venerdì 22 marzo 2019

Addio Bocce

Arabino Scisté ha un solo obiettivo nella vita: trovare il modo di farsi apprezzare. Ma il destino si è accanito su di lui in maniera quasi beffarda. Un fisico inadatto a tutto, un carattere schivo e mille sfortune lo hanno relegato in un angolo, e a Bellano fa lo scrivano aggiunto in municipio. Finché, per una serie di circostanze per una volta favorevoli, gli viene chiesto di assumere l’incarico di dirigere la Società Sportiva Bocciofila Bellanese. È l’occasione del suo riscatto. Arabino ci si dedica con tutto sé stesso, vive ormai solo per la Bocciofila. E ottiene anche risultati. Su tutti, la creazione, nel 1954, della sezione Agonisti separata da quella degli Amatori. La Bocciofila miete successi ovunque e non sembra avere rivali, tranne uno, inaspettato e imprevedibile, che prende le forme incredibili della senatrice Merlin, colei che con la legge del 1958 decretò la chiusura delle case di tolleranza. Ma che c’entrano le signorine del casino di Lecco con le bocce di Bellano? (recensione Bookrepubblic.it)
 
Il povero Arabino Scistè viene menato in giro una vita intera… miserrimo nel fisico, idem nel carattere, superato da tutti, ultima scelta in ogni campo (si legga la tragicomica mancata candidatura a capo chierichetto) eccolo riprendersi la sua legittima figura nel Mondo quando diviene responsabile della Società Sportiva Bocciofila Bellanese… In lui si manifestano le doti di infaticabile organizzatore (anche se la novella è lieta, mi ha fatto venire in mente gli infaticabili collaboratori nel disegno criminoso di Hitler, pronti ad uccidere il prossimo pur di essere riconosciuti e valutati dal prossimo)... tutto fila liscio sino a che… (spoiler) la Legge Merlin chiude le case di tolleranza… e con esse la scusa della trasferta per giocare a bocce lontano dallo sguardo indagatore di mogli e fidanzate… trac! E' la fine della Bellanese e della carriera di Arabino…

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