giovedì 31 marzo 2016

Mr Holmes e il mistero del caso irrisolto


Siamo oramai abituati da tempo a fare i conti con questi remake, prequel, sequel, duranting... eccetera eccetera, ove i miti della letteratura o del fumetto, divengono umani e ci vengono raccontati prima di diventare famosi o al termine di una incredibile carriera.
Non poteva certo sfuggire a questa sorte il buon Sherlock Holmes, ottimamente interpretato da Ian Mckellen che finisce però per snaturare il personaggio e farne un povero buon vecchietto a cui dare una pacca sulla spalla e da cui non vi è più nulla da temere.
Per chi ha conosciuto e letto le avventure del più famoso ispettore di polizia che la storia ricordi, siamo di fronte ad uno spernacchiamento totale.. quasi un affronto, una nemesi che deve seguire i trionfi del passato.
La perdita di memoria, di forza, di intuito. Che altro dovrà colpire il povero Holmes? E perché rappresentarlo così? Forse per fornirci un volto umano? Abituati a Jude Law qui la recensione ed ad una figura mista tra il super eroe e il macho... quest'ultima versione (ma sarà l'ultima del saccheggiato personaggio) un poco intristisce...
Vi è tuttavia un lato poetico, una visione delle cose semplice e leggera. Un amicizia tra pari con il bambino, lo sberleffo alla donna (ed alle sue piccole paure) ed un ricordo del passato che riemerge solo per raccontare l'amore... Bello.

La mosca

Che cosa c'è di peggio della malattia e poi della morte del proprio caro? Perché in fondo è questo che Cronenberg ci vuole raccontare. Tratto dal romanzo "La Mouche" del 1957 e dal remake de "L'esperimento del Dr. K" del 1958, questo ottimo film arriva nel 1986 in un periodo di grande innovazione cinematografica.
Pensiamo all'idea: il teletrasporto, alla forma delle macchine: la testata della Ducati 450 Scrambler, alla trasformazione progressiva, che non vede il rimpicciolirsi dello scienziato (come nella versione del 1958) ma bensì una sua progressiva trasformazione e deformazione sino al risultato finale.
Che dire, al netto degli effetti speciali, della trama? La scienza non ammette errori, così come non ammette repliche o rimedi... E questa è la prima lezione.
La seconda, come dicevo all'inizio è la malattia e la morte. Incontrarle sul proprio percorso, quando colpisce la persona amata, è terribile ed ingiusto e questo il film lo racconta bene.
Infine due menzioni: a Cronenberg che si presenta in sala parto ed estrae la larva di mosca... furbone! ed al bel John Getz alias Stathis Borans.. che si fa odiare sin dal principio, salvo poi meritarsi un plauso nel finale. Nonostante la molta ingenuità, c'è da riflettere...

lunedì 28 marzo 2016

San Lorenzo - Murales

Nella passeggiata milanese capito dalle parti di San Lorenzo. Sul muro della basilica un lunghissimo murale... Questa si è da vedere... capace di illustrare meglio di qualsiasi spot Milano, la fede, l'inventiva...



domenica 27 marzo 2016

Mont de la Tsa

 

Altra gita, marcata questa volta da un vento fortissimo, che mi porta a conoscere un altra cima della bellissima Valle d'Aosta: il Mont de la Tsa. Mi aggrego al trio Max, Gabri, Battista oltre alla piccola Suni - la cagnetta allroad di Gabri. 
La Valle d'Aosta è veramente all'altezza delle esigenze di qualsiasi escursionista/sciatore/ciaspolatore voglia trovare cime maestose, neve, buona cucina... oltre a storia, cultura, monumenti...
Vento fortissimo spazza la cresta percorsa, ci assicura un cielo libero dalle nuvole ma anche una pelle di freddo....
Finalmente sulla via del ritorno, con un blu cobalto a fare da sfondo alla neve immaccolata ed ampi alpeggi...

sabato 26 marzo 2016

Quale verità per Giulio Regeni ?

