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sabato 21 maggio 2022

Sound of Heimat


Interessante documentario visto in lingua, dedicato alla musica popolare tedesca ed alla difficoltà di riappropriarsene dopo la deformate azione del regime nazista che riuscì a trasformare il concetto di popolare in differenza e superiorità...
Inseguendo le tendenze della musica pop nei vari Land tedeschi l'autore - musicista a sua volta - reinterpreta e fa conoscere usi e costumi dei luoghi, dalla produzione di strumenti musicali, alla musica come lotta politica, a quella che accompagnava il lavoro, al divertimento, la bagatella... a cose ben più profonde legate al territorio ed all'ambiente... Davvero interessante e capace di far riflettere.
 

martedì 13 marzo 2018

Gomorra - la 3° serie

Ed eccoci, dopo la prima e la seconda serie , ci troviamo a commentare la terza ed ultima.
Diventa sempre più difficile, dare vita ad uno sceneggiato di oltre 12 puntate che sia credibile e che regga il ritmo. Ed infatti non riesce a tenere, né l'uno, né l'altro.... Partito bene: Ciro all'estero uccide i suoi nuovi datori di lavoro e torna a Napoli, Gennaro pensa di governare la sua vita privata e il mercato della droga e invece le prende da tutte le parti... ben presto la storia si ingarbuglia, diventa sempre meno credibile, si rallenta, ci chiede di accettare eventi e reazioni che hanno dell'anormale... Boh.
E dire, che le premesse erano tutte buone. Liberatisi dell'ingombrante presenza di Pietro Savastano, riappacificato il mercato dello spaccio, monopolizzata la provenienza della migliore materia prima, si trattava solo di trarne solo i benefici...e invece no.
Questo perché gli eroi negativi di Gomorra, sono sostanzialmente irrequieti, predatori insoddisfatti, sempre timorosi di perdere tutto e di essere traditi.
Per questo giocano sempre d'anticipo, tradendo, uccidendo, imbrogliando, circuendo altri delinquenti ai propri sordidi interessi...
Questo capita nella terza serie.... Ciro si avvicina ad un gruppo di giovani di Forcella e li usa per preparare il ritorno di Gennaro... che nel frattempo ha perso tutto e deve ripartire... ma da dove si ricomincia? dai fallimenti, dall'usura, della miseria altrui, dagli interstizi lasciati nel sistema criminale... con compromessi, accordi che durano lo spazio di una notte... sino a rendere tutta l'impalcatura poco ma poco ma davvero poco credibile. E decretandone la fine. Amen.

domenica 28 gennaio 2018

Gomorra - La prima serie

Come a tutti ben noto, il profilo del buono, l'interpretazione del buono, non chiede gran fatica, gran spessore, difficoltà di identificazione, quanto il cattivo.
Il cattivo, per sua natura, è contorto, spesso incomprensibile... rappresentando il "lato oscuro", ha bisogno di essere capito, necessita di un retroterra che ne giustifichi le gesta, che tenga alta la tensione emotiva che lo porta a delinquere...
Figuriamoci se gli eroi negativi diventano tanti, tutti... in un primeggiare di cattiveria, violenza, addirittura inutilità del gesto.... a quel punto in chi identificarsi (perché questo avviene), chi disprezzare, per chi parteggiare?
Gomorra, rappresentazione televisiva ad episodi (12 nella prima serie) ci pone di fronte a questo amletico dubbio: chi è meglio? chi è meno peggio? oppure, chi è giustificabile o meno ingiustificabile degli altri? perché comunque per qualcuno dobbiamo pur parteggiare... provate voi a guardare 12 episodi di 50 minuti cadauno, tenendo per lo Stato e con il Codice Penale aperto, elencare i reati che scorrono sullo schermo e i relativi anni di carcere... da uscirne pazzi...
"Bastardo! 589 CP omicidio colposo, 575 CP omicidio premeditato, 416 bis CP associazione mafiosa, e lo spaccio di droga? e la rapina... mamma mia, che tripudio di reati... piano per favore, fate pure le vostre porcate, ma più lentamente che non trovo l'articolo...
Gomorra, basato sul libro di Saviano, rappresenta una Napoli vittima, suddita e pure complice, di un sistema criminale che la saccheggia, deruba, sottomette, violenta... il napoletano medio, o è delinquente, oppure povero ignorante, ottuso, legato al rito della Madonna, allo spaccio, alla movida...
Dal punto di vista antropologico, se fossi napoletano, citerei per danno di immagine gli sceneggiatori di Gomorra... li farei arrestare, li incolperei di sputtanare un'intera città, ricca di storia, di arte, di cultura, abitata da brava gente... oppure... prenderei atto che è tutto vero.
A voi l'ardua decisione.

giovedì 7 dicembre 2017

Imbuti

 
Chi non ha riso, di fronte allo spettacolo messo in scena da Corrado Guzzanti? Politica, società, religione, storia, costume... ce n'é per tutti...
 

"Travolgente nel creare i suoi strepitosi cloni, Corrado Guzzanti è il più bravo metteur en scéne di immedesimazioni, parodie e satire che lo spettacolo italiano abbia prodotto dai tempi di Alighiero Noschese.
La sua irresistibile comicità colpisce i bersagli più appetitosi: un indimenticabile scatologico e definitivo Funari, che propone la mortadella come contraccettivo; Emilio Fede, che interrompe il TG per trasmettere i bollettini meteorologici riguardanti il cielo di Arcore; il rap di Giovanni Minoli; le parodie di Mentana e Sgarbi; la follia notturna di Gabriele La Porta e quella mistica di Gianni Badget Bozzo.
Per non parlare del mondo dei politici, parodiati con la leggerezza e la perfidia di chi sa farci ridere laddove ci sarebbe da piangere Rutelli che compone e canta l'inno Forza Ulivo, Umberto Bossi incatenato e mascherato come Hannibal, Prodi e la mortadella, Fausto Bertinotti e il cachemire, e infine l'esilarante serie degli spot della Casa delle Libertà.
Le imitazioni di Guzzanti sono piccole bombe che esplodono in finali sorprendenti e spiazzanti.
E poi ci sono le invenzioni di personaggi e di linguaggi, la scoperta di tic linguistici che diventano tormentoni: ecco allora Rocco Smitherson che inaugura la serie delle poesie e della analisi "pollittiche" o Lorenzo, lo studente alle prese con la maturità; e ancora il poeta Kipli, il santone new age Quelo, Pippo Chennedy, la magnifica Vulvia, l'epico Venditti di Grande Raccordo Aunalre, il poetino Brunello Robertetti... ".
 
 


L'economia sociale in Italia - Rivista