mercoledì 28 novembre 2012

Savana Padana - il libro


Poco più di centotrenta pagine. Un libretto che scorre via come un "ombra" di vino.
Vita vera, vita dura nel nulla della pianura veneta. Anzi, della Savana Padana, come lo scrittore Matteo Righetto intitola il racconto.
Zingari ladri e omosessuali, Cinesi che delinquono, Mariuoli Veneti che fanno di peggio, Carabinieri Terroni che credono di sapere tutto e arraffano come tutti gli altri, Estetiste Pornodive. C'è di tutto in questo variopinto mondo, ove l'unico obiettivo é sopravvivere facendo soldi in malo modo.
E di tutto succede, compreso il furto nella casa sbagliata della Statua di Sant'Antonio, con una ridda di conseguenze surreali.
Se non fosse un racconto si potrebbe pensare ad un rotocalco di nera in un qualsiasi quotidiano di provincia.
Dopo tanti detective belli e dannati, una storia italiana su cui riflettere. Bello!
 

martedì 27 novembre 2012

UTU - Un solo lungo cliché

"Quando il tenente Osborne viene incaricato, in quanto esperto della questione Maori, di indagare sul misterioso suicidio del collega Fitzgerald, non immagina lontanamente che sta ficcando la testa in un ginepraio dai contorni indefiniti e sanguinari.
Prima di morire, Fitzgerald era sulle tracce di un violento attivista maori, ed è da lì che cominciano le ricerche di Paul Osborne.
Il poliziotto sa bene che la violenza latente nella comunità maori è alimentata dallo status di cittadini di serie B in cui i Pakeha, cioè i bianchi, hanno relegato i maori sin dai tempi della colonizzazione inglese, e le sue indagini lo porteranno a scoprire l'esistenza di un vero e proprio complotto orchestrato dai vertici del potere bianco per impadronirsi di un antico e sacro terreno maori.
UTU è la storia di una vendetta (e UTU significa vendetta) messa in atto da un gruppo di fanatici adepti di un antico culto anticolonialista per punire i bianchi per averli defraudati.
L'avventura che si dipana dal semplice furto di un'antica ascia da guerra, sottratta a un collezionista reazionario si tinge sempre più di rosso man mano che Osborne indaga, finché sul suo cammino costellato di cadaveri si imbatte nell'attività sciamanica di un macabro tatuatore e dei suoi allucinati seguaci.
Con uno stile vibrante e mozzafiato, Ferey ci trascina in un contesto di teste mozzate, armi automatiche, droghe esotiche ed elaborati tatuaggi di guerra che tengono il lettore con il fiato sospeso". (tratto dal libro).
 

Finito di leggere UTU di Caryl Férey - 395 pagine di poliziesco nero come la pece.

Tossico, cattivo, alcolizzato, preda dei suoi deliri. Questo deve essere necessariamente il poliziotto che, protagonista della vicenda, insegue le sue vendette personali.
Violento quanto basta (e ci può stare) ma le lunghissime pagine di rincorsa nei paradisi artificiali derivanti da ogni genere di droga dopo un po rompono la ciolla.
La storia é credibile, e non la anticipo. I personaggi pure, ma non esageriamo. Non esageriamo.
Bella l'ambientazione neozelandese e la descrizione della condizione dei maori.

lunedì 26 novembre 2012

Quando la morte non vale niente

Riporto stralci dell'articolo apparso su La Repubblica.it - completo di video che invito a visionare per assistere alla vicenda. A seguito della morte dei sei braccianti rumeni a Rossano, si é creato un parapiglia da parte dei becchini (così vanno chiamati) per accaparrarsi le salme. Che altro aggiungere? Che la morte non ha alcun valore, solo quello economico dei corpi da tramutare in denaro. Leggetevi i Promessi Sposi e il comportamento dei monatti nella Milano invasa dalla Peste. Non é cambiato nulla.



La scena da sciacalli è stata raccontata in parte da un video pubblicato dal "Quotidiano della Calabria". Protagonisti i titolari e i dipendenti di alcune agenzie di pompe funebri dei paesi vicini, accorsi sul luogo della tragedia una volta allertati dalle forze dell'ordine e dai sanitari. Uno spettacolo sconfortante, scrive sulla testata calabrese il giornalista Valerio Panettieri. "Quelli sono tutti miei - si sente urlare davanti alla carcassa dell'auto - . Sono stato avvisato dall'ospedale, sono arrivato per primo, se qui viene qualcuno che non è di Rossano succede un casino. Questa è roba nostra, non vogliamo gente da Corigliano o da Mirto".


