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sabato 25 maggio 2019

Ant-man and the wasp

Ecco il secondo episodio dei "mini - supereroi". Bello? Bah… simpatico, divertente? Questo si, quando non prevale l'azione… per molti versi sconclusionata, come la storia che ci viene narrata… eppure le scene, ove oggetti e persone diventano enormi e piccolissime in un batter d'occhio, fa davvero bene alla trama.. peccato che poi, tutto questo incedere di cattivi, semi-cattivi, quasi cattivi, buoni, semi-buoni, quasi buoni…. ci fa perdere il filo.. non ci fa capire che caspita stia succedendo.
La storia riparte dal termine del primo episodio. Scott è agli arresti domiciliari, Hank Pym e figlia spariti nel nulla e tutto sembra andare per il verso giusto… si tratta solo di aspettare la fine della pena, perché ognuno torni a vivere serenamente…
Ma non è così, qualcuno trama nell'ombra. Un essere mascherato ed immateriale che vuole impossessarsi delle tecnologie necessarie ad andare nelle regioni più estreme della dimensione… o forse no? Ma poi c'é il ladro di tecnologie che si vuole arricchire, lo scienziato buono e vilipeso, la polizia che fa la polizia (senza esito), la banda che si rimette insieme… insomma, si divertente! Ma non esageriamo.

martedì 12 marzo 2019

Comix 2019

 
il Comix, abituale appuntamento dedicato al fumetto, al cinema ed a tutto quanto ruota intorno ai miti giovanili (dell'attuale adultescenza, adulti ancora adolescenti) non si può non parlare, anzi, non si può intanto non andarci… almeno per rendersi conto che, i sogni proposti, derivano da idee e progetti che da oltre trent'anni sono presenti sulla scena e che di nuovo, di davvero nuovo, non c'é proprio nulla.
Non bastasse questa premessa, vi invito a girare per le bancarelle e per le scenografie ottimamente allestite, per scoprire: Star Wars, che la fa da padrona, Star Trek (troppo cervellotica e più in là nel tempo, troppo seria e compassata, quasi da sbadiglio), i Gremlins (ragazzi, minchia, i Gremlins), i virus della corporation Umbrella, Terminator, Predator, tutta la banda Marvel in gran spolvero… pochi Uomo Ragno (forse non fa ancora abbastanza caldo per la calzamaglia), Iron Man e dintorni, tantissimi Lego (oramai potrebbero farci la struttura che ospita la fiera con i Lego)… insomma, c'é tutto il vissuto dell'ultimo trentennio in questo voler rappresentare il futuro distopico… quindi parlerei oramai di passato distopico… bah.
Diviso in tre distinti padiglioni, va subito detto che, il primo è sicuramente il più interessante, dedicato ai beniamini sin qui descritti, più cose da vedere e acquistare… nel secondo entriamo nel serioso mondo del collezionismo, fumetti, carte, gadget, giochi, disegni, carino ma meno attrazioni… l'età media sale. Nel terzo ci sono … le giostre… uno spazio per cibare, spazio per giocare e qualche buco…
Si tratta di Miti, dei nostri miti. forse meno importanti di quelli del passato remoto… forse più Pop, ma pur sempre quelli che hanno forgiato sogni, tempo libero e immaginario delle ultime due generazioni… quindi, buttiamoci a pesce (anzi ad Aquaman) e godiamoci ogni singolo fotogramma.
 
















 

martedì 6 febbraio 2018

L'impero dei Draghi

Impero Romano o Cina ? Un bel dilemma.
Si dipana tra l'Impero Romano (in lotta con i perfidi Persiani) e le sfide dinastiche cinesi, questo romanzo, a metà tra il fantasy, il rigore storico, le scene degne di Bruce Lee, l'onore romano...
Bello o brutto? Alla fine mi è piaciuto, anche se a volte lascia qualche dubbio e si perde, tagliando qua e la... Godibile e ben scritto.
Così scrivevo su Anobii il 23/08/2012.
 
