martedì 31 agosto 2021

La difesa di Luzin


 "Questo si chiama pedone. E ora attento a come si muovono. Il cavallo, naturalmente, galoppa". Luzin si  sedette sul tappeto, la spalla appoggiata al ginocchio di lei, e guardò la mano col sottile braccialetto di platino che sollevava e disponeva i pezzi.
"La Regina è la più mobile" disse soddisfatto, sistemando con le dita il pezzo che si ergeva non esattamente al centro della sua casella.
"Ed è così che un pezzo mangia l'altro" disse la zia.
"Come se lo spingesse vie e ne prendesse il posto. I pedoni lo fanno così, in obliquo. Quando potresti mangiare il Re, si chiama scacco; quando il Re non sa dove scappare, si chiama scacco matto. Così il tuo obiettivo è di prendere il Re, e io devo prendere il tuo.
Vedi quanto tempo ci vuole a spiegarlo. E se giocassimo un'altra volta?". 
"No, subito".

Forma e sostanza si rincorrono in questo bellissimo testo, scritto a puntate oramai un secolo or sono e attualissimo in certe faccende, nel descrivere facezie e cose serie... gli esuli russi prima di tutto, questi più o meno ricchi, questi borghesi costretti a lasciare la terra d'origine disperdendosi altrove, portando con sé un ricordo artefatto dell'amata patria, così come loro l'avevano intuita e vissuta... nuova vita, nuova nazione, nuova lingua con cui fare i conti...
E intorno a questo c.d. traliccio, cresce la pianta della vita di Luzin, la sua passione per gli scacchi... la sua follia... questo cercare a tutti i costi di allontanarsene (complice la moglie adorante) ma al tempo stesso rifugio in cui vagare con la mente e difendersi dal mondo esterno...
Come uscirne? Con l'unica difesa possibile... ma qui non vi rovino il piacere di arrivare in fondo.
Assolutamente fantastiche le pagine dedicate alla partita tra Luzin e Turati... da leggere e rileggere... io le ho trascritte su una mia agenda perché non si può, se si ha passione per il gioco, non riflettere sull'interpretazione magica che Nabokov riesce a dare della tenzone... fantastico... vero godimento.

giovedì 26 agosto 2021

Riders of justice


 A metà tra il comico e il triste, con una comicità da paese del Nord ed un altrettanto disperazione spesso incomprensibili per noi latini... una trama basata su coincidenze e sul crederci... una banda di sfigati con grossi problemi personali, lo scontro con delinquenti che probabilmente in Danimarca non hanno mai avuto... morale ne esce un filmetto non male, a condizione di accettarne trama e limiti che a noi, abituati a Gomorra e dintorni, ci fa un baffo... forte caduta di ritmo quando si passa ai dialoghi, necessari, forse, per spiegare il passato di ognuno... o forse solo per riempire il vuoto... ci si diverte se non si pretende troppo.

No sudden move

Scatole cinesi... aprendone una ne troviamo un'altra... ma questa non è sufficiente a trovare il bandolo della matassa... partiamo da qui per trovare un filo logico a questa divertente commedia ambientata nella Detroit del 1955... dove scopriremo che l'industria dell'auto la fa da padrona e dove gli squali non solo mangiano tutto e tutti, ma alla fine ottengono ciò che vogliono senza alcuno sforzo...
Alcuni criminali di mezza tacca vengono assoldati per quello che appare un lavoro facile facile... tenere sotto sequestro una famiglia mentre uno di loro accompagna un funzionario che lavora per una casa automobilistica a recuperare un documento... ma le cose ovviamente non vanno come dovrebbero e pesci sempre più grossi si aggirano intorno alla preda... 
Interessante spaccato di una società ove ognuno ha qualcosa da perdere, un passato per nulla semplice, un futuro incerto e la terribile necessità di stare a galla o di tentare il colpo... ognuno poi lo fa a spese dell'altro... e mentre i pesci piccoli, come i capponi di Renzo, si beccano senza portare a casa nulla, i grandi fanno affari senza sporcarsi... molto bello!
 

