Non finirò mai di stupirmi di fronte ai film cinesi, per la loro incredibile capacità di trattare con semplicità, leggerezza quasi infantile e al tempo stesso profondità, il tema dell'amore.
E, cosa ancora più interessante, riuscire a farlo in qualsiasi minestrone cinematografico decidano di mettere in scena.
Prendiamo questo "Young detective Dee" e facciamolo a pezzettini, giusto per inquadrarlo nella sua giusta dimensione:
1) E' un film di avventura: ove si cerca di svelare un mistero contro mille avversità e nemici, contro la sorte e l'evidenza. Ove intuito e genialità, forza fisica e coraggio, onestà e bontà vincono.
2) E' un film di combattimenti ed arti marziali: la scelta orientale di estremizzare i combattimenti rendendoli simili a tanti videogiochi da playstation può piacere a qualcuno. Vero che dopo un quarto d'ora di mulinar di spade io mi rompo e fatico anche a seguirne la logica... si tratta ovviamente di punti vista.
3) E' un film alla "Godzilla" come se ne vedevano al cinema quando io ero ragazzino: il mostro che distrugge la flotta militare dell'imperatore, che poi torna periodicamente a farsi intravedere (trattasi di una manta gigante e abbruttita) francamente centra come i cavoli a merenda... però rende e aumenta i misteri.
4) E' un film in cui medicina, magia, superstizione, draghi e religione si mescolano sino a diventare tutt'uno, permettendo però alle menti acute di discernere ciò che è buono (e non importa da dove venga) da ciò che non lo è risolvendo il mistero.
Ed infine è una storia d'amore senza discussione alcuna. I personaggi, in modo teatrale come è tipico dell'arte orientale, amano senza se e senza ma. Amano anche quando il proprio amato viene trasformato in mostro orripilante, e noi soffriamo con loro, tifiamo per loro e nel finale tiriamo un sospiro di sollievo nel vedere che tutto è andato bene.
Scheda Tecnica: Film Cinese 2013 - Regista Tsui Hark - Azione.
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