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martedì 9 settembre 2025

Educazione, persona e welfare


Pagina 12 - Non ridurre il sostegno del Welfare a mero gesto meccanico.

Pagina 16 - Vita Umana: persona assunta come risorsa per interpretare le esigenze del rispetto per la dignità umana nello specifico contesto storico.

Pagina 25 - il lavoro con soggetti in situazioni di disagio risulta essere faticoso e impegnativo, sia concretamente che dal punto di vista emozionale, tanto da richiedere all'operatore di fronteggiare forti situazioni emotive che lo possono mettere in difficoltà mettendolo di fronte ai propri bisogni, le proprie reazioni emotive e le proprie incertezze.

Pagina 50 - Paidagogòs - dal greco antico. Pais = ragazzo; Agogòs = che guida.
Era lo schiavo che accompagnava i ragazzi a scuola al mattino.

Pagina 52 - occorre non solo riparare le ingiustizie ma evitare che queste accadano.

Pagina 75 - Welfare State - il Welfare State è intervenuto su queste regole: sostituendosi ai mali famigliari ha sostenuto i figli per rendere uguali le loro opportunità di vita quando i genitori non c'erano o erano inadeguati. Ha sostenuto gli anziani per renderli indipendenti dai figli.

Pagina 84 - Pedagogia. Essa non può certo fermarsi all'essere, ontologicamente fondato, perché questo sarebbe compito della filosofia ma è interessata soprattutto al dover essere.

Pagina 86 - La democrazia non deve ridursi a un insieme di regole procedurali volte a tutelare e a comparare gli interessi dei singoli, ma finirà per assumere i caratteri di progetto umanizzante affidato alla capacità dei soggetti in gioco.

Pagina 88 - Progettualità esistenziale generata da aspettative, aspirazioni, impegni, speranze, valori, ideali, orizzonti.

Pagina 91 - edificare forme di convivenza civile e politica dove non prevalga la logica della semplice composizione degli interessi, ma che siano ispirate a idealità condivise.

Pagina 96 - Si tratta, invece, del pluralismo delle culture, cioè degli universi simbolici che conferiscono significato alle scelte e ai piani di vita di coloro che li abitano.



 

giovedì 24 luglio 2025

L'Italia vuota - libro


Esiste un'Italia dove i paesi si spopolano, la popolazione invecchia e il paesaggio perde la mano dell'uomo.
E' un'Italia vuota, che però contiene - molto più di quanto si pensi - il futuro del nostro paese.
Terre alle prese con le trasformazioni climatiche, con i mutamenti della economia mondiale, percorse incessantemente da flussi di umani.
Dalle rilucenti valli occitane del Piemonte al cuore antico della Sardegna, passando per i colori caldi dell'Appennino centrale, nei paesi sabbiosi delle coste del Mar Ionio, sotto il vulcano più grande del continente, tra i migranti del Friuli: un viaggio ai margini del nostro Paese, un paese molto più grande e vario di come si autorappresenta, alla scoperta di uno spazio ancora aperto al possibile.

Pagina 8 - il ruolo alto della politica sia quello di governare il conflitto non quello di negarlo, sedarlo o reprimerlo ed essere capace di fare sintesi.

Pagina 26 - il grande regista tedesco Werner Herzog dice nel suo libro intervista "incontri alla fine del mondo" che per raccontare un luogo occorre distinguere e dare voce alternativamente a quelli che lui chiama Bardi e Sciamani. I Bardi sono i testimoni che agiscono i luoghi, gli Sciamani quelli che li sanno interpretare.

Pagina 68 - Kant sostiene che l'unione di ragione e sentimento siano il centro della nostra conoscenza il modo del nostro conoscere fuori dalla Metafisica, cioè fuori dalle balle.

Pagina 100 - non basta aumentare l'offerta bisogna intervenire sulla domanda di servizi, tornare ad educare i cittadini e i bisogni, educarli a porre rivendicazioni nelle sedi giuste che l'ordinamento di uno Stato democratico prevede e che oggi sono deserte o occupate da gente senza scrupoli.

Pagina 154 - Lo stato neoliberista sottrae il capitale finanziario raccolto sul territorio e concentra gli investimenti altrove.



 

martedì 3 giugno 2025

PEBA e quant'altro



 

La giusta commistione tra sociale e politica porta alla redazione di testi di riferimento in materia di attenzione nei confronti delle fragilità.
La conoscenza dei PEBA, Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche e del disegno normativo lombardo, consente di ridisegnare il territorio, l'ambiente costruito e in definitiva di rendere più vivibili le nostre realtà abitative collettive... cosa quagliano con la SOS ? Poco, forse nulla... ma conoscere certe dinamiche permette di conferire con gli interlocutori politici dando loro filo da torcere.

domenica 27 aprile 2025

Senza eredi - libro


La nostra è la prima epoca senza eredi.
Non riconosciamo eredità da trasmettere.
Nessuno continuerà l'opera, nessuno salverà quel che poteva e doveva essere salvato.
Il tempo non è galantuomo ma smemorato: non renderà giustizia.
Viviamo tra contemporanei senza antenati né posteri, uniti solo dal vago domicilio della stessa epoca; non consorti, al più coinquilini occasionali.
E' l'epilogo coerente di una società senza padri divenuta società senza figli.
E ciò vale a partire dagli autori e dalle loro opere.
Per reagire a questa amnesia, cancellazione ed emorragia, Marcello Veneziani ha composto una raccolta di settanta miniature di saggi, succinte biografie, profili non convenzionali, in vari casi sconvenienti.
Da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka, da Vattimo a Ratzinger, fino ai pensatori e agli scrittori più vicini a noi e viventi.
Prima di loro, a essere senza eredi sono i classici, i grandi del passato, cancellati o abbandonati, quando non maledetti.
Siamo scesi dalle spalle dei giganti senza eredi non è possibile nemmeno un pensiero nuovo, rivolto al futuro e all'essenziale, in grado di superare la nostra società dell'oblio che tende a perdere il senso critico, la cultura e l'umanità.
La vera sciagura del presente non é l'avanzata dell'intelligenza artificiale ma la ritirata della intelligenza umana.
Non resta che ribellarsi a questa china riscoprendo un diverso destino.