Giorno dopo giorno leggiamo di incredibili, nuove, diverse e incomprensibili "verità" sulla tragica fine di Giulio Regeni, il ricercatore italiano, rapito, torturato e ucciso in Egitto.
Non ci vuole una mente eccelsa per capire che l'attuale governo del paese africano, che ci dicono essere nostro amico ed alleato, sia responsabile di quanto avvenuto e non sappia come uscirne.
Per questo di volta in volta ci vengono raccontati episodi incredibili e talmente fasulli da apparire simili al balbettio del bambino sorpreso con le dita nel vasetto della marmellata.
Non sarebbe più onesto, tra paesi amici ed alleati, dire la verità? Ci siamo sbagliati, ci siamo fatti prendere la mano, lo abbiamo scambiato per un pericoloso terrorista, tutto quel che vi pare, ma sempre meglio di queste penose bugie, che insultano la decenza, la memoria e soprattutto la nostra intelligenza.
A meno che, ancora una volta non si consideri la povera Italia, un paese a cui raccontare quel che si vuole sapendo di non aver nulla da temere.
Vi è un ripetersi della situazione dei due marò in India: tutti li vogliono a casa (uno già lo è ma per altri motivi) ma nessuno fa veramente e sino in fondo ciò che serve... e così la nostra dignità internazionale va a farsi benedire.
Quindi, prima di prendercela con Indiani o Egiziani, facciamoci noi una domanda: vogliamo la verità? siamo disposti a tutto per averla? Se si, allora andiamo sino in fondo. A costo di perdere affari economici ed alleati. Ma di far capire che le palle le abbiamo anche noi. Sennò, prendiamo per buona qualsiasi baggianata ci viene raccontata e facciamola finita con tanta ipocrisia.

venerdì 25 marzo 2016

The Raven

Non è la prima volta che uno scrittore e la sua opera divengono materia cinematografica e nemmeno lo è l'apparizione dello stesso artista in una riesumazione storica, magari poco o per nulla coincidente con la realtà.
Così come non è la prima volta che un artista venga perseguitato dai suoi fans. Era successo con "Misery non deve morire" di Stephen King, come lo era stato nel film "The Fan" con un folle Robert De Niro.. invasato per il suo campione di baseball Bobby Rayburn...
Questo film scomoda niente di meno che Edgard Allan Poe, il principe dei romanzi del terrore e gli fa rivivere gli ultimi giorni di vita, quando deve scontrarsi con un feroce assassino che prende spunto dai suoi libri per inscenare raccapriccianti omicidi.
Persa inizialmente la vena artistica, Poe, tirato in ballo direttamente dal Detective Fields (il sempre bellissimo Luke Evans) è costretto suo malgrado a combattere contro il tempo, scrivendo racconti che solletichino l'ego dell'assassino...
Dopo una serie di episodi, Poe si scontrerà con il suo rivale e ...
Bella ricostruzione storica in un America di metà Ottocento, dove gli uomini erano tutti d'un pezzo.

giovedì 24 marzo 2016

Parco delle Basiliche - Milano

 Anni or sono (quasi trenta) San Eustorgio divenne meta dei miei pellegrinaggi universitari e mi fruttò un buon voto in "Disegno e Rilievo" con Longoni... Il parco allora non esisteva ancora nel suo insieme.. anzi il retro dell'edificio e sino a San Lorenzo era chiuso al pubblico a causa dei tossici che lo frequentavano...
San Eustorgio conserva i resti dei tre re magi, se ne vede un immagine nella lunetta posta all'ingresso dell'edificio e questo aspetto, ovvero la ricerca delle reliquie, mi aveva incuriosito assai..
Oggi, complice una permanenza domenicale forzata, approfitto per tornare da queste parti e dalla Darsena, ripercorrere il tracciato che da S. Eustorgio conduce a S. Lorenzo. Vuoi per il bel tempo, vuoi per la molta gente che si gode il parco, questo angolo di Milano mi fa una bella impressione...
 Retro di S. Eustorgio..
 L'insieme dell'edificio...
Ed ecco San Lorenzo.. altro bellissimo edificio da visitare...