"Anatolia, anno 260 d.C. L'assedio dei Persiani ha stremato la resistenza della città romana di Edessa.
L'imperatore Publio Licinio Valeriano guida personalmente la delegazione che esce dalle mura per trattare la pace con il suo avversario, Shapur di Persia.
Ma nessuna trattativa verrà intavolata, nessuna pace sancita.
L'incontro è una trappola e con Valeriano finiscono nelle mani del nemico il capo della sua guardia personale, Marco Metello Aquila, Legato della Seconda Legione Augusta, eroe dell'Impero, leggenda vivente, per tutti i soldati romani, soltanto il comandante Aquila, e dieci dei suoi uomini più valorosi e fidati.
Il loro destino è segnato, la vergogna della cattura incisa per sempre in un bassorilievo sulle rupi di Nasq-i-Rustam: marciranno ai lavori forzati, come i più miserabili dei malfattori, in una miniera da cui nessuno è mai riuscito ad evadere.
Il primo a morire di stenti è Valeriano, gli altri, colpevoli di avergli voluto tributare onoranze degne dell'Imperatore di Roma, vengono sepolti nelle viscere del terzo livello un inferno che non concede scampo.
Ma c'é chi conosce quei cunicoli bui: Metello e i suoi fuggono e trovano rifugio in un'oasi dove è atteso un misterioso personaggio braccato dai Persiani.
I romani ne diventano la milizia privata con il compito di scortarlo nel suo paese, la Sera Maior, il mitico regno della Seta, la Cina.
Ha inizio così un'epopea straordinaria attraverso le foreste dell'India, le montagne dell'Himalaya, i deserti dell'Asia Centrale, fino al cuore della Cina.
Solo lì, il piccolo gruppo si rende conto di aver scortato un principe che dovrà battersi contro un usurpatore feroce e la Setta di invincibili guerrieri che lo protegge, le sanguinarie Volpi Volanti.
Quel pugno di romani dovrà affrontare prove sovrumane, combattimenti di spaventosa violenza, ma insieme conoscerà una civiltà eccelsa, una cultura meravigliosa, uomini intelligenti e tolleranti, donne bellissime e appassionate.
E quando alla fine, Marco Metello scoprirà di non essere il primo romano ad aver raggiunto quel mondo remoto, quando nello scontro finale, si giocherà tutto, l'amore, la vita, la sopravvivenza stessa dei due grandi imperi mondiali, saranno gli spettri di un'armata scomparsa secoli prima ad accorrere sotto le insegne del Comandante Aquila per combattere la battaglia definitiva.
Con l'Impero dei Draghi, Valerio Massimo Manfredi raggiunge i vertici della sua potenza narrativa.
Tutti i suoi grandi temi, si fondono nel plasmare la dura materia storica in un romanzo semplicemente superbo".

giovedì 21 dicembre 2017

il Mugnaio Urlante

Un ululato vi sommergerà: a ululare, sconvolgendo i vicini - e i cani dei medesimi. Quanto basta per farlo rinchiudere in manicomio nonostante le sue evidentissime prove di buon senso e capacità logiche - Kunneri è piuttosto uno stralunato alla Benigni - e l'altrettanto evidente prova di folle malvagità da parte del circondariato. Questo il mio commento fatto a suo tempo su Anobii  a questa fantastica terza fatica di Arto Paasilinna. Di quel che accade dopo é giusto tacere, ma chi conosce lo scrittore sa che ne succederanno di tutti i colori.
 

