venerdì 28 dicembre 2018

The Greatest Showman


Bello, esagerato, fuori misura, senza tregua alcuna… (a parte alcune parti concesse alla lacrimuccia). Questo è il vero, bellissimo, giusto riconoscimento ad un uomo (Taylor Barnum) che ha fatto dello spettacolo, della esposizione del falso, dell'orrendo, del diverso, la propria forza. E che forza!
Per cui è giusto, dovuto, un film come questo. Addirittura un musical, e non quella pifferata di Lalaland… o come cavolo si pronuncia… un film ove i sentimenti si leggono, si sentono, si annusano, un film ove tutto è posto alla luce del sole e un sogno, un grande sogno… coltivato sin da bambino, diviene realtà.
E' la rivincita dell'arte popolare (quella che più tardi Andy Warhol avrebbe definito Pop) su quella alta.. ma non è sempre stato così? solo che quella nobile è scritta e quella povera tramandata… ma molto, molto più evocativa, potente, nascosta nelle pieghe del nostro vissuto, del mito, del non detto.
Barnum mente, sapendo di mentire, ma lo fa per amore dello spettacolo, della vita, dell'umanità espressa in tutte le sue sfaccettature… il diverso diventa curiosità e vanto, il ribrezzo è un biglietto da pagare per dare risposte alla curiosità, per superare la paura.
Se Barnum è sinonimo di imbroglio, questo è il miglior tributo possibile all'uomo americano, capace di trasformare in realtà i propri sogni, anche barando, se serve, pur di raggiungere il risultato. L'Adamo americano, ben rappresentato da Robinson Crusoe, trova qui la migliore descrizione possibile, ed il tutto in musica e buoni sentimenti. Da vedere.

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