Posizione 11 - L'iperconnessione tecnologica e l'ipoconnessione umana sono un tratto saliente della condizione umana in cui la tecnologia fa compagnia a chi è solo e isola chi è in compagnia.

Posizione 414 - La solitudine è una sovranità senza regno. L'amicizia è un legame senza sovranità.

Posizione 429 - Ogni discepolo porta via qualcosa al suo maestro, spiega Oscar Wild nel "Ritratto di Dorian Gray", in cui teorizza: "influenzare un individuo significa dagli la propria anima... egli diventa un'eco della musica di qualcun altro, uno che recita una parte che non è stata scritta per lui".

Posizione 507 - L'amore non corrisposto è una morte in vita.

Posizione 514 - Nella ricerca proustiana del tempo perduto, la morte di chi ti è caro o lo svanire del passato, tra i dolori che arreca, dona però un piacere: quel che resta nella memoria degli affetti é un ricordo selettivo, il meglio, ciò che davvero merita di essere salvato, la sintesi squisita di quel che fu.

Posizione 1602 - Kafka riconosceva la superiorità del male sul bene, anche sul piano della conoscenza: "il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male". L'asimmetria malefica della vita. I due peccati capitali dell'uomo, per Kafka, sono l'impazienza e l'inerzia. Tutti gli altri discendono da questi; a causa dell'impazienza gli uomini furono cacciati dal paradiso, a causa dell'inerzia non possono tornarci.

Posizione 1786 - Giovanni Gentile. In "Genesi e struttura" si profila il suo pensiero comunitario: la comunità non accomuna solo i viventi, ma anche chi ci ha preceduto e chi ci seguirà. E' il filo della "tradizione". La filosofia ne é la sua coscienza: in fondo all'Io c'é un Noi; che è la comunità a cui egli appartiene, e che é la base della sua spirituale esistenza, e parla per sua bocca, sente col suo cuore, pensa col suo cervello. La comunità è presente come legge interna all'individuo.

Posizione 2562 - La poesia è una forma di preghiera; abita in un posto segreto dell'uomo e gli dona altri occhi, altre orecchie.

Posizione 2674 - Quando penso che non m'innamorerò, ormai, più / che non soffrirò, ormai, più per amore / mi sento un morto a cui batte il cuore.

Posizione 3457 - Oggi gli scenari sono globali e individuali, ma le classi sociali non servono più: sono fluttuanti, indefinibili, magmatiche. Si è proletari rispetto ai benestanti, però si diventa ceto medio rispetto ai migranti.

Posizione 4253 - A un narratore chiediamo di portarci via di qui, di farci vedere un'altra vita, o comunque con altri occhi sotto altra luce.
A un pensatore, invece, chiediamo di portarci nel cuore delle cose, di farci capire chi siamo e dove siamo, di darci le chiavi per entrare nell'essenziale o per ricercarlo, tra libertà e destino.

Gli eventi sono soltanto la schiuma delle cose. 

Eppure è una bestia cattiva, l'uomo, a volte brutale, vive tra rabbia e dolore, è mortale, e sfoga la sua mortalità infliggendola agli altri. Pensa di scaricare il male sul prossimo. E così lo moltiplica.





 

martedì 20 agosto 2024

il potere del silenzio - rivista


Chi sceglie di usare le parole fa un atto volontario e si assume dunque tutta la responsabilità del rompere il silenzio.
La scelta di "smettere di tacere" é un atto rituale di riconoscimento dell'altro.
La figura della "preterizione"... si dice di non voler dire quello che in realtà si dice.
Occorre uno scopo, una strategia, una volontà tattica.
Tacere diventa significativo quando si è assolutamente in grado di parlare, ma si sceglie di non farlo.
Al di là della provocazione artistica, il tempo d'attesa, tattico, dovrebbe tendere le aspettative del pubblico sino alla soglia del tollerabile per poi sciogliere la tensione con il compiacimento. 
E' la pausa che precede la TEMPESTA del discorso - occorre ottenere l'attenzione attraverso la tensione del silenzio.

Eufemismo: la lingua vestita, travestita, velata.
La sincerità, ad ogni costo duole...
Toisi nel film "Pensavo fosse amore e invece era un calesse" quando gli rivelano che la sua ex ha un altro dice "ma come? queste cose si dicono alle spalle. Che cosa vi ho fatto di male per meritare tutta questa sincerità?".
Nel '500 Antonio De Guevara scandiva "non palesate mai tutto quello che pensate, né mostrate mai tutto quello che ci avete, né pigliate mai tutto quello che bramate, né dite tutto quello che sapete, né meno fate tutto quello che potete".

Camuffare la verità è segno di creatività, senza finzione l'umanità non avrebbe conosciuto la cultura... 
Ludere: giocare. Illudere: dire bugie.. giocare con la realtà
Reticenza: dire senza dire..

In base ai dizionari dell'indice di frequenza, le prime mille parole di una lingua occupano il 50% dei discorsi comuni, con altre mille copriamo il successivo 40% con altre 2500 il 9% e le altre 196.500 occupano appena l'1%.

 

sabato 15 giugno 2024

Contro il no profit


Che cosa hanno in comune un'università non statale e un doposcuola in quartieri degradati?
Un centro fitness e un'organizzazione sportiva per disabili?
Un pub e una mensa per i poveri?
Una clinica religiosa e un'associazione di volontariato sanitario?
Per tutti è ovvio che siano organizzazioni preziose perché non distribuiscono utili, favoriscono la coesione sociale e rispondono ai bisogni dei più deboli.
Il loro contributo all'interesse generale, però, non è scontato.
Una teoria difettosa ha infatti unito in un insieme magmatico iniziative della massima utilità sociale, altre genericamente positive e altre che utilizzano a fini propri l'alone di benemerenza di cui questo insieme gode.
Giovanni Moro fornisce una prospettiva critica su questa realtà, sempre più importante ma conosciuta poco e male.