"Se la normalità, la mediocrità, la rinuncia ai sogni, l'accettazione di imposizioni e compromessi che tutti i protagonisti di Paasilinna rifuggono, Gunnar Huttunen è l'incarnazione stessa di quella fuga: spinta alle estreme conseguenze.
Quando compare, con il suo aspetto di gigantesco trampoliere, nel villaggio sperduto nelle foreste del Nord della Lapponia e decide di comprare e rimettere in funzione il vecchio mulino delle Rapide della Foce, i contadini del vicinato ridono di lui, prendendolo per pazzo.
Chi mai potrebbe lanciarsi in un progetto tanto assurdo e smisurato, se non un folle?
E anche se dovranno loro malgrado arrendersi all'evidenza dell'impresa riuscita, quello stravagante individuo dagli entusiasmi travolgenti, capace di incantare per serate intere i giovani del paese con le sue imitazioni di animali e uomini e i suoi numeri da circo, venuto a turbare con la sua indomita vitalità gli equilibri della ristretta comunità, rivela un difetto che li conforta nella loro diagnosi precoce: nei momenti di tristezza, Gunnar ulula.
Sono appunto le notti passate in bianco per via dei suoi ululati a fornire ai compaesani l'alibi per mettere in pratica quell'unica liberatoria idea che hanno maturato: rinchiudere in manicomio l'imprevedibile disturbatore.
E' con la complicità di altri più o meno "fuorilegge", il portalettere Piltisjavi, distillatore clandestino di grappa, la vecchia guardia municipale Portimo e la tenera e adorata consulente orticola Sanelma Kay Ramo, che il mugnaio braccato si rifugia nei boschi, eremita innamorato e pieno di risorse, che si batte con tutto sé stesso per difendere la propria libertà.
Sotto il ritmo avvincente e lo humour esilarante delle avventure, Paasilinna sa far vivere la natura, raccontare un delicato amore, nascondere la sua satira corrosiva alla reale follia della società, al cinismo, all'ipocrisia, all'indifferenza di cui sono malati i "normali", sa creare degli indimenticabili "puri di cuore" che, forse, salveranno il mondo".

sabato 18 novembre 2017

il mondo alla fine del mondo

"Il 16 giugno 1988, provenienza Cile, un inquietante messaggio approda ad Amburgo, stampato dal telefax di un'agenzia giornalistica legata a Greenpeace e particolarmente impegnata in campo ecologico.
Secondo il dispaccio, la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuj, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. E' l'inizio dell'avventura.
Il protagonista, un giornalista cileno, esule dal suo Paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru, ufficialmente demolita a Timor, stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi.
Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa in più..
Raccogliendo l'invito di quell'esperto, schivo e generoso marinaio, il nostro giornalista tornerà a navigare sulle rotte della sua giovinezza, fino a scoprire, in un crescendo di suspense, la tremenda, impensabile verità, l'esito fantastico di una vicenda cruda e incalzante.
Chi ha letto ed amato il precedente romanzo di Luis Sepùlveda, potrà di nuovo ascoltare, in queste pagine, il grido indignato - ma anche il canto ammaliante - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima.
Ma anche qui, come nel Vecchio che leggeva romanzi d'amore, l'urgenza dell'attualità assume i contorni fantastici del mito. Non più il Tigrillo, ma cetacei, delfini ed uccelli, altrettanto leggendari e altrettanto braccati; non più la foresta amazzonica, ma i mari insidiosi, le coste frastagliate, il cielo freddo e lattiginoso del mondo alla fine del mondo.
Questo lembo estremo del pianeta (con le sue distese infinite, le navi fantasma, i suoi capitani indomabili) si trasforma simbolicamente, nel luogo dell'apocalisse.
Ma può essere, come per il protagonista, l'universo in cui l'uomo ritrova l'unione con le proprie origini, l'armonia con gli elementi e soprattutto, un anelito indistruttibile di speranza".
 
Bellissimo romanzo su un'evento realmente accaduto, in un luogo della Terra, che per la sua distanza, conserva ancora il fascino dell'avventura. Si legge d'un fiato.