Dall'altra parte la replica: "No, facciamo uno a testa". Poi gli spintoni e la rissa. Quando lo scontro sembrava essersi placato, mentre si trasportava una delle salme, il titolare di una delle agenzie ha dato nuovamentea in escandescenze. I portantini hanno perso l'equilibrio, facendo cadere a terra dalla barella il corpo che vi era adagiato. A quel punto, gli amici e i parenti delle vittime hanno cominciato ad urlare. "Vergognatevi, questo è il mio sangue, non sono dei cani questi sono esseri umani". La situazione è rimasta tesa fin quando le auto con a bordo i corpi dei sei lavoratori non si sono allontanate, inseguite ancora dalle grida: "Sciacalli, sciacalli!".

sabato 24 novembre 2012

Radiatori per la Norvegia



Senza ombra di dubbio é la miglior parodia che il continente africano potesse mettere in atto.
Raccogliere fondi, con la solita canzoncina farcita di buoni sentimenti, per portare radiatori (o caloriferi a corrente) per gli infreddoliti abitanti della Norvegia.
Se non ci fosse da piangere ci sarebbe senz'altro da ridere. Anzi facciamoci una risata per la coraggiosa iniziativa che vuole ribaltare la sorte e l'abitudine buonista di aiutare l'Africa.
Aiutiamo anche noi i poveri norvegesi :)
ecco il link:  Radiatori per la Norvegia

mercoledì 21 novembre 2012

La banalità dell'eugenetica


Una storia terribile. Tanto più perché banale, reale e subdola.
La fine di centinaia di migliaia di persone colpevoli di essere "meno umane" di qualcun'altro che si erse a giudice della loro vita.
Ho intitolato questo post "La banalità dell'eugenetica" perché ho voluto evidenziare come sia semplice il rendere banale la differenza tra persone, al punto da condividere l'idea di sopprimerle.
Il clima dell'inizio 900 rese possibile alcune atrocità del nazismo. E dopo aver letto questo libro ci rendiamo conto che nulla é stato inventato, tutto era sotto gli occhi di tutti e accettato dalla comunità scientifica.
Gli aspetti economici portati dalla crisi del 1929 e dalla guerra mondiale non fecero che aumentare le pressioni per procedere alla morte di massa dei diversi, dei "minus".


domenica 18 novembre 2012

Addio Patrick

E' il 1985, prima edizione di sport roccia, Bardonecchia.
Io sono lì, insieme a pochi amici e circondato da un mare di gente che, come me, vuole scoprire l'arrampicata sportiva. 
Nasce in quel periodo ALP, la rivista della Montagna, che si fa portavoce del cambiamento e contro i vecchi barbogi dell'andar per monti in un certo modo, ribalta tutto.
Per quello siamo lì, per conoscere, capire, imparare e riportare a casa questa esperienza.
E che esperienza! Ad un certo punto sulla parete, che pure ha visto esibizioni talentuose, sale un UFO!
Questo diranno i giornali di lui, il giorno dopo, quello che tutti gli spettatori lì riuniti diranno e penseranno quel giorno.
Non é umano, non é vero, é fantascienza. Sale sulla parete come se salisse le scale di casa (scusate l'infelice accostamento), danza ad una velocità e con una grazie che appaiono impossibili.
Al termine un lungo applauso determina la sua vittoria morale.
Lì ho conosciuto Patrick Edlinger, che insieme a Berault (l'altro Patrick francese conosciuto a Montecarlo) hanno fatto l'arrampicata francese e mondiale.
Ci lascia a 52 anni, per una caduta in casa. Vittima del destino. Ciao Patrick.

