lunedì 31 dicembre 2018

La manovra del Poppolo

Era da tempo che non scrivevo di attualità, o meglio, era tempo che non scrivevo di politica, in particolare quella nostrana. Quella della adorata Italia.
Forse perché schifato, forse perché attendista, forse perché avevo bisogno di fare e pensare ad altro, ho rinviato commenti su persone e cose ad altra occasione. Francamente non ne avevo alcuna voglia, per dire poi cosa? Che l'esito delle elezioni, che ci ha regalato una frammentazione incredibile e nessun vincitore era cosa certa da prima? Forse che il forsennato balletto che ha portato alla nascita del governo giallo-verde era altrettanto scontato? O che l'esito dell'infausto incontro e dell'ancora più infausto e penoso "contratto di governo", documento non votato da nessuno (lasciamo perdere la pagliacciata dei gazebo e del sito internet) e che non ha alcun valore democratico, non era prevedibile? Che dire poi delle parole spese a vanvera contro il Presidente della Repubblica? Un giorno garante della democrazia, il giorno dopo da incriminare, poi da ringraziare? (allora! decidetevi!). Una pena, una lunga, eterna, ignobile, pena.
Forse anche questo mi ha tenuto lontano, mero osservatore. Ora però siamo al dunque! Effetti speciali! La manovra è arrivata… doveva essere quella festeggiata sul balcone (altra buffonata), quella del 2,4%, quella che da lì non si torna indietro di un decimale, quella che non saranno mica i numerini a spaventarci… ed intanto miliardi bruciati su e giù per le incaute dichiarazioni…
Arriviamo allo sparuto 2.04% ma a che costo da pagare? Intanto le due bandiere (reddito di cittadinanza e quota 100) svuotati completamente (ma tenuti artificialmente in vita in vista delle Europee), poi debiti a babbo morto… tanto ci penseremo dopo… se questo è il nuovo che avanza, non rivoglio il vecchio (le demenziali azioni di Renzi le ricordiamo ancora) ma questa non è l'alternativa, è peggio ancora… E intanto questi inneggiano al Poppolo (quello con due p) una amuleto da portare in giro per dare un senso ad ogni singola boiata. Ne vedremo delle belle… ma quello a cui abbiamo assistito sino a qui è già abbastanza chiaro. E non mi piace.

Bohemian Rhapsody

Passionale ed appassionante, una vera ricostruzione del percorso tracciato da una grande Rock band e da un ancor più grande Rock Star: I Queen e Freddie Mercury.
Da dove iniziare? Una colonna sonora incredibile, una storia bellissima e commovente, una interpretazione (quella di Freddie/Rami/Farrokh) e della band dei Queen… Per chi, come me, i Queen li ha conosciuti dalla radio, dai dischi… dalle classifiche che, anno dopo anno, sono diventate colonna sonora del vissuto, questo tuffo nel passato è un plus che merita davvero di essere goduto sino all'ultima nota.
Potente, continuo, forte, coinvolgente. In una parola, un felice connubio tra musica, storia, pop, società, cultura… passioni. Tratta le passioni di Freddie, le sue debolezze, le sue manie, con la dovuta poesia e leggerezza… ma di fronte all'artista… tanto di cappello!

sabato 29 dicembre 2018

Roma 6 - Fori e tanto altro



 
E veniamo così all'ultimo post dedicato alla città eterna, alla bellissima e disperante Roma, una città che non puoi non guardare con passione, che si fa voler bene, nonostante tutto quanto remi contro… ove tempi e modi si dilatano, ove l'urgente non esiste… siamo nella città eterna! E quale maggior monito del trovarci di fronte ai Fori? A una enorme superficie ove le rovine (e che rovine!) la fanno da padrona? Dall'alto del balcone posto a lato dei musei capitolini assisto allo spettacolo. Roma è quella di 2000 anni or sono.. a perdita d'occhio…












 