mercoledì 28 giugno 2017

Lily la tigre

Lily vive a Tel Aviv, trent'anni, centoventi kilogrammi, un'amore alle spalle, una vita davanti. Che fare? da dove partire? Nel frattempo divertendosi con l'autoerotismo, poi spassandosela con notti di follia sessuale a caccia di chiunque le dedichi un istante di tempo... ed infine invischiandosi nei pasticci di un amore passato (il primo), di due amiche, di una tigre ricevuta in dono...
E' tutto? Certo che no, mica è così complicato... oltre... tra passato e futuro, presente e storie varie, scopriamo una persona speciale, una ragazza super sotto tutti i punti di vista...
Lily, Ninush, Mikhaela, Taro, Amikam, Leon, Magometov... ognuno di loro ci descriverà desideri, speranze, sogni, aspirazioni, ricordi del mondo ebraico in terra di Israele... ognuno di loro alla ricerca della felicità o semplicemente del modo più utile per far scorrere il tempo.
Dai genitori di Lily, una "versione ebraica ed anzianotta di Ken e Barbie"... dalla scoperta dei denti già formati alla nascita, che la destinano a grandi orizzonti e si rivelano forieri di menzogna e false aspettative... in una Tel Aviv che, quando non si schiatta dal caldo, è invasa da "un'acqua tiepida, tardiva, come quell'invitato distratto giunto quando ormai la festa è finita".
Da Ninush, ed il suo segreto per sopravvivere, che sta "nel suo raro talento di vivere nel terreno infinito del presente... perché per lei il passato è una catena di sbiaditi ricordi in bianco e nero, mentre il futuro è privo di rilevanza".
E i rapporti con l'altro sesso? Quando non sono botte o sesso.. "tutti sanno che gli uomini restano bambini nell'animo e l'età non fa che perfezionare la loro indole testardamente puerile"... oppure nell'affermare che "il minerale più bello e più strabiliante di tutti è il corpo di un uomo" oppure nel dichiarare che "lo stomaco della passione non sarà mai sazio ma quanto precisa e tremenda diventa la fame quando compare l'oggetto del desiderio".... e che quando non riescono nei loro intenti amatori finiscono cosi: "siede nella posizione in cui da sempre siedono e per sempre siederanno nel corso della Storia gli uomini che non sanno che pesci pigliare: sul bordo del letto, curvi, ginocchia larghe, la testa tra le mani".
Come descrivere questo libro? Scritto senz'altro bene, dalla parte delle donne... forse troppo fantasioso nel finale... mi ha comunque divertito.

lunedì 5 giugno 2017

Animali fantastici e dove trovarli

Se un magizoologo (cioè un mago che si intende di animali magici, almeno presumo), arriva a New York, nel pieno di una crisi, alimentata da un inafferrabile mago e da un mostro che semina il terrore tra i no-mag (o babbani, chiamateli come volete) e scambia la sua valigia (piena di animali fantastici) con quella di un'aspirante pasticciere, allora... c'é da aspettarsi veramente di tutto...
Preludio o prequel alla saga del noto maghetto Potter, questo primo di una certo lunga serie di episodi, è decisamente ben fatto.
Bella la trama, bravi gli attori, ognuno con una sua caratura, ottime le magie e gli animali, oltre al sottobosco di elfi, gnomi e altro... ottimi gli effetti speciali... e soprattutto due pregi:
1. quello di non aver lasciato fuori i (pochissimi) non conoscitori o no-fans della precedente saga;
2. quello di aver costruito un film con un sacco di rimandi facilmente intuibili ma di non aver svelato nulla;
Insomma un bel film da guardare (adulti e bambini) e ricordare con piacere, quando si aveva un amico immaginario e quando soprattutto, macchine bestiali (internet, Facebook, cellulari, eccetera) non si erano ancora impadroniti delle nostre menti e del nostro tempo libero, lasciando libero spazio alla fantasia.

venerdì 31 marzo 2017

The Great Wall

La crescente potenza economica cinese si fa sentire anche al cinema, traslando il genere western in una miscellanea di emozioni in salsa orientale... potenza dello yen... ma non è detto che tutto questo sia un male.
Così quando William e Tovar, due mercenari europei, si trovano di fronte alla grande muraglia cinese, capiamo che oltre ad un incontro tra due civiltà, assisteremo ad un viaggio emozionante.
La leggenda ci è annunciata sin dal principio e quanto annunziato si materializza con un'invasione di mostri verdi che tentano di invadere l'impero cinese.
Due mondi, anzi tre si scontrano. Quello cinese, che si basa sulla fiducia nel gruppo, quello occidentale che premia l'eroe solitario, quello dei mostri verdi che fa del gruppo a difesa di un leader madre un richiamo all'antico (la dea madre di preistorica memoria). Ognuno metterà in campo la propria abilità, forze e debolezze. Chi avrà la meglio?
Avventura, eroismo, forza, astuzia, amore (platonico), amicizia e imbroglio... tutti gli elementi sono messi in gioco, tutti i trucchi provati e svelati... mondo orientale e occidentale con una diversa visione degli eventi si confrontano e uniscono contro un nemico comune.
Tutti ne usciranno trasformati. E forse, il lieto fine è l'unica cosa che fa ben sperare nell'attuale turbolento mondo, ove la Cina è uno dei nemici del Trump pensiero...