il leopardo - Jo Nesbø

 
"Le prime vittime sono due donne. Ritrovate con ventiquattro ferite identiche in bocca.
Morte soffocate nel loro sangue, dopo un agonia atroce. Omicidi studiati, efferati, che seguono un rituale. La polizia criminale di Oslo sa di avere un solo uomo che può risolvere il caso.
Harry Hole, alcolista, uomo rude e solitario, inviso a molti.
Ma Hole si è rintanato a Hong Kong, tra le fumerie d'oppio per lavare via i ricordi.
Sa fin troppo bene che, per risolvere l'ultimo caso, ha messo in pericolo di vita l'unica donna che ha mai davvero amato. E solo quando lo informano che il padre è moribondo in ospedale, Harry Hole decide di tornare a Oslo.
Tra le vittime non c'è in apparenza alcun legame, ma Hole subito ne trova uno. Tutte quante hanno trascorso una notte in un isolato rifugio di montagna.
E qualcuno, qualcuno capace di odio lucido e selvaggio, adesso sta braccando gli ospiti di quella notta, uno per uno". (tratto dal libro).
 

Ottavo episodio della saga di Harry Hole é anche il libro che gli ha dato maggior successo.
Un super romanzo di oltre 750 pagine, che ci porta in uno Oslo invernale, ove un serial killer uccide senza mai essere colto (anzi persino i suoi omicidi passano inosservati).
Solo Harry Hole, obbligato a tornare da Hong Kong, a causa della malattia del padre capisce subito il legame degli omicidi.
E solo lui saprà intrecciare una sequenza geniale ove chi appare non é tale. Grazie all'aiuto di un altro assassino - l'uomo di neve - capirà come ragiona chi uccide.
Dietro un grande odio si nasconde un grande amore. Cogliendo queste parole arriviamo al termine del libro con in mano il movente e l'omicida. Bellissimo.

Una promessa di felicità

Una fastidiosa tendinite al gluteo mi impedisce di correre.
Così, mentre attendo l'esito delle terapie, devo rallentare e dedicarmi alla più lieve e lenta camminata.
Questa mattina presto, c'era un grado sotto e ho fatto un giro nel bosco.
La corsa ti pone in uno stato mentale superlativo, vedi solo te stesso, mentre sfrecci verso una meta.
La camminata no, ti fa guardare intorno. Ti obbliga a sentire gli odori, i colori, i suoni, le variazioni rispetto al precedente paesaggio appena percorso. Ti riporta ad uno stato di insieme nell'ambiente che percorri.
E' così che nel silenzio del bosco ho colto il cinguettio di alcuni uccelli, e capito che erano richiami messi lì per ingannare i selvatici e indurli ad avvicinarsi a tiro del fucile.
I selvatici sentono i cinguettii e si avvicinano cogliendo una promessa di felicità. 
Ad attenderli i pallettoni del paziente cacciatore.

venerdì 16 novembre 2012

La coperta dell'invisibilità

Si discute, a torto o ragione, dei tagli al personale della Pubblica Amministrazione.
Tirato in ballo, facendo parlare il cervello e non la pancia, provo a dare il mio punto di vista.
Per anni, molti anni, la Pubblica Amministrazione, é stata una delle modalità cui lo Stato e la Politica attingevano per garantire posti di lavoro a costo collettivo ricavandone, da un lato vantaggi per le aree depresse, dall'altro legami clientelari.
A tale stato di cose si é cercato di porre rimedio nel tempo, senza evidentemente riuscirci.
Si consideri altre sì, che in un sistema bloccato come é stato il nostro nel periodo post - bellico e ancora negli ultimi vent'anni, con la contrapposizione Destra - Sinistra, ogni parte politica sbraitava contro, ma usava sempre tale meccanismo.
Non era un segreto che a chiedere al potente di turno, un posticino alle Poste, in Ferrovia, in Comune, all'ASL, al Ministero, in Provincia, in Regione, nella Partecipata, Acquedotto, Enel, SIP, eccetera si rimediava.
E non era un mistero che, una volta dentro, valeva la regola che si diventava intoccabili, non si avanzava per merito, non si usciva per demerito. 
Una sorta di limbo, una coperta dell'invisibilità striminzita, sbrindellata, senza alcun rammendo o con rammendi talmente evidenti che sembravano loro l'assurdo e non la coperta stessa.
Oggi, in tempo di crisi, la coperta scompare, anzi appare in tutta la sua cruda realtà.
E ovviamente nessuno si prende la briga di attribuirsi la paternità di quel che sino a ieri era normalità.
A farne le spese i dipendenti pubblici, che si, forse, e comunque non tutti, sino a ieri hanno usufruito di un limbo, in cui chi meritava doveva soffrire in un corpo in piena atonia ma che oggi rischiano di restare in mezzo alla strada.
E ancora, lasciare a casa é un rimedio? Non sarebbe opportuno, prima di un taglio di stile sovietico dire dove si vuole andare a parare? quali obiettivi, quale Pubblica Amministrazione per i prossimi vent'anni?
Se a fare le scelte attuali é lo stesso che ha fruito dei benefici di una P.A. asservita il risultato non potrà che essere uno scempio.
Attendiamo fiduciosi proposte serie, pronti a fare i necessari sacrifici nell'interesse di tutti.
Lo dico dopo venti e oltre anni di onorato servizio, senza un giorno di malattia, lavorando anche durante l'infortunio, portandomi il lavoro a casa e tornando in ufficio nel fine settimana, alzandomi quando entra un cittadino con un sorriso e un buongiorno.
Perché la Pubblica Amministrazione Italiana può e deve dimostrare che vale tanto. Più di quel che si crede.

