un ventennio ha soggiogato l'Italia, segnando il prevalere di un cupo e scempio Eros sui motivi del Logos".


Da che parte iniziare a parlare di questo libro?
Premetto subito che, stante la mia poca cultura, ho fatto fatica a capire completamente il testo.
Ma quando ci sono riuscito è stata soddisfazione senza pari.
Un vero fiume in piena, un fiume di parole, termini, abbreviazioni, distorsioni, esperimenti linguistici... una cosa incredibile.
Prendendo spunto dal ventennio fascista, Gadda scrive, urla, strepita, si arrovella, lancia strali e poi ancora, argomenta il perché Priapo abbia avuto la meglio su Eros.
Cioè di come, la pancia abbia vinto sulla testa... al punto da rendere possibile il dominio di uno solo sulla moltitudine.
E così inseguiamo il nostro, mentre lancia in resta colpisce, attacca, non arretra, ferisce, morde in ogni e qualsiasi lingua, disquisendo su motivi, ragioni e irragionevole tenzone.
Impossibile non rimanere impressionati da questo fiume in piena, pare l'Arno, l'Aniene, quando escon dagli argini e straripano portando con sé ogni pattume...
Si arriva in fondo tirando un sospiro di sollievo ma potendo nel contempo affermare "che bella cosa, la lingua italiana e il saperla usare".
 

martedì 8 novembre 2016

Dragon Blade

A voler essere magnanimi questo film è lungo, lungo, lungo e soprattutto maledettamente confuso.
Romani in Cina, arabi, turchi, mongoli, mammalucchi, e altre migliaia di popoli ed etnie si affacciano sulla via della Seta.
E tutti vogliono controllarla e con truppe e guerre arricchirsi.
Solo un uomo, Jackie Chan (travestito da Jackie Chan) vuole la pace e la impone a tutti i costi.
Ma un giorno, alle porte della fortezza/prigione ove lui risiede e sconta una pena (?) arrivano dei romani fuggitivi, insieme al solito bimbetto (coi boccoli e cecato) fuggito dal fratello cattivo (Audrien Brody) ed accompagnato dal centurione tutto d'un pezzo (John Cusack).
Scatta la maschia amicizia e la ricostruzione delle mura della città/prigione nei tempi previsti... tutti si amano e si vogliono tanto bene.
Purtroppo questo felice idillio ha subitaneamente da finire, quando si presenta dal fondo del deserto il cattivo Brody che, uccide il bimbetto coi boccoli (che nel frattempo ha cantato una bella canzoncina in latino) buttandolo dal trampolino come i pirati... e porta alla morte il centurione.
Con gran capitomboli ed ennesima confusione (in dialetto si dice un gran puffione) si arriva al finale ove un malandato/malandatissimo Chan sconfigge a duello Brody e fa tornare la pace nel mezzo del deserto (e qui mi chiedo, machssinefrega della pace in mezzo al deserto?). Ora anche i romani marciano in mezzo ai cinesi, in una comunanza di intenti per difender la via della Seta.
Morale: per garantire il passaggio delle spezie e dei ricami dal deserto tanta gente fa molti sacrifici, alcuni ci lasciano le penne, altri si smarronano... (ed io tra questi ultimi). 
 


domenica 6 novembre 2016

Chernobyl - i resti di un sogno

Fa tappa a Comabbio, presso la Sala Lucio Fontana, la mostra dedicata a Chernobyl ed alle bellissime foto di Alessandro Lucca scattate nel 2014.
Scorrono sotto i nostri occhi, le terribili immagini del deserto causato dalla catastrofe nucleare che ha reso inabitabile oltre 30 kmq di territorio, spopolato una città di 50.000 abitanti e fatto allontanare oltre 350.000 persone.

 
 
Chernobyl, l'Hiroshima dei tempi moderni, è lì... ad imperitura memoria, a dimostrarci quanto la nostra follia, stupidità ed incapacità possa ridurre il Mondo intero a deserto.
Mi ricordo quei giorni, ero all'ultimo anno delle superiori e le notizie che arrivavano dall'Est, facevano paura... eravamo reduci dalla tragedia dell'Icmesa di Seveso e sentir parlare di inquinamento invisibile e di nucleare, toglieva il sonno...
 
