mercoledì 6 dicembre 2017

il Muro della Peste

Un eremita incontra un giorno la vecchia pellegrina (la peste) che sta per entrare in città; "Per amor di Dio, quante vittime farai in questa città?", "Non più di mille" replica la vecchia.
Morirono diecimila persone.
L'eremita incontra ancora la peste che se ne sta andando: "Disgraziata, non mille, ma diecimila anime hai spento!". "Non ti ho ingannato - risponde la pellegrina - mille come ti avevo detto, il resto le ha uccise la paura".
 

"Questo saggio non intende essere una storia della malattica pur anche attraverso i rimedi e le misure preventive che questo Flagello Divino e la paura hanno prodotto nel corpo sociale. Spesso la Peste, pur come frequente accidente dei secoli passati, è stata trattata come un fatto permanente e centrale, nella dinamica, del resto sempre uguale, del suo sorgere e del suo estinguersi, fino al suo riprodursi negli ex voto, in arte e in architettura.
Senza considerare che la nascita di un moderno stato di assistenza e di polizia sanitaria sembra essere a Venezia un nucleo importante non soltanto per il controllo della peste ma per l'esercizio del governo, quando è stato possibile bandire dalla popolazione gli effetti di catastrofe con un secolo di anticipo sulle pestilenze del secolo XVIII successe in Europa; periodo durante il quale la città lagunare è totalmente immune si vedono al contrario Marsiglia e Vienna, e in un caso e nell'altro i simulacri e le macchine messi in atto contro la peste bubbonica: il Muro della Peste in Francia, scomparso e quasi cancellato dalla memoria e le Pest Saulen, colonne e gruppi marmorei dedicati ai santi protettori che trionfano nelle strade e nelle piazze delle città dell'Europa Centrale".
 

 
"Il presente saggio tenta di circoscrivere nei cinquant'anni tra il Cinquecento e il Seicento, il nascere di una nuova tecnica di governare lo Spazio della Città, che si connota quasi come un permanente "regime italiano", dopo la crisi della figura umanistica del Principe, della sua corte e della sua identificazione nelle immagini della città - stato italiana tra il '400 e il '500 in quanto utopia pretesa e realizzata, col sorgere della monarchia assoluta in Europa.
Tirannie e violenze per l'occupazione del primato e del governo sembrano estinguersi in Italia sulle ceneri delle leggi Machiavelliche attraverso le discipline apparentemente più molli di Giovanni Botero, come la sua politica urbana e la solerte e disponibile indifferenza sociale del Cardinale Bellarmino, producendo una diffusa Lex Caritatis: un amalgama di fruttuose pratiche corporali di governo che si accendono con le opere di misericordia popolare e si estendono applicandosi con la contagiosità dell'Età della Peste.
La Peste produce inoltre meccanismi pubblici di polizia sanitaria con modi particolari di ordinare le città ma molto più tardi e più lentamente".

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