martedì 8 novembre 2016

Dragon Blade

A voler essere magnanimi questo film è lungo, lungo, lungo e soprattutto maledettamente confuso.
Romani in Cina, arabi, turchi, mongoli, mammalucchi, e altre migliaia di popoli ed etnie si affacciano sulla via della Seta.
E tutti vogliono controllarla e con truppe e guerre arricchirsi.
Solo un uomo, Jackie Chan (travestito da Jackie Chan) vuole la pace e la impone a tutti i costi.
Ma un giorno, alle porte della fortezza/prigione ove lui risiede e sconta una pena (?) arrivano dei romani fuggitivi, insieme al solito bimbetto (coi boccoli e cecato) fuggito dal fratello cattivo (Audrien Brody) ed accompagnato dal centurione tutto d'un pezzo (John Cusack).
Scatta la maschia amicizia e la ricostruzione delle mura della città/prigione nei tempi previsti... tutti si amano e si vogliono tanto bene.
Purtroppo questo felice idillio ha subitaneamente da finire, quando si presenta dal fondo del deserto il cattivo Brody che, uccide il bimbetto coi boccoli (che nel frattempo ha cantato una bella canzoncina in latino) buttandolo dal trampolino come i pirati... e porta alla morte il centurione.
Con gran capitomboli ed ennesima confusione (in dialetto si dice un gran puffione) si arriva al finale ove un malandato/malandatissimo Chan sconfigge a duello Brody e fa tornare la pace nel mezzo del deserto (e qui mi chiedo, machssinefrega della pace in mezzo al deserto?). Ora anche i romani marciano in mezzo ai cinesi, in una comunanza di intenti per difender la via della Seta.
Morale: per garantire il passaggio delle spezie e dei ricami dal deserto tanta gente fa molti sacrifici, alcuni ci lasciano le penne, altri si smarronano... (ed io tra questi ultimi). 
 


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