sabato 21 agosto 2021

Hagakure


Il libro segreto non del culto della morte, ma della leggerezza del vivere e della bellezza del vivere con onore. Aneddoti, consigli, ricordi, storie, aforismi che per secoli hanno formato l'anima, e affilato la spada dei samurai.
Non è la prima volta che in Occidente si sente parlare della Hagakure, il "codice", o la "via" del samurai, il guerriero giapponese legato da un patto indissolubile di obbedienza al suo signore feudale.
Circolava almeno la versione di Yukio Mishima, lo scrittore che si uccise secondo il rituale samurai.
Si parla sempre di "versioni" della Hagakure, perché i diversi testi in circolazione sono sintesi degli undici volumi originali nei quali l'allievo Tsuramoto Tashiro raccolse l'insegnamento di Yamamoto Tsunetomo, il guerriero divenuto monaco, che aveva deciso di divulgare il codice segreto dei samurai.
Si tratta di un atto esemplare di trasgressione, perché Tsunetomo in punto di morte ordinò che tutto venisse bruciato, e l'allievo disobbedì salvando quello che sarebbe diventato uno dei fondamenti culturali del Giappone moderno.
Attraverso la Hagakure l'etica del Samurai passò infatti dalla casta guerriera all'intera società.
I brani qui tradotti, che costituiscono la migliore e più accessibile tra le varie sintesi moderne, permettono di capire come, dietro l'apparente e paradossale culto della morte, ci siano anche una invidiabile fermezza morale e una "morte dell'io" non priva di possibile compassione.
Carlo Lucarelli, nella presentazione, ci svela poi che l'etica samurai ha molto a che fare con il gusto tutto contemporaneo per il noir.



 

mercoledì 18 agosto 2021

Garry Kasparov - Gli scacchi, la vita


 Gli scacchi maestri di vita; la lezione di un campione davanti alle sfide della scacchiera e non solo.
Garry Kasparov raccoglie in queste pagine la sua ricchissima esperienza di professionista degli scacchi, ma anche esistenziale e mora, e racconta le sue battaglie perché in ogni campo siano sempre rispettate le regole del gioco. 
Convinto che gli scacchi siano maestri di vita, conduce il lettore alla scoperta del gioco dei re, mostrando come le strategie valide sulla scacchiera possano essere spunti creativi per la vita quotidiana.

Questo libro segue, dopo  "Gli scacchi per tutti" un testo meramente tecnico, il filo rosso di interesse per gli scacchi e per la logica che sostiene questo magnifico gioco. Essendo io alle prime armi, ho preferito farmi "un'idea" delle regole e della filosofia di gioco... ne escono elementi incredibili, lezioni di vita, storia, passioni, debolezze umane e follia pura.. Gli scacchi non finiscono sulla scacchiera, anzi, se è possibile sono rappresentabili come il condensato di tutto ciò che ruota intorno a questo mondo... la politica, il denaro, il potere, ambizioni personali, scuole di pensiero... e tanto tanto altro... i pezzi sulla scacchiera diventano eserciti, ed "ogni mossa genera debolezza" così come "un cambiamento non si produce mai senza inconvenienti anche quando equivale a un miglioramento"... per poi passare alla tattica, alla difesa, alla strategia, alla logica di ogni mossa, e rivolgersi alle aperture, al mediogioco, al finale.... per ogni fase la filosofia di gioco cambia.... 

Lago di Ragozza - il ritorno

Daniele vuole visitare ancora qualche ambiente alpino. Quale opzione migliore se non quella di risalire la parte alta della Val Bognanco? Un itinerario intorno al lago di Ragozza é quello che ci vuole. Ci muoviamo su un itinerario relativamente semplice, con poche semplici salite, un bellissimo lago, ambiente tipicamente alpino tra boschi fitti e radure lavorate dalla pastorizia, torbiere da attraversare su una pedana in legno, un rifugio ove la simpatia proprio non esiste... ho così l'occasione per sperimentare il pettine per raccogliere i mirtilli e soddisfatto dell'esito dell'esperimento ed a giro finito, torno a casa più che contento. Val Bognanco non delude mai.