Sicario

Avevo lasciato Benicio Del Toro triste e sconsolato, ma pur combattivo in "The Wolf Man" del 2009, con quell'aria di nobile decaduto e un po' trasandato... lo ritroviamo bello e tenebroso, triste e meno sconsolato, in questo racconto che, ambientato al confine tra Messico e USA, descrive la lotta tra narcos, poliziotti corrotti, doppiogiochisti e servizi segreti per il controllo del traffico della droga.
La giovane Kate (Emily Blunt), vuole servire il suo Paese e possibilmente farlo in modo legale. Scoprirà a sue spese che non è possibile e che anzi lei stessa diverrà pedina, esca, scusa per legittimare un metodo di lavoro condotto da "lupi".
Matt (Josh Brolin) dirige la squadra, che fa del sequestro, dell'omicidio, della tortura, un metodo per ottenere risultati "perché così è deciso dall'alto. E quindi non si fanno prigionieri.
Al termine del film restano i dubbi? E' meglio avere un unico avversario? il famoso cartello di Medellin... oppure una serie di interlocutori in lotta tra loro e con cui è impossibile trattare?
Matt lo dice in modo chiaro "o il 20% della popolazione smette di farsi o con questo mondo bisogna fare i conti"...
Il film gioca sul doppio binario legalità - illegalità e democrazia e brutalità... in particolare nelle scene di attraversamento del confine o nella accettazione passiva da parte dei messicani della violenza e della morte.
il bambino prende atto che il padre (coinvolto come pedina nel traffico di droga) non tornerà più e accetta la cosa come un evento naturale... andando a giocare a pallone senza di lui... spari in lontananza interrompono per un istante le faccende quotidiane, ma poi si riprende a fare le proprie cose...
Piccola parte per John Bernthal, che avevamo conosciuto nella prima serie di "The walking dead" e che dopo aver tentato la piccola Kate, viene smascherato dalla stessa e riempito di botte...

martedì 22 marzo 2016

Milano, è quasi primavera...

Altra giornata a Milano, accompagnando Bianca al suo corso di disegno. Giornata bella ma ventosa..
Oggi c'è la Stramilano e si vede.. strade chiuse, meno traffico del solito (anche se Milano la Domenica è svuotata, quasi irreale) un bel sole che riscalda e rende piacevole passeggiare (alla fine della giornata saranno 14 i km percorsi) e visitare gli esterni degli edifici principali.
La Stramilano all'incrocio di via Magenta
il Giardino della Guastalla, una volta dedicato alle giovani della borghesia decaduta. Oggi aperto al pubblico.
 nei dintorni...

La Sinagoga si intravede all'esterno. E' presidiata dall'esercito.

lunedì 21 marzo 2016

I cento film della nostra vita

Ovviamente i 100 film sono quelli descritti dal duo Farinotti e non necessariamente coincidono con i miei gusti. Anzi, alcuni non mi piacciono affatto. Tuttavia, ognuno di loro, scandisce un momento, un idea, un preciso istante, ove il cinema (italiano o straniero) ha rappresentato qualcosa, anzi ha sintetizzato un epoca.
E così rileggiamo volentieri, in scala cronologica, episodi come "Tempi moderni", oppure "I sette samurai", "2001 Odissea nello spazio", "Arancia meccanica", "Shining" e così via.
Stessa cosa per una breve carrellata dei film italiani: film, attori e registi che tutti ci hanno invidiato quali "Ladri di biciclette", "il Gattopardo", "La dolce vita"...
Peccato non vedere nulla di recente, come se per un critico d'arte, debba necessariamente trascorrere un lustro, tra l'edizione/visione del film e la sua trasposizione in elenco...
Leggerlo mi ha ricordato visioni della mia infanzia, giovinezza e più recenti. Mi è piaciuto, e francamente avrei voluto leggerne 150... di queste recensioni..

venerdì 18 marzo 2016

Avanti c'è posto... ecco a voi l'ARAC...