L'Uomo di mezzanotte

Vi sono film che nascono sotto una buona stella, altri invece… sarebbe meglio non fossero mai nati.
E' il caso di "The midnight man" da noi tradotto alla lettera come "L'uomo di mezzanotte", horror patetico, prevedibilissimo, che fa paura come un rutto nella notte.
Partiamo dalla trama. Ragazzi cresciutelli trovano un gioco in soffitta, un gioco dalle regole imbecilli: mettiti un dito nel culo, uno nel naso, uno nell'orecchio e poi canta in latino… se si spegne la candela riaccendila usando l'alluce del piede sinistro… se non lo fai, arriva l'uomo di mezzanotte e ti fa pentire.
Allora, io sono bravo e buono, sono anche di bocca buona… capisco che magari il regista voleva fare il film, aveva l'idea, la trama, ma gli mancavano i soldi, cioè proprio non li aveva, non li aveva nemmeno per telefonare agli Studios, poi per caso l'hanno chiamato loro e lui glielo ha detto: "ho un idea, ma non ho i soldi per chiamarvi" e loro hanno detto: "ok, li abbiamo noi. metti giù che ti richiamiamo". E lui ha messo giù e loro hanno richiamato e gli hanno detto: "Ma scusa, che cavolo, ti avevamo già chiamato prima, perché fare due telefonate?" e lui: "in effetti, me lo ero chiesto anche io, però sai, faceva brutto contraddirvi, tanto più che magari vi interessa una trama per un film dell'orrore"... e loro gli hanno detto: "caspita, dell'orrore hai detto?" e lui: "si dell'orrore".
Loro ci hanno pensato un po', lui era in linea, dall'altro capo del telefono, ma in fondo, che gli fregava, avevano chiamato loro, la telefonata era a carico loro, poteva stare lì tutto il tempo, tanto la trama era già pronta, aspettava solo che qualcuno ci mettesse i soldi, e così dopo un'ora buona di silenzio dall'altra parte della cornetta hanno detto: "ok, un horror è quello che ci serve, basta che non sia la solita vecchia e logora storia della casa vecchia, con il gioco trovato in cantina, con quelli che, nonostante tutte le controindicazioni ci giocano lo stesso e poi arriva il mostro di mezzanotte e li uccide tutti. Che ne dici?". E lui gli ha risposto: "Ma no, questo è tutto diverso, il gioco lo trovano in soffitta, il mostro è un uomo, anche se sembra un mostro, e poi li uccide tutti, ma non contemporaneamente ma uno alla volta". E loro hanno risposto: "Ah si, in effetti è diverso, molto originale! in soffitta hai detto?" e hanno consultato il loro database dei film e in effetti hanno trovato un altro film con il gioco trovato in soffitta ma lì appariva una strega e per par-condicio un uomo, anche se mostro, ci stava bene… e allora l'hanno chiamato di nuovo (sempre a spese loro e non del regista) e gli hanno detto: "minchia regista, sai che c'é? la trama ci ha convinto, però la casa vecchia deve avere il portico, perché senza portico quando piove ti bagni all'ingresso mentre aspetti che ti aprano e se tutti sono morti diventa lunga, quindi la domanda cruciale è, il portico c'é nella trama?".  Lui prima ha abbozzato… non era tanto d'accordo… che ingerenza, che delusione, cambiare la trama è inaccettabile… ha prima provato ad obbiettare "ma scusate, non muoiono tutti insieme, uno alla volta, quindi se uno arriva e suona al campanello qualcuno che apre lo trova sempre e poi, scusate ancora ma... si vede che non conoscete gli horror con le case dell'horror.. nelle case dell'horror è facilissimo entrare e difficilissimo uscire.. e se piove, di solito piove fuori e non dentro casa, quindi che vi fa?" ma loro non hanno voluto sentir ragioni.. nella trama, la storia della candela che si spegne li aveva preoccupati.. addirittura non volevano che ci fosse vento, tipo che non doveva essere ambientato in Sardegna (lì c'é un sacco di vento) e poi il mostro che parla in sardo è difficile da capire, ci vogliono i sottotitoli… quindi hanno insistito… il portico era un punto fermo, il film ruotava intorno al portico.  