Estratti.
Pagina 10 - il problema è che nella categorizzazione del non profit una miriade di organizzazioni e iniziative vengono accorpate in un magma informe, tenuto insieme solo da una ragione fiscale, e nel quale attività della massima utilità sociale finiscono per essere messe insieme ad altre, ottime e piacevoli ma che con l'interesse generale c'entrano poco; e insieme ad altre ancora, che invece utilizzano (in diversi casi più precisamente sfruttano) l'alone di rispetto, simpatia e fiducia pubblica di cui questo magma gode, soprattutto per merito di chi lo fa credendoci.

Pagina 11 - per dirla con le parole di Ulrich Beck, i cittadini nell'era della seconda modernità "esercitano concretamente i loro diritti finora solo formali riempendoli della vita per la quale ritengono valga la pena di vivere.

Pagina 12 - Invece di un monitoraggio e di una valutazione del pubblico connessi alla effettiva attività svolta e ai reali benefici conseguiti dalla collettività e dalle persone in stato di bisogno, si sono attivati controlli burocratici e puramente formali, basati sulla tradizionale cultura del sospetto dello Stato verso i cittadini, salvo stracciarsi le vesti quando si scopriva che qualcuno si era appropriato di soldi non propri o che ne aveva fatto un uso abnorme.

Pagina 13 - Chi fa ricerca sa che gli oggetti della osservazione scientifica sono di due tipi. Si possono rendere queste diverse situazioni, facendo ricorso al linguaggio comune, in termini di enigmi e puzzle.
Gli enigmi sono quelli che caratterizzano situazioni in cui non tutto è noto o visibile, per cui il lavoro del ricercatore é volto a scoprire fatti, fenomeni o processi che fino a quel momento non erano stati individuati e che sono necessari per interpretare o spiegare la realtà.
I puzzle, invece, denotano situazioni in cui tutto è già noto e ciò che è necessario è assemblare o fondere le informazioni esistenti in modo tale da spiegare di più e meglio fatti e circostanze.
Sulla base di questa distinzione, si può dire che l'oggetto del libro è tutto meno che un enigma.

Pagina 14 - Framing - Frame comunicativo. Con questo termine inglese gli studiosi di comunicazione si riferiscono a un processo di influenza selettiva sulla percezione dei significati che i soggetti .. attribuiscono ai messaggi mediali. Il framing, cioè, garantisce l'accesso ad alcuni significati , allontanandone altri, comunque plausibili.
La funzione del framing, in altre parole, è quella di definire la realtà come campo di significati che ha una forte incidenza anche sulla operatività. Valga per tutti l'esempio della immigrazione, da anni comunicata in Italia in un frame connesso alla legalità, alla sicurezza e alla difesa di noi aborigeni contro il pericolo esterno, da cui discendono politiche pubbliche di tipo securitario.

Pagina 57 - Come ben sanno le organizzazioni di volontariato, non c'é niente di peggio di un volontario che - in forza di una specie di complesso di superiorità morale - pensa di stare facendo un favore alla organizzazione e pretende di fare a modo suo le cose che ritiene più meritevoli anziché quelle che servono e nella maniera in cui vanno fatte.

Pagina 73 - Anche sul piano dei controlli, non solo in linea di fatto ma anche in linea di principio, ciò che è previsto sono controlli sui bilanci, non sul tipo di attività, o sulla sua effettiva utilità sociale e, soprattutto, sulla sua efficacia.

Pagina 73 - Questa idea che qualcuno sia "di utilità sociale" di diritto e non che si riconosca la utilità sociale, a parità di condizioni, come un dato di fatto é fuori di ogni logica, tranne, forse, quella impazzita dell'amministrazione italiana.

Pagina 86 - il secondo strumento è quello denominato "Più dai, meno versi". Si tratta della legge 80 del 2005 che prevede che le donazioni in denaro o in natura erogate da persone fisiche o giuridiche in favore di onlus siano deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro l'anno.

Pagina 107 - Personalmente, sia come leader di una organizzazione civica che come studioso e insegnante, ho sempre sostenuto la necessità che le organizzazioni di cittadini assumano una logica di impresa e siano gestite con professionalità e non facciano solo testimonianza.

Pagina 108 - Fare il loro tirocinio nominalmente in un'associazione di volontariato o in una cooperativa sociale convenzionate con gli enti pubblici per gestire servizi di welfare, ma di fatto sono selezionati dagli uffici comunali o dalle ASL, per loro lavorano e a loro rispondono.
Questa concezione singolare della sussidiarietà, che Gian Paolo Barbetta ha chiamato "sussidiarietà strumentale", individua in alcuni tipi di organizzazioni non profit non il soggetto più adatto, per le sue caratteristiche e competenze, a gestire un certo servizio, ma solo una opportunità per garantire gli stessi servizi a costi minori, oppure per aggirare il blocco delle assunzioni imposto dalle varie spending review.

Pagina 161 - Una invenzione molto discutibile sul piano concettuale ha generato un mostro senza più controllo, ha ridotto i cittadini a clienti di altri cittadini, ha dato un valore assoluto ad attività di modesta importanza, ha utilizzato l'impegno, la responsabilità e la generosità di milioni di persone per giustificare la esistenza di forme di imprenditorialità che in molti casi sono davvero "sociali", ma in molti di più, temo, sono tutt'altro che l'annuncio di un nuovo mondo.
E, non da ultimo, ha introdotto, almeno nel nostro paese e in Europa, un modello di welfare concorrente con quello esistente, che nessuno ha scelto di adottare e che lì dove è nato ed è praticato ha dato risultati niente affatto incoraggianti.















