venerdì 16 novembre 2012

La coperta dell'invisibilità

Si discute, a torto o ragione, dei tagli al personale della Pubblica Amministrazione.
Tirato in ballo, facendo parlare il cervello e non la pancia, provo a dare il mio punto di vista.
Per anni, molti anni, la Pubblica Amministrazione, é stata una delle modalità cui lo Stato e la Politica attingevano per garantire posti di lavoro a costo collettivo ricavandone, da un lato vantaggi per le aree depresse, dall'altro legami clientelari.
A tale stato di cose si é cercato di porre rimedio nel tempo, senza evidentemente riuscirci.
Si consideri altre sì, che in un sistema bloccato come é stato il nostro nel periodo post - bellico e ancora negli ultimi vent'anni, con la contrapposizione Destra - Sinistra, ogni parte politica sbraitava contro, ma usava sempre tale meccanismo.
Non era un segreto che a chiedere al potente di turno, un posticino alle Poste, in Ferrovia, in Comune, all'ASL, al Ministero, in Provincia, in Regione, nella Partecipata, Acquedotto, Enel, SIP, eccetera si rimediava.
E non era un mistero che, una volta dentro, valeva la regola che si diventava intoccabili, non si avanzava per merito, non si usciva per demerito. 
Una sorta di limbo, una coperta dell'invisibilità striminzita, sbrindellata, senza alcun rammendo o con rammendi talmente evidenti che sembravano loro l'assurdo e non la coperta stessa.
Oggi, in tempo di crisi, la coperta scompare, anzi appare in tutta la sua cruda realtà.
E ovviamente nessuno si prende la briga di attribuirsi la paternità di quel che sino a ieri era normalità.
A farne le spese i dipendenti pubblici, che si, forse, e comunque non tutti, sino a ieri hanno usufruito di un limbo, in cui chi meritava doveva soffrire in un corpo in piena atonia ma che oggi rischiano di restare in mezzo alla strada.
E ancora, lasciare a casa é un rimedio? Non sarebbe opportuno, prima di un taglio di stile sovietico dire dove si vuole andare a parare? quali obiettivi, quale Pubblica Amministrazione per i prossimi vent'anni?
Se a fare le scelte attuali é lo stesso che ha fruito dei benefici di una P.A. asservita il risultato non potrà che essere uno scempio.
Attendiamo fiduciosi proposte serie, pronti a fare i necessari sacrifici nell'interesse di tutti.
Lo dico dopo venti e oltre anni di onorato servizio, senza un giorno di malattia, lavorando anche durante l'infortunio, portandomi il lavoro a casa e tornando in ufficio nel fine settimana, alzandomi quando entra un cittadino con un sorriso e un buongiorno.
Perché la Pubblica Amministrazione Italiana può e deve dimostrare che vale tanto. Più di quel che si crede.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Dare spazio