mercoledì 14 novembre 2012

Morire di spread

Appare evidente anche al più sbadato dei miei compatrioti che così non si va da nessuna parte.
La disumana tragedia creata dall'avidità delle banche ha imposto un prezzo che stiamo pagando tutti, in termini di servizi e tasse a scapito della qualità della vita.
Rimedi? Non ce ne sono.
Per una semplice ragione. Per porre rimedio al buco economico occorre trovare altri soldi, per farlo occorre togliere a tutti tutto.
Solo così é possibile far tornare i conti. Ma come tutti sanno, quando l'unica cosa che conta sono i bilanci, la vita per come la conosciamo vale zero.
Alcuni esempi: 
per compensare il mancato gettito derivante dall'assenza di lavoro si aumenta l'IVA (su chi la paga) generando ulteriori costi, ulteriore lavoro nero, ulteriori fallimenti. E' una spirale senza uscita.
per rendere più efficace la Pubblica Amministrazione, si bloccano gli stipendi, le promozioni ed i passaggi di livello per 4 anni senza possibilità di recupero. Risultato si rende meno, si é demotivati, TUTTI si arrangiano per tirare a campare.
Allora per rimediare all'ulteriore inefficienza si procede con i licenziamenti (perché così si chiamano e non spending review) cosa si ottiene? Tagli indiscriminati basati sul rapporto cittadini dipendenti, ulteriore demotivazione, disoccupati in strada da mantenere (senza averne i soldi).
Il lavoro é troppo caro per via del costo in tasse ed imposte? Si cambia il contratto riducendo tutti a schiavi.
Le pensioni non coprono tutti? Si allunga l'età pensionabile. Così meno posti di lavoro, dipendenti più vecchi e stanchi, giovani a spasso.
Quali alternative? Ripensare completamente la nostra vita, come singoli e come società.
Completamente! Oppure soccombere.

sabato 10 novembre 2012

Tex il Pueblo perduto - fumetti

 
"A disegnare questo settimo Speciale, una delle grandi firme di Tex: Giovanni Ticci.
L'artista senese crea in ogni vignetta una magia con il suo stile capace di afferrare le espressioni dei personaggi, esaltare le emozioni dell'avventura, accendere le atmosfere delle bellissime scenografie naturali in cui questa si svolge.
La storia, cucita su misura per lui da Claudio Nizzi, ha inizio quando gli sgherri del ricco Stanley Jackson rapiscono dalla riserva papago lo stregone Tumako e sua nipote Malapay.
Tex e Carson scoprono che un certo professor Montoya aveva consultato lo sciamano riguardo a una mappa che condurrebbe alle favolose ricchezze di un villaggio perduto.
Lo studioso é stato tradito dal suo assistente Rochas, che ha stretto un patto con Jackson mettendo come guida della spedizione archeologica un uomo del boss.
Ma Pueblo Perdido non porta fortuna ai suoi profanatori, perché una maledizione incombe su quelle vetuste mura.
E, come spesso accade nelle storie di Tex, il prezioso tesoro, che ha causato tante sciagure e tante morti, viene nascosto per sempre alla vista dell'uomo". (tratto dal libro).
 