 

 

martedì 4 giugno 2024

8 secondi


Prima che abbiate finito di leggere questo testo vi sarete distratti almeno un paio di volte.
Probabilmente avrete già dimenticato il titolo del libro che avete tra le mani o il nome della sua autrice.
Forse avrete interrotto la lettura per rispondere a un vostro amico o controllare l'apprezzamento social di un vostro post o di una vostra foto.
In ogni caso, è pressoché certo che in questo momento abbiate in mano uno smartphone e che il vostro sguardo si stia già allontanando da queste righe.
Benvenuti nell'era della distrazione infinita.
Ma come è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso?
Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall'assunzione di stupefacenti?
In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive?
I social stanno modificando la struttura del nostro cervello?
Lisa Iotti ci guida nel mondo dell'iperconnessione.
Il suo è un viaggio, intimo e sconvolgente, nel lato oscuro della rivoluzione digitale, attraverso le ossessioni, i pericoli e le paure che caratterizzano il nostro contemporaneo dai laboratori in cui si svolgono ricerche sul comportamento delle nostre reti neurali durante l'utilizzo di App alle stanze in cui vengono studiate le possibili trasformazioni posturali dovute all'uso degli smartphone; dai centri per curare le dipendenze psicologiche da cellulare ai ritiri in cui disintossicarsi dal telefono grazie alla meditazione; dagli incontri con alcuni dei più importanti studiosi della mente a quelli con i pentiti della Silicon Valley, diventati oggi profeti della disconnessione da social e device.
Tra reportage e narrazione personale, 8 secondi è un'opera che nasce dalla necessità di trovare risposte alle nostre inquietudini e che finisce per aprirci nuove domande e nuovi scenari.

Pagina 18 - La prima cosa vera è che è il contatto con gli altri, soprattutto con le persone che non conosciamo, presuppone sempre fatica; significa un'immersione in un mare aperto da cui non sappiamo mai come torneremo.
Conoscere vuol dire far entrare qualcuno nella nostra linea di confine, inventare strategie di comunicazione, di attrazione, seduzione, repulsione: esporsi, mettere in moto aspettative, difese, possibili fraintendimenti, rifiuti.

Pagina 19 - Da quando la tecnologia ci ha dato la straordinaria opportunità di liberarcene, il disagio, la fatica, lo sforzo sono tutte esperienze che non siamo più disposti a tollerare: l'elusione di intimità con gli altri e con noi stessi, insieme a tutto il carico di contraddizioni, disordine e mistero - altrimenti detto "vita" - è il prezzo da pagare per questa opportunità.

Pagina 31 - A ripensarci, era tutto lì: in quella superficie liscia e levigata dal touchscreen, nessuna increspatura, nulla che facesse resistenza, la metafora della contemporaneità.

Pagina 33 - Quando mi capita di sentire il cellulare vibrare in tasca anche se non c'é nessuna chiamata o messaggio in arrivo? E' una forma di allucinazione, che riguarda nove persone su dieci e che ha persino in nome scientifico: Sindrome della vibrazione fantasma.

Pagina 35 - Truismo - barbarismo dall'inglese True (vero).  
I cellulari sono come il doudou, il pupazzo della nanna. Che cos'é un doudou per i bambini? mi ha spiegato qualche giorno fa al telefono il dottor Laurent Karila, un orsetto, un peluche, un pezzo di tela da toccare, da accarezzare. E' qualcosa che li calma, li tranquillizza, che li fa dormire più sereni. Gli smartphone per noi sono la stessa cosa.

Pagina 36 - "E' angosciato, sta male, è come la sindrome abbandonica dei bambini quando perdono il loro peluche o non vedono più la mamma; solo che a noi succede coi cellulari. Si chiama nomofobia, una crasi da "no mobile" e "Phobia", la paura di restare senza telefono.

Pagina 37 - Vero è che ciascuno di noi ha una quantità massima di infelicità o di disagio che può sopportare, raggiunta la quale è come se l'anima aspettasse solo un segno, una smagliatura nella superficie del destino per infilarsi e fare leva. Alle volte basta una leggera inclinazione del piano, anche pochi gradi, perché un'energia compressa prenda forza e rotoli giù fino a schiantarsi, o a trovare una via d'uscita e salvarsi, se è fortunata.

Pagina 45 - Non voglio fare la retorica della fatica - ma l'energia impiegata per ottenere un risultato è sempre stata nella cultura novecentesca una componente fondamentale del risultato stesso.

Pagina 46 - Intrattenersi con i propri pensieri è un'arte complessa. Intanto perché presuppone avere dei pensieri, e poi sapere cosa farne. Un'agonia.

Pagina 47 - MI tornano in mente tutte le volte che mi sono sforzata di concentrarmi su qualcosa di concreto per allontanare un pensiero - o il ricordo di un qualcuno - che sapevo farmi male; ripenso alla fatica fatta per cercare di dirottare la mia attenzione e il mio dolore verso qualcosa di salutare.

Pagina 48 - Tutto questo ignorare e decidere ha un costo cognitivo. Dover affrontare così tante decisioni banali nella vita quotidiana ha creato un affaticamento neuronale che non lascia energia per le decisioni importanti.

Pagina 50 - L'incertezza è uno dei più potenti afrodisiaci in circolazione; più che dall'atto siamo attratti dalla potenzialità.

Pagina 51 - Ci siamo convinti di sapere molto più di quello che sappiamo, di avere ragione. E credere di avere ragione è di solito la via più breve per avere torto. Si chiama effetto Dunning - Kruger.

Pagina 157 - In rete noi non vediamo la foresta, nemmeno gli alberi o i rami, ma solo le foglie, le venature, il picciolo, dettagli di un insieme che ignoriamo. Abbiamo scambiato la sensazione di sapere con il sapere.

Pagina 196 - Epilogo. Sicuro se c'é qualcosa di fragile o di sghembo o di rotto dentro di noi, un algoritmo lo scoverà e lo trasformerà in un lauto dividendo per gli azionisti della società. O per qualche scopo preciso.