Lui ci ha pensato su, il portico non c'era, questo voleva dire cambiare la sua vena creativa, una decisione inaccettabile per un regista, per un genio cinematografico… però poi si è detto: "pecunia non olet" ad intendere che, se una paga la tassa rifiuti con regolarità, la spazzatura te la portano via, anche se hai il portico, e quindi lì sotto i rifiuti potevano starci e che al limite se girato d'inverno il film non avrebbe in alcun modo creato problemi od odori molesti… e allora ha detto, deglutendo a fatica (cercate di capire, il genio è genio e cambiare la trama non è cosa facile da digerire, certe ingerenze costano)… "si c'é il portico". Loro, a questo punto rassicurati, hanno detto di si, che i soldi c'erano, che la trama interessava e piaceva, che un film così non c'era mai stato nel difficile ed inflazionato mondo degli horror, che certamente inquadrando il portico della casa la gente, parole loro "si cagherà addosso di sicuro, ah se si cagherà vedendo il portico".
E allora sono iniziate le riprese. Per prima cosa si è cercata una casa con il portico.. e dire che ce n'erano tante… ma tutte senza soffitta, molte con la cantina, ma la trama veniva meno… "ci vuole la soffitta" diceva il regista… "senza soffitta la trama non regge"... e allora trova la villa amena, con portico e soffitta.. e poi, era necessario comprare le candele, ma non quelle lunghe, che si spengono con un nulla… no! quelle basse, tozze, magari già usate così all'interno si forma un vuoto capace di riparare la fiamma dal vento, ma non dalla pioggia… ma per quello c'é il portico! e poi serviva la nonna.. che era la bambina che giocava all'inizio del film e che poi diventava vecchia (ma allora non tutti muoiono se giocano, qualcosa non torna) e poi servivano gli altri interpreti… tipo un dottore sagace, un aiuto dottore però Hipster (lo si capisce dalla bella barba), dalla nipote carina ma tonta della nonna stordita e poi dall'amico della nipote, con i capelli riccioli e molto intelligente, e ancora l'amica dark che li vuole aiutare, e ce la mette tutta ma questo non basterà a salvarle la vita.. anzi muore subito uccisa dal coniglio che è il suo incubo perché lei da piccola aveva ucciso un coniglio e allora lo vive come una fobia, che bastava andare da un dottore (non un chirurgo, uno psichiatra) e le toglieva la fobia e il mostro di mezzanotte avrebbe dovuto trovare un'altra fobia, tipo che aveva ucciso un maiale e allora sai che risate un maiale che ti insegue per casa, mentre un coniglio fa molta paura, forse perché un coniglio alto due metri difficile che mangia l'erba… boh! Gli Studios avevano delle remore e gli hanno chiesto "ma questo coniglio non c'era nella trama, che cavolo!" ma lui ha detto: "cazzo, già vi ho dovuto dare il portico, ora mi volete togliere il coniglio, chissà dove andremo a finire di questo passo… che fobia volete? un ornitorinco?"... e loro hanno dovuto accettare la scena del coniglio, che a me pare una stronzata clamorosa… ora, qualcuno mi dirà: "ma scusa, e quando inizia la recensione del film?".... "La recensione? Scusate, quale recensione? Perché a voi, questo pare un film?"...