Disegni di Giovanni Ticci, Testi e sceneggiatura di Claudio Nizzi.
il rapimento di uno stregone da il via all'inseguimento di due delinquenti intenzionati a mettere le mani su un favoloso tesoro. Pueblo Perdito é si colmo d'oro, ma maledetto e porterà sfortuna a tutti i visionari (ed assassini ) cercatori.
Belli sia l'inizio che il finale della storia, la parte centrale é un inseguimento tirato un po troppo. Forse per riempir pagine?
Qui  Leggetelo a sbafo

venerdì 9 novembre 2012

il gatto con gli stivali - il film

Favola dal dolce finale, ove al cattivo di turno viene sempre data una seconda occasione.
L'uovo é fantastico nel ruolo del subdolo traditore e il gatto con gli stivali, doppiato da un fantastico Banderas (non quello odierno della gallina) sprizza sensualità da tutti i pori (ops peli).
Senza perdersi a ripercorrere la trama, segnaliamo il mix di fiabe che porta fagioli magici, guardie spagnole, oche giganti, orchi e furfanti a confrontarsi con il nostro eroe.
Certamente da vedere.

giovedì 8 novembre 2012

Mafiosi si nasce

"La 'ndrangheta ha contagiato il Nord. Il suo impero invisibile ha preso il controllo di un sistema economico che si riteneva immune. O che diceva di esserlo.
Quello raccontato da Giuseppe Catozzella non è un potere di sole stanze dei bottoni, ma una macchina brutale e intelligente che batte le strade, si impossessa dei bar di periferia e dei locali alla moda, usa le aziende pulite per riciclare denaro sporco e i cantieri edili per riempire il sottosuolo di veleni, gestisce l'enorme traffico della cocaina.
Si insinua nella vita sociale di un intero Paese e si nutre delle sue debolezze.
Il protagonista di questo libro la 'ndrangheta l'ha vissuta in prima persona e ne porterà per sempre i segni addosso.
Ha conosciuto l'alveare e le sue vittime. Ha seguito Pasquale, che era amico di suo padre, nel percorso criminale di affiliazione a un clan; è stato il compagno di banco di Vincenzo, che comandava la scuola perché appartenente alla cosca che aveva in mano il quartiere; ha amato l'anziana Zia Severina, che per anni non è uscita dal suo bilocale per difenderlo dalle famiglie che rivendono le case popolari; ha conosciuto il lavoro clandestino dentro gli sconfinati gironi dell'Ortomercato di Milano.
Alveare è una lotta corpo a corpo tra realtà e verità: un'inchiesta che nasce dalla vita vissuta e un romanzo che inquieta perché non inventa nulla". (tratto dal libro).

 

Ho finito di leggere "Alveare" ottima interpretazione letteraria di Giuseppe Catozzella che descrive l'evoluzione della periferia milanese vista dal di dentro. Un ragazzo meridionale vive la propria giovinezza a stretto contatto con la malavita mafiosa e ne ricava una personale visione del mondo. 

Ho trovato stucchevoli alcuni momenti in cui cerca di descrivere il proprio stato d'animo, ma veramente ben resi i passaggi dell'azione violenta dei clan e del clima che si respira.
La morale del libro é racchiusa nelle parole dell'amico mafioso di Catozzella quando afferma che, dove la gente (tutta insieme) reagisce, la n'drangheta non può esistere. Gli dice "Noi ci siamo perché voi ci avete voluti". Riflettiamoci.

mercoledì 7 novembre 2012

Riesci a vivere senza abitudini ?


Entrare il mattino in ufficio senza dare sfogo alle proprie piccole abitudini é terribilmente rischioso.
Si arriva in auto, si passa dal retro dell'edificio, si timbra il benedetto cartellino e si digitano in sequenza i numerini dell'antifurto (tutto ciò al fine di evitare il lugubre lamento che ci accompagna appena aperta la porta del piano di sopra).
Entri in ufficio, auguri buona giornata ai colleghi, accendi il PC e fai partire la posta elettronica.
Poi la frase di rito "caffè?". E via per un piccolo caffè, due chiacchiere in strada con i cittadini che ti chiedono di tutto un po'. Una veloce deviazione dal panettiere e ... sotto a chi tocca.
Appena rientrati e svolto il rito si comincia a combattere la quotidiana battaglia. 
Senza il rito sarebbe una battaglia persa :)