Pagina 198 - Essere capaci di accogliere le nostre abrasioni, i nostri spigoli, fare spazio alla noia e al dolore, senza depistarli, ricucendo e rattoppando buchi che si ristrappano alla prima occasione. La tristezza, la solitudine, il senso di inadeguatezza torneranno sempre, come le onde del mare, non ci possiamo fare niente; possiamo però riconoscerle per quello che sono, onde appunto, e coltivare la gratitudine e la compassione, essere pronti a riconoscere cosa ci fa stare bene e cercare di distenderlo il più possibile, farlo durare, come la nota di un diapason su cui accordare ogni gesto del nostro quotidiano.

Pagina 199 - Dagli amori malati si esce quando si diventa grandi. Quando ci si stanca di non avere il controllo della nostra vita. Quando torniamo ad abitarci e a volerci bene. O semplicemente quando non è più divertente.










 

giovedì 16 maggio 2024

Sei cappelli per pensare


 Quante volte abbiamo partecipato a lunghe riunioni inconcludenti, o ci siamo chiesti come rendere più produttivo il nostro pensiero e quello delle persone con cui ci confrontiamo?
Spesso ad ostacolarci è la confusione: come un giocoliere che usa troppe palle, in noi si sovrappongono intuizioni, logica, aspettative ed emozioni che non sappiamo gestire.
Il sistema inventato da Edward De Bono, padre del pensiero laterale che ha segnato una svolta nel campo della creatività, consente di organizzare il nostro modo di pensare in maniera più produttiva, affrontando un aspetto alla volta.
Si tratta di interpretare ruoli fissi (i cappelli) che incarnano diversi punti di vista, anche quello più lontano dalla nostra indole; questo ci libera dagli schemi creati dalla posizione o dal carattere, permettendo agli ottimisti di esprimere pensieri negativi o ai razionali di provare a essere creativi.
Un metodo pratico, semplice, che consente di ottimizzare tempo e risorse, e magari di divertirsi nel farlo.

martedì 27 febbraio 2024

La società generosa


Sia il mercato sia lo Stato hanno fallito nella loro essenziale missione.
Gli Stati moderni sono diventati predatori, proteggendo la proprietà piuttosto che promuovendo l'uguaglianza.
Il mercato si è arreso a un ethos prossimo a quello che il filosofo francese Michel Foucault definirebbe barbarico.
Cambiamenti marginali in politica non saranno sufficienti a porre rimedio all'attuale crisi di fiducia.
Ciò che è necessario è un "cambio radicale dei paradigmi" un mutamento nei modelli mentali prevalenti e nei comportamenti sociali che da essi derivano.
Il fenomeno della generosità, analizzato prendendo le mosse dalle forme esplicite del dono e in maniera comparativa con il fenomeno dello scambio economico, rivela lati inaspettati, che costringono a un riesame dei valori che fanno da baricentro alla società.
La generosità, ben lungi dall'essere un fatto soggettivo e limitato alla sfera delle interazioni private, estende la sua sfera d'azione a tutto il tessuto sociale e si pone come forza gravitazionale e innesco di forme di riconoscimento e di riconoscenza, indispensabili affinché la società possa avere luogo.
Molto prima delle leggi, che regolano i rapporti tra i cittadini, e molto più estesamente dei rapporti economici che muovono le relazioni tra soggetti dotati di interesse, la generosità si trova alla base dello "stare insieme" dei soggetti civili, siano essi persone o istituzioni.
La generosità, è perciò, fenomeno originario che non ha bisogno di altro per essere giustificato, se non di essere ricondotto all'idea che per suo tramite si viene a costituire il riconoscimento dell'altro e si viene a formare il nucleo essenziale del vivere comune.

Contributi
Pagina 22 - il denaro svolge il compito di associare un valore a un rapporto tra oggetti, come il linguaggio svolge quello di abbinare i suoni a un senso.

Pagina 23 - la base della conoscenza umana sta nella capacità di unire l'eterogeneo.

Pagina 45 - le sei perfezioni: la moralità, la pazienza, lo sforzo entusiastico, la concentrazione, la saggezza, la generosità.

Pagina 86 - Questo è maggiormente valido oggi, dove sembra che lo Stato veda nella solidarietà del welfare comunitario e privato non tanto una ricchezza civile e umana, quanto prevalentemente la forma più comoda e sostitutiva dei propri doveri redistributivi.

Pagina 163 - il coefficiente di Gini. http://www.lisdatacenter.org rappresenta la misura di quanto la distribuzione di reddito sia disugualmente distribuita all'interno di una popolazione.

Pagina 194 - In quanto tale, è da rigettare anche la tesi che vorrebbe la filantropia serva dello status quo e tampone delle falle di un sistema sociale insufficiente. Chiamata in causa solo quando c'é da porre rimedio alla sofferenza sociale, valutata solo quando elargisce aiuti ai bisognosi, sollecitata solo quando i soldi mancano, apprezzata quando il numero di poveri e di emarginati cresce oltre il limite del sopportabile, viene spesso confusa con la beneficenza. Non può essere considerata né come  il rescue team da far entrare in campo quando la puzza dell'iniquità arriva alle narici delle classi benestanti, né come il portafoglio di riserva di un welfare statale in apnea, né come l'impulso bizzarro di psicologie altruistiche.

Pagina 209 - La venture philanthropy non è altro che la versione filantropica del venture capital. Anziché agire sulla promozione dell'innovazione sociale attraverso la gratuità, essa interviene economicamente nelle imprese sociali attraverso prestiti di denaro o attraverso la loro capitalizzazione.

Pagina 217 - Esiste un racconto africano che dice: tre fratelli si trovano lontano dal padre ma a ciascuno di loro il padre ha regalato un oggetto magico. A uno ha dato uno specchio con cui può vedere le cose che accadono lontano. al secondo ha regalato dei sandali che, se calzati permettono di fare molte miglia con un solo passo. Al terzo ha regalato un sacchettino di erbe magiche che guariscono dalle malattie. Ora, il padre si ammala gravemente ed è sul punto di morire. Quale dei tre fratelli lontani sarà in grado di aiutarlo? la risposta è; nessuno di loro, preso singolarmente. Perché solo l'unione dei tre oggetti magici è in grado di soccorrere il padre.