Una nota di colore, nel vedere la foto di Pripyat, presa dall'alto... mi sono ricordato nei minimi dettagli della città... come se ci fossi stato... e tutto perché avendoci giocato con il videogioco "Stalker"... mi sono trovato più volte a ripercorrere avanti e indietro, i viali di questa città e i suoi edifici... incredibile.
 
 Pripyat - foto della città.
La sala "Lucio Fontana" a Comabbio.

Una spia e mezzo

Come non divertirsi di fronte a questo film. Dove un grande (in tutti i sensi) Dwayne Johnson riesce a prendersi in giro e ad apparire addirittura più simpatico del socio Kevin Hart, che a forza di urletti e no, no, no... finisce per apparire più una checca isterica che un mattacchione incastrato in una cosa più grande di lui.
Detto questo, "Una spia e mezzo" è capace di far trascorrere oltre un ora è mezza di sano divertimento, sfruttando la più classica delle storie... il giovane eroe del liceo diventa grande e si accorge di non aver raggiunto il successo, mentre il ciccione sfigato diventa una montagna di muscoli ed un agente della CIA.
Incontrarsi dopo 20 anni scombinerà le rispettive vite ed al tempo stesso li cambierà per sempre.
Anche se la trama ogni tanto parte per la tangente, si ride e tanto... ed è tutto merito di "The Rock" capace di interpretare ruoli a dir poco equivoci senza colpo ferire e pochi istanti dopo picchiare tutto e tutti... Bello!

giovedì 3 novembre 2016

Inventando una traccia tra i monti

Certe cose accadono per caso. O forse tu, già le immaginavi. Cioè, se vado lì, se salgo di là... e così via. Com'è, come non è, resta il fatto che il primo Novembre, complice una meteo spettacolare, metto in pratica una delle poche gite alpine in compagnia di Franca.
Meta privilegiata l'Alpe Veglia e lo spettacolare Monte Leone che ci accoglie di primo mattino... Una beatitudine per gli occhi. I colori dell'autunno e il contrasto con il blu squillante dei cielo sono quanto di meglio si possa desiderare. il clima poi è mite, un dono per una stagione che solitamente impone guanti e maglione...
Sta di fatto che, dopo aver attraversato la valle e risalito la conca del Mottiscia, mi parte la scimmia di fare una deviazione verso una cima che avevo già adocchiato e che sospettavo potesse donarmi qualche nuova idea e visione.
E' così che risalgo i muraglioni che sulla destra della valle, fanno da contorno al Lago Bianco da nord, e dividono la stessa dal confine svizzero... una pietraia impegnativa ma che regala paesaggi sublimi...
Ad ogni squarcio tra le grosse pietre, il panorama diventa padrone, si fa assordante, richiama tutti i sensi.
Rimango senza parole e mai sazio, proseguo per godermi ogni singolo istante...
Neve, boschi, pietre, luce squillante, colori contrastanti... tutto mi appare come un immenso caleidoscopio.
Il verde dei muschi, il marrone degli alberi e dell'erba oramai dormiente...
Scorci improvvisi capaci di rapire lo sguardo...
Pilastri enormi simili a pinne di enormi balene... montagne immense, pareti verticali quasi impensabili...
E ancora, e poi ancora, e oltre... seguendo un tracciato inesistente ... mosso solo dal desiderio di vedere, oltre la prossima parete, oltre la prossima cima...
Sino ad arrivare all'ultima vetta, oltre cui non puoi proseguire e puoi abbeverarti dell'infinito...
Questa è la montagna per me. Oggi è esattamente così. Sono dove vorrei essere a fare ciò che vorrei fare e vedere oltre ogni desiderio. Pace, beatitudine, felicità, riconoscenza, speranza, sogno...  grazie.

Ultra