martedì 6 novembre 2012

Le offerte di Amazon Kindle


Mi sveglio intorno alle 6,20 come tutte le mattine, un salto in bagno per allontanare le ultime tracce di sonno dal viso (recentemente invaso da barba incolta), mi trascino in cucina, non prima di aver guardato sul termostato la temperatura esterna.
Tale azione é accompagnata da frasi alterne (se alta con un "é coperto", se é bassa con un "cazzo che freddo").
Entro in cucina e dopo aver cambiato la data sul datario perpetuo accendo la radio, via al primo radio giornale, mentre preparo la colazione (The, biscotti, latte, marmellata, spremuta, miele, due pillole di omega 3), alzo la tapparella e immediatamente due bolidi rossi si proiettano sul vetro (i due gatti di casa che pretendono non solo di entrare ma probabilmente anche caffè e giornale).
Trascorre il tempo dedicato alla colazione ed al secondo radio giornale, questo commentato dal sottoscritto con frasi del tipo "ladri, affamatori, farabutti, in galera, fanculo" e sì che il buongiorno si vede dal mattino.
Mi chiedo perché farmi cattivo sangue ascoltando brutte notizie!?
Poi mi alzo e mi dirigo verso il bagno per le abluzioni necessarie a rendermi una persona presentabile al consesso umano.
Da qualche tempo una variazione di percorso si impone.
Dall'acquisto del kindle avvenuto qualche mese or sono, tutte le mattine, prima dei rituali acquatici, accendo il PC e mi precipito sul sito di Amazon per scoprire l'offerta del giorno di libri elettronici.
E' diventata una mania! Un rito! Una maledizione che mi rende felice. 
Spesso non compro nulla e mi limito a mandare a memoria il titolo offerto e il prezzo praticato, altre volte mi dondolo sulla sedia, valuto pro e contro ed infine schiaccio il tastino "acquista".
E così per € 0,99 mi ritrovo due - trecento pagine da leggere senza alcun ingombro fisico in casa.
Ovviamente dopo vado in bagno :)

lunedì 5 novembre 2012

Moebius - Fumetti

All'età di 73 anni é morto nella primavera di quest'anno Moebius (o Gir) al secolo Jean Giraud.
Ha avuto il coraggio e la capacità di creare un suo doppio (Moebius appunto) cui concedere assoluta libertà nel disegno carico di fantasia, anarchia e al tempo stesso maestria espressa ai massimi livelli.
Ha lavorato nella creazione di Alien, Tron, Abyss, il Quinto Elemento (e già questo basterebbe per iscriverlo nell'olimpo del cinema), ma é il suo lavoro con cui riesce ad abolire la trama, l'inizio e la fine del fumetto partendo da un punto qualsiasi della storia per giungere in un altrove senza pari.
La bravura é tale da fare un maestro senza tempo.
Leggere per credere "il garage ermetico di Jerry Cornelius" per rendersi conto dell'incredibile fantasia e della capacità di tenere incollato il lettore ad una "non storia".
Fate scorrere le storie di Arzac per capire quale sia la sua capacità. Fantastico. Oltre la fantascienza.
Ho finito di leggere ora "L'arte di Moebius" edito da Repubblica.

Mission Impossible Protocollo Fantasma

Con la regia di Brad Bird ed un cast sempre all'altezza ecco un film che si pone come la vera alternativa all'immarcescibile James Bond ed all'escoriabile (si sbuccia ma non si rompe) Bourne.
La solita sfida del pazzo furioso (un Malthusiano di nome Cobalt) che vuole mettere in lite Russia e Stati Uniti lanciando missili nucleari a destra e manca, impone al nostro gruppo, cui si affianca un ottimo Jeremy Renner (The Hurt Locker vi dice niente) costretti ad agire sotto copertura, inseguiti dai russi e ad arrampicarsi su palazzi in vetro (la famosa e super pubblicizzata scena della scalata del Burj a Dubai).
Ridicola la scena dell'indiano che si fa sedurre e abbandonare dalla bond-girl di turno (ops, scusate).
Molta scena, tanti popcorn e poche parolacce.
Alla fine vincono i buoni e tanto basta.