Pagina 219 - In realtà. quello che è sotto gli occhi di tutti è che i più ricchi del pianeta sono diventati tali proprio grazie all'esistenza dei più poveri, che funzionano da bacino di fornitura di mano d'opera a basso costo per un'economia di massa privilegiata.

Pagina 234 - Adam Snith; "Per quanto egoista si possa presumere l'uomo, ci sono chiaramente dei principi nella sua natura che lo coinvolgono nella fortuna degli altri e gli rendono necessaria la loro felicità, sebbene egli da essa non ricavi nulla tranne il piacere di osservarla".













 

venerdì 30 giugno 2023

Come mantenere la calma


Fai un respiro profondo  e conta fino a dieci; visualizza un luogo ove ti senti felice; entra in meditazione... chissà quante volte, amici, famigliari ed esperti ti hanno suggerito una di queste tecniche per mantenere la calma, ma, quando si tratta di affrontare davvero il momento in cui la rabbia esplode, è difficile centrare il bersaglio, soprattutto perché nessuno dei metodi indicati è in grado di generare consapevolezza.
Perché mi arrabbio?
Perché alcune situazioni mi esasperano scatenando in me reazioni istintive di collera?
L'intento di questo libro é spiegare dapprima le dinamiche fisiche e psicologiche all'origine della rabbia, e offrire poi, un ventaglio di strumenti capaci di vincere la battaglia sul campo: i piccoli problemi della vita perderanno via via di importanza, e i conflitti più seri non sfoceranno più in incontrollabili scoppi di ira e frustrazione, ma verranno filtrati dalle lenti dell'accettazione e della saggezza.
Come non perdere mai più la calma, rappresenta un invito ad osservare la rabbia attraverso una visione olistica che la scomponga nei suoi fattori emozionali, spirituali e fisici nascosti, donando ai lettori pratici e semplici strumenti per eliminarla ancor prima che sopraggiunga.

Fidatevi... continuerete ad arrabbiarvi! Però almeno, saprete il perché.. e forse questo vi condurrà ad una visione consapevole della rabbia... risolvendo i problemi che la generano nel profondo. Un buon libro su cui riflettere e da usare come aiuto.

domenica 5 dicembre 2021

Tagliare lungo i bordi


 Apprezzo molto lo stile di Zerocalcare, il suo impegno politico traslato in vignette, anche se preferisco di gran lunga Gipi... molto più poetico e graficamente impeccabile. Tuttavia, amando tantissimo il mondo del fumetto e, su suggerimento di mia figlia, ho deciso di guardarmi tutte le puntate di questa serie, complice anche la brevità dei singoli episodi.
Risultato: la storia è divertente e commovente al tempo stesso... piena dei complessi giovanili senza tempo che, ognuno di noi, ha incontrato durante la tempesta ormonale che precede la maturità... quel regno di mezzo in cui non si è più piccoli, tutti pretendono da noi l'adultità (neologismo inventato la momento) senza però i superpoteri (che poi scopriremo effimeri) dell'essere adulti...
Così scopriamo le dis-avventure del nostro protagonista di fronte all'amore, al crescere, al morire (prima del tempo) al dover fare crescere e vedere i propri sogni non realizzarsi o peggio realizzarsi e dimostrarsi ben inferiori rispetto alle aspettative... si ride dicevo, si piange, i personaggi funzionano... con tutta quell'incertezza, impetuosa voglia di vivere e non sapere da dove prendere il foglio delle istruzioni (da strappare appunto lungo i bordi) salvo scoprire che non esiste alcuna istruzione e che ognuno deve farsi strada da sé, con i propri errori e le proprie vittorie.... in un diventare grandi per forza.

mercoledì 7 luglio 2021

Laicità


I nemici della laicità sono gli stessi avversari della libertà di credenza, di conoscenza, di critica e autocritica.
Dunque i dogmatici e fondamentalisti, in qualunque ambito essi agiscano: religioso, politico, sociale, scientifico.
Ma quanti fra coloro che fanno professione verbale di laicità sanno rispondere in maniera compiuta intorno al significato della loro laicità e quanti sono disposti ad agire di conseguenza?
Questo manifesto collettivo ci spiega come ritrovare le ragioni della laicità nella società contemporanea, in un viaggio attraverso i territori intellettuali e politici dove si gioca la sfida fra dogmatismo e libertà di coscienza.

Stava tra gli scaffali dal 2006, anno dell'acquisto... lo leggo? quando lo leggo? certi libri sono come certe scelte che si fanno nella vita... aspettano pazienti, ci inciampiamo dentro più volte, ma poi arrivano e qualcosa hanno sempre da dire... magari sono superati, magari attualissimi... a volte divengono classici (nel senso che non smettono mai di dire qualcosa), scopro così un testo incredibilmente coerente - salterei la parte sui mass media, ora superato dai nuovi mezzi di comunicazione - alle vicende attuali... si pensi alla stucchevole discussione sulla proposta di legge ZAN, contro l'omofobia ed altre forme di discriminazione... in un Paese normale forse nemmeno servirebbe... qui siamo alle comiche...dei leghisti e di quel vergognoso loro capo, di Renzi - altro personaggio senz'anima - e peggio ancora della Chiesa e dei fascio-clericali fiancheggiatori più realisti del Re.