sabato 25 febbraio 2017

Tex - Gli ultimi guerrieri

Un Tex particolare, in quanto diviso in due storie. Quindi due voti: ottima la storia della prima parte, una trama alla vecchia maniera. Penosa la seconda storia, con la favoletta della carovana inseguita dall'indiano vendicativo… ricorda film già visti (vedi Lungo Fucile) e storie già raccontate… poca fantasia. Più impegno signori della Bonelli.
 


Si compone di due episodi, questo Maxi Tex.
- Polizia Apache: Ove Tex è alle prese con un gruppo di ribelli Apache, stanchi della vita in riserva ed al tempo stesso, vittime di una congiura, ordita dall'agente indiano per coprire un traffico losco sulle loro riserve di cibo. Il nostro dovrà faticare non poco per tenere freno alle intemperanze delle tre parti: indiani ribelli, polizia Apache, Bianchi mariuoli e far trionfare la giustizia. Ma alla fine tutto va per il verso giusto e noi ci godiamo il solito carosello di sparatorie, scazzottate, accoltellamenti vari...
 
- La carovana della paura: Una carovana di coloni è presa d'assalto da un solitario indiano che, nottetempo, elimina tutti i cowboy per estorcere loro il nome degli assassini di sua moglie.
Eterogeneo gruppo, i coloni litigano tra loro e dimostrano totale inesperienza dei luoghi e della condotta da tenere. Tex e Carson, devono come al solito mediare tra la giustizia divina, quella terrena e quella degli uomini.
Entra qui in gioco un fattore nuovo: il danno collaterale.
Infatti, al termine della storia, quando il solitario Apache ha ucciso i colpevoli (dopo averne colpiti altri tre inermi), Tex decide di non assicurarlo alla giustizia e di fronte ad uno stupito Carson, si giustifica dicendo in sostanza "è un indiano, non avrebbe alcuna giustizia di fronte ad un tribunale bianco, aveva le sue buone ragioni"... Morale: tre innocenti coinvolti sono un danno collaterale accettabile per la coscienza di Tex... interessante! Fosse stato qualcuno a lui caro ovviamente avrebbe fatto scene da baraccone. Come diceva Cicerone "o tempora o mores! " intendendo che i tempi in cui si vive non sono più quelli di una volta... e se lo diceva lui...

venerdì 10 febbraio 2017

L'alfabeto preistorico di B.C.

 

Johnny Hart, con la partecipazione nell'edizione italiana di Fruttero e Lucentini, nel 1973 firma questo divertentissimo libro dedicato ai nostri antenati... o meglio a come lui se li immagina.
E di immaginazione ne ha tanta se, al netto dei vari suoni che accompagnano le strisce, troviamo un deserto con vulcani in lontananza, pochi, pochissimi alberi e una strana fauna che accompagna in nostri progenitori....
La serie B.C. nasce nel 1957, con una serie di strisce su un quotidiano statunitense e poi divenendo evento mondiale...
Preistorici che si fanno le stesse menate dei modernissimi umani... che vanno dallo psicologo, dal meteorologo, da consulenti improbabili, da inventori strampalati...
E che quando inventano la ruota, non sanno che farsene, a dimostrazione che il progresso non avanza in linea retta come siamo soliti immaginarci...
Per non parlare poi del rapporto uomo - donna, dove la bruttona mena di brutto e la belloccia se li bacia tutti... dove c'è il filosofo, il lazzarone, lo stressato, chi si lamenta pensando ai bei tempi lontani (sigh !)... o dove il formichiere vive terribili avventure per placare la sua fame e con lui le formiche... o la tartaruga entra ed esce dal guscio dimostrandosi essere mooolto più grande dello stesso...
Insomma, che cosa vuole rappresentarci la preistoria? Che tutto cambia perché tutto resti uguale e che le nostre turbe, sin dalla notte dei tempi restano sempre quelle :)

