"Non siamo nati per amare più di una manciata di persone. L'amore è una faccenda intima strana e piena di contraddizioni, visto che non di rado amiamo qualcuno solo perché amiamo noi stessi, per egoismo, avidità, desiderio fisico, brama di dominare l'oggetto d'amore e asservirlo; o al contrario, per desiderio di asservirci e essere dominati dal nostro amante, e in fondo l'amore assomiglia moltissimo all'odio e gli è più prossimo di quanto non si pensi normalmente. Ecco, ad esempio, quanto ami o odi qualcuno, in entrambi i casi muori continuamente dalla voglia di sapere dove sia, con chi si trova in quel momento, se sta bene o male, che cosa fa, che cosa pensa, di cosa ha paura".
Tre persone si estraniano dal mondo, ognuno con i suoi motivi, chiusi tra le quattro mura di un vecchio edificio. Stanno tradendo qualcuno o qualcosa? O solo sé stessi? E se invece la loro scelta coraggiosa di stare lontani da tutto e tutti fosse la scelta più coraggiosa?
E Giuda? in un parallelo che si dipana capitolo dopo capitolo, rileggiamo una diversa interpretazione di questo misterioso uomo, che per tutti tradì Gesù, ma che per l'autore era il primo ed unico cristiano, che eseguì gli ordini del Messia e di fronte alla sua morte, al fallimento, si uccise.
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