venerdì 22 marzo 2019

Di Ilde ce n'é una sola

In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L'aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l'acqua che scorre rombando tra le rocce dell'Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come una carta d'identità finita nell'acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c'è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? A sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po' sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può. Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all'irridente spavalderia di chi ce l'ha fatta e crede di aver domato il mondo e l'avvenire. E ci regala un'altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre specchio di vite semplici e reali. (recensione di IBS).
 
 
 
Scorre un Italietta sempre uguale, leggendo i libri di Andrea Vitali… secondo ebook della serie e lunga serie di sorrisi (risate poche) di fronte ad una storia di corna (ma motivate dall'economia domestica) da un indagine che coglie nel segno ma poi vira nel buon senso, da un "giometra" arrivato che però evidenzia tutti i vizi italiani giunti intatti ed intonsi sino a noi... che altro aggiungere? Che Bellano è l'ombelico del mondo e che le storie di Vitali ci fanno ridere, sorridere, certo.. scorrono come acqua fresca d'estate (e questo è certamente un pregio) raccontano ovvietà, ma in modo computo… e questo non è da tutti… ma che fanno riflettere sul nostro quotidiano e sulla fiera delle vanità che ci circonda… Bello questo episodio.

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