giovedì 21 dicembre 2017

il Mugnaio Urlante

Un ululato vi sommergerà: a ululare, sconvolgendo i vicini - e i cani dei medesimi. Quanto basta per farlo rinchiudere in manicomio nonostante le sue evidentissime prove di buon senso e capacità logiche - Kunneri è piuttosto uno stralunato alla Benigni - e l'altrettanto evidente prova di folle malvagità da parte del circondariato. Questo il mio commento fatto a suo tempo su Anobii  a questa fantastica terza fatica di Arto Paasilinna. Di quel che accade dopo é giusto tacere, ma chi conosce lo scrittore sa che ne succederanno di tutti i colori.
 

"Se la normalità, la mediocrità, la rinuncia ai sogni, l'accettazione di imposizioni e compromessi che tutti i protagonisti di Paasilinna rifuggono, Gunnar Huttunen è l'incarnazione stessa di quella fuga: spinta alle estreme conseguenze.
Quando compare, con il suo aspetto di gigantesco trampoliere, nel villaggio sperduto nelle foreste del Nord della Lapponia e decide di comprare e rimettere in funzione il vecchio mulino delle Rapide della Foce, i contadini del vicinato ridono di lui, prendendolo per pazzo.
Chi mai potrebbe lanciarsi in un progetto tanto assurdo e smisurato, se non un folle?
E anche se dovranno loro malgrado arrendersi all'evidenza dell'impresa riuscita, quello stravagante individuo dagli entusiasmi travolgenti, capace di incantare per serate intere i giovani del paese con le sue imitazioni di animali e uomini e i suoi numeri da circo, venuto a turbare con la sua indomita vitalità gli equilibri della ristretta comunità, rivela un difetto che li conforta nella loro diagnosi precoce: nei momenti di tristezza, Gunnar ulula.
Sono appunto le notti passate in bianco per via dei suoi ululati a fornire ai compaesani l'alibi per mettere in pratica quell'unica liberatoria idea che hanno maturato: rinchiudere in manicomio l'imprevedibile disturbatore.
E' con la complicità di altri più o meno "fuorilegge", il portalettere Piltisjavi, distillatore clandestino di grappa, la vecchia guardia municipale Portimo e la tenera e adorata consulente orticola Sanelma Kay Ramo, che il mugnaio braccato si rifugia nei boschi, eremita innamorato e pieno di risorse, che si batte con tutto sé stesso per difendere la propria libertà.
Sotto il ritmo avvincente e lo humour esilarante delle avventure, Paasilinna sa far vivere la natura, raccontare un delicato amore, nascondere la sua satira corrosiva alla reale follia della società, al cinismo, all'ipocrisia, all'indifferenza di cui sono malati i "normali", sa creare degli indimenticabili "puri di cuore" che, forse, salveranno il mondo".

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