venerdì 2 novembre 2012

La malapianta - il libro


 

Questo libro é di una chiarezza e spontaneità disarmante. Illumina la tragica vicenda della ndrangheta in Italia dalle origini ai giorni d'oggi. Lo fa in modo lieve e dotto al tempo stesso. Riporto una frase che vale per tutto il libro.
"Ferdinand Tonnies distingueva la società mitteleuropea da quella mediterranea, definendo la prima una società di diritto, basata su leggi uguali per tutti (Gesellschaft), e la seconda una società di favori e amicizie (Gemainschaft). La Gesellschaft ha una struttura orizzontale, specifica delle società democratiche di tipo anglosassone, mentre la Gemeinschaft, a struttura verticale, é fortemente gerarchica. L'una ha come principi fondanti la liberà e l'uguaglianza, l'altra il legame e l'appartenenza, radicati nella vita familiare. Chi appartiene alla Gesellschaft mitteleuropea é protetto dalla legge, quindi non ha bisogno di ricorrere agli altri per chiedere aiuto e favori. Nella Gesellschaft la legge é uguale per tutti. Invece i cittadini della Gemeinschaft mediterranea per ottenere giustizia devono coltivare amicizie influenti: fare favori in cambio di favori".

giovedì 1 novembre 2012

Una New York come il cortile di casa

E' compito dei maestri quello di insegnare a guardare le cose della vita da un punto di vista inaspettato. Per Will Eisner, assoluto Maestro del Fumetto, tale è sempre stato il suo destino.
La sua biografia ci dice che, dopo aver istintivamente ribaltato negli anni Quaranta i canoni estetici e linguistici del fumetto popolare con un personaggio strano e innovativo come Spirit si è preso un lungo periodo di riflessione. E di insegnamento.
Come se avesse avuto bisogno di rileggere e rivedere quello che aveva fatto.
Ci sono romanzi, film, quadri, fumetti che non si limitano a essere dei capolavori.
Che rappresentano anche un punto di partenza.
Contratto con Dio, il lungo fumetto in quattro parti pubblicato nel volume che avete in mano, é uno di questi.
Il futuro del Graphic Novel dipende dalla scelta dei temi e della innovazione del linguaggio.
Eisner ha scelto storie della sua New York, di quella parte popolare di metropoli in cui si piange, si spera e si prega, in cui piove spesso, in cui ogni uomo sembra avere in un momento il proprio destino in mano per perderlo nella vignetta successiva.
Al centro delle storie di Eisner ci sono gli ebrei d'America, quasi persone di famiglia, che lui sembra conoscere in profondità, nel bene e nel male.
E c'é una cosa che stupisce e affascina in modo particolare, in questo e in altri Graphic Novel di Eisner: il passaggio del tempo, che lui tanto ha teorizzato nei suoi libri sul linguaggio.
Non c'é fumettista al mondo che sappia giocare con il tempo come Eisner.
Tra una vignetta e l'altra vediamo trascorrere attimi, minuti, ore, giorni, anni e si sente che scorre la vita in questi disegni e nelle vicende che raccontano la vita dalle tante facce, piena di speranza e disperata, soddisfatta e perduta, intensa e frantumata, personaggi che non entreranno mai nei libri di storia ma che ci mostrano come l'uomo possa metterci del suo per forzare il destino.



Will Eisner nasce a New York nel 1917, disegna graphic novel, romanzi a fumetti senza personaggio fisso che raccontano la vita di N.Y. con crudo realismo. E' considerato il maestro assoluto del fumetto americano. Eisner narra quella parte popolare di N.Y. ove si piange, si spera, si prega ed in cui piove spesso. Una città ove un uomo perde il proprio destino nello spazio di una vignetta. Ebrei d'America, quali protagonisti delle sue storie; il trascorrere del tempo descritto con drammaticità e gli eventi di personaggi sconosciuti con le fasi alterne della loro vita. il libro qui presentato raccoglie alcune delle sue migliori storie: contratto con Dio, Detective Story, Vincere, il cantante di strada, il processo, Super, Cookalein, Tramonto a Sunshine city.
Assolutamente da leggere.

Ultra