 
Cito testualmente dal sito della Regione: "La Lombardia dà il via libera all’Arac, l’Autorità regionale anticorruzione che affiancherà e supporterà l’Anac, l’omologa istituzione nazionale. Il Consigliere Malvezzi ha voluto sottolineare il carattere “coraggioso e innovativo” del provvedimento. “La politica si misura con la capacità di leggere i fenomeni e dare delle risposte ed è stravagante che ci venga rimproverato di fare troppo – ha detto in Aula – E’ questa la politica che ci piace. Riaffermiamo che l’Ente che rappresentiamo ha un valore più grande di qualunque errore che ogni singolo possa commettere. In questi anni abbiamo sempre dialogato con il Governo trovando le soluzioni ad ogni ostacolo. Vogliamo giocare una partita all’attacco”.
 
E' così che ad un organismo incapace "l'AVCP",  si affiancherà un altro organismo inutile ed incapace "L'ARAC"... i cui costi saranno a carico dei soliti noti e che non riuscirà a frenare in alcun modo il malaffare dei soliti ignoti.
"Corruptissima re publica plurimae leges" così dicevano i latini. Ed ora che direbbero? "Corruttissima regione moltiplica gli organismi di controllo"... l'esito è uguale, nefasto e costoso.
Avete provato ad avere a che fare con i vari portali cui affidare i dati derivanti da un appalto pubblico? Quale coacervo di siti, utenze, password, programmi, adempimenti, tasti da schiacciare, date da rispettare, modalità e scadenze che non solo non coincidono, non solo sono in contrasto, non solo non si parlano, ma che fondamentalmente non servono a nulla.
Prendiamo il caso dei CIG / CUP - uno il codice identificativo di gara è ottenibile con due modalità: sotto o sopra soglia. Se voi state sotto è semplificato, se state sopra è complicato.
Se voi provate ad inserire il valore sopra soglia usando il programma per il sotto soglia, questo lo prende senza fare storie e voi gabbate la legge. Se fate il contrario il programma va in tilt e voi gabbate la legge. Se poi non lo usate non se ne accorge nessuno.
Prendiamo il BADP - il sito del Ministero dell'Economia. Neanche con una laurea in matematica si riesce ad usarlo. Ma la cosa più divertente è che se voi lo interpellate, dopo aver aperto il fantastico Ticket, lo stesso viene chiuso "con successo" senza che voi abbiate ricevuto alcun aiuto... Che successo!!!
Quindi ben venga l'ARAC. Non servirà a nulla. Se non dare posti di lavoro a qualche paracadutato... e a non fermare lo scandalo del freezer pieno di tangenti... Amen.

giovedì 17 marzo 2016

Victor - La storia segreta del Dottor Frankenstein


Tutto ebbe origine dal romanzo di Mary Shelley del 1819 "Frankenstein o il moderno Prometeo". Scritto con l'intenzione di impressionare il circolo di amici, che si riuniva periodicamente per commentare o leggere storie, o anche e soltanto per passare lietamente il proprio tempo, "Frankenstein" oltre a divenire un mito ed a definire tutto ciò che, a causa del disegno umano, si è tramutato nel tempo in disvalore, disumanità e addirittura agire contrario alle leggi naturali.
 