Ma intanto cos'é Laicità? (pag. 50,51) Laicità vuol dire accettare come moralmente e legalmente giustificati atteggiamenti o comportamenti che appaiono soggettivamente sgradevoli. Laicità è ammettere una ragionevole disimmetria tra l'etica pubblica e singole moralità private.
Laicità è saper pensare e parlare con competenza di "umano" e "natura" senza impropri supporti religiosi o teologici, ma nel contempo senza negare o rinuncia ad esprimersi su questioni teologiche, 
E perché allora nella società odierna è sorto il problema di difendersi da ingerenze esterne? 
Si legga al riguardo la tesi di Ernst - Wolfgang Bockenforde: "La crisi della democrazia liberale, esige che essa riconosca il suo deficit strutturale di valori. E in questo senso la Chiesa fa la sua offerta di ethos che, mediata dalla sua dottrina, diventa senz'altro indispensabile - presupposto normativo - per il buon funzionamento della società democratica, per la sua riuscita integrazione. La Chiesa garantisce l'ethos condiviso che mancherebbe alla società radicalmente secolarizzata e intimamente lacerata dal relativismo (pag. 53)... ma questo assunto, in alcuni casi - vedi pag. 67 Hans Kelsen - porta a dire che "verità religiosa e vita civile democratica sono incompatibili" e sino a farci affermare che al contrario - pag. 90 - "la dittatura nega le soggettività, nega il contraddittorio, nega l'idea stessa di rapporto giuridico, nega, perché oscura, il processo".
Occorre quindi guardare alla cose del Mondo per "come sono e non per come dovrebbero essere",,, come suggerisce Machiavelli. o "libertà di fare pubblico uso della propria ragione" (Kant).ricordando che la dinamica della storia, poiché è decisa dall'uomo ricade nelle seguenti motivazioni; Vantaggio, Ambizione, Guadagno, Paura.
Resta tra noi, inoltre, la sopravvivenza del magico (pag. 165) "il passato non muore mai completamente per l'uomo. L'uomo può dimenticarlo ma egli lo conserva sempre entro di sé... l'uomo non si libera facilmente delle opinioni che una volta hanno preso dominio su di lui, queste credenze poterono durare, benché fossero ormai in contraddizione con le nuove, mantenendo vecchie cerimonie di cui non si riusciva fare a meno ma di cui non si capiva nemmeno più il senso".
Ricordiamo infine che la crisi della famiglia tradizionale è una derivata della rivoluzione industriale che (pag, 169) ha trasformato la famiglia facendole perdere quella che nella tradizione era una delle sue funzioni più specifiche: la produzione di beni (che oggi viene svolta per lo più fuori dall'ambito domestico) il passaggio dalla produzione al consumo ha comportato il declino del "bene della famiglia" e dei "diritti della famiglia" con l'affermazione del "bene degli individui della famiglia" e dei "diritti dei membri della famiglia".
Esiste una regola comune? Forse si, (pag. 235) con Cromwell - 1650 - esiste una regola sempre applicabile, in base alla quale si deve attribuire a priori una probabilità positiva, magari molto piccola, ma comunque diversa da zero, anche all'ipotesi empirica più bizzarra, perciò non credete a nulla in modo assoluto e lasciate sempre un margine di dubbio, concludendo con la celebre frase di Thomas Jefferson - terzo presidente degli Stati Uniti - il quale affermava che "é solo l'errore che ha bisogno del sostegno dell'autorità politica, La verità può reggersi da sola". Buona lettura.




 

domenica 17 gennaio 2021

Misbehaving


 Richard Thaler, vincitore del Premio Nobel per l'economia 2017, ha dedicato l'intera carriera a studiare l'idea radicale per cui gli agenti economici sono individui prevedibili e inclini a commettere errori.
Misbehawing è il resoconto affascinante e divertente della sua lotta per riportare una disciplina accademica con i piedi per terra e per cambiare il modo in cui pensiamo l'economia, noi stessi e il mondo.
La teoria economica tradizionale assume che gli individui siano razionali. 
Fin dall'inizio della sua ricerca, Thaler ha compreso che questi automi non somigliavano affatto alle persone vere.
Quando acquistiamo una radiosveglia o chiediamo un mutuo, siamo tutti vittime delle distorsioni cognitive che ci allontanano dai criteri di razionalità postulati dagli economisti.
In altre parole ci comportiamo in modo anomalo e, ciò che più conta, con serie conseguenze.
Inizialmente sottovalutato dagli economisti come un campo divertente ma irrilevante, lo studio degli errori degli esseri umani e dei loro effetti sul mercato ora guida gli sforzi per migliorare le decisioni nelle nostre vite, nelle imprese e nelle politiche pubbliche. (tratto dal libro)

Ecco di fronte a me uno di quei libri che partono da un concetto e finiscono altrove, anzi lontanissimo da dove avevano avuto origine. Si parla di economia, che poi diventa psicologia, che poi diventa teoria dei giochi, che poi diventa sociologia, che poi diventa design, che poi diventa (necessariamente) politica, che poi diventa la vita di tutti i giorni... e questo è il primo punto a favore di questo testo.
Poi si parla in modo eretico di economia, si smontano regole fissate da secoli e si dimostra che non esistono gli Econ (le figure economiche immaginate dai teorici, che dovrebbero agire nel rispetto delle norme fissate) ma gli Human, esseri umani che spesso non sanno quello che vogliono, non sanno come raggiungerlo e risentono di regole e sollecitazioni non scritte...
Perché fa paura Thaler? Perché fa venire meno tutto il castello di menzogne che regge l'economia... perché l'economia è l'unica scienza (?) sopravvissuta al cambiamento epocale degli ultimi 50 anni (la fine del comunismo, la vittoria del capitalismo, l'emergere di limiti del mondo) e che pur fallendo continuamente non ha fatto un plissé, non ha mai accettato di mettersi in discussione ed ha trovato il modo di incolpare sempre qualcun altro pur di non pagar pegno.
Ed è così che entrano in gioco il concetto di Costo Opportunità: ciò a cui si rinuncia per svolgere qualcosa d'altro... il Framing: l'inquadramento della distanza tra due aspetti. Ove pagare un sovraprezzo è inteso come un costo vivo (e quindi causa sofferenza) e non ricevere uno sconto è inteso come un costo opportunità (quindi accettabile).
Così come l'importante definizione del Concetto dotazione; ciò che vi appartiene fa parte della vostra dotazione. E' ciò a cui gli utenti attribuiscono un valore maggiore rispetto ai beni disponibili ma non ancora in loro possesso.
O ancora (e qui si entra nella psicologia) la Distorsione retrospettiva - detta Hindsight Bias La tendenza a considerare gli eventi accaduti come più prevedibili di quello che in realtà erano prima che accadessero. Il risultato è che, dopo il fatto, pensiamo di avere sempre saputo che quanto è accaduto era probabile quando non addirittura una conclusione scontata.
E l'uso delle Euristiche, stratagemmi mentali (spesso scorciatoie per non fare fatica) che gli esseri umani, che dispongono di tempo e capacità mentali limitate, per giungere a formulare dei giudizi usano regole pratiche, così da compiere poi errori prevedibili, cioè basati sulla propria esperienza limitata da luoghi, persone, ambiente frequentato.
O il BIAS l'errore che fa deviare dalla media dei valori ottenuti, capace di portarci fuori pista... pur in possesso dei numeri raccolti...
O il DAP Differenza Appena Percepibile, valore inteso come piccolo ma che a lungo andare fa la differenza.... la stessa assunzione di preferenza, nemmeno concepibile dalla teoria economica classica...
Emerge così un assunto fondamentale: Le perdite provocano una sofferenza in misura doppia rispetto alla soddisfazione provocata da un guadagno.
Il testo si conclude con una citazione di Mark Twain: "Non è ciò che non conosci che ti mette nei guai, è ciò che dai per certo che non lo è". 

