Chi sceglie di usare le parole fa un atto volontario e si assume dunque tutta la responsabilità del rompere il silenzio.
La scelta di "smettere di tacere" é un atto rituale di riconoscimento dell'altro.
La figura della "preterizione"... si dice di non voler dire quello che in realtà si dice.
Occorre uno scopo, una strategia, una volontà tattica.
Tacere diventa significativo quando si è assolutamente in grado di parlare, ma si sceglie di non farlo.
Al di là della provocazione artistica, il tempo d'attesa, tattico, dovrebbe tendere le aspettative del pubblico sino alla soglia del tollerabile per poi sciogliere la tensione con il compiacimento.
E' la pausa che precede la TEMPESTA del discorso - occorre ottenere l'attenzione attraverso la tensione del silenzio.
Eufemismo: la lingua vestita, travestita, velata.
La sincerità, ad ogni costo duole...
Toisi nel film "Pensavo fosse amore e invece era un calesse" quando gli rivelano che la sua ex ha un altro dice "ma come? queste cose si dicono alle spalle. Che cosa vi ho fatto di male per meritare tutta questa sincerità?".
Nel '500 Antonio De Guevara scandiva "non palesate mai tutto quello che pensate, né mostrate mai tutto quello che ci avete, né pigliate mai tutto quello che bramate, né dite tutto quello che sapete, né meno fate tutto quello che potete".
Camuffare la verità è segno di creatività, senza finzione l'umanità non avrebbe conosciuto la cultura...
Ludere: giocare. Illudere: dire bugie.. giocare con la realtà
Reticenza: dire senza dire..
In base ai dizionari dell'indice di frequenza, le prime mille parole di una lingua occupano il 50% dei discorsi comuni, con altre mille copriamo il successivo 40% con altre 2500 il 9% e le altre 196.500 occupano appena l'1%.
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