 
Pur avendo sentito parlare del romanzo, lo lessi solo in occasione di un esame universitario, "Igiene sociale" e il suo commento mi fruttò un buon voto. Forse anche per questo motivo, mi lasciò un buon ricordo e una curiosità sull'argomento. Cercare ovvero di capire quale fosse la causa scatenante il romanzo e le paure che rappresentava: il moderno Prometeo era evidentemente l'uomo inventore, accecato dal progresso e dalle macchine e desideroso di emulare Dio o la natura e ricreare la vita. L'antica paura della morte veniva così sconfitta.
 
Molte sono state la trasposizioni cinematografiche. Da quelle serissime del 1910 e del 1931 e tutte le varie edizioni (almeno 36) oltre alle parodie  il post (almeno 10 tra cui una che vede coinvolto il nostrano Fracchia) le citazioni e le serie televisive (12) e i musical (2 tra cui The Rocky horror Picture Show).
Tutto ha inizio con gli esperimenti di Galvani, che vede nell'uso dell'elettricità lo strumento per azionare organi morti o semplicemente staccati dal corpo e dal cervello, quasi a dimostrarne una vita propria. Da qui ad ideare un azione umana che permette la resurrezione il passo è breve, anche se foriero di retro pensieri religiosi, etici, politici, sociali... e letterari.

Arriviamo così al nostro "Victor". Oltre ad aver colto il lato gotico della storia ed aver reso giustizia al bistrattato Igor, che nella versione proposta è sì gobbo, ma viene quasi subito raddrizzato e reso un bel giovane, in cui alberga grande cultura medica e uguale grande riconoscenza per il suo mentore.
Victor viceversa è un folle, in cui alberga il senso di colpa per la morte del fratello, cui vorrebbe rendere la vita. Non si ferma di fronte a nulla e prima anima il corpo di un animale (o un insieme di animali) e poi da vita ad un uomo (o meglio un mostro, viste le dimensioni e l'immagine) in cui tuttavia non vi è traccia di umanità alcuna. Solo di fronte all'evidente fallimento Victor pare rinsavire e, con l'aiuto di Igor, uccide la sua creatura. La storia non finisce qui e forse questa deviazione dal romanzo non sarà accettata da tutti. A me è piaciuta. Ha colto nel segno e soprattutto ha dimostrato che Frankenstein e la sua creatura (senza nome ma che ha preso quella del suo inventore) sono diventate Mito e simbolo, al punto di finire molto popolarmente sulle t-shirt dei giovani di tutto il mondo, o divenire cartone animato: il post
Lascio a voi il giudizio su quest'ultima creazione cinematografica, che non sarà certo l'ultima. Ma che rivela ancora una volta il fascino della letteratura romanzata del secolo scorso.

martedì 15 marzo 2016

Daylight - Trappola nel tunnel

La domanda è molto semplice: vuoi fare la fine del topo? Certo che no. E allora, devi unire le forze, fidarti del tuo soccorritore (e non di un improvvisato supereroe televisivo) e, vinta l'iniziale paura, darti da fare con tutta la volontà.
Questa la morale del film; che vede impegnato un ancora "umano" Sly, prima che si trasformasse nei vari Rocky e Rambo e i muscoli gli uscissero anche dalle orecchie.
Un essere umano con tutte le sue debolezze, ma ancora capace di sacrificare sé stesso per rimediare ad un errore del passato.
Quello dell'eroe che a causa di debolezza deve dimostrare a tutti che è utile e bravo, è una matrice ricorrente nel cinema americano e non solo...
Qui siamo in un tunnel che collega Manhattan al New Jersey e che per tutta una serie di motivi che non intendo spiegarvi, crolla da entrambi i lati, imprigionando alcuni poveracci.
Tra loro Viggo Mortensen (nel ruolo di Roy Nord, novello Bear Grills) che subito riconosciuto dagli altri, crede di poter trovare una soluzione, sia all'evento che ai suoi affari andati a ramengo.
Ovviamente ci rimette le penne. E così, giocoforza, i superstiti si rimettono nelle mani del nostro Sly.. Molti moriranno prima di salvarsi.. ma così va il mondo. Un bel film da rivedere..