venerdì 28 dicembre 2018

The Greatest Showman


Bello, esagerato, fuori misura, senza tregua alcuna… (a parte alcune parti concesse alla lacrimuccia). Questo è il vero, bellissimo, giusto riconoscimento ad un uomo (Taylor Barnum) che ha fatto dello spettacolo, della esposizione del falso, dell'orrendo, del diverso, la propria forza. E che forza!
Per cui è giusto, dovuto, un film come questo. Addirittura un musical, e non quella pifferata di Lalaland… o come cavolo si pronuncia… un film ove i sentimenti si leggono, si sentono, si annusano, un film ove tutto è posto alla luce del sole e un sogno, un grande sogno… coltivato sin da bambino, diviene realtà.
E' la rivincita dell'arte popolare (quella che più tardi Andy Warhol avrebbe definito Pop) su quella alta.. ma non è sempre stato così? solo che quella nobile è scritta e quella povera tramandata… ma molto, molto più evocativa, potente, nascosta nelle pieghe del nostro vissuto, del mito, del non detto.
Barnum mente, sapendo di mentire, ma lo fa per amore dello spettacolo, della vita, dell'umanità espressa in tutte le sue sfaccettature… il diverso diventa curiosità e vanto, il ribrezzo è un biglietto da pagare per dare risposte alla curiosità, per superare la paura.
Se Barnum è sinonimo di imbroglio, questo è il miglior tributo possibile all'uomo americano, capace di trasformare in realtà i propri sogni, anche barando, se serve, pur di raggiungere il risultato. L'Adamo americano, ben rappresentato da Robinson Crusoe, trova qui la migliore descrizione possibile, ed il tutto in musica e buoni sentimenti. Da vedere.

Passo del Paione in invernale

 Riesco, in questo scorcio di fine anno, a ritagliare uno spazio da trascorrere con gli amici, sulle amate montagne ossolane, in quel della Val Bognanco. Inizialmente partiti con l'intento di raggiungere il Pioltone (o Camoscellahorn), il vento ci fa ben presto desistere e cambiare itinerario. Ci spostiamo nella stretta, innevata ed intonsa valle che racchiude i tre laghi del Paione, puntando per il passo.
Ciò si dimostra una scelta azzeccata. Riparati dall'aria, su neve bellissima, soli, praticamente beati e lanciatissimi, risaliamo liberamente le bellissime pendici della valle e superiamo uno dopo l'altro i tre laghi nascosti sotto una coltre bianca.
Solo l'ultimo tratto, ripido e composto da neve instabile, da qualche pensiero e ci obbliga a maggiore attenzione... ma, cambiando assetto e con la dovuta precauzione, anche questo inconveniente è superato e la gita volge al termine.
Al ritorno il tempo si guasta, prima le nubi, poi il nevischio portato, infine la pioggia a tratti battente… ci fanno ritirare in buon ordine. Ci portiamo sotto un grande tetto all'Alpe Paione dove, finalmente, ci si ripara. Il pasto che segue rifocilla e rende tutti di buon umore. Ottimi i tempi di percorrenza e, in particolare, ottima la compagnia.
Alla prossima.
















Amos Oz

E venne il tempo di lasciarci anche per Amos Oz, poeta e scrittore scomodo. Fautore della soluzione dei "Due Stati", per risolvere il conflitto arabo - israeliano.
Di lui ho letto e recensito "Una pantera in cantina", "La vita fa rima con la morte", "Giuda". Tutti libri molto belli, molto personali, che giravano, si arrovellavano intorno al vero grosso problema di Israele, quello del suo popolo: essere migliori degli altri, di quelli che accusiamo. Trovare un posto nel Mondo per merito e non per discendenza (più o meno divina, più o meno eletta).
Spiace che ci lasci, in una Israele che, non lo ha ascoltato abbastanza, non l'ha voluto seguire e continua a non vedere la pace dove lui l'aveva indicata.
 
 

giovedì 27 dicembre 2018

Roma 5 - Chiostro di Bramante

 Altro interessante punto da visitare è il Chiostro del Bramante. Fatico non poco a trovarlo ed a trovare l'ingresso… ci fosse un cartello ad indicarlo!
 Resto estasiato dall'architettura, da questo contenitore di arte. Vado a fare una buona colazione, giro per il bookshop, visito la mostra, vado a destra e manca… insomma. Faccio il turista.

 All'interno una mostra: "Dream - L'arte incontra i sogni".



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