venerdì 20 gennaio 2017

il Golem - Elie Wiesel

 
Chi era il "Golem fatto d'argilla", questo strano essere che, secondo la tradizione popolare ebraica, fu creato da misterioso Maharal Rabbi Yehuda Loew, capo della comunità ebraica della Praga del sedicesimo secolo?
Alcune versioni di questa leggenda dipingono il Golem come un simpatico e goffo individuo; altre come un mostro, un Frankenstein che si ribellò al suo creatore.
In questo libro, Elie Wiesel ha raccolto molte delle storie che si tramandano su questa enigmatica figura e le ha raccontate di nuovo, vista attraverso gli occhi di un vecchio becchino che, da bambino avrebbe assistito ai numerosi miracoli attribuiti dalla leggenda al Golem.
"Io, Reuven, figlio di Yaakov, dichiaro sotto giuramento che Yossel il muto, il Golem fatto d'argilla, merita di essere ricordato dal nostro popolo, dal nostro popolo perseguitato e assassinato eppure immortale.
E' un nostro dovere nei suoi confronti evocare il suo destino con amore e gratitudine".
Il Golem di Reuven non è né uno sciocco né un mostro, ma un essere pieno di intuito, di intelligenza e compassione, creato per proteggere gli ebrei dai loro innumerevoli nemici. Un essere che, un giorno, potremmo anche incontrare…. (tratto dal libro).
 

Piccolo libretto, con ottimi disegni che richiamano il panorama della antica Praga.
In questi luoghi ha origine la leggenda del Golem, la statua di argilla, animata da un rito magico del Rabbi Maharal Yehuda Loew, capo della comunità ebraica della Praga del sedicesimo secolo.
Ma chi era realmente, se mai è esistito, il Golem?
Alcuni lo descrivono come un simpatico e goffo individuo; altri come un mostro... addirittura un Frankenstein che si ribellò al suo creatore.
Di lui si parla nella Bibbia (antico Testamento Salmo 139,16) ed è presente nei testi di mistica ebraica.... esso prende vita attraverso i comandi scritti in biglietti che gli vengono messi in bocca.
Certo molte sono le storie che ruotano intorno a questo personaggio, molte le leggende, molti i racconti dei salvataggi a favore della comunità ebraica contro le macchinazioni dei cristiani...
"Yossel il muto" altro nome del "Golem fatto d'argilla" viene così ricordato dal popolo ebraico, un popolo perseguitato dalla notte dei tempi.
Per chi avesse voglia di saperne di più, ecco il video del film "il Golem" di Paul Wegener, anno 1920 senza dimenticare la divertente parodia messa in atto da "I Simpson"...
 

martedì 27 dicembre 2016

Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali

Ennesima fatica cinematografica di Tim Burton, oramai sempre più affascinato e preda di storie fantastiche che solo lui riesce a tradurre in ottimi film, sia in termini di trama, di fotografia, di adattamento e di recitazione.
Adatto ad un pubblico di piccoli ed adulti, questo film riprende il romanzo di Ransom Riggs, scritto nel 2011 con lo stesso titolo.
In questo racconto,  Jacob è suo malgrado il prescelto: un ragazzino particolare che non conosce i suoi poteri, e dopo la morte del nonno scopre l'esistenza di un altro mondo a cui lui è predestinato.
Un mondo ove ragazzini speciali vengono aiutati e sorvegliati da Miss Peregrine (donna altrettanto magica) e insidiati da mostri e folli, capeggiati da un Samuel L. Jackson in gran forma.
Tra anelli temporali, salti nel tempo, lotte contro esseri feroci ed invisibili, che solo il nostro Jacob può vedere, ed un genitore apprensivo ma incapace, ogni casella trova la sua collocazione e il divertimento è assicurato.
Con commenti diversi da parte della critica, ed in attesa di raccogliere il parere del pubblico, trovo questo film particolarmente divertente e romantico... un mix mai scontato.
 

L'economia sociale in Italia - Rivista