martedì 14 luglio 2020

Il lavoro dello spirito

Per chi non lo sapesse (già mi vedo il coro dei "chissenefrega") ricorrono i 100 anni dalla morte di Max Weber, a mio giudizio una delle più grandi menti del '900 europeo, se non mondiale…
Richiamo alla lettura il suo principale lavoro, "Etica protestante e capitalismo" testo fondamentale per capire non solo la sociologia, ma tutto il nostro tempo, la società e le pulsioni che muovono uno Stato.
Di recente pubblicazione, questo piccolo testo di Massimo Cacciari, "Il lavoro dello spirito"... un richiamo alle conferenze tenute da Weber a tema il rapporto tra intellettuale e politico…

Tra il 1917 e il 1919 Max Weber tenne due conferenze dal titolo "Die Geistige arbeit als beruf", che potremmo tradurre in "il lavoro dello spirito come professione".
Formulazione quanto mai pregnante, perché rappresentava l'idea regolativa, il progetto, e la speranza che avevano animato il mondo della grande cultura borghese tra Kant e Goethe, tra Romanticismo e Schiller, tra Fitche e Hegel, e avrebbero costituito il filo conduttore dello stesso pensiero rivoluzionario successivo, da Feuerbach a Marx.
Il "lavoro dello spirito" è il lavoro creativo, autonomo, il lavoro umano, considerato in tutta la sua attuosa potenza, e volgersi alla sua affermazione significa liberazione di ogni attività dalla condizione di lavoro comandato, dipendente, e cioè alienato.
Ma il suo dissolversi nella forma capitalistica di produzione, nell'universale Macchinismo, che fagocita quella scienza che pure è l'autentico motore dello sviluppo, finisce col delegittimare la stessa autorità politica, che nella "promessa di liberazione" trova il proprio fondamentale.
La "gabbia di acciaio" è destinata dunque a imprigionare quel "lavoro dello spirito" che è la prassi politica?
Lo spirito del capitalismo finirà con destrutturare completamente lo spazio del politico, riducendolo alla forma del contratto? O tra scienza e politica sono ancora pensabili e possibili relazioni che ci affranchino dal nostro "debito" nei confronti del procedere senza meta né fini del sistema tecnico - economico?
Sono le attuali domande che, un secolo fa, nessuno ha posto con la drammatica chiarezza di Max Weber - e con le quali, oggi, Massimo Cacciari si confronta.

Richiamo una serie di interessanti spunti. A pagina 16 "Per poter indefinitamente procedere, il sistema della rivoluzione permanente non può fondarsi che sulla illimitata produttività del lavoro vivo. L'energia che lo muove non è materiale. La sua produzione fondamentale consiste nell'auto-riprodursi attraverso le diverse forme in cui si manifesta. La merce prodotta, nella sua determinatezza, non é che un momento, una manifestazione dell'Assoluto, qualcosa di astratto proprio nella sua materialità; essa non vale per sé, ma in quanto contenente la necessità del suo superamento. il suo apparire deve dileguare al più presto, essa non deve insistere a essere"...
A pagina 18 "Anche la compassione, per valere oggi effettivamente, richiede di essere contrattualizzata"...
A pagina 20 "La potenza dello Stato è subordinata al contratto… e cioè vale nella misura in cui garantisce il processo di contrattualizzazione di ogni relazione sociale e politica".
A pagina 55 "La finalità del Regno della libertà pretendeva di fondarsi sui presupposti stessi della intellettualizzazione del mondo, sul principio millenario che regge il pensiero dell'Occidente; e cioè che tutte le cose siano conoscibili e in quanto conoscibili dominabili che la ragione possa ciò che vuole, ovvero che non abbia altro limite se non quello che di volta in volta, storicamente raggiunge e definisce nel proprio sviluppo".
A pagina 57 "il valore del politico, oggi, è valore che assume il progresso tecnico - scientifico e l'aumento della ricchezza prodotta che è esso essenzialmente a determinare ciò che costituisce il fondamento della stessa Auctoritas politica"...
A pagina 60, quanto mai attuali queste parole "La scienza aiuta a prevedere a non a prendere decisioni"... (il concetto di responsabilità)… fare politica è un sapere entrare nel Male, non certo un semplice esserne complice.
Ed infine a pagina 90, parole profetiche "Più si erode la capacità effettuale del Politico di essere autenticamente responsabile, in grado cioè di rispondere alla complessità di interessi e domande della società civile, più la tendenza alla corruzione aumenterà… e il conseguente rischio è l'irrompere sulla scena del Politico di una moltitudine incompetente che copre con una vernice di identità politica vaghe, nebulose passioni, odi, desideri, frustrazioni e risentimenti…." vi ricorda qualcuno… ?

L'economia sociale in Italia - Rivista