mercoledì 7 luglio 2021

Laicità


I nemici della laicità sono gli stessi avversari della libertà di credenza, di conoscenza, di critica e autocritica.
Dunque i dogmatici e fondamentalisti, in qualunque ambito essi agiscano: religioso, politico, sociale, scientifico.
Ma quanti fra coloro che fanno professione verbale di laicità sanno rispondere in maniera compiuta intorno al significato della loro laicità e quanti sono disposti ad agire di conseguenza?
Questo manifesto collettivo ci spiega come ritrovare le ragioni della laicità nella società contemporanea, in un viaggio attraverso i territori intellettuali e politici dove si gioca la sfida fra dogmatismo e libertà di coscienza.

Stava tra gli scaffali dal 2006, anno dell'acquisto... lo leggo? quando lo leggo? certi libri sono come certe scelte che si fanno nella vita... aspettano pazienti, ci inciampiamo dentro più volte, ma poi arrivano e qualcosa hanno sempre da dire... magari sono superati, magari attualissimi... a volte divengono classici (nel senso che non smettono mai di dire qualcosa), scopro così un testo incredibilmente coerente - salterei la parte sui mass media, ora superato dai nuovi mezzi di comunicazione - alle vicende attuali... si pensi alla stucchevole discussione sulla proposta di legge ZAN, contro l'omofobia ed altre forme di discriminazione... in un Paese normale forse nemmeno servirebbe... qui siamo alle comiche...dei leghisti e di quel vergognoso loro capo, di Renzi - altro personaggio senz'anima - e peggio ancora della Chiesa e dei fascio-clericali fiancheggiatori più realisti del Re.

Ma intanto cos'é Laicità? (pag. 50,51) Laicità vuol dire accettare come moralmente e legalmente giustificati atteggiamenti o comportamenti che appaiono soggettivamente sgradevoli. Laicità è ammettere una ragionevole disimmetria tra l'etica pubblica e singole moralità private.
Laicità è saper pensare e parlare con competenza di "umano" e "natura" senza impropri supporti religiosi o teologici, ma nel contempo senza negare o rinuncia ad esprimersi su questioni teologiche, 
E perché allora nella società odierna è sorto il problema di difendersi da ingerenze esterne? 
Si legga al riguardo la tesi di Ernst - Wolfgang Bockenforde: "La crisi della democrazia liberale, esige che essa riconosca il suo deficit strutturale di valori. E in questo senso la Chiesa fa la sua offerta di ethos che, mediata dalla sua dottrina, diventa senz'altro indispensabile - presupposto normativo - per il buon funzionamento della società democratica, per la sua riuscita integrazione. La Chiesa garantisce l'ethos condiviso che mancherebbe alla società radicalmente secolarizzata e intimamente lacerata dal relativismo (pag. 53)... ma questo assunto, in alcuni casi - vedi pag. 67 Hans Kelsen - porta a dire che "verità religiosa e vita civile democratica sono incompatibili" e sino a farci affermare che al contrario - pag. 90 - "la dittatura nega le soggettività, nega il contraddittorio, nega l'idea stessa di rapporto giuridico, nega, perché oscura, il processo".
Occorre quindi guardare alla cose del Mondo per "come sono e non per come dovrebbero essere",,, come suggerisce Machiavelli. o "libertà di fare pubblico uso della propria ragione" (Kant).ricordando che la dinamica della storia, poiché è decisa dall'uomo ricade nelle seguenti motivazioni; Vantaggio, Ambizione, Guadagno, Paura.
Resta tra noi, inoltre, la sopravvivenza del magico (pag. 165) "il passato non muore mai completamente per l'uomo. L'uomo può dimenticarlo ma egli lo conserva sempre entro di sé... l'uomo non si libera facilmente delle opinioni che una volta hanno preso dominio su di lui, queste credenze poterono durare, benché fossero ormai in contraddizione con le nuove, mantenendo vecchie cerimonie di cui non si riusciva fare a meno ma di cui non si capiva nemmeno più il senso".
Ricordiamo infine che la crisi della famiglia tradizionale è una derivata della rivoluzione industriale che (pag, 169) ha trasformato la famiglia facendole perdere quella che nella tradizione era una delle sue funzioni più specifiche: la produzione di beni (che oggi viene svolta per lo più fuori dall'ambito domestico) il passaggio dalla produzione al consumo ha comportato il declino del "bene della famiglia" e dei "diritti della famiglia" con l'affermazione del "bene degli individui della famiglia" e dei "diritti dei membri della famiglia".
Esiste una regola comune? Forse si, (pag. 235) con Cromwell - 1650 - esiste una regola sempre applicabile, in base alla quale si deve attribuire a priori una probabilità positiva, magari molto piccola, ma comunque diversa da zero, anche all'ipotesi empirica più bizzarra, perciò non credete a nulla in modo assoluto e lasciate sempre un margine di dubbio, concludendo con la celebre frase di Thomas Jefferson - terzo presidente degli Stati Uniti - il quale affermava che "é solo l'errore che ha bisogno del sostegno dell'autorità politica, La verità può reggersi da sola". Buona lettura.




 

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