A distanza di trent'anni.. realmente.. cosa resta di "Mission: Impossible" e di Tom Cruise? Oltre alle continue corse degne di un centometrista, oltre ai balzi da elicotteri, aerei, navi, ponti, tetti.. oltre al saper combattere in ogni modo, oltre alle arti marziali ed alle sue incredibili azioni.. alle maschere degne di Diabolik.. di cosa esattamente stiamo parlando?
Forse la musichetta che lo insegue o lo precede? Forse la sua morale? Forse il fatto che accidenti a lui non invecchia mai, diventando alfine vittima di sé stesso eterno Peter Pan costretto a correre per dare un senso a ciò che intorno a lui.. gli sopravvive e lo ignora?
Forse la musichetta che lo insegue o lo precede? Forse la sua morale? Forse il fatto che accidenti a lui non invecchia mai, diventando alfine vittima di sé stesso eterno Peter Pan costretto a correre per dare un senso a ciò che intorno a lui.. gli sopravvive e lo ignora?
Guardiamo questo episodio da vicino... una entità (la tanto temuta, vituperata e esaltata IA) si libera del giogo umano e, forte della cupidigia di noi Sapiens, scatena una guerra senza quartiere per recuperare due chiavi.. che aprono una sfera.. che contiene il modo per fermarla.. e allora è tutto un rincorrere le due parti di una stessa chiave.. tra personaggi vecchi e nuovi che si azzuffano a vicenda.. ma per andare dove? In attesa di scoprirlo lasciamo per un istante che sia l'assenza di realtà a vincere il nostro torpore.. che lo stupore che fa di noi degli eterni bambini, torni per un'istante a confonderci.. cercando di immedesimarci in questo buono che, preceduto dall'immancabile musichetta, deve giocare il ruolo del cattivo e in questi cattivi che, sanno uccidere con ironia e perseguono senza alcuna remora la loro missione... appunto Impossible!
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