domenica 13 marzo 2016

Keith Emerson - l'anima dei Emerson Lake & Palmer

Deve essere l'anno nero per i miti, siano essi musicali, cinematografici, culturali... Anche Keith Emerson, fondatore e leader degli "Emerson Lake & Palmer" oltre ad incredibile tastierista, se ne è andato. Anzi diciamola tutta: si è tolto la vita.
Chi ha amato la progressive music o Prog, sa esattamente di cosa stiamo parlando. Brani lunghissimi, uso virtuoso degli strumenti, senza necessariamente anzi quasi mai un ritmo ripetuto da seguire, quanto piuttosto evocazioni musicali, atmosfere, dissolvenze, virtuosismi e accostamenti.
Ascoltate "Lucky Man" piuttosto che l'album "Tarkus".
Era l'epoca del Moog, il sintetizzatore, che portò la rivoluzione della musica.
Di lui ricordiamo in Italia la colonna sonora di "Inferno" di Dario Argento, ma anche la sigla del programma televisivo "Odeon" (o meglio Odeon lo usò come sigla), mi rimangono ancora negli occhi le immagini del nostro, mentre suona ed è inseguito dalla marea che avanza... "Honky Tonk Train Blues"...
L'aggravarsi di una malattia che gli impediva di lavorare lo ha portato a questo gesto estremo.
RIP Keith.


Young detective Dee - Rise of the sea dragon

 
Non finirò mai di stupirmi di fronte ai film cinesi, per la loro incredibile capacità di trattare con semplicità, leggerezza quasi infantile e al tempo stesso profondità, il tema dell'amore.
E, cosa ancora più interessante, riuscire a farlo in qualsiasi minestrone cinematografico decidano di mettere in scena.
Prendiamo questo "Young detective Dee" e facciamolo a pezzettini, giusto per inquadrarlo nella sua giusta dimensione:
 
1) E' un film di avventura: ove si cerca di svelare un mistero contro mille avversità e nemici, contro la sorte e l'evidenza. Ove intuito e genialità, forza fisica e coraggio, onestà e bontà vincono.
2) E' un film di combattimenti ed arti marziali: la scelta orientale di estremizzare i combattimenti rendendoli simili a tanti videogiochi da playstation può piacere a qualcuno. Vero che dopo un quarto d'ora di mulinar di spade io mi rompo e fatico anche a seguirne la logica... si tratta ovviamente di punti vista.
3) E' un film alla "Godzilla" come se ne vedevano al cinema quando io ero ragazzino: il mostro che distrugge la flotta militare dell'imperatore, che poi torna periodicamente a farsi intravedere (trattasi di una manta gigante e abbruttita) francamente centra come i cavoli a merenda... però rende e aumenta i misteri.
4) E' un film in cui medicina, magia, superstizione, draghi e religione si mescolano sino a diventare tutt'uno, permettendo però alle menti acute di discernere ciò che è buono (e non importa da dove venga) da ciò che non lo è risolvendo il mistero.
 
Ed infine è una storia d'amore senza discussione alcuna. I personaggi, in modo teatrale come è tipico dell'arte orientale, amano senza se e senza ma. Amano anche quando il proprio amato viene trasformato in mostro orripilante, e noi soffriamo con loro, tifiamo per loro e nel finale tiriamo un sospiro di sollievo nel vedere che tutto è andato bene.
 
 
Scheda Tecnica: Film Cinese 2013 - Regista Tsui Hark - Azione.
 


giovedì 10 marzo 2016

Pointe de la Pierre - ciaspolata

Uscita di Marzo. Ci portiamo verso la Valle d'Aosta, decidendo di alzarci in quota - 2662 metri - e su area fortemente panoramica. Pointe de la Pierre. Oggi siamo in 5: Max, Gabri, Paola, io e la Suni...
 
