domenica 24 gennaio 2021

La caffettiera del masochista


Questo è il libro che da sempre ho desiderato scrivere, ma non lo sapevo.
Per anni e anni non ho fatto che annaspare a tentoni, senza trovare mai il rubinetto giusto dell'acqua calda o fredda, andando a sbattere nelle porte incapace di far funzionare le cose semplici della vita di ogni giorno.
"Sono io", borbottavo, "è la mia inettitudine meccanica".
Ma, studiando la psicologia e osservando il comportamento degli altri, ho cominciato ad accorgermi che non ero solo.
Le mie difficoltà si riflettevano come in uno specchio nei problemi degli altri.
E tutti ad incolpare sé stessi.
Possibile che tutto il mondo fosse meccanicamente incompetente? 
La verità si è fatta strada lentamente.
Le mie attività di ricercatore mi hanno portato a studiare l'errore umano e gli incidenti sul lavoro.
Gli uomini non sempre sono maldestri.
Non fanno sempre errori.
Ma ne fanno quando le cose che usano sono concepite e progettate malamente.
Ciononostante, vediamo sempre incolpare l'errore umano di tutto quello che capita alla Società.
A me, viceversa, sembra spesso un difetto delle attrezzature unito a gravi errori di progettazione.
E che dire - ebbene si - della mia incapacità di usare gli oggetti semplici di tutti i giorni? Perché ho problemi con le porte, gli interruttori della luce e i rubinetti dell'acqua? O il frigorifero di casa mia? Mentre tutti diamo la colpa a noi stessi, il vero responsabile - il cattivo design - passa inosservato.
E milioni di persone si sentono inette.
E' l'ora di cambiare: ecco allora questo libro sulla psicologia degli oggetti quotidiani: è il frutto delle mie ripetute frustrazioni nell'uso delle cose di tutti i giorni, e della mia crescente attitudine ad applicare ad esse la psicologia sperimentale e la scienza cognitiva.
La combinazione di esperienza e conoscenza ha reso questo libro necessario almeno per me e la mia tranquillità. Ed eccolo qui: in parte polemico, in parte scientifico, in parte faceto. (tratto dal libro).


Acquistato e letto per uno dei miei esami universitari del secolo scorso... uno di quei testi che ti incuriosiscono, che ti regalano emozione e sorpresa, che poi ti rimangono in testa, lasciandoti qualche utile suggerimento, o almeno ti permettono di vedere (intravedere?) il mondo, con occhi diversi.
Leggo al riguardo il finale del testo.... quasi un testamento... "Ora tocca a voi. Se siete progettisti, contribuite alla battaglia per l'usabilità degli oggetti quotidiani. Se siete consumatori, unite la vostra voce a quella di chi reclama prodotti usabili. Scrivete alle ditte produttrici. Boicottate il cattivo design. Sostenete i prodotti ben fatti acquistandoli, anche se ciò significa uscire dalle abitudini o spendere qualcosa di più. E non vi peritate di esprimere le vostre osservazioni ai commercianti: le ditte produttrici danno ascolto alla loro clientela. 
Quando visitate un museo della scienza e della tecnica, fate domande se avete difficoltà a capire qualcosa, Fornite agli organizzatori un'informazione di ritorno sul modo di esporre il materiale, segnalate quello che non funziona o non funziona. Incoraggiate i musei a prendere la via di una migliore usabilità e comprensibilità.
E divertitevi. Quando girate per il mondo, soffermatevi ad esaminare i dettagli del design. Compiacetevi delle piccole cose utili, rivolgendo un pensiero grato alla persona che ha avuto cura di introdurle. Tenete presente che anche i piccoli particolari contano e che il progettista può aver avuto da faticare per includere qualcosa di utile. Date mentalmente premi di design a chi lo pratica secondo le buone regole mandategli fiori. E fatevi beffe di chi fa cattivo design: mandategli i semi"...

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