sabato 2 dicembre 2017

Mazza dell'Inferno

Le montagne in questa stagione - non più estate, non ancora inverno - vanno soppesate con attenzione. Ghiaccio a nord, paglione a sud, vento forte, neve poco stabile in quota... se proprio non riesci a dominare la scimmia che ti ordina di andar per cime, occorre inventarsi itinerari sicuri, magari più bassi, ma principalmente sicuri.
 Per fortuna il mio socio, oltre ad essere un forte camminatore, è uno che ha l'occhio lungo, in grado di mettere in cantiere gite bellissime, che uniscono panorami mozzafiato, creste affilate, lunghe sfacchinate, boschi, e tanto altro... lascio a lui l'elaborazione del programma e io dietro a far andare la gamba...
Eccoci così, oggi, ultimo giorno di novembre, a salire la Mazza dell'Inferno. Nome evocativo, certo! Ma cima e cresta decisamente fattibile, al confine tra la Val Strona e l'Ossola.
Il forte vento ha spazzato via le nubi del giorno prima - e prepara quelle del giorno dopo - ma oggi la montagna è tutta per noi... e non ci lasciamo scappare l'occasione.
Lasciata l'auto a Forno, risaliamo il fianco sud della montagna, un alpeggio via l'altro... faggete bellissime, sentiero bello ripido, temperatura accettabile...
 Il sole comincia a far capolino e ci scalda per bene... anche perché una volta in cresta, la meteo non sarà così clemente... i colori del mattino, con l'arancione dei primi raggi, sono impagabili.
 Ci avviciniamo al filo di cresta, sulla destra la Scaravini, sulla sinistra la nostra traccia...

 Eccoci all'alpe Campo... da qui comincia la parte alpinistica vera e propria.. che decidiamo di far partire dal vicino cucuzzolo denominato Croce del Campo.... un piccolo panettone con tanto di enorme croce...

Dalla cima, vediamo di fronte a noi l'intero tracciato della giornata... lato nord innevato, lato sud erba traditrice...
 il fondovalle spazzato dal vento permette di vedere lontano...
Comincia così la sequenza di cime, fili di cresta, saliscendi emozionanti, passaggi su roccia... unico inconveniente un grande vento che da nord spinge senza tregua...
 Ci si copre per bene e si prosegue... rendendo tutto molto avventuroso... come diciamo noi "due sul water"....






 Sul fondo la piana dell'Ossola...


 Ecco la Bocchetta del Ventolaro... e che aria... qui spazza via tutto...

 proseguiamo...

 e poi ancora...

 il filo delle creste è esaltante...
 quelle fatte... e quelle da fare...

 ma alla fine... un bel gioco dura poco... e, imboccano un canale... si scende.... sino al bosco... e poi a questa bellissima chiesetta...

 Ci guardiamo alle spalle...
L'interno della chiesetta...
e un'immagine che tutti noi abbiamo avuto in casa... quella Madonna con bambino coperta di un panno azzurro... una riproduzione in serie che stava sopra il letto nella mia prima abitazione...

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