Comincia la salita, superati i boschi - che si protendono sin oltre i 2000 metri, il panorama si apre.
 
Decidiamo di portarci sulla cresta e di percorrerla sino alla cima, anche se il vento ha portato via parecchio manto nevoso.

 La cima, i cornicioni e il panorama circostante.

 il Cervino in lontananza.

Eccomi sulla cima. Ultima foto prima di tornare a casa, con tanti bellissimi ricordi.

Correre o morire

 


Correre o morire è un libro sulla corsa, sullo sport, ma innanzitutto è il libro con cui, un grande campione come Kilian Jornet si confessa.
Le sue speranza, sogni, paure, idee, progetti. Passato, presente e un po' di futuro.
Con tanta sincerità e ingenuità. Con animo libero da trucchetti o gloria, assenza di manie di apparire ciò che non si è.
Questo è Kilian: un corridore, un uomo, uno sportivo.
Una persona che ad ogni passo si mette totalmente in discussione, ma lo fa per migliorarsi, per andare oltre.
Per questo soffriamo con lui, e con uguale intensità siamo felici quando alla fine raggiunge il traguardo. Perché la corsa è metafora della vita. Un salire e scendere effimeri entrambi, ma che nel farlo ti danno quel significato cui ogni uomo anela. Per poter dire: io non sono morto. Io sono vivo.

domenica 6 marzo 2016

Gita al lago con i cani

 Dopo l'incredibile nevicata di ieri, la giornata di oggi appare ancora più spettacolare del solito. Sole, caldo (non troppo) cielo limpido, contrasto con il bianco della neve che si scioglie a velocità incredibile.
 Decido di fare due passi con i cani e costeggio il lago di Comabbio. A piedi, senza fretta, le cose, le persone e i paesaggi appaiono diversi rispetto al solito, sia per il meteo, per il contrasto e sia perché, forse grazie al fatto che è Domenica, me la prendo comoda. Ecco le foto.




Remember

E' meglio vivere nella menzogna o vivere non sapendo di esserlo?
Tutto il film ruota intorno a questo interrogativo. Salvo scoprirlo solo nel finale. E che finale!
In una casa di riposo due anziani fanno un giuramento, uno di loro andrà alla ricerca del nazista che ha ucciso le loro famiglie e lo dovrà uccidere.
Peccato che, quello dei due che deve farlo soffre di crisi di identità e per sapere cosa deve fare si accompagna ad una lettera con le istruzioni...
Di incontro in incontro, scopriamo che il nazista si nasconde sotto falso nome (sfrutta il nome di un ebreo ucciso) ma oltre a lui vi sono altre persone con lo stesso nome e quindi ogni volta si aggiunge un piccolo pezzo al puzzle della vicenda.
Ma il finale a cui non siamo per nulla preparati ... spoiler ... ci fa scoprire il colpo di scena.
il giustiziere, il vendicatore, è colui che lui stesso va cercando... e di fronte a questa verità tutto cambia di prospettiva, tutto diventa più umano e al tempo stesso credibile. Bellissimo.
 
 
 

Pan, viaggio sull'isola che non c'é

Film del 2015, vede un super Hugh Jackman, nell'inedito ruolo del pirata Barbanera.
Siamo al "prima che" Peter Pan diventasse tale... e trattandosi di una fiaba, qualche licenza poetica è concessa. Compreso il motivo della lotta alle fate, l'esistenza dell'isola che non c'è, eccetera eccetera...
Pieno di effetti speciali, di colore, di cambi di scena, di divertenti episodi, rimane tuttavia una bella fiaba, limitata  da una regia che non riesce mai ad andare oltre la trama e le singole parti.
Come qualcuno ha scritto, a forza di cambiare tutto, di questa fiaba non resta più nulla, finendo per pensare di essere sul set di Hunger Games...
Unica nota meritevole, il canto degli schiavi - bambini nella miniera... con i Nirvana...

Ultra