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sabato 14 ottobre 2023

Alpe Genuina

Pur abitando a Varzo non ero mai salito alla Colmine... mancanza da colmare assolutamente. Quest'anno avevo fatto una prima salita verso Solcio con deviazione nei boschi, ricavandone una fila di zecche... il posto però era apparso buono per i funghi. Così su suggerimento di Franca, decidiamo di andare a scoprire l'Alpe Genuina, che si trova sulla dorsale che separa la Val Divedro dall'Antigorio. La scelta risulta davvero azzeccata. 
La giornata che era apparsa coperta nel fondo valle, ora si apre regalandoci una della oramai consuete "estati indiane"... un ottobre così non si era mai visto.. morale lasciamo la strada e risaliamo un sentierino che si inerpica in un bellissimo bosco pochissimo frequentato e ben tenuto. Arriviamo così sulla dorsale ove il sentiero permette di svoltare verso Solcio o verso la Colmine... noi ci dirigiamo qui e il panorama che si apre dona una vista stupenda immersi in un verde che non rivedevo da anni.
Il sottobosco di muschio (in parte scavato dai cinghiali) la presenza di scoiattoli, l'aquila, daini e cerbiatti... una pace irreale... qualche fungo qua e la.. insomma non manca nulla per poter dichiarare che oggi è una giornata speciale. Da segnare e ritornare per la bellezza e facilità del tracciato.












 

venerdì 30 giugno 2023

Al lago delle Streghe


Il giorno dopo mi raggiunge Bianca. Uno splendido lunedì, in giro quasi nessuno... saliamo l'intramontabile Alpe Veglia e ci dirigiamo al Lago delle Streghe. Pausa pranzo, poi giro della vallata... pausa al rifugio... vuoto. Si beve qualcosa e poi si riparte. In breve siamo al parcheggio. Altra giornata di pura montagna.




 

sabato 6 marzo 2021

E li chiamano animali


Pochi giorni or sono ho accompagnato a morire Cindy. Non é retorica dire che qualcosina di me l'ha accompagnata nel paradiso degli animali... certamente l'affetto che mi ha donato in questi anni, la fedeltà, la compagnia silenziosa, le richieste gioiose. I mille bellissimi ricordi.
Un cane è come un bambino, è modellato dal padrone e ne modella a sua volta il comportamento... in uno scambio di dare e avere... mentre si addormentava e poi smetteva di respirare ho sentito un pezzetto di me andarsene... mi piace pensare che mi ha preceduto nel viaggio che ci riporta alla Terra... lì dove la ritroverò... ad aspettarmi con l'affetto di sempre... 

sabato 26 agosto 2017

Mille lire al mese


La seconda di copertina così recita: "Mani in prima, mani in seconda" ordinavano i maestri ai bambini delle elementari. I capistazione fischiavano la partenza dei treni e i treni osservavano orari dalla puntualità leggendaria. Le mogli piccolo-borghesi facevano lustrare le case per il pranzo domenicale in onore del capufficio e segnavano e bottiglie dell'olio perché la servetta non ne approfittasse. Petronilla dava consigli alle massaie.
Il "sabato fascista" si andava alle adunate; eventuali assenze potevano essere giustificate in nome della crescita della prole: dopotutto il sabato era l'unico giorno adatto ad un po' di intimità tra i coniugi,
Gian Franco Venè ricostruisce la vita di tutti i giorni, i salari, i prezzi, i modi di mangiare e di vestire, gli snobismi, le mode degli anni venti e trenta, dalla "Marcia su Roma" alla vigilia della Guerra, quando le famiglie italiane borghesi tiravano avanti con mille lire al mese.
Un mondo un po' angusto, la cui apparente serenità copriva i preannunci della catastrofe.
Anche qui, la vita quotidiana ne registra puntualmente i segnali quando dalle fedi d'oro spontaneamente donate alla patria durante la Guerra d'Etiopia, si passa alle requisizioni forzate di pentole di ferro e di rame per rifornire l'industria bellica.
Quando le donne cominciano a nascondere colapasta e padelle in soffitta per eludere le perquisizioni del regime, anche la tranquilla famiglia italiana capì quale sarebbe stato l'inevitabile esito del ventennio
Gian Franco Venè ricostruisce abitudini, vezzi e umori di quell'epoca con la sottile e affettuosa ironia con cui si guarda un passato che é ancora dentro di noi.
Ancora una volta la vita quotidiana si rivela una chiave per conoscere più a fondo la storia...".
 
Intervallata nelle varie della giornata: mattina, intermezzo, pomeriggio, sera.. e chiusa con l'epilogo "verso un brusco risveglio", quest'opera porta il quotidiano dell'Italia del ventennio fascista alla nostra conoscenza... un periodo in parte noto per l'oralità dei nostri nonni e genitori, ma che per molti versi si è perso nel progredire del tempo e per l'avanzare del progresso... anni di cui qualcuno si vergogna, a cui ha dato un taglio perché rappresentante nel bene e nel male il regime (in cui qualcuno oggi ammette stortando la bocca che ... forse ... poi ... non si viveva così male...). Facciamo la conoscenza con usi e costumi, cibi, modi di dire e di vestire... che facevano del poco a tutti un metodo ed un modus operandi... che dell'autarchia fece virtù sostituendo i prodotti non più importati con sane... produzioni italianissime....
Molti operai, pochissimi laureati, servette in casa (quale segno di distinzione per chi poteva permetterselo), le biciclette come mezzo di movimento di massa, le colonie elioterapiche per vincere il rachitismo dei bimbi, la necessità di avere tanti figli per creare un grande popolo... il mito del regno e delle Colonie all'estero... insomma davvero un altro mondo... reso più accessibile dal racconto del quotidiano arrancare che questo libro ci dona..

martedì 4 luglio 2017

Una domenica al Passo del Sempione

Finalmente una domenica fuori di casa. Lentamente mi riapproprio dei miei spazi, dopo l'infortunio che mi ha bloccato a casa per oltre un mese... e non è ancora finita.
Almeno è un inizio. Giornata al Sempione... due panini, anche se il vento forte ci limita e dopo poco torniamo a Varzo per un caffè al caldo.
Testimone della scena :)
Cavaliere Jedi alle prese con il taglio dell'acqua, una delle otto prove di Ozaki...
Le nuvole si inseguono...
Panorami...

L'economia sociale in Italia - Rivista