sabato 16 gennaio 2021

Fargo - Stagione 3


A differenza delle due precedenti stagioni, la terza serie si caratterizza per l'assenza di violenza. O meglio, si intuisce che dietro alcune azioni, alcune persone, eventi, vi è la violenza... ma è minacciata, raccontata, intuita, temuta... mai realizzata. E quando accade ci è nascosta alla vista.
Mutuando la trama perfetta del film horror, ove il mostro e il pericolo, fanno paura se vengono fatti intuire e la storia tiene finche il ghost non si materializza, anche il questa narrazione il male ci viene nascosto... ma non per questo è meno pericoloso, anzi.
Altro aspetto inquietante è certamente la lettura del male e del suo contrario. Non vi sono cattivi estremi (uno forse ma ha una sua logica) né buoni estremi... vi sono diverse sfumature nell'essere entrambi, ed in entrambi i casi assistiamo ad una epifania... ad un certo punto buoni e cattivi devono cercare di darsi dei motivi, delle giustificazioni... a spiegare a sé stessi ed agli altri che la loro cattiveria o bontà ha un senso, e se è stata esercitata in modo adeguato, non può mancare di essere indulgenti con loro, perché loro anche se non lo sanno, sono autoindulgenti.
Illuminante è la frase del cattivo V.M. Varga, rivolto al povero malcapitato di turno Ray Stussi... "il problema non è il male che c'é in giro, ma il bene"... ad intendere, come diceva Hegel, che "il vero è il tutto"... ovvero che per capire una cosa dobbiamo conoscere anche l'altra e il suo quotidiano confronto.
A tratti perdiamo il filo della storia, gli inserti stravolgono la logica... ma a questo i Coen's brother ci hanno abituato.... la voce narrante, personaggi che appaiono ripescati dalle precedenti stagioni... richiami biblici e storici... accettiamo la sospensione della realtà e godiamoci la storia... le bizzarrie fanno parte del bagaglio che accompagna il genere umano... perché stupirsi?

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