domenica 17 gennaio 2021

Misbehaving


 Richard Thaler, vincitore del Premio Nobel per l'economia 2017, ha dedicato l'intera carriera a studiare l'idea radicale per cui gli agenti economici sono individui prevedibili e inclini a commettere errori.
Misbehawing è il resoconto affascinante e divertente della sua lotta per riportare una disciplina accademica con i piedi per terra e per cambiare il modo in cui pensiamo l'economia, noi stessi e il mondo.
La teoria economica tradizionale assume che gli individui siano razionali. 
Fin dall'inizio della sua ricerca, Thaler ha compreso che questi automi non somigliavano affatto alle persone vere.
Quando acquistiamo una radiosveglia o chiediamo un mutuo, siamo tutti vittime delle distorsioni cognitive che ci allontanano dai criteri di razionalità postulati dagli economisti.
In altre parole ci comportiamo in modo anomalo e, ciò che più conta, con serie conseguenze.
Inizialmente sottovalutato dagli economisti come un campo divertente ma irrilevante, lo studio degli errori degli esseri umani e dei loro effetti sul mercato ora guida gli sforzi per migliorare le decisioni nelle nostre vite, nelle imprese e nelle politiche pubbliche. (tratto dal libro)

Ecco di fronte a me uno di quei libri che partono da un concetto e finiscono altrove, anzi lontanissimo da dove avevano avuto origine. Si parla di economia, che poi diventa psicologia, che poi diventa teoria dei giochi, che poi diventa sociologia, che poi diventa design, che poi diventa (necessariamente) politica, che poi diventa la vita di tutti i giorni... e questo è il primo punto a favore di questo testo.
Poi si parla in modo eretico di economia, si smontano regole fissate da secoli e si dimostra che non esistono gli Econ (le figure economiche immaginate dai teorici, che dovrebbero agire nel rispetto delle norme fissate) ma gli Human, esseri umani che spesso non sanno quello che vogliono, non sanno come raggiungerlo e risentono di regole e sollecitazioni non scritte...
Perché fa paura Thaler? Perché fa venire meno tutto il castello di menzogne che regge l'economia... perché l'economia è l'unica scienza (?) sopravvissuta al cambiamento epocale degli ultimi 50 anni (la fine del comunismo, la vittoria del capitalismo, l'emergere di limiti del mondo) e che pur fallendo continuamente non ha fatto un plissé, non ha mai accettato di mettersi in discussione ed ha trovato il modo di incolpare sempre qualcun altro pur di non pagar pegno.
Ed è così che entrano in gioco il concetto di Costo Opportunità: ciò a cui si rinuncia per svolgere qualcosa d'altro... il Framing: l'inquadramento della distanza tra due aspetti. Ove pagare un sovraprezzo è inteso come un costo vivo (e quindi causa sofferenza) e non ricevere uno sconto è inteso come un costo opportunità (quindi accettabile).
Così come l'importante definizione del Concetto dotazione; ciò che vi appartiene fa parte della vostra dotazione. E' ciò a cui gli utenti attribuiscono un valore maggiore rispetto ai beni disponibili ma non ancora in loro possesso.
O ancora (e qui si entra nella psicologia) la Distorsione retrospettiva - detta Hindsight Bias La tendenza a considerare gli eventi accaduti come più prevedibili di quello che in realtà erano prima che accadessero. Il risultato è che, dopo il fatto, pensiamo di avere sempre saputo che quanto è accaduto era probabile quando non addirittura una conclusione scontata.
E l'uso delle Euristiche, stratagemmi mentali (spesso scorciatoie per non fare fatica) che gli esseri umani, che dispongono di tempo e capacità mentali limitate, per giungere a formulare dei giudizi usano regole pratiche, così da compiere poi errori prevedibili, cioè basati sulla propria esperienza limitata da luoghi, persone, ambiente frequentato.
O il BIAS l'errore che fa deviare dalla media dei valori ottenuti, capace di portarci fuori pista... pur in possesso dei numeri raccolti...
O il DAP Differenza Appena Percepibile, valore inteso come piccolo ma che a lungo andare fa la differenza.... la stessa assunzione di preferenza, nemmeno concepibile dalla teoria economica classica...
Emerge così un assunto fondamentale: Le perdite provocano una sofferenza in misura doppia rispetto alla soddisfazione provocata da un guadagno.
Il testo si conclude con una citazione di Mark Twain: "Non è ciò che non conosci che ti mette nei guai, è ciò che dai per certo che non lo è". 

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