 

Monte Rosa - Meridiani Montagne


 Dopo il numero 67 pubblicato nel 2014, ecco l'edizione 2021, con il numero 111 dedicato al Monte Rosa ed al versante Ovest, Valsesia e richiami a Macugnaga.
Ricordiamo che il Monte Rosa, in quanto cima non esiste... esiste come insieme di una lunga serie di 4000 metri, collegati tra loro da ghiacciai, itinerari, rifugi e bivacchi, storia e salitori.
Il Rosa diventa così la cornice su cui costruire le storie che la compongono: il ghiaccio (che si scioglie), le salite e le disavventure, la storia della Capanna Regina Margherita, la storia dei Walser, popolo di incerta origine che ha occupato e poi civilizzato questi territori, creando un'armonia senza pari, in particolare con l'architettura delle sue costruzioni, i terrazzamenti, i percorsi (vedi anche la Via del Pane che collega Piedimulera a Macugnaga), e poi ancora le iniziative per fare sport sui fiumi e godere delle rapide con Kayak, canoa e rafting... la nuova vita di Macugnaga e Alagna, borghi usciti indenni dallo sfruttamento turistico degli anni 70-90 del secolo scorso... ed infine i libri, le pubblicazione e i suggerimenti su dove mangiare e cosa acquistare in questi bellissimi luoghi... 

Lago del Vannino - il ritorno



 Altra salita con Daniele e Bianca. Presa la seggiovia percorriamo la salita che ci porta al rifugio del Vannino ed al muraglione della diga. Bellissima giornata molto rilassante. Ancor più bello tornare, con passo tranquillo su tracciati percorsi in passato con ben altro animo - e altro fisico - ci si guarda in giro, si fa merenda, si apprezza l'ambiente. Ossola sempre speciale.

Cerrano e Monte Croce - il ritorno



 Daniele è a casa e mi chiede di andare a camminare in montagna. Vuole vedere posti nuovi e mostrare ai colleghi rimasti al lavoro le bellezze locali. Saliamo così al Cerrano e Monte Croce. Itinerario non molto lungo - anche se con pendenze impegnative - ma con un panorama unico sui laghi piemontesi e lombardi. La giornata particolarmente fresca aiuta. Con noi Bianca, che mi segue sino al Monte Croce. Torniamo presto, non prima di aver raccolto parecchi giallini che andranno nel primo risotto disponibile. Bellissima gita sempre speciale.

Alpe Veglia - il ritorno



Ancora con Bianca, ancora montagna. Riprendere contatto con l'ambiente vuol dire necessariamente passare di qui, qui dove tutto è nato - almeno per me.
Saliamo al Veglia e poi per il sentiero principale ci inerpichiamo sino al lago Bianco, ancora circondato dalla neve... pausa pranzo e poi discesa dal retro del lago, un lungo anello che ci fa incontrare pochissime persone e tanta natura. Si respira la libertà.

Via del Pane - il ritorno


 Dopo tanto tempo riuscirò ad "uscire a riveder le stelle"? Pare di si, e questa gita ne é la riprova. Primo Giugno, insieme a Bianca, a cui avevo promesso di far conoscere questo itinerario, mi incammino sulla via del Pane.. antico tracciato che da Piedimulera porta - a condizione di avere gambe e polmoni disponibili - sino a Macugnaga, passando per piccoli borghi, chiese e cappelle votive, forni antichi, tanta natura e tante tracce del passato agricolo della media montagna... l'alzarsi di quota fa conoscere diverse forme e culture, diversi modi di vivere la pendenza, su su sino alle Terre Alte.
Noi ovviamente non la percorriamo tutta ma, quanto basta per farci respirare libertà e speranza di riprendere il quotidiano